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sabato 31 luglio 2010

Il lago delle cave di Predil


Domenica 25 luglio abbiamo concluso in bellezza il raduno dei migliori canadesisti italiani (! prendo la percentuale sui nuoivi iscritti sapete...) al lago delle Cave di Predil. Il gruppo si era splendidamente affiatato nei giorni (e nelle sere alcoliche e canterine) precedenti. Il tempo variabile di sabato ci ha donato una splendida mattinata, così abbiamo potuto apprezzare lo stupendo panorama montuoso che circonda il lago. Le informazioni tecniche (wikipedia) dicono che il lago si trova a 959 m, è lungo 1,5 km, largo 500 m e profondo circa 30 m, ed è per dimensioni il secondo lago del Friuli-Venezia Giulia dopo quello di Cavazzo. La sua conca, che si apre a metà circa della valle del Rio del Lago, è dominata a sud dalla Cima del Lago (2.125 m), e a nord-est dalle Cinque Punte (1.909 m, quella che si vede sullo sfondo della foto allegata, unica veramente).

L'atmosfera di questo lago è molto diversa dagli altri, io ho avvertito un senso di precarietà, di trasformazione non completata. Il ristorante rustico sul lago ha il piazzale ingombro di materiale di scavo e sul retro si intravedono i pilastri del nuovo edificio che sostituirà (forse, un giorno) le strutture provvisorie in legno e metallo. Ho potuto fare tutto il giro della riva meridionale sul bagnasciuga dato il livello dell'acqua era di un buon metro sotto la massima. Ho trovato un po' di immondizia, due piccoli insediamenti "balneari" che ho trovato poco intonati all'ambiente. Tanta plastica e colori sgargianti, un campo di pallavolo con sabbia di riporto che stava meglio a Jesolo, uno scivolo di tappeti di plastica verde per lanciarsi sul lago con i gommoni o grossi salvagenti. Inoltre la strada costeggia proprio il lago su questo lato portando rumore e smog. Al di sopra pendii scoscesi e in diversi punti frane in movimento. Abete rosso, faggio, pino silvestre le essenze più diffuse lassù. Le cime e il cielo bellissimi.

L'origine del lago è raccontata in una bella leggenda come punizione dell'avarizia e della durezza di cuore degli abitanti di un ricco paese che, dopo aver rifiutato di accogliere una donna con un bambino (o bambina?), venne sommerso in una notte di tempesta che formò il lago (trovate tutti i dettagli sul sito: http://www.minieradiraibl.it/). Nel paese vicino (Cave di Raibl) esisteva una miniera, chiusa negli anni ottanta del secolo scorso (fa impressione a dirla così), che estraeva piombo e zinco. Da allora il paese è passato da 1200 a 400 abitanti e della miniera hanno fatto un bel museo che non ho fatto in tempo a visitare.

Devo ringraziare questo bellissimo lago per molte nuove esperienze: su queste sponde ho cominciato la mia attività pubblica di lettore di tarocchi secondo l'insegnamento di Alejandro Jodorowski. Consiglio a tutti la lettura del suo agile libro "Psicomagia" ed. Feltrinelli che vi fa conoscere agilmente l'uomo e la sua opera di artista geniale, sconsiderato e follemente innamorato della vita. Ma soprattutto ho potuto iniziare a esplorare, grazie al solito Cristian, il Rio del Lago. Apparentemente era in secca a vederlo dal lago ma, risalendone il corso ho incontrato prima un piccolo serpente, poi una rana ed infine... l'acqua scrosciante, proprio quella Rock Water che il dr. Bach usa come rimedio per curare chì si sente schiavo di dogmi e rigide regole e ritrovare un'armoniosa flessiilità. Ci sono angoli di quella gola che invitano proprio alla comunione con gli elementi naturali. Ho scoperto proprio ieri che Mikao Usui, scopritore giapponese del Rei-Ki, passò 21 giorni su un monte a pregare, meditando anche regolarmente sotto una cascatella.

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