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domenica 29 dicembre 2013

Ascolto elementare: un esempio

Spesso mi schernisco nello spiegare in cosa consiste la mia specificità professionale, quello strano lavoro che ho battezzato "mediatore elementare". Ecco un piccolo e documentato esempio. Ero in ferie ad Ancona qualche giorno fa e, dovendo parcheggiare, sono andato a far moneta in una gastronomia. Mentre cercavo un piccolo acquisto un liquore alla visciola mi ha incuriosito. Non sapevo cosa fosse questo frutto, una parente della ciliegia. Poi ho comprato una bottiglia di verdicchio e sono uscito.
Nel pomeriggio sono andato a passeggiare in via del Castellano, che porta fuori città verso Portonovo per godermi la giornata serena e la vista che si era aperta dopo la nebbia. Mi sono poggiato ad una quercia, ritemprandomi al sole. Mi sono rilassato e mi sono messo in ascolto con l'intento di aiutare questo luogo così generoso con me. Riprendendo a salire ho avvertito un senso di nausea alla pancia, dal lato sinistro in particolare. Conscio di essere in risonanza col luogo ho osservato la scarpata a sinistra della strada: era piena di immondizie disseminate tra erbe, rovi e arbusti. Anche qui, a due passi dal Monte Conero, le discariche abusive!
Speravo di essermele lasciate alle spalle a Chioggia e lungo la laguna ma pare che facciano parte del mio destino. Esprimo il mio dispiacere e la solidarietà verso il luogo ad alta voce. "Se avessi un sacco vi aiuterei a raccoglierne un po'...". Procedo ammirando piante sconosciute, panorami nuovi, il mare laggiù.
D'un tratto sento la voglia, giocosa e pizzicorina, di salire dal lato destro dove una siepe sovrasta una ripida e breve scarpata. Trovo un varco e prendo la rincorsa tuffandomi nella siepe. L'appezzamento è stato piantumato a bosco, in filari ordinati ma monotoni. Vedo terreno scalzato, traccia di cinghiali di passaggio e a pochi metric'è un piccolo astone spinoso di robinia in cui si è impigliato ... un sacco per l'immondizia azzurro, di quelli condominiali! Recepisco la risposta del luogo, ringrazio e onoro la mia promessa.
Armato del sacco comincio a scendere la strada percorsa raccogliendo le immondizie più prossime: lattine, bevande energetiche dei ciclisti, confezioni di preservativi, tante bottiglie di plastica di varie dimensioni. Il sacco è quasi pieno quando, avventurandomi giù tra una scarpata lato strada noto alcune tessere buttate in disordine. Un bancomat, una patente, una tessera punti dell'Agip, un santino di un defunto e la tessera Figc di un signore che si chiama Gilberto Mancini.
Mi convinco subito che è stata buttata da poco e cerco un modo di contattare il proprietario, probabilmente vittima di un furto. Deposito le immondizie in un cassonetto e cerco un bar con elenco telefonico ma non trovo traccia del signor Gilberto. Riguardo tra i documenti e noto un elenco di numeri di telefono intitolato "Ancona Calcio 1905" tra cui figura anche il sig. Mancini.
Lo chiamo subito e gli spiego l'accaduto: mi ringrazia e mi chiede come raggiungermi entro 10 minuti. Così scendo verso il punto di ritrovo e, sul lato destro, mi cade l'occhio su una tessera bancomat di una signora. Immondizia e furti: ecco lo spettacolo triste che offriamo a questo bel paesaggio! Il signor Mancini arriva puntuale sulla sua Smart rosa e mi ringrazia calorosamente. Andiamo sul luogo del ritrovamento e tra le erbe lui rinviene anche il portafoglio di un amico derubato lo stesso giorno mentre giocavano a calcio insieme. Mi racconta del suo lavoro come dirigente dell'Ancona Calcio e mi offre in dono una preziosa bottiglia di un liquore prodotto in quantità limitate dai proprietari della società.
Immaginate un po', quale potrebbe essere? La "Regina di Visciola" una grappa aromatica pregevole. Ci salutiamo con una foto sorridente e si conclude qui la nostra piccola e lieta storia di Natale. Quel giorno infatti era il 24 dicembre. Coincidenze? Sinronicità? La mia vita è piena di questi momenti dove un dialogo silenzioso prepara risposte e opportunità inaspettate. Buon Ascolto Elementare a tutti! Se volete consigli o formazione su come svilupparlo contattatemi scrivendo a mediatorelementare@gmail.com o chiamando al 328 7021253 dalle 9 alle 18.
Monte Conero

sabato 21 dicembre 2013

Il Geòscopo del Quartier della Piave

Informazioni di gioco per Geonauta 1.3

(clicca qui per la presentazione del gioco)

Unità di paesaggio (UPA) Quartier della Piave (include il territorio comunale di San Donà, Musile, Noventa, Fossalta, Meolo )

Al centro di questa unità di paesaggio troviamo il fiume Piave e il rapporto tra San Donà e Musile rappresentato simbolicamente dal ponte sul fiume. Il carattere che questa immagine suggerisce è un'energia dominante è "maschile" (yang) con spiccate qualità femminili (pilone del ponte in mezzo alle acque, predisposto alla mediazione quando riconosce il proprio interlocutore, ma con difficoltà ad ammettere le proprie e altrui zone d'ombra, le novità. Fatica a immaginare cosa può esserci oltre la soglia della terra, o del piano materiale. Cerca di resistere con grande forza di carattere ai suoi ciclici sbalzi d'umore che cerca di contenere più che accogliere. Quando l'emotività prevale perde completamente le staffe e rischia comportamenti autodistruttivi piuttosto che sfogare all'esterno l'eccesso di emotività.

Nel nostro Geòscopo questa Unità di Paesaggio ha come segno lo Scorpione e come ascendente il Toro. Quindi due segni fissi che si incontrano in un impulso conservatore ma pieno di fascino sensuale, riflessivo, lento a muoversi e cambiare ma determinato e paziente nel raggiungere i proprio obiettivi. Tenace e non disponibile a svendersi. Ha bisogno di sicurezza economica e ama i piaceri carnali, il buon cibo in particolare, per dare il meglio di sè. E' pieno di interessi, onesto, a volte malinconico, fuori dall'ambito lavorativo disinteressato.

La carta GeoNatale mostra una grandissima capacità di realizzare, usare e conquistare benessere materiale, attirare e impiegare risorse per realizzare i progetti che via via vengono scelti, iniziati e completati con metodo e grande cura. Alto senso del dovere e operosità sembrano i modi in cui dimostrare il proprio valore. Vocazione nel creare e costruire oggetti d'uso quotidiano. Il settore agricolo e la ristorazione sono molto importanti e sono i campi che fanno più parlare di sè. Forte il legame con la propria tradizione, la terra nativa e la stabilità familiare, nonostante una gran spinta a divertirsi, organizzare spettacoli, sfoggiare oggetti di lusso: primo fra tutti la casa della propria famiglia.

Quando le cose non vanno bene invece questo territorio fatica molto a trovare nuove strade, a guarire le eventuali ferite o traumi di esperienze dolorose. Le relazioni con gli altri sono ispirate al rispetto delle regole e delle formalità, a volte andando in conflitto con le proprie capacità empatiche. Si diffida delle proprie intuizioni e di preferisce farsi guidare dalla razionalità e dalla solida conferma della propria tradizione. C'è poco vero interesse per ciò che viene da fuori, a meno che non si inerisca già in un sapere tradizionale e c'è poca voglia di andare a conquistarsi o esplorare ciò che non si conosce. Ben poco valorizzata la leadership, prevale lo spirito di corpo e la dedizione al proprio lavoro.

sabato 14 dicembre 2013

Manifesta Azione

Da qualche giorno l'Italia è percorsa dalle proteste dei forconi. Di ragioni per manifestare ce ne sono veramente molte ma io non aderisco. Mancano intenti chiari, strategie di comunicazioni adatte ai tempi e capacità operativa. Non ho aderito nemmeno alla manifestazione ambientalista del 30 novembre con i Beati Costruttori di Pace a Venezia, pur condividendo in gran parte l'opera e l'intento delle associazioni aderenti. E' proprio la modalità della manifestazione intesa come lungo corteo con scritte e slogan in luoghi più o meno legati al potere civile e alla sua ritualità che mi lascia scettico.
Mi sembrano energie sprecate sinceramente, quando potrebbero essere impiegate in forti azioni dimostrative. Faccio un'ipotesi concreta: voglio un mondo più pulito? voglio lottare contro il degrado ambientale? Andiamo in 500 a pulire il ponte translagunare tra Chioggia e Venezia, che è una discarica a cielo aperto e mettiamo striscioni lungo la strada e poi chiediamo a Chioggia e Venezia di darsi una mossa nella raccolta differenziata e di stabilire strategie per evitare che ogni alta marea porti immondizia a spasso per la laguna. E diamo seguito e ritmo a queste iniziative, che non resti un'onda isolata, diamoci un calendario di appuntamenti. Col gruppo Per La Nostra Laguna stiamo facendo proprio così. E pian piano cresciamo e pian piano vediamo piccoli cambiamenti. La via della cedevolezza trionfa sulla via della durezza, sempre. Chiamatelo "amore" come Gesù di Nazareth o "Via" come Sunzi, "Tao" come Lao Tze, l'ahimsa di Gandhi (nonviolenza) o altri ancora.
Ma questo non è ancora abbastanza. Più incisivo ancora e fondamentale è il lavoro sul proprio stile di vita: sul modo di produrre, consumare, impiegare il tempo libero, spostarsi. Se cominci a chiederti tu personalmente, con le tue energie fisiche, economiche, emotive, mentali, spirituali a quale tipo di mondo stai dando energia? Quali cambiamenti potresti cominciare ad impostare che possano contribuire al movimento complessivo? Se desideri ardentemente contribuire passa al setaccio tutte le tue abitudini e, senza giudicarti, guarda che conseguenze portano non solo nella tua vita ma in tutte le relazioni collegate. Ti accorgerai presto che hai molto da cambiare per poterti avvicinare alla visione sociale, economica, spirituale che agogni.
Parlo apertamente di spiritualità (non di religione) perchè sono convinto che solo una visione ampia del destino umano possa dare sostegno, comprensione e capacità di azione strategica. Fino a quando restiamo schiavi della paura della morte siamo deboli. Gesù disse "non abbiate paura di chi può uccidere il corpo, ma di chi può uccidere l'anima". Cosa intendeva? Io sono consapevole che qualcosa in me ha vissuto e vive contemporaneamente in altri tempi e luoghi, su questo pianeta e altrove. Francisco Merli Panteghini è nato il 22 novembre 1975 e morirà un giorno. Ma qualcosa di più antico e allo stesso tempo futuristico si è incarnato in lui e continuerà il suo viaggio (evolutivo) dopo l'escarnazione. Ma anche questa parte potenzialmente eterna è soggetta a rischi e manipolazioni. Raggiungere però la certezza di questa persistenza è stato il punto chiave della mia presente incarnazione: il punto fermo da cui partire a farmi domande, rispetto a cui misurare la mia vita e i destini delle persone attorno a me.
Cosa sono venuto a imparare qui e ora? Ognuno deve trovare la sua propria risposta e smetterla di omologarsi a destini confezionati. Siate voi stessi! E questo non vuol dire che dovete fare quel cazzo che vi passa per la testa per un momento. Ma significa che avete il dovere morale di essere fedeli a quel seme di individualità che è in voi e che vuole svilupparsi. Dovete portare nel vostro centro (chiamiamolo poeticamente cuore) le scelte quotidiane e avere coraggio di cambiare quelle che, in fin dei conti, vi limitano e vi fanno soffrire. Quando riuscirete a sentire il vostro cuore allora scoprirete le sincronie: la musica che anima tutti i cuori che vibrano dello stesso ardente desiderio di libertà, giustizia, creatività, amore per la terra. E in quel momento ci incontreremo. Approfittate delle 13 notte tra Natale e l'Epifania per ricontattare questo impulso che ogni anno in questo periodo si fa più vivo. Buon Natale a tutti gli esseri di tutti i mondi!

sabato 23 novembre 2013

Pornodipendenza

Per scrivere questo articolo, ahimè, ho dovuto immergermi nel turpe mondo della pornografia on line. Anzi racconto esperienze di mio cugino... Ci credete? Spero di no, infatti, come molti (moltissimi?) uomini di ogni età, sono un endemico fruitore di pornografia via web. Se ripenso a quando si è inserita quest'abitudine nella mia presente vita devo risalire agli anni novanta, alle programmazioni della notte. Ma da che è esplosa l'offerta gratuita sul web , o presunta tale, la fruizione è cresciuta. Si trova di tutto, per tutti i gusti e i disgusti.

In modo simile ai disturbi alimentari o alla dipendenza da videogiochi attorno alla pornografia telematica si è costruita una specie di ritualità, un ripetersi compulsivo. Non basta un vita sessuale attiva, non basta il calore di una relazione stabile. E' come se una parte delle mie energie avesse formato una lobby che bada ai suoi affari, che lavora solo per preservarsi e possibilmente rafforzarsi. Ma la vita attiva che faccio li riduce ad una minoranza, però coriacea. Il disturbo da pornodipendenza si sta delineando, tra molte resistenze, al pari di altre dipendenze (vedi wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Pornodipendenza)

Ha ben descritto il ciclo di colpa e ripetizione l'autore del sito Feed the right wolf, dedicato alle tecniche per liberarsi dalla dipendenza da pornografia virtuale (e non da sesso reale, altro discorso ancora). Il percorso che consiglia è solido ed efficace. Ha molto a che fare con i sistemi di rafforzamento della propria autostima e di lavoro sull'esteriorità della psicologia cognitivista, sapientemente dosata. Un'arma efficace dunque: ma perchè smettere questo piccolo piacere? E' innocente come bere un caffè, giusto? e poi offre stimoli nuovi alla vita sessuale reale, vero?

Per me non è così, mi accorgo proprio di come sia diventata una risposta automatica a certe situazioni di rabbia o frustrazione. Non ha niente a che fare col piacere dell'autoerotismo e delle mie fantasie adolescenziali sul corpo femminile, che ho cominciato a esplorare solo a vent'anni. Serve un aiuto per fare una rapida diagnosi? Leggi qui. Parafrasando il sito Sash.net le tre domande da farsi sono:
Ho la sensazione di perdere il controllo quando uso la pornografia? Questa perdita di controllo influenza pesantemente la mia vita? Continuo a pensarci anche quando vorrei dedicarmi ad altro?

Ad alimentare la pornografia c'è un intero fiorente mercato. Dieci anni fa ero rimasto molto stupito quando un amico, che aveva aperto un videonoleggio, mi disse francamente che, senza gli introiti dei film hard, avrebbe chiuso. Uno delle più remunerative attività del web è la distribuzione di pornografia. Dunque c'è uno studio preciso per creare prodotti che inducano dipendenza, non è importante l'adesione al reale ma la capacità di far vibrare corde sempre nuove. La pornografia virtuale ha il vantaggio di non coinvolgerci "più di tanto", di essere a bassa emotività, senza dover mescolare relazioni reali, affettive e limitanti. Secondo una ricerca da TP Link per il 42% dei britannici (su 3000 intervistati) il sesso e l'accesso a internet sono i due bisogni primari in assoluto: figurarsi quando si possono coniugare!

Ora sento l'impellenza di fare ordine. Non di lavorare solo contro quell'abitudine ma di screditarla e di scatenarle contro altre energie che sono presenti in me e che finora l'hanno tollerata. A me il sesso piace e mi interessa. Amo l'erotismo, perchè amo la natura che ti offre continuamente stimolazioni sensoriali e esperienze profondamente erotiche. Tutta la vita manifesta vibra dall'energia sessuale nelle sue molte manifestazioni. E' energia creativa figlia di quella tellurica ed esplosiva, plutoniana. Non mi basta l'efficace ricetta di disintossicazione come fosse un problema col tabacco o con l'alcol. Io voglio liberare la mia sessualità, voglio cavalcare il drago e non ucciderlo. Non è nè bene nè male farsi una sega. Ma disperdere la propria energia senza un fine preciso (che può andare oltre dare piacere o generare un bimbo) è "un peccato", nel senso che è un'occasione mancata, tempo usato maldestramente.

Quindi ora faccio ordine, grazie anche alla forza di un gruppo di preghiera (sì!) a cui partecipo ogni giovedì e al grande taumaturgo portoghese S.Antonio , e preparo un'ulteriore espansione di coscienza verso il profondo di me: voglio conquistare i livelli della sessualità transpersonale che a volte ho sfiorato. Intendo la possibilità di utilizzare l'energia sessuale (sia autoerotica che in coppia) per stare bene, curarsi, scambiare memorie ("diventare una carne sola" recita il vangelo) ma anche per inviare energia ad altri esseri (come in realtà accade quando non siamo consapevoli, entità grigie si nutrono di noi). Esistevano retaggi antichi e sapienti che sono stati distrutti, giudicati e degradati al satanismo. Ma la sessualità non è diabolica, se libera e naturale. Si deforma se la neghi o cerchi di asservirla ad altre forme.

sabato 16 novembre 2013

InterNet vs The Web

Sono reduce da un tuffo febbrile nel web. Da qualche settimana aspetto l'uscita del film Lo Hobbit: la desolazione di Smaug e da tempo sentivo il prurito di giocare un po' a qualche gioco di strategia come ai tempi dell'università. Questo cocktail di nostalgie non elaborate mi ha fatto avventurare nel mio primo gioco applicazione di Facebook dedicato allo Hobbit. In realtà si tratta di un adattamento dei già visti giochi alla Warcraft che niente a che fare on lo Spirito e la Lettera del libro di Tolkien. Me ne sono reso conto solo dopo ore di gioco, avrò giocato compulsivamente almeno per 8 ore in 48 ore, buttando via quasi una notte di riposo. Ho deciso di chiudere l'esperienza a fronte dell'ennesima assurdità del gioco: un mio puntiglio sull'inverosimile esito di una battaglia virtuale tra nani e goblin mi ha dato lo spunto per chiudere l'app e uscirne. Mi ha ricordato quanto sono vulnerabile alla dipendenza da computer, specialmente quando ci metto dentro i giochi. Oggi si comincia ad affrontare il fenomeno in ascesa della dipendenza da internet (, per una diagnosi leggi qui), con i rischi che comporta (ad esempio...). Un altro capitolo da affrontare è la pornografia sul web, ma ne parlerò in un successivo post (qui trovi un buon sito sulla pornodipendenza).
Questa esperienza mi ha dato lo spunto di sperimentare la lotta in corso per trasformare InterNet e il suo incredibile potenziale di condivisione di conoscenza in una grande ragnatela virtuale (web) ludico-porno-commerciale in cui irretire il maggior numero di persone per il maggior tempo possibile. Il gioco che avevo scelto ad esempio è progettato per non finire mai e per inculcarti il concetto che se non acquisti i bonus proposti resterai sempre uno di terza categoria! Internet comprende tutti i protocolli di scambio informatico a distanza: e-mail, newsgroup, ftp e web. Gioco con le parole, ma a ragione, uso WEB (ragnatela) per indicare quel modo astuto di usare gli spazi virtuali per risucchiare energia umana lontano dalla vita del corpo fisico e senza trascendenza. Assorti nel web ci dimentichiamo di mangiare, bere, dormire, lavorare... non perchè siamo rapiti dall'estasi del nostro Spirito immortale ma perchè ci lasciamo intrappolare dentro una scatola caleidoscopica dove tutto sembra facile e senza conseguenze reali. Riporto qui un passo di una conferena del filosofo e veggente Rudolf Steiner del 13 maggio 1921:

"Dalla Terra nascerà una genia di esseri che per quanto riguarda il loro carattere sono collocabili tra il regno minerale e il regno vegetale con una natura di tipo automatico abbondante d’intelletto oltremodo intenso. Con questo movimento, che si diffonderà sulla Terra, questa sarà ricoperta come in una rete, in un tessuto di spaventosi ragni di enorme saggezza, ma che nella loro organizzazione non arrivano neppure al regno vegetale, ragni terrificanti, che s’intrecceranno tra loro e che nei loro movimenti esteriori imiteranno tutto ciò pensato dagli uomini con l’intelletto confuso, non stimolato da quanto deve venire per mezzo di una nuova immaginazione in genere e la scienza dello spirito in particolare. Tutti i pensieri di questo tipo irreale degli uomini diventa reale. La Terra sarà ricoperta (…) di terribili ragni vegetominerali, oltremodo razionali, ma tremendamente malvagi, che s’intessono tra loro. L’uomo(…) sarà costretto a unirsi con il suo essere con questi tremendi aracnidi vegetominerali. Questa specie di ragni avranno poi un carattere spiccatamente arimanico" (vai alla fonte)

Vi ricorda niente? Pensate: World Wide Web: una ragnatela grande come il mondo! Oltre al web pensate allo sviluppo delle nanotecnologie per creare e immettere nei corpi umani nanotecnologie biologiche (è realtà e lo stiamo sperimentando inconsapevolmente con le scie chimiche: vedi articolo a fine articolo). Siamo proprio nel momento in cui le entità "ragno" stanno tessendo e raccogliendo energia e stanno dando forma al loro progetto distruttivo, ma tanto seducente (ricordate la bella bionda di Matrix?!), della vita biologica. C'è poco da correre ai ripari secondo me: dovremo attraversare questa esperienza e fare i conti con i ragni. Trovo un luminoso spunto nel Signore degli Anelli: il confronto tra l'hobbit Frodo e la madre di tutti i ragni giganti Shelob. A salvare Frodo e sostenerlo nel suo compito (distruggere l'anello, l'Ego) arriva Samvise Gamgee, l'amico fedele, il giardiniere appassionato e pieno di buon senso pratico. E' lui che raccoglie la fiala luminosa, donata da Galadriel, e la sua magica spada Pungolo per fronteggiare con fermezza il mostro.
Qual sarà questa fiala luminosa che ci mostra come e dove colpire per avanzare nel nostro cammino evolutivo? Nel romanzo tolkeniano la fiala conteneva un po' d'acqua della fontana della regina elfica Galadriel, impregnata della luce della stella di Eärendil, uno dei Silmaril, detta anche "Stella del Mattino". Era il nome dell'eroe mezzo umano e mezzo elfo che riconquistò la libertà per entrambe le razze raggiungendo con la sua nave l'isola degli Dei immortali per chiedere aiuto. Salpò dalla foce del fiume Sirion (il nome vi dice nulla?) e poi finì a volteggiare nell'oceano d'aria (il Regno dei Cieli?) illuminando ogni notte il cammino degli elfi e degli umani della Terra di Mezzo. Cercate nella vostra mitologia l'immagine che meglio possa sostenervi in questa lotta e sguainate la spada (o il simbolo che preferite) della vostra forza di volontà e fatevi strada attraverso la ragnatela! Ringrazio la mia parte giardiniera che nei momenti di irretimento più oscuri emerge inaspettata e riporta luce e forza di volontà. Grazie Samvise Gamgee! Grazie Amico Giardiniere! (se non conosci Amico Giardiniere clicca qui)

---------------- Riporto qui un articolo sugli effetti di nanoparticelle metalliche nelle scie chimiche

Scie chimiche :Gli effetti neurodegenerativi delle nanoparticelle di alluminio e sviluppo neurologico

10 maggio 2012 alle ore 7.26

Autore: Russell L. Blaylock, M.D. Visiting Professor Biology Belhaven University Theoretical Neurosciences Research

Internet è pieno di storie di "scie chimiche" e di geoingegneria per combattere il "riscaldamento globale" e fino a poco fa ho preso queste storie con un pò di distanza. Uno dei motivi principali per il mio scetticismo era che raramente avevo visto ciò che stavano descrivendo nei cieli. Ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di questi tracciati e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione che vedevo nei cieli, con cui sono cresciuto. Sono ampie, molto ampie, sono disposte in uno schema ben definito e lentamente evolvono in nuvole artificiali. Particolarmente preoccupante è che ora ce ne sono varie dozzine in modo che ogni giorno ricoprono i cieli.

La mia preoccupazione principale è che ci sono prove che sono irrorazioni di tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È stato dimostrato nella letteratura scientifica e medica che particelle di dimensioni nanometriche sono infinitamente più reattive a indurre un'intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse è l'effetto di queste nanoparticelle sul cervello e il midollo spinale. Una lista crescente di malattie neurodegenerative, tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (SLA), è fortemente correlata all'esposizione all'alluminio ambientale. Le nanoparticelle di alluminio non solo sono infinitamente più infiammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel cervello in vari modi, compresi il sangue e i nervi olfattivi nel naso. Studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere colpite nel corso della malattia. Hanno anche il livello più alto di alluminio nel cervello, in casi di Alzheimer.

La via intranasale di esposizione rende particolarmente pericolose le irrorazioni di enormi quantità di nanoalluminio nei cieli, dato che viene inalato da persone di tutte le età, compresi i neonati ed i bambini piccoli per molte ore. Sappiamo che le persone anziane hanno la maggiore reazione a questo alluminio "nato dal cielo". A causa della dimensione nanometrica delle particelle di alluminio utilizzate, i sistemi di filtraggio delle case non rimuovono l'alluminio, prolungando così l'esposizione, anche in ambienti chiusi.

Oltre ad inalare nanoalluminio, questa dispersione di aerosol saturerà il terreno, l'acqua e la vegetazione con alti livelli di alluminio. Normalmente, l'alluminio è scarsamente assorbito dal tratto gastro intestinale, ma il nanoalluminio viene assorbito in quantità molto più elevate. E' stato dimostrato che questo alluminio assorbito viene distribuito ad un numero di organi e tessuti che comprendono il cervello e il midollo spinale. L'inalazione di questo nanoalluminio sospeso nell'ambiente produrrà anche tremende reazioni infiammatorie nei polmoni, che rappresentano un rischio significativo per i bambini e adulti con asma e malattie polmonari.

Io prego che i piloti che stanno spargendo queste sostanze pericolose comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute anche delle loro famiglie. Questo vale anche per i nostri funzionari politici. Una volta che piante, suolo, e le falde, sono fortemente contaminati, non ci sarà alcun modo per invertire il danno che è stato fatto. Provvedimenti devono essere presi ora per evitare un imminente disastro alla salute, di enormi proporzioni, che potrà accadere se questo progetto non è fermato immediatamente. Altrimenti vedremo un aumento esplosivo, dai tassi senza precedenti, delle malattie neurodegenerative che si verificano negli adulti e negli anziani, così come dei disturbi dello sviluppo neurologico nei nostri bambini. Stiamo già assistendo a un drammatico aumento di questi disturbi neurologici e sta accadendo ai giovani come mai prima.

References

1.Win-Shwe T-T, Fujimaki H. Nanoparticles and Neurotoxicity. In J Mol Sci 2011;12:6267-6280. 2.Krewski D et al. Human health rRevell PA. The biological effects of nanoparticles. Risk assessment for aluminum, aluminum oxide, and aluminum hydroxide. J Toxicol Environ Health B Crit Rev 2007;10(suppl 1): 1-269. 3.Blaylock RL. Aluminum induced immunoexcitotoxicity in neurodevelopmental and neurodegenerative disorders. Curr Inorg Chem 2012;2:46-53. 4.Tomljenovic L. Aluminum and Alzheimer’s disease: after a century, is their a plausible link. J Alzheimer’s Disease 2011;23:567-598. 5.Perl DP, Good PF. Aluminum, Alzheimer’s Disease, and the olfactory system. Ann NY Acad Sci 1991;640:8-13. 6.Shaw CA, Petrik MS. Aluminum hydroxide injections lead to motor deficits and motor neuron degeneration. J Inorg Biochem 2009;103:1555-1562. 7.Braydich-Stolie LK et al. Nanosized aluminum altered immune function. ACS Nano 2010:4:3661-3670. 8.Li XB et al. Glia activation induced by peripheral administration of aluminum oxide nanoparticles in rat brains. Nanomedicine 2009;5:473-479. 9.Exley C, house E. Aluminum in the human brain. Monatsh Chem 2011;142:357-363. 10.Nayak P, Chatterjee AK. Effects of aluminum exposure on brain glutamate and GABA system: an experimental study in rats. Food Chem Toxicol 2001;39:1285-1289. 11.Tsunoda M, Sharma RP. Modulation of tumor necrosis factor alpha expression in mouse brain after exposure to aluminum in drinking water. Arch Toxicol 1999;73:419-426. 12.Matyja E. Aluminum changes glutamate –mediated neurotoxicity in organotypic cultures of rat hippocampus. Folia Neuropathol 2000;38:47-53. 13.Walton JR. Aluminum in hippocampal neurons from human with Alzheimer’s disease. Neurotoxicology 2006;27:385-394. 14.Walton JR. An aluminum-based rat model for Alzheimer’s disease exhibits oxidative damage, inhibition of PP2A activity, hyperphosphorylated tau and granulovacuolar degeneration. J Inorg Biochem 2007;101:1275-1284. 15.Becaria A et al. Aluminum and copper in drinking water enhance inflammatory or oxidative events specifically in brain. J Neuroimmunol 2006;176:16-23. 16.Exley C. A molecular mechanism for aluminum-induced Alzheimer’s disease. J Inorg Biochem 1999;76:133-140. 17.Exley C. The pro-oxidant activity ofnaluminum. Free Rad Biol Med 2004;36:380-387.

fonte:http://www.thenhf.com/article.php?id=3298

sabato 2 novembre 2013

Tempo di agire

Il ritmo di questo autunno è stato incalzante: Un figlio da crescere, una compagna da amare e con cui confrontarsi, qualche lavoro, tanto impegno nel gruppo "Per la Nostra Laguna", gli itinerari "Chioggia inizia da Brondolo", la sperimentazione dello spazio per bambini Gioca Natura, le nuove iniziative di Amico Giardiniere a Mestre. E un nuovo libro che lentamente si sta definendo. Un'intervista ad un viaggiatore fuori dal comune, un uomo che conduce altri a navigare le proprie memorie profonde per trovare chiarezza e pace.

Poco tempo per fermarsi e segnare le tappe su questo blog mentre piccole continue attenzioni richiedono il profilo e la pagine facebook (come la forma dell'acqua e Amico Giardiniere ). Per anni ho faticato a far pace con l'autunno che mi ha accompagnato anche nella cupa depressione. Nel 2008 organizzai una festa per far pace con l'Autunno e molti amici mi aiutarono a vedere gli aspetti unici e incantevoli di questa stagione.

Quest'anno ne sto godendo a pieno la tensione nella raccolta dei frutti, la preparazione alla fine di un ciclo e il progressivo immergersi nella tenebra per ripensarsi, mettersi in discussione e rigenerarsi. Le parole sono semi e le azioni frutti. Questo è il tempo dei frutti e auguro a tutti di saper cogliere a pieno le opportunità che si presentano e di imparare a lasciare andare quelle perse. Comincia il tempo dei bilanci, delle scelte, dei saluti a ciò che ci appesantisce il cammino. Buon autunno.

venerdì 6 settembre 2013

220 km: laboratorio itinerante lungo la Piave

Alessandro Mason mi ha invitato a offrire un punto di vista diverso al laboratorio itinerante "220 km" (vedi pagina facebook). Con Alessandro c'eravamo conosciuti ad ArtePiave: una tre giorni di creatività in comunione che avevo organizzato lungo la Piave in località Fagarè nel 2011.

Ho proposto di entrare nel fiume, di esplorarne alcuni livelli che erano rimasti al margine dell'esperienza del laboratorio: la cultura della gente del fiume, la sua religiosità, il folklore. Ho guidato un'esplorazione a partire dalla chiesetta di Salettuol di Maserada, dedicata a S.Rocco. Ho donato alcune conchiglie come segno della disposizione d'animo del pellegrino.

Ci siamo poi immersi nelle ghiaie e nelle praterie della Piave. Abbiamo toccato alcuni aspetti del folklore legato alle anguane, figure femminili e serpentine che rappresentano alcune qualità dell'acqua. Oltre la mitologia qualche verità riposa in questi racconti: le particolari qualità di un luogo, il paesaggio invisibile studiato dalla geomanzia, le intelligenze elementari che ci circondano.

Abbiamo guadato la Piave nei suoi diversi rami per cominciare la ricerca di una polla di cui narra un leggenda locale in cui si trova un collegamento col mondo delle Anguane. Un mondo dove il tempo scorre più lentamente e che rischia di affascinare e rapire l'incauto esploratore.

In verità lasciato alle spalle il trafficato ponte abbiamo potuto davvero godere di un paesaggio sospeso fuori dal tempo, mentre le ombre del tardo pomeriggio si allungavano. Abbiamo sperimentato come le pietre possono essere usate come consiglieri e rispondere alle nostre domande.

Infine, guidati da un airone cinerino, abbiamo trovato una polla incantevole d'acque limpide e vegetazione rigogliosa, come un luogo a parte. Incantevole. Qui abbiamo praticato un esercizio di percezione e abbiamo ciascuno cercato un luogo dove entrare rispettosamente in contatto con la coscienza elementare del luogo.

Spero che sia stata per tutti i partecipanti un trampolino di lancio verso l'accettazione che la realtà è molto più complessa e misteriosa di quello che la mente razionale pensa e schematizza. Ho donato una copia del mio libro "La forma dell'Acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta 2012" come buon auspicio per il laboratorio. Buone esplorazioni!

domenica 1 settembre 2013

La pratica del digiuno

Il digiuno (l'astinenza dal mangiare e/o dal bere) viene praticato in diverse religioni e culture per ragioni differenti. Quasi ogni religione promuove, ritualizza o a volte vieta il digiuno. Nelle religioni legate alla natura è spesso un mezzo per controllare o soddisfare le divinità, un modo per favorire la virilità o per prepararsi ad osservanze cerimoniali. Venendo alla tradizione ebraico cristiana Gesù Cristo praticò un digiuno prolungato subito dopo il suo Battesimo nel Giordano per prepararsi alla predicazione pubblica. Per ben 40 giorni e 40 notti digiunò e poi superò le tre tentazioni dell'avversario. Nei vangeli canonici Gesù non sembra avere espresso alcuna approvazione o disapprovazione del digiuno in quanto tale ma mette in evidenza come, se si vuole praticare il digiuno, questo debba essere fatto per la sola gloria di Dio, non per mettersi in mostra ed esserne lodati.

C'è un passo di Matteo (17,14-21) in cui il digiuno, unito alla preghiera, viene richiamato come fonte del potere di scacciare certi demòni. E' l'episodio detto "dell'epilettico" che "cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua" (due elementi chiave che simboleggiano anche il battesimo e lo Spirito Santo). I discepoli avevano cercato di guarirlo ma senza successo. "E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno".

Una interessante visione del digiuno come pratica evolutiva è quella di Franco Santoro, nel suo testo Astroshamanism II. Mettendo il relazione ogni segno zodiacale con parti del corpo tratta del digiuno come una esperienza adatta al periodo della Vergine, corrispondente all'apparato digestivo. Santoro propone un approccio non convenzionale all'astinenza dal cibo, una specie di festa di liberazione dalle ansie del dover per forza mangiare, imparando a godersi tutto il tempo e l'energia che di solito dedichiamo a questa funzione vitale. Quello spazio vuoto si rende quindi disponibile alla ricezione e alla sperimentazione della propria essenza.

Parlando invece del digiuno come strumento di protesta e di lotta fu usato già nell'Irlanda pre-cristiana, dove fu conosciuto come Troscad o Cealachanìì. È descritto dettagliatamente nei codici civili contemporanei, e ha regole specifiche secondo cui debba essere usato. Lo sciopero della fame è spesso svolto vicino agli obiettivi contro cui si lotta. In India, la pratica del dharna, una forma di sciopero della fame dove il manifestante digiuna di fronte alla porta dell'obiettivo, fu abolita nel 1861 dal governo; questo indica l'esistenza del fenomeno già da prima di questa data. Il più noto attivista che usò ripetutamente questa tecnica fu il Mahatma Gandhi che protestò contro le regole inglesi in India e successivamente contro le regole autocratiche della nuova India indipendente!

Personalmente ho praticato solo brevi digiuni di solo cibo. L'esperienza di un'astinenza dal cibo per una giornata la consiglio caldamente a tutti. Intanto perchè si sperimenta la propria forza interiore e la si coltiva. Per una persona in salute non ci sono particolari controindicazioni. Personalmente ricorro al digiuno sia per equilibrare certi miei eccessi col cibo che per preparare certi passaggi interiori. E' un po' come fare ordine in casa e buttare via le cianfrusaglie. Di solito inizio il digiuno la sera prima e termino alla normale colazione del giorno successivo, circa 34 ore. Bevendo acqua ed eventualmente succo di pompelmo o arancia non ci sono grossi squilibri e si può reggere anche una giornata di lavoro non troppo pesante. Il digiuno totale invece porta a grosse alterazione del metabolismo e spesso della coscienza. L'Intento deve essere quindi chiaro e abbastanza forte.