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sabato 23 marzo 2013

Su una prestazione non pagata

PREMESSA (che potete saltare)

Nel novembre scorso ho proposto a Roberto Doria di aiutarlo a riorganizzare il suo grande e ingarbugliato giardino. Dopo vari sopralluoghi, studi del sito, colloqui con tutta la sua famiglia per capire esigenze e prospettive di sviluppo come location per eventi ho iniziato il lavoro di riorganizzazione con una prima relazione analitica che lo scortese Doria ha accolto lasciandomi poi alla porta per mesi senza darmi alcun riscontro e, soprattutto, senza saldarmi il conto. Ha ignorato chiamate, e-mail e solleciti fino a quando non ho alzato il tono intimandogli di chiarire in quale categoria di clienti dovessi collocarlo: non certo quelli che apprezzano il mio lavoro e lo retribuiscono con entusiasmo, forse tra quelli che accolgono il mio lavoro e, tra schermaglie e rinvii, mi pagheranno attenti a lesinare o forse in quelli che svalutano il mio lavoro, non lo comprendono, e farebbero volentieri a meno di pagarmi. Beh il tempo porta sempre consiglio e ho capito che Doria rientra in una categoria ancora inferiore: quelli che millantano interesse e poi sono disposti ad accampare ogni scusa per non rispettare gli accordi. Dopo aver lungamente atteso ho deciso di fare le uniche cose sensate: boicottare il suo distributore di benzina, la sua darsena, il suo impianto balneare e infine riprendermi la proprietà intellettuale della consulenza e pubblicarla, in forma ridotta, qui di seguito, come esempio del tipo di consulenza che posso offrire. Mi auguro che d'ora in poi gli appartenenti a quella stessa categoria di persone si terranno alla larga da me, almeno fino a che non impareranno ad onorare la parola data.

Relazione sulle dinamiche del parco della Casa di Alice
Via Canal di Valle, Chioggia
a cura di Francisco Panteghini, Mediatore Elementare

La presente relazione è frutto delle ripetute visite al parco, dei colloqui e delle schede di lavoro individuali sulle funzioni coi proprietari, in particolare tra il 21 al 26 novembre 2012. Gli incontri sono stati alternati da momenti di studio e meditazione su come proseguire. La situazione che si è delineata è molto aperta, siamo all'inizio di una trasformazione delle vostre scelte di lavoro e dello sviluppo dell'attività di ospitalità e degli eventi. Il peso delle vecchie stratificazioni rende necessaria una cesura chiara, legata alla rifunzionalizzazione degli spazi. Dall'altro lato i progetti di destinazione futura sono così mutevoli che vincolano pesantemente la possibilità di sviluppare a pieno una progetto pluriennale di armonizzazione del luogo. I giardini si “piantano” e non si “costruiscono” e per arrivare a piena maturità hanno bisogno di interi cicli stagionali e di cure amorevoli. Si percepisce un generale senso di disordine e una incertezza prolungata che fiacca i tentativi di crescita organizzata. Ho organizzato la consulenza nei seguenti punti:

1. status quo ad oggi, area per area, integrando vostre aspettative e primi suggerimenti operativi sulla manutenzione da fare subito

La relazione poi proseguiva in questi capitoli che non riporto qui:

2. consigli per evitare la dispersione di risorse

3. rapporti con la Darsena

4. Un percorso possibile di sviluppo

5. Proposte di azione futura

Percorriamo il parco seguendo le aree identificate, non in ordine alfabetico ma raggruppate per settori, a cui do un nome provvisorio (vedi schizzo delle aree del giardino).

Viale d'ingresso (A), incluso il glicine Funzioni individuate: ingresso, prima vista sul giardino e la struttura

La siepe di cipresso Laylandi è altissima e cupa. Si tratta pur sempre di cipressi che nella nostra cultura sono connotati come alberi cimiteriali. Il lungo vialetto crea una prospettiva che meriterebbe di essere valorizzata: cosa vedo mentre avanzo? Su cosa si focalizza la mia attenzione? Bella l'apertura a sinistra sul giardino, dopo il tunnel scuro un punto luminoso e con la vista aperta. E' il primo colpo d'occhio per chi arriva in auto, dunque dobbiamo privilegiare il punto di vista dell'automobilista. L'aiuola bordo strada è ora degradata, con piante secche e ferite da potature sbagliate. Ecco la vista superando il cancello: Il glicine cerca di incorniciare la strada che svolta, la vista è chiusa da un altro cipresso e dal pittosporo. D'inverno è piuttosto cupa. A primavera il glicine e d'estate le ortensie offrono una bella fioritura. I sostegni del glicine sono grezzi e soprattutto non possono sostenere la forza di questo rampicante notoriamente aggressivo.

Suggerimenti operativi

A breve : provvedere alla pulizia dell'aiuola d'ingresso prima del cancello eliminando piante morte e pulendo il secco. Medio termine: ridurre in altezza la siepe, ad una dimensione che renda possibile la manutenzione. Oltre alla cupezza che danno protendendosi verso le auto in transito dovete anche considerare che la siepe troppo alta diventa più vulnerabile ai colpi di vento e allo sradicamento. Lungo termine: Per quel riguarda il glicine bisogna preparare un pergolato solido che dia lustro all'ingresso e sostenga senza cedimenti nel tempo la forza del glicine. L'altezza deve essere proporzionata a quella dei mezzi che devono passarci sotto. Ridurre l'uso dei cavi e preferire strutture in legno o in metallo di maggiore spessore e solidità.

Parcheggio esterno e accesso nord ovest (I, G)

Funzioni: parcheggio, accesso degli eventi che con molti invitati. L'ingresso dal parcheggio manca di qualsiasi invito, c'è un'anonima apertura nella rete e poi ci si ritrova in un prato con qualche grande albero. Niente indica dove dobbiamo dirigerci e anche l'illuminazione è carente. Oltrepassando il confine il panorama è molto simile a quello del parcheggio, non si avverte quel senso di cura che degnala l'accesso ad un giardino curato. Gli alberi hanno vari rami secchi e il fosso accanto alla siepe è un pericolo potenziale.

Suggerimenti operativi

Questo accesso è completamente da ripensare e valorizzare, qui si avverte forte quel senso di precarietà (oggi è così, domani chissà) che è uno dei principali ostacoli allo sviluppo del giardino della Casa di Alice. Ne riparleremo nelle sezione 4.

Area parcheggio interna (C)

Funzioni: ingresso ospiti nel portico, parcheggio.

L'area cementata può ospitare circa 6-7 auto comodamente, includendo anche l'area boscata il numero raddoppia. Il parcheggio è proprio di fronte agli ingressi delle camere del B e B ed è comodo per gli ospiti, ma piuttosto invasivo nel caso in cui ci sia un evento serale e ci siano ospiti (si pensi anche solo ai fari).

Suggerimenti operativi: La fascia verde larga circa un metro davanti alle camere potrebbe essere trasformata in un'aiuola, con 2-3 tipi di cespugli bassi alternati potrebbe offrire un duplice vantaggio: ridurre la manutenzione nei pressi della casa e offrire una protezione alle camere, oltre che un arricchimento del giardino. Bisogna definire con maggiore chiarezza l'accesso privilegiato al portico in modo da disporre i parcheggi di conseguenza.

Vialetto centrale (B)

Funzioni: accesso pedonale, buffet all'aperto con gazebo, salottino all'aperto.

Questo spazio è stato individuato nel progetto originario come il cuore del giardino ed in effetti può ricoprire la funzione più prestigiosa avendo già una lunga aiuola mista, arbusti e soprattutto la casetta rossa, che in un certo senso diventa la “piccola casa di Alice”. Il vialetto non è stato disegnato con una prospettiva scenografica, ha diverse leggere curve, un incrocio e un bivio finale. Interessante la recinzione in legno che crea curiosità per lo spazio verde a destra, che risulta poi inaccessibile. L'aiuola è trascuratissima e priva di un'efficace pacciamatura. A destra la casetta incuriosisce ma nulla spiega cosa sia o la valorizzi in particolare. Si nota però il grande camino e la sensazione di casetta in miniatura, calda e direi quasi fiabesca. Là dove il vialetto di divide un gruppetto di spiree sbucano dal prato, ma restano un po' isolate. I vigorosi rosai portano una forte connotazione ma sono pieni di rami secchi e circondati da mattoncini ammucchiati e non disposti ad arte per valorizzarli.

Suggerimenti operativi A breve: Gli elementi qui in gran parte ci sono ma dovrebbero essere disposti ad arte e integrati: pulire l'aiuola, toglieri i vasi sparsi e i pezzi di telo, potare i cespugli e arbusti dietro, mettere una pacciamatura ordinata, pulire le rose e disporre i mattoncini.

Medio termine: curare di più il prato, impostare taglio erba settimanale durante la stagione vegetativa (4 cm), risemina autunnale di loietto e poa, concimazione adeguata.

Giardino chiuso (D)

Funzioni: da definire, ora è uno spazio chiuso, forse pensato inizialmente come il giardino privato di casa. Potrebbe venire integrato nell'area B per eventi e buffet all'aperto. Rosanna vorrebbe inserire una fontana vicino l'ingresso di casa (O).

Suggerimenti operativi Pulire i cespugli e le palme dal secco. Diradare gli alberi, meglio ridurne il numero piuttosto che potarli, i salici in particolare sono ben capaci di fronteggiare il vento e sono un elemento decorativo importante. C'è un pino soffocato che va tolto, la betulla che potrebbe essere spostata o valorizzata. Definire meglio funzioni e quindi provvedere ai cambiamenti necessari. Taglio erba settimanale durante la stagione vegetativa (4 cm)

Porticato (N)

Funzioni: utilizzo per sala da pranzo, buffet

Ampio e accogliente è uno degli ambienti più caratteristici dell'intera struttura. E' uno dei “punti di vista” da cui valutare in modo privilegiato il giardino attorno. Da qui devo poter godere, anche in un giorno di pioggia, il giardino. Risulta un po' spoglio e troppo aperto ai lati. Le grandi lanterne e i roseti lo rendono suggestivo entrando ma poi è spoglio, viene vissuto più come un'area di passaggio.

Suggerimenti operativi: una separazione con il marciapiedi di casa (O) e valorizzare con un'aiuola lo spazio di ingresso automobilistico (C) ne aumenterebbe il valore, caratterizzandone maggiormente lo spazio. Qui ci vorrebbe un mobilio da salotto all'aperto sempre a disposizione e un accogliente angolo fumatori. Evitare la plastica, usare legno, coccio, tende, e fibre naturali in un ideale dialogo tra creatività umana e mondo della natura. Introdurre alcune piante ben scelte, di buona dimensione visto che lo spazio è ampio, potrebbero essere agrumi in grossi vasi di coccio e fiori di stagione in piccole vasche rialzate o appesi alle pareti (i geranei zonali andrebbero benissimo per l'estate, rami di abete potrebbero dare una bella decorazione invernale, rustica e festosa).

Ingresso abitazione privata (O)

Funzioni: ingresso abitazione privata

Si intuisce che c'è l'ingresso di un'abitazione con il bel tetto in mattoni e il vialetto d'accesso che supera la staccionata con un invitante ingresso. Purtroppo le aiuole non sono complete e ci sono le vasche di cemento rialzate abbandonate senza scopo. La veranda stona molto, ma c'è un generale senso di vuoto, uno spazio ampio ma senza utilizzo.

Suggerimenti operativi Schermare la veranda con 3-4 vasche 1 metro x 40 cm di sempreverdi, l'alloro va benissimo, economico e resistente. Segnalare l'ingresso di casa con il nome della famiglia, un tappetino e magari un portaombrelli. Si deve insomma capire che quello è l'ingresso di una casa privata e quindi gli ospiti non devono accedere. Consiglio di usare le vasche di cemento rialzate per creare una divisione dal portico del fienile.

Area d'ombra (M)

Funzioni: area d'ombra, possibilità di parcheggiare, passaggio verso il prato (E)

Questo boschetto misto è nato senza un progetto chiaro ma tuttora offre un'area di ombra che divide il parto dal viale d'ingresso, valorizzando entrambi gli spazi. C'è un po' di confusione. Il gelso al centro è stata attaccato da tarli e nel tempo potrebbe diventare precario. Gli arbusti da fiore hanno patito l'ombra e sono mal sviluppati. Anche qui la siepe di laylandi risulta cupa. I vasi e le impalcatura lasciati in un angolo danno l'idea di uno spazio di lavoro, un disbrigo.

Suggerimenti operativi

Abbattere il gelso e il melo tutto ricurvo, valutare il trapianto dei cespugli a delimitare e schermare il fondo del prato con vista sui rovi del vicino. Abbassare la siepe. Valutare l'abbattimento di uno dei due salici cresciuti vicino alla siepe. Tutelare il tiglio che così vicino alla strada rischia di venire colpito da auto in manovra.

Prato aperto (E)

Funzioni: area giochi, eventi all'aperto

L'ampio spazio a prato è ben delimitato dalla siepe a est, boschetto a nord,. C'è il confine e vialetto a sud, ma oltre il confine l'ammasso di rovi respinge, sembra di essere al confine del bosco addormentato della famosa fiaba. A ovest il frutteto si accosta senza però delimitare l'area. Mancano un cancelli per chiudere le arre di lavoro (oltre la siepe e verso la rimessa attrezzi. Dunque è un'area pericolosa per bambini soli che giocano e si vanno a infilare dove non dovrebbero. La disposizione dei punti luce non è funzionale e anche la presa d'acqua sembra appoggiata lì in emergenza. L'unico percorso segnalato è quello di servizio al margine meridionale.

Suggerimenti operativi A breve: Abbassare la siepe, mettere cancelletti antibimbo al limite della siepe e nelle aree lavoro, chiarire meglio le funzioni. Impostare durante la stagione vegetativa il taglio di erba settimanalmente ad un'altezza di 5 cm circa. Medio termine: E' uno spazio ampio e aperto, potrebbe essere un buon candidato per la piscina, ma è necessario chiudere la vista intorno, con apposite siepi.

Frutteto (L)

Funzioni: dare fiori e frutti

Gli alberi non sono stati potati e sostenuti ad arte, sono disposti in un filare ma senza delimitazioni. Il vigneto è piccolo e impiantato senza una chiara funzione.

Suggerimenti operativi: potare gli alberi, valutare lo sviluppo di quest'area in funzione degli usi del prato (E), pensarla come sfondo e delimitazione piuttosto che come area che gli ospiti possano percorrere.

Aree di lavoro (P)

Funzioni: discarica ramaglie, disbrigo

In quest'area si manifesta un aspetto che si è già evidenziato a intermittenza: il fantasma di una zona di cantiere edile continua. Brutta da vedere e accessibile a un visitatore, adulto o bambino che sia, con i relativi rischi. Suggerimenti operativi A breve: Chiudere la vista con materiali naturali, evitando il telo ombreggiante, si può usare del cannicciato economico da fissare sulle transenne, tenerle chiuse, anche solo con del filo di ferro e mettere un cancelletto nel deposito del rasaerba. In generale: area di importanza strategica per la gestione a basso costo del verde. Il fatto che abbia funzione di discarica e deposito all'aperto non implica il disordine, meglio dividere i materiali (legname grosso, ramaglie e foglie in tre mucchi distinti, altri materiali per tipo e destinazione (falò, uso come inerte, deposito ecc.).

Area boscata (F)

Funzioni: edificazione futura

L'ampio prato alberato ospita angoli con interessanti qualità (il laghetto annesso al fosso ad esempio) e alcuni begli esemplari di salice. Ci sono molti rami secchi e qualche albero da rimuovere. Sparsi nel prato alcuni cespugli e del rosmarino che non si amalgamano col resto.

Suggerimenti operativi Breve periodo: delimitare l'area, ridurre la manutenzione al minimo. Deve essere un'area da guardare e non da attraversare, è troppo incerto il suo futuro e grosso il lavoro che richiederebbe. Strutturare i tagli erba a cadenza più lunga (3 settimane) usando il prato alto (almeno 6 cm) per scoraggiare i visitatori. Programmare i trapianti degli alberi più giovani del boschetto e diradare gli altri. Recuperare i cespugli da ricollocare altrove nel giardino (es. il rosmarino). Qualora dovesse diventare parte integrante e permanente del progetto potrete allora sviluppare un vero e proprio parco con quinte di verde e macchie d'alberi e piccoli percorsi e padiglioni. Ci sono qui veramente possibilità notevoli dati gli spazi e con un piccolo movimento terra sarebbe facile creare una piccola collinetta e trasformare il fosso in un sinuoso ruscelletto con paio di ponticelli. Gli alberi vetusti sono una grande risorsa.

Retro (H)

Funzioni: ampliamento cucina, disbrigo.

Il pittosporo sul lato è ordinato e profumato quando fiorisce. I pioppi sono malconci per la capitozzatura precedente. Il retro è ingombro di cose e dovrebbe essere impedito l'accesso ai visitatori. Comunque lo spazio è visibile dalla strada arrivando perché i canniciati sono cadenti e ormai poco funzionali.

Suggerimenti operativi: Ridurre gli alberi con una nuova capitozzatura meglio eseguita. Ripetere l'intervento ogni 3 anni. Mettere un cancelletto all'inizio all'angolo delle camere per scoraggiare l'accesso.

domenica 10 marzo 2013

I fiori per guarire le emozioni disarmoniche

All'inizio del secolo scorso il dottor Edward Bach studiò le proprietà di alcuni fiori ed elaborò un metodo terapeutico che concentrasse l'attenzione sulla personalità del malato più che sulla sua malattia. Osservando i comportamenti umani classificò 12 stati mentali che, a suo avviso, causavano la maggior parte delle patologie. Secondo il Bach la malattia all'origine non e' materiale ma è il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e ciò che desidera il nostro cuore. Questo squilibrio, se resta inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta ad occuparsi, perché soffre. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute. Dietro ogni disturbo fisico, secondo Bach, ci sono le nostre paure, le nostre preferenze, tutte le nostre emozioni ed è proprio un'emozione negativa all'origine di ogni disturbo psicosomatico: guarendo la mente, il corpo seguirà.

Bach individuò inizialmente 12 rimedi di base che vennero associati ai 12 stati psichici più comuni che chiamò i "dodici guaritori" che sono:

Agrimony (Agrimonia), per chi nasconde i propri tormenti dietro una facciata gaia e cortese;
Centaury (Centaurea minore), per chi non riesce mai a dire "no";
Chicory (Cicoria comune), per chi ama in modo possessivo, cercando di fare tutto il possibile per essere ricambiato;
Rock Rose (Eliantemo), per chi è preso da grande paura e panico;
Gentian (Genzianella autunnale), per chi si abbandona al pessimismo, si scoraggia e si deprime facilmente;
Mimulus (Mimolo giallo), per chi ha paura delle cose di tutti i giorni (andare dal dentista, paura di oggetti etc)
Impatiens (Balsamina dell'Himalaya), per chi è impaziente e non sopporta interferenze coi suoi ritmi;
Cerato (Piombaggine), per chi non ha fiducia in sé e chiede continuamente consiglio ad altri;
Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o Centigrani), per chi è indeciso tra due scelte;
Vervain (Verbena), per chi si lascia trasportare troppo dall'entusiasmo e ha un forte senso di giustizia;
Water Violet (Violetta d'acqua), per chi ama stare da solo e talvolta e' orgoglioso;
Clematis (Clematide), per chi sogna ad occhi aperti, vivendo più nel futuro che nella realtà.

In seguito vennero individuati altri 26 rimedi che completarono la serie. Per individuare ore più adatto potete partire dall'emozione che vi mette in difficoltà. Ecco alcune delle emozioni negative che riporto con esempio con i loro rimedi floreali.

PAURA:

ROCK ROSE (Eliantemo): per le situazioni che provocano grande angoscia e terrore in seguito a incidenti, incubi. Per la paura della morte e della sofferenza. Attacchi di panico , collassi nervosi irrigidimento del corpo e perdita della parola. LA FRASE: Affronto con coraggio eroico qualsiasi emergenza

MIMULUS (Mimolo): paura la cui origine è conosciuta, paura della povertà, del buio, delle malattie, del giudizio degli altri, timidezza e tutte le fobie (claustrofobia, paura di alcuni animali, paura di volare) LA FRASE: Trovo il coraggio di vivere ogni esperienza.

ANSIA:

AGRIMONY (Agrimonia): per chi è amante della tranquillità al punto di sopportare senza lamentarsi i soprusi altrui. Crisi ansiose con oppressione al petto, disturbi alimentari (anoressia, bulimia) LA FRASE: Riconosco, accetto ed integro i miei conflitti interni

CENTAURY (Centaurea): sottomissione, servire gli altri per sentirsi amati, senso di stanchezza continuo, non si riesce a reagire. LA FRASE: Mi rafforzo in volontà e determinazione e costruisco la mia individualità.

PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA:

CHICORY (Cicoria selvatica): invadenza, tendenza a manipolare gli altri. Si tende al possesso affettivo, si ha bisogno di continue rassicurazioni affettive. LA FRASE: Dono disinteressatamente il mio amore.

VERVAIN (Verbena): dogmatismo, fanatismo, non si accettano le idee altrui, entusiasmo eccessivo, iperattività. LA FRASE: Con moderazione vivo le mie idee

AFFATICAMENTO:

OLIVE (Olivo): per coloro che hanno molto sofferto fisicamente e moralmente e sono così stanchi ed esauriti che si sentono incapaci del minimo sforzo. Per loro la vita quotidiana è un fardello privo di piacere. LA FRASE: Nella pace risorgo alla vita del corpo e dello spirito.

OAK (Quercia): per quelli che combattono una dura battaglia e continueranno a battersi benché le prospettive di riuscita siano quasi nulle. Scontenti di se stessi se la malattia impedisce loro di aiutare gli altri. LA FRASE: La flessibilità equilibra in me la forza e il senso di responsabilità

HORNBEAM (Carpine): per quelli che non si sentono abbastanza forti mentalmente e fisicamente per sopportare il peso della loro vita: le occupazioni quotidiane sembrano troppo pesanti anche se riescono a far fronte con successo ai loro impegni. LA FRASE: Affronto con nuova vitalità e rinnovato interesse le mie giornate.

ATTACCAMENTO AL PASSATO:

WALNUT (Noce): disorientamento di fronte ai cambiamenti, incostanza, ci si lascia condizionare dalle idee altrui. Questo rimedio è indicato anche per i bambini in fase di dentizione, per gli adolescenti che si affacciano alla pubertà, dopo un divorzio, un cambiamento di lavoro o un trasloco. LA FRASE: Mi libero dalle influenze che mi limitano e procedo senza incertezze lungo la rotta.

GELOSIA:

HOLLY (Agrifoglio): sospetto, invidia, ammirazione distorta per gli altri e continuo confronto, disamore di sé. Desiderio di vendetta. LA FRASE: Apro il mio cuore all'amore e alla compassione.

Se l'argomento vi ha appassionato seguite uno dei miei corsi di floriterapia, il prossimo lo trovate nella pagina dei corsi (clicca qui). Buona evoluzione verde,

Francisco Merli Panteghini

Mediatore Elementare

domenica 3 marzo 2013

Alberi di Destra o di Sinistra?

E' stato molto difficile andare a votare alle scorse elezioni. Difficile per me che ho una visione "albero centrica" delle priorità. Si parla di corruzione, di rilancio, tagli, redditi di cittadinanza, conflitto di interessi ecc. ecc. Ma molto, molto prima di tutto questo è per me vitale che si parli di trasformazione dei nostri stili di vita, rigenerazione dell'ambiente, messa al bando progressiva di tutte le tecnologie che danneggiano la biosfera e, quindi, massicci investimenti in ricerca e applicazione delle tecnologie, dei modi di produrre e di consumare compatibili con questo pianeta. In caso contrario condanniamo all'estinzione gli umanoidi e molte altre specie.

Mi è venuto da chiedermi cosa avrei votato se fossi stato un albero. Destra o sinistra? Grillo o Monti? Non è vero che gli alberi tacciono, o che sono indifferenti a ciò che accade. Gli alberi parlano e come: frinire di foglie, rilasciano terpeni dell'aria, scambiano informazioni con l'acqua e attraverso i gangli di radici che si sfiorano sotto terra. Solo che non parlano di molte cose che per noi sono importantissime: il calciomercato, matrimoni gay, corruzione, inganni e truffe varie, rilancio dell'economia. Vivono una realtà apparentemente più semplice, radicata nell'essenzialità del flusso della vita. Non conoscono la menzogna e l'ansia per il domani ed in questo hanno di certo molto da insegnarci.

I temi ambientalisti sono stati spesso appannaggio della sinistra, che ha trovato sintonie con i verdi. Il PD ha ereditato la quercia come albero simbolo, poi virando al centro, ha inglobato l'ulivo, denso di riferimenti cristiani e mediterranei. La Lega ha fatto del colore verde un colore ideologico, schierandosi spesso a favore del settore agricolo, dello sviluppo locale e decentrato del territorio ma di fatto ad oggi, manca di una visione strategica per uno sviluppo armonioso tra attività umane e qualità ambientale. Il Partito Sudtirolese ha scelto da sempre la stella alpina come simbolo ed è stato capace di tessere un'attenta politica di salvaguardia e valorizzazione ambientale, fortemente locale e orgogliosamente montanara oltrechè germanica.

Eppure nel simbolo della nostra bistrattata repubblica, seguendo una precisa tradizione araldica, le mura turrite della nostre belle e storiche città sono accompagnate da due bei rami: la quercia e l'ulivo. La lettura simbolica è molteplice: due alberi che si riassumono la vocazione mediterranea della Penisola ma anche la sua radice continentale. La quercia fu albero sacro in molte civiltà antiche europee, albero sapiente e protettore dei celti, protagonista delle antiche foreste continentali. L'ulivo simbolo della cultura mediterranea, diffuso da greci e romani e poi cristianizzato dalle meditazioni di Gesù di Nazareth nel famoso orto (giardino) degli Ulivi. L'Italia sembra quindi avere tracciato nel destino il compito di unire queste due tradizioni a tutti i livelli. E di certo il nostro paesae è un luogo di mescolanze e artistiche creatività giunte da molte Direzioni.

Gli alberi in definitiva non mi danno indicazioni di voto, un po' come la Santa Sede, ora vacante. Indicano silenziosamente altre priorità: qualità delle acque, dell'aria, rimboschimento, agricoltura naturale, mobilità sostenibile (vi ricordate a cosa servono le gambe che gli alberi ci invidiano a volte?). Personalmente mi sono preso un impegno. Dare alla mia città, Chioggia, un regolamento del Verde all'avanguardia. Non un posticcio scopiazzamento di altri comuni, Venezia o Torino, ma un originale e innovativo regolamento che porti in una decina d'anni questa città ad avere un patrimonio verde di prim'ordine. Se a questo si assocerà la tutela delle acque noi e i nostri figli vivremo in una preziosa perla verde e azzurra. Se volete partecipare al gruppo di studio per il nuovo regolamento del verde contattatemi.

Francisco Panteghini

Coordinatore dell'Associazione Amico Giardiniere