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venerdì 31 maggio 2013

Il popolo del Cuore

Ciclicamente mi raggiungono delle richieste di sostenere questa o quella iniziativa per la tutela dei popoli nativi: guaranì brasiliani, awa dell'Amazzonia, masai africani (bellissimo il sito Survival). Simpatizzo ma con un piccolo groppo in gola. Parole che vorrebbero trovare forma e che oggi libero: anch'io mi sento parte di un popolo nativo, qui in queste "civilizzate e moderne" contrade dell'odierna Repubblica italiana. Un popolo smembrato e perseguitato da secoli, umanità radicata nel proprio territorio con un rapporto intuitivo e sensuale con tutto ciò che vive. Gente orgogliosa del proprio lavoro, con un'etica del lavoro all'antica, dotata di una spiccata sensibilità.

Penso a loro quando leggo i versi del Manzoni:
"Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,
Dai boschi, dall'arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor,
Un volgo disperso repente si desta;
Intende l'orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce de' padri la fiera virtù"
(coro dell'Adelchi di Alessandro Manzoni)

Questo senso di appartenenza l'ho cominciato a capire qualche anno fa, in viaggio sul Rio delle Amazzoni verso Parintis. Mi chiedevo cosa avrebbe potuto cambiare il destino dei popoli indigeni dell'Amazzonia e mi rispondevo : un leader. Una figura carismatica capace di rinsaldare l'identità e articolare una visione ampia in cui inserire azioni concrete. Penso al famoso Gandhi come maestro: la sua capacità di attrarre consenso, di trovare gesti concreti in cui tradurre i suoi ideali (il modo di vestire, filare in casa, muoversi a piedi o in treno...) e offrire a milioni di persone un padre ideale in cui riconoscersi. Il Mahatma ha incarnato in un certo senso lo spirito di un popolo, un popolo ben più grande delle singole etnie che compongono il caleidoscopio indiano (che solo l'amministrazione coloniale inglese unì).

Allo stesso modo sogno per il popolo a cui sento di appartenere punti di riferimenti, persone dalla solida virtù che possano fornire fondamento e guida a identità ancora incerte. Fanno parte di questo popolo coloro che credono nell'autonomia delle comunità locali di piccole dimensioni, nella gestione comunitaria (non comunale) di servizi e beni di interesse collettivo, nello sviluppo sostenibile di ogni territorio secondo le proprie peculiari vocazioni, coloro che vivono esperienze di fusione panica con la natura. Insomma le persone che capiscono il senso delle parole di Manzoni nell'Addio ai Monti "cime ineguali note a chi è cresciuto tra voi e impresse nella sua mente non meno che l’aspetto de' suoi familiari, torrenti de' quali si distingue lo scroscio come il suono delle voci domestiche".

L'esperienza ormai al tramonto della Lega Nord ha mobilitato parte di questo popolo ma ne ha anche deluso altre componenti mentre inseguiva posizioni di potere e logiche di sviluppo identiche a quelle contro cui diceva di battersi. Ora si apre una nuova stagione: la Madre Terra chiama tutti i suoi figli e figlie con voce sempre più forte. Sono loro le guide e i mediatori che possono condurre l'umanità intera alla costruzione di una nuova epoca di vita e sviluppo in armonia con la biosfera terrestre. Questo popolo, veramente e orgogliosamente terrestre, io lo chiamo Popolo del Cuore: perchè sa stare nel mezzo tra la testa e la pancia, tra il freddo pensiero razionale e l'abbandono agli istinti elementare.

sabato 18 maggio 2013

Cavalieri senza spada e senza onore

Un Cavaliere è devoto al valore
Il suo cuore conosce solo la virtù
La sua spada difende i bisognosi
La sua forza sostiene i deboli
Le sue parole dicono solo verità
La sua ira si abbatte sui malvagi

Queste in breve le regole della migliore tradizione cavalleresca medievale. Per chi è cresciuto sognando nel mondo delle imprese di eroici cavalieri, astuti maghi e bellissime dame la delusione del panorama odierno di chi ha voluto fregiarsi di questo titolo o usare quell'immaginario per la lotta politica è grande e senza consolazioni. Eppure tra le ceneri di quel focolare, in quella tradizione apparentemente perduta molti cuori ancora battono, ma vere dame e veri cavalieri restano ammantati in manti grigi, raminghi e si occultano, stanchi di lotte e delusioni contro un mondo che sembra preda di tutto il contrario di quello in cui credono.

Nel novembre 1989 viene demolito il muro di Berlino. Finisce simbolicamente un'epoca: la guerra fredda, l'indispensabile schierarsi in uno dei due schieramenti, le grandi ideologia politico-economiche. Prendono allora vigore movimenti di rinnovamento che ricercano altrove le loro radici, disegnano altre identità, più locali, più tangibili dei grandi sistemi. Nel dicembre del 1989 nasce la federazione dei movimenti etno nazionalisti (così si definivano allora) denominata Lega Nord che propugnava la difesa delle tradizioni, la difesa delle comunità locali attraverso il federalismo. Segretario l'impetuoso Umberto Bossi.

In pochi anni la Lega si impone, rompe schemi consolidati e porta un nuovo gruppo dirigente in molte amministrazioni locali. Ma entro 10 anni dalla fondazione l'arrivo al governo e l'ingresso nella Casa delle libertà ne erode la forza innovatrice. Accordi di potere, corruzione, cura del collegio di vecchia tradizione, raccomandazioni... in altri 10 anni la credibilità del movimento è al tracollo. Il progetto federalista, vecchio come l'Unità d'Italia (basti ricordare Carlo Cattaneo o Giuseppe Ferrari), si riduce ad un regionalismo che non aiuta le comunità locali ( e quindi i Comuni) a gestire sempre più le proprie risorse e il proprio territorio. La spada della Lega Nord si frantuma e oggi restano le schegge, come del celodurismo non restano che i maroni...

Per i veri cavalieri la spada simbolicamente rappresentava la forza interiore dell'uomo che la brandiva: la capacità di sfoderarla se e quando fosse giusto. Il coraggio di essere fedeli a regole d'onore, una semplice etica, era la principale virtù: dire la verità, essere forti coi superbi e gentili con gli umili e i deboli. Gentili e non gentilini. Caricature e attori da circo oggi si contendono le spoglie e i ruoli che spettano ai paladini sinceri del bene delle comunità. Lentamente dalle brume dell'oblio lo spirito delle comunità locali si scuote e alcuni suoi figli, paladini della Terra, della Libertà e della Verità si mettono a disposizione per riportare speranza e guida ad un cambiamento epocale.

In momenti come questi, intrappolato nei nostri Fossi di Helm, Gandalf raccomandò ad Aragorn "Resisti e all'alba del terzo giorno guarda a est". Io credo che sarà proprio nel Nord Est, ed in particolare in Veneto che la reazione di reti di uomini e donne d'onore mostrerà la sua forza, poca o molta lo valuteremo entro i prossimi 3-4 anni. Non hanno bandiera comune, non hanno ancora identità a livello nazionale ma nemmeno la cercano. Concreti, dediti allo spirito di servizio, radicati nel loro territorio sono loro i migliori amministratori pubblici che possiamo eleggere. Ne ho conosciuti alcuni e ve li presento: al comune di Treviso si presenta Simone Battig, con Treviso Civica, un uomo di parola, ama la sua città ma senza provincialismo. A Codevigo, un piccolo comune del padovano si presenta una dama di alte qualità morali (lista "Cambiare di Può"): Alessandra Crocco, imprenditrice capace, donna saggia e capace di ampie visioni. A loro, e a quelli come loro, va la mia stima e il mio sostegno.

Link all'interessante programma di Treviso Civica

Con il mio Cuore Rosso d'Amore per la Terra.

Francisco "Fieramosca" Panteghini

giovedì 16 maggio 2013

Geonauta: il primo gioco geomantico

Da un gruppo di ironici e sedicenti studiosi di geomanzia, in parte incarnati e in parte no, nasce il primo gioco geomantico on line. Si chiama Geonauta 1.3 e promette "ore di divertimento evolutivo". La geomanzia è l'antica arte di leggere i segni della terra e di intervenire sul paesaggio per influenzare i destini di intere generazioni, analogo al feng shui cinese. Lo scenario prospettato è quello di un mondo parallelo in tutto simile a quello attuale ma in cui oscuri centri di potere si contendono l'egemonia mondiale a colpi di guerra non dichiarata.

Oltre alle solite pandemie inoculate ad hoc (vedi il film Le dodici scimmie) le nuove fantatecnologie militari puntano sul controllo del clima (uragani, siccità, trombe d'aria) e dei terremoti (e quindi anche tsunami) per colpire avversari e mettere in ginocchio interi popoli senza nessuna formale dichiarazione di guerra. Ma in questo momento critico per l'umanità, dove si prepara un conflitto senza precedenti che sconvolgerà la biosfera un gruppo di coraggiosi viene istruito da un misterioso maestro, di origine forse non umana.

Sotto lo stimolo di questo essere sarete guidati a riattivare le vostre antiche memorie, di quando eravate potenti sciamani e intermediari di forze elementari, per proteggere una piccola porzione della biosfera terrestre dagli sconvolgimenti che si prospettano sempre più inevitabili all'orizzonte. Se volete saperne di più scrivete a questa e-mail: geonautayoda@gmail.com

A commento di questa segnalazione (provate!) ho messo immagini dalle animazioni del "ritorno della balena bianca" tradotto in Italia come "Moby Dick 5", è un anime prodotto nel 1980 da Tokyo Movie Shinsha. 30 000 anni fa sulla Terra esistevano due grandi imperi, Mu e Atlantide, che si combattevano per il predominio sul pianeta. La guerra fu tremenda e generò un cataclisma che portò alla distruzione dell'impero di Mu che sprofondò nell'oceano con tutti i suoi abitanti. Anche Atlantide però uscì sconfitta dalla guerra, visto che lo stesso cataclisma scagliò l'intero continente nello spazio.

Ma ora (1980) Atlantide, viaggiando nello spazio come un'enorme astronave, si sta avvicinando di nuovo alla Terra: i suoi abitanti sono rimasti addormentati per tutti questi secoli in attesa di riprendere la guerra e le sue truppe sono già sul pianeta in avanscoperta. A questo punto scatta però il piano di emergenza che l'antico re di Mu (ora reincarnatosi in una grande balena bianca) aveva concepito... da rivedere!

lunedì 6 maggio 2013

Cerchio di guarigione al lago di Caldonazzo

Invito anche quest'anno gli amici della Terra a incontrarsi in Trentino, nello splendido scenario del Lago di Caldonazzo domenica 2 giugno. Sarà una giornata di condivisione, pratiche, canti e danze per la guarigione della terra e dell'umanità che ricorda e onora la sua appartenenza a questo pianeta in evoluzione. Sono benvenuti tutti i rappresentanti di tutte le Direzioni, gli amici degli alberi e delle acque.

Costruiremo un linguaggio comune attraverso la condivisione e il confronto in vari cerchi a tema. Lavoreremo sulla connessione col cuore della terra, parleremo delle nuove dinamiche seguenti al solstizio d'inverno 2012, esploreremo la nostra Funzione in questo momento: come possiamo contribuire al rinnovamento e al risanamento globale?

Il 2 giugno è un giorni di festa, in Italia commemoriamo la nascita della Repubblica, ora malconcia e in crisi. In questo giorno si commemora anche la morte di Giuseppe Garibaldi, uno dei padri fondatori dell'unità, massone di rito scozzese, avversario del papato, edonista panico, guerrigliero e trascinatore di folle.

Per sapere luogo preciso e orari contattatemi scrivendo a mediatorelementare@gmail.com o commentando questo post e lasciando un recapito. Con il mio cuore Rosso d'Amore per la Terra vi benedico e vi aspetto.