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sabato 18 maggio 2013

Cavalieri senza spada e senza onore

Un Cavaliere è devoto al valore
Il suo cuore conosce solo la virtù
La sua spada difende i bisognosi
La sua forza sostiene i deboli
Le sue parole dicono solo verità
La sua ira si abbatte sui malvagi

Queste in breve le regole della migliore tradizione cavalleresca medievale. Per chi è cresciuto sognando nel mondo delle imprese di eroici cavalieri, astuti maghi e bellissime dame la delusione del panorama odierno di chi ha voluto fregiarsi di questo titolo o usare quell'immaginario per la lotta politica è grande e senza consolazioni. Eppure tra le ceneri di quel focolare, in quella tradizione apparentemente perduta molti cuori ancora battono, ma vere dame e veri cavalieri restano ammantati in manti grigi, raminghi e si occultano, stanchi di lotte e delusioni contro un mondo che sembra preda di tutto il contrario di quello in cui credono.

Nel novembre 1989 viene demolito il muro di Berlino. Finisce simbolicamente un'epoca: la guerra fredda, l'indispensabile schierarsi in uno dei due schieramenti, le grandi ideologia politico-economiche. Prendono allora vigore movimenti di rinnovamento che ricercano altrove le loro radici, disegnano altre identità, più locali, più tangibili dei grandi sistemi. Nel dicembre del 1989 nasce la federazione dei movimenti etno nazionalisti (così si definivano allora) denominata Lega Nord che propugnava la difesa delle tradizioni, la difesa delle comunità locali attraverso il federalismo. Segretario l'impetuoso Umberto Bossi.

In pochi anni la Lega si impone, rompe schemi consolidati e porta un nuovo gruppo dirigente in molte amministrazioni locali. Ma entro 10 anni dalla fondazione l'arrivo al governo e l'ingresso nella Casa delle libertà ne erode la forza innovatrice. Accordi di potere, corruzione, cura del collegio di vecchia tradizione, raccomandazioni... in altri 10 anni la credibilità del movimento è al tracollo. Il progetto federalista, vecchio come l'Unità d'Italia (basti ricordare Carlo Cattaneo o Giuseppe Ferrari), si riduce ad un regionalismo che non aiuta le comunità locali ( e quindi i Comuni) a gestire sempre più le proprie risorse e il proprio territorio. La spada della Lega Nord si frantuma e oggi restano le schegge, come del celodurismo non restano che i maroni...

Per i veri cavalieri la spada simbolicamente rappresentava la forza interiore dell'uomo che la brandiva: la capacità di sfoderarla se e quando fosse giusto. Il coraggio di essere fedeli a regole d'onore, una semplice etica, era la principale virtù: dire la verità, essere forti coi superbi e gentili con gli umili e i deboli. Gentili e non gentilini. Caricature e attori da circo oggi si contendono le spoglie e i ruoli che spettano ai paladini sinceri del bene delle comunità. Lentamente dalle brume dell'oblio lo spirito delle comunità locali si scuote e alcuni suoi figli, paladini della Terra, della Libertà e della Verità si mettono a disposizione per riportare speranza e guida ad un cambiamento epocale.

In momenti come questi, intrappolato nei nostri Fossi di Helm, Gandalf raccomandò ad Aragorn "Resisti e all'alba del terzo giorno guarda a est". Io credo che sarà proprio nel Nord Est, ed in particolare in Veneto che la reazione di reti di uomini e donne d'onore mostrerà la sua forza, poca o molta lo valuteremo entro i prossimi 3-4 anni. Non hanno bandiera comune, non hanno ancora identità a livello nazionale ma nemmeno la cercano. Concreti, dediti allo spirito di servizio, radicati nel loro territorio sono loro i migliori amministratori pubblici che possiamo eleggere. Ne ho conosciuti alcuni e ve li presento: al comune di Treviso si presenta Simone Battig, con Treviso Civica, un uomo di parola, ama la sua città ma senza provincialismo. A Codevigo, un piccolo comune del padovano si presenta una dama di alte qualità morali (lista "Cambiare di Può"): Alessandra Crocco, imprenditrice capace, donna saggia e capace di ampie visioni. A loro, e a quelli come loro, va la mia stima e il mio sostegno.

Link all'interessante programma di Treviso Civica

Con il mio Cuore Rosso d'Amore per la Terra.

Francisco "Fieramosca" Panteghini

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