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lunedì 25 agosto 2014

Meditazione sulla Forma dell'Acqua a Noale, domenica 7.9.14

Domenica 7 settembre alle ore 15 a Noale si tiene un incontro di geomanzia esperienziale. La geomanzia è l'arte di percepire i diversi livelli che compongono il paesaggio terrestre e ristabilire dialoghi con le energie che sottostanno alle forme visibili. Il suo fine è di ristabilire un rapporto armonico tra le comunità umane e il loro specifico territorio. Noale intreccia la sua urbanistica e il suo destino con il fiume Marzenego che è oggetto di un rinnovato interesse e su cui si sta discutendo un contratto di fiume (uno strumento partecipativo di tutela delle sue acque e sviluppo sostenibile del suo territorio, vedi il sito http://www.acquerisorgive.it/cdfmarzenego/)
Il Marzenengo custodisce il centro storico di Noale e i suggestivi ruderi della rocca della famiglia Tempesta, signori del luogo per due secoli e autori del passaggio di Noale nel dominio di Venezia nel 1339, con una dedizione spontanea. Un personaggio noalese che richiameremo nel lavoro pomeridiano sarà il combattente Pier Fortunato Calvi, patriota risorgimentale, indomito partigiano della libertà del Veneto dagli austriaci (leggi qualche notizia in più).
Noale da un punto di vista delle nuove strutture geomantiche che si stanno articolando dal 2012 è un punto di raccordo e di equilibrio tra le macro aree dei Colli Asolani, le pianure del Camposampierese, l'area di Treviso e la grande Mestre (mestre, Marghera, Zelarino, Asseggiano, Campalto e comuni limitrofi). Quindi è un punto esposto a molte tensioni che devono continuamente essere riequilibrate. Cercheremo di esplorare e supportare questa sua nuova funzione.
Programma del pomeriggio: ascolto elementare del fiume Marzenego, meditazione sulla forma dell'acqua, condivisione sulla geomanzia comunitaria, cerchio di guarigione con intenti personali. Il lavoro è rivolto indicato soprattutto alle Donne che accettano il proprio Potere e agli uomini che accolgono la loro parte selvatica invece di bandirla. Si chiede un contributo spese di 3 euro a partecipante adulto. I bambini sono benvenuti. Gli animali sono benvenuti.
Potete chiedere la prenotazione (obbligatoria) e il programma dettagliato scrivendo a geonautayoda@gmail.com

domenica 17 agosto 2014

Ucciditi ma lentamente e compostamente

Molti giorni mi sveglio e in momenti di lucidità realizzo quanto mi sento fuori posto. Sento di vivere in una realtà ostile, grottesca, piena di convenzioni che sembrano tutte sottintendere il messaggio "ucciditi, un po' alla volta e senza clamore". Pessimo cibo, ritmi di vita innaturali per la nostra biologia, assunzione di sostanze che ci debilitano.
Inquinamento elettromagnetico, mancanza di contatto con ambienti naturali sani che ci possa riequilibrare, status symbol che inneggiano a stati innaturali, negazione dell'invecchiamento, capillare diffusione di chimica di sintesi che porta apparenti benefici da un lato mentre ti indebolisce dal'altro.
E' un mondo dove si cura in eterno ma non si cerca di guarire. Si alimentano dipendenze e si inducono comportamenti compulsivi occultando la ricerca di percorsi efficaci di sviluppo personale e di autonomia. Le persone libere fanno paura, sono poco manipolabili con la pubblicità e le scelte prese da chi vuole accentrare sempe più potere per decidere quanto costa oggi mangiare, domani bere e dopodomani respirare.
Spesso la rabbia e la ribellione sono state la prima reazione. Ancora oggi mi accompagnano, mi fanno sentire bruciante nella carne questa stonatura. Ma mi sono accorto di non essere il solo, anzi si sta costruendo una civiltà alternativa, seppur ancora minoritaria. Gli illuminati insegnano a sorridere delle pazzie infantili dell'umanità perduta nelle tenebre. Eppure Gesù mio io fatico a trovare l'equilibrio, il sorriso e la mitezza di costruire la mia strada verso la salute del corpo e dell'anima.
Sarà che proietto fuori le mie difficoltà per poter incolpare altri. Questo è il primo assunto su cui lavorare. E' vero anche che mi sento parte inestricabile di un ambiente che mi condiziona e mi modella, mi propone, seduce, impone quasi scelte e ritmi. Che fatica nuotare invece di farsi portare dalla corrente!
Stamattina mi sono svegliato alle 6, prima della sveglia. Ho colto l'occasione per fare una passeggiata verso il monumento del Fauno a meno di un chilometro da casa. Mentre camminavo raccoglievo qualche immondizia e ne ho portata qualcuna a casa per documentare l'ipocrisia in cui siamo immersi: soprattutto pacchetti di sigarette manipolate chimicamente e monopolio del nostro stesso Stato. Per uscire da questi vicoli ciechi ho bisogno di condividere esperienze ed elaborare un altro stile di vita.

Anche di questo parleremo anche mercoledì sera al gruppo di studio su floriterapia, cristalloterapia e oli essenziali a Chioggia. Vi interessa? La serata è gratuita, basta prenotarsi scrivendomi a info@amicogiardiniere.it

sabato 16 agosto 2014

Chioggia Marina 2034

Da quasi un anno ho nel cuore un progetto da dedicare alla comunità in cui ho scelto di vivere, grazie a mia moglie Giulia, e in cui crescere i nostri figli. E' l'incantevole Chioggia Marina, a cavallo tra mare e laguna. Sto organizzando un lavoro di studio e poi di restituzione pubblica sulle trasformazioni in atto per costruire degli scenari futuri.
Come sarà la nostra comunità tra 20 anni? Quali sono i nodi cruciali che deve affrontare? Come possiamo agire efficacemente per trasformare le dinamiche avviate? Sarà una città adatta a dare speranza ai giovani oppure sarà una comunità per vecchi? Quali settori economici saranno determinanti? Come sarà l'ambiente che viviamo?
La capacità predittiva è fondamentale per costruire scelte individuali e politiche efficaci. Lo sforzo di orientare le ricerche (storiche, demografiche, economiche, ambientali...) verso l'individuazione delle dinamiche (dal passato al futuro) permetterà di dare ali ad un lavoro che rischierebbe di essere mera accumulazione di dati localistici. Il fine è pratico, operativo: offrire al dibattito cittadino una visione il più possibile ampia di temi chiave.
Da alcune interviste realizzate i temi che verranno scandagliati saranno: la situazione ambientale (livello del medio mare, andamento della pesca, patrimonio arboreo ecc.), consumo del suolo (edificazione, dinamiche speculative, aree in degrado, superficie coltivata), demografia (calo demografico, vecchi e giovani, immigrazione) , i problemi amministrativi (bilancio, efficienza degli uffici comunali), cultura imprenditoriale.
Quando penso alla comunità a cui appartengo mi sento di includere tutte le persone che vivono qui, indipendentemente dalla loro provenienza. Inoltre, secondo la lezione mistica francescana che accolgo, includo tutti gli esseri viventi, le acque, gli alberi, l'aria persino di cui noi "fratelli maggiori" umani potremmo essere custodi nel nostro passaggio su questo pianeta.
L'adesione al gruppo di studio è subordinata a degli impegni morali precisi: condivisione dei saperi, impegno gratuito per il progetto comune, libertà di vincoli o interessi che possano viziare il proprio contributo. Un piccolo gruppo è già al lavoro e il prossimo incontro sarà una delle prime sere di settembre. Se vi interessa partecipare scrivetemi: mediatorelementare@gmail.com.

domenica 3 agosto 2014

Non confondere l'equilibrio con l'immobilità

Tutte le manifestazioni della nostra esistenza su questo pianeta sono in continuo fluire: nascono, si sviluppano, deperiscono e si trasformano. Il grande Eraclìto diceva "Panta rei os potamòs" ovvero "tutto scorre come un fiume". In questo contesto il concetto di equilibrio non può che essere di costante ricerca, deve per forza essere dinamico, continuamente messo alla prova, perduto, riconquistato. Nei due equinozi annuali la durata del giorno e della notte si eguaglia ma è un istante di tregua: sono momenti di equilibrio appunto, non di quiete o di pace stabile. Molte persone invece tendono a restare bloccate nell'immobilismo per la paura di sbagliare o di impegnarsi in prima persona. Lasciamo andare le cose così "come vanno" e rinunciamo a dare forma al fiume della vita con il nostro movimento. Contribuiamo, co-creaiamo, partecipiamo alla creazione della nostra realtà e di quella dei nostri discendenti. Abbiamo ciascuno una parte di responsabilità.
Mi riferisco sia al degrado ecologico in cui stiamo trascinando la biosfera che alla corruzione dilagante e alle deformazioni della democrazia all'italiana, su su fino all'immobilismo dell'Unione Europea sui temi della politica internazionale e la difesa comune. In Ucraina c'è la guerra, ma è più comodo parlare dei mondiali di calcio o al limite delle crudeltà israeliane che non dei bombardamenti sui civili o sulle esecuzioni di soldati di leva indecisi a sparare sui propri connazionali ucraini. Il rischio di un'escalation è reale, il tentativo di arrivare ad una guerra con la Russia è reale e noi stiamo qua, sordi e zitti, ad aspettare che ci esploda in casa questa bomba o qualcun altro giochi quella partita (vedete un po' di news)? Vogliamo restare un protettorato americano o possiamo arrivare a costituirci come una forza autonoma e di equilibrio che dimostri al mondo intero che è possibile che stati e popoli per secoli nemici sono in grado di costruire un'Unità e di superare gli attriti e gli odi feroci in nome di interessi e ideali comuni? Io credo in questa Europa, non in quella monetaria e commerciale.
"Si vis pacem para bellum" dicevano duramente i Romani, esperti di real politik. Se desideriamo sostenere la pace nel mondo dobbiamo essere pronti alla lotta. Charles De Gaulle (fate un veloce ripasso sulla sua opera) ha fatto tanto quanto Mohandas Gandhi per la pace, in un altro modo certo, accettando l'uso della forza ma servendo lo stesso equilibrio mondiale e, partendo dal punto di vista dei colonizzatori e vecchi dominatori globali, ha saputo rinunciare al colonialismo, ha portato la Francia in una posizione di autonomia militare dalla Nato rendendola una potenza con una propria deterrenza nucleare. Cose terribili per alcuni pacifisti ma visti in una dinamica globale possiamo vedere quale dimostrazione di autonomia abbia portato per l'Europa distrutta dalla guerra mondiale e ricolonizzata dalla civiltà e dall'esercito americano.
Mi chiedo da tempo quale sia il senso da dare alla parola pace su questo piano di esistenza e credo che sia proprio equilibrio (di forze). Quando c'è un dinamico equilibrio allora si genera un senso di pace. E' uno sforzo continuo e non si può separare con nettezza il bene dal male. Si sbaglia ma la cosa peggiore sarebbe coltivare una stolida innocenza mentre molti gruppi di potere sperimentano continuamente armi di distruzione di massa attraverso epidemie seminate ad arte ed interventi di geoingegneria capaci di scatenare terremoti localizzati, siccità o uragani. Qualunque intervento di questo genere nel nostro paese dovrebbe essere considerata una dichiarazione di guerra, ma noi subiamo in silenzio, mentre perdiamo la nostra forza e il nostro benessere per diventare nel tempo carne da macello per i nostri alleati che non intendono mettere in discussione il diritto ad uno stile di vita incompatibile con la biosfera terrestre.
Siamo invece noi uomini liberi, veneti, lombardi, italiani, europei disposti a cambiare il nostro stile di vita? A ricollegarci al nostro territorio e risanarlo? Siamo disposti a smettere di depredarlo nel sogno infantile della crescita economica infinita e del consumismo materialista? Se ci saranno abbastanza cittadini in grado di fare questo passo, ebbene loro saranno la base per una profonda trasformazione culturale , economica, tecnologica e immancabilmente anche politica dei nostri paesi. Se credete in queste parole e pensate che la mia opera possa esservi utile non esitate a contattarmi : mediatorelementare@gmail.com. Viva la Speranza! Viva l'Umanità libera su una Terra rigenerata!

venerdì 1 agosto 2014

La fiaba dell'orco

Il lavoro di Tolkien (autore del Signore degli Anelli) ha sconvolto l'immaginario tradizionale degli esseri fatati (nani, elfi, orchi ecc.) costruendo una nuova mitologia (peraltro bellissima ma dualistica) risemantizzando termini e immagini profondamente radicate nella cultura popolare europea. Da qualche tempo sento il bisogno di dare un contributo alla riabilitazione degli orchi. Nell'opera di Tolkien gli orchi nacquero ad opera delle torture che lOscuro Signore inflisse agli elfi catturati: da quei terribili esperimenti nacquero gli orchi fedeli alle forze della distruzione e della violenza. Si presentano come grossi umanoidi, grotteschi, feroci, poco intelligenti e inquadrati in ferrea disciplina in orde militarizzate. Nella saga tolkeniana la dualità dominante tra luce e tenebre porta a polarizzare in buoni e cattivi intere razze(elfi sempre buoni e orchi sempre cattivi), anche se è molto raffinato.
Per fortuna già altri autori hanno tolto la patina dell'orrore dall'antica figura dell'orco. Ironico e carico di richiami cinematografici il trionfante successo di Shrek ha reso l'orco l'eroe moderno, un eroe delle forze sane, selvatiche e oneste ancora in grado di compiere prodezze mentre i paladini a cavallo sono ormai estinti e la loro immagine viene usata a servizio di bellimbusti o uomini di potere per nulla all'altezza. D'altrocanto Shrek riprende alcuni cardini della tradizione e ci presenta un essere forte, più grande di un uomo, solitario e signore della sua terra (in questo caso una palude). Quello che mi propongo qui è un recupero della figura dell'orco nelle fiabe e poi un confronto con gli ascolti elementari che mi sono accaduto di forze che potrei definire "orco".
Percorriamo alcune famose fiabe per raccogliere alcuni elementi sulla figura tradizionale dell'orco prima del terremoto creativo tolkeniano. Pollicino e i suoi fratellini, abbandonati nel bosco dai genitori poveri (forse sono loro i veri orchi???), trovano una casa nel bosco, è la ricca dimora di "un orco che mangia i bambini" e cercano di convincere sua moglie ad accoglierli dicendo "Se non ci date ricovero, non può mancare che stanotte stessa non ci mangino vivi i lupi del bosco. Se così dev'essere, meglio è che ci mangi il signor Orco; può anche darsi che abbia pietà di noi, se voi vi compiacerete di pregarlo". Insomma meglio l'orco del lupo. Molto interessante parlando di immaginario. L'orco è meno selvatico del lupo e potrebbe avere pietà. Cosa che non sarà. L'orco fiuta subito la carne di bambino che ama molto (più del manzo e dei montoni che l'orchessa gli ha preparato), ma solo l'astuzia di Pollicino salverà i 7 fratellini sacrificando al loro posto le 7 figlie dell'orco. Pollicino inoltre riuscirà anche a rubare all'orco spossato dall'inseguimento gli stivali magici delle sette leghe (delle 30 miglia nella fiaba di Perrault).

L'orco di Dozza (BO)

Il famoso Gatto degli Stivali deve vedersela nel finale con un terribile orco, sapiente mago e capace di mutare forma in qualsiasi animale. Contando sulla sua vanità il gatto riesce a raggirarlo e si impossessa del suo castello e delle sue terre in favore del suo giovane padrone. Assimilabile all'orco sembra anche il ricchissimo gigante che vive in un castello sulle nuvole della fiaba Jack e i fagioli magici. Nella fiaba raccolta dai fratelli Grimm "i tre capelli d'oro dell'orco" veniamo a conoscere di più sull'orco raggirato, ancora una volta, dalla sua stessa nonna a favore del giovane eroe. L'orco, oltre ad amare il buon cibo e il vino, è molto sapiente ed è presentato come "il signore della valle", riesce a rispondere alle tre difficilissime domande ed ha i capelli d'oro. Tutti questi orchi si assentano durante il giorno e tornano nella loro dimora di notte dove vengono serviti da una moglie, nonna o serva. C'è una forte connessione tra orchi e oro, inoltre sono circondati da oggetti magici e sanno molte cose perchè pare che viaggino in lungo e in largo nelle terre dove vivono. Gli orchi sembrano anche essere collegati con le energie primarie, selvatiche. Infatti vivono in posti solitari (foreste di solito) di cui sono "i signori". Questo è un titolo molto interessante. Cito a questo proposito quel passo in cui S.Paolo dichiara apertamente (lettera ai Corinzi 8, 1-13) "anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori". Ovvero potenze non umane ma con un certo grado di potere, ad esempio su un territorio specifico come gli orchi in questione.
In Trentino c'è un incredibile arco di pietra naturale, denominato "ponte dell'orco". Qui si narra la leggenda di un pastore si perde col gregge per la nebbia tra i monti e si trova davanti a un precipizio. Gli appare un orco che gli propone uno scambio: lo farà tornare a casa sano e salvo se gli venderà l'anima: il pastore affranto accetta, allora l'orco crea il ponte di pietra che permette al pastore con tutto il suo gregge di tornare a casa ma, qualche tempo dopo, il pastore scompare per sempre. Di nuovo l'orco si presenta come il signore di una terra selvaggia e montuosa, capace di vere e proprie magie. Però qui la figura è stata demonizzata, equiparata al diavolo tentatore a testimonianza di quel processo terribile di persecuzione dei legami col mondo elementare e selvatico portato avanti dalla corrente centralizzatrice della Chiesa autoritaria (al contrario di quella umile e sincretica testimoniata da S.Francesco e altri).
Proprio in Trentino sono entrato in contatto con una forza elementare che potrei definire "orco". Si trovava bloccata dentro una piccola caverna, obbligato da qualche vecchio divieto. Quando ha cominciato a riprendere confidenza col suo territorio e ha annusato tutti i cambiamenti accaduti a Valle è stato preso da un moto di rabbia e disgusto, preferendo volgersi verso il monte. Quello è il suo compito ora, difendere ciò che ancora di selvatico e vitale c'è perchè possa nascere un nuovo equilibrio. C'era molta forza in quella presenza ma ora avrà un bel daffare ad aggiornarsi ai tempi, come me d'altronde che tanto spesso desidero poter far tornare indietro questi tempi folli e vertiginosi ad equilibri più quieti e selvosi. Dato che questo non è possibile dovrò mettere piedi di cervo e imparare a balzare oltre gli ostacoli e le barriere con cui l'uomo si sta sempre più separando da tutti gli esseri visibili e invisibili che vivono e rendono viva la Terra condannandosi alla solitudine, alla disperazione ed alla devastazione della biosfera. Buona corsa a tutti!

Link ai testi delle fiabe:

La fiaba dei fratelli Grimm i tre capelli d'oro dell'Orco: http://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe-classiche/fratelli-grimm/227-capelli-oro-orco.html

L'orco di Pollicino raccontata da Perrault http://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe-classiche/charles-perrault/529-pollicino.html

L'orco di Jack e il fagiolo magico http://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe/varie/1183-giacomino-fagiolo-magico-.htmlhttp://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe/varie/1183-giacomino-fagiolo-magico-.html

Il gatto con gli stivali http://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe/audio-fiabe/1351-gatto-stivali-audio.html

Sul ponte dell'orco in trentino http://www.magicoveneto.it/valsugan/Strigno/Ponte-Orco-Ospedaletto-Valsugana.htm