tag:blogger.com,1999:blog-48936868139800996712024-03-13T02:22:19.122-07:00Amare la Terra<p><p><b>... e trovare se stessi</b></p></p>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.comBlogger275125tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-76266551157838224432024-02-19T09:02:00.000-08:002024-02-19T10:40:59.239-08:00Sintesi degli studi nazionali sulla dispersione scolastica<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRaD1ODzaEC64tC8EgyXf_FO6tm2OpETJNRtfE_7aVy2yxjtzFIx7OQdaZc4Y7s0XenIz_-YJrA6Cf1QPGg-OTdteCvELgITan1IPYGlODmS0H6HjTPW_lL1H3CA08NyDWpqP5KqELJ4CDTrZ2eUQE4m3cHdP-tHi4PKVPZYy-HBfxfjaSmWOSzFCciaA/s680/Dispersione-scolastica-in-adolescenza-i-progetti-di-prevenzione-680x382-1.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="382" data-original-width="680" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRaD1ODzaEC64tC8EgyXf_FO6tm2OpETJNRtfE_7aVy2yxjtzFIx7OQdaZc4Y7s0XenIz_-YJrA6Cf1QPGg-OTdteCvELgITan1IPYGlODmS0H6HjTPW_lL1H3CA08NyDWpqP5KqELJ4CDTrZ2eUQE4m3cHdP-tHi4PKVPZYy-HBfxfjaSmWOSzFCciaA/s400/Dispersione-scolastica-in-adolescenza-i-progetti-di-prevenzione-680x382-1.jpg"/></a></div>
Sintesi degli studi nazionali sulla dispersione scolastica
a cura del prof. Francisco Panteghini<p>
Aggiornamento 19 febbraio 2024<p>
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Introduzione: come nasce questa relazione
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Insegno da 3 quadrimestri all'itis Righi di Chioggia e ho visto impotente sparire ben 4 studenti che hanno abbandonato la frequenza. Facendo la statistica del 2022-2023 sono 3 studenti su 63, pari al 4,7%, un dato molto più alto del dato regionale complessivo per il 2023 che è 1,42%. Dei miei studenti uno ha lasciato dopo 2 mesi di scuola per andare a lavorare ed essendo maggiorenne aveva completato l'obbligo. Un altro in crisi nera con la scuola e la famiglia ha iniziato a rifiutare anche violentemente di venirci a fine primo quadrimestre. Altri due si sono resi conto che al secondo quadrimestre non avrebbero recuperato e hanno mollato. Il tema quindi della “dispersione” mi è purtroppo noto e molto caro credendo fermamente nel valore del servizio pubblico secondo il dettato costituzionale. E' utile notare che il termine dispersione sia di stampo ingegneristico e si ispira alla dispersione del calore mentre si trasporta l'energia da una parte all'altra. Trovo più corretto parlare francamente di abbandono scolastico.
A dicembre ho chiesto di unirmi alla apposita commissione del mio istituto che aveva il compito di gestire un progetto PNRR. Al primo incontro ho capito un po' come funzionava ma non sono stati purtroppo condivisi i dati del fenomeno a livello locale o di istituto, quindi mi sono messo a studiare la documentazione disponibile dall'USR Veneto. Mi stavo accingendo a redarre questa relazione quando, alla mia seconda riunione ai primi di febbraio la commissione è stata dimezzata ed io escluso. Mi è sembrato comunque utile condividere questa sintesi del mio lavoro di studio e soprattutto i link alle fonti che trovate in appendice. Se volete segnalarmi altre ricerche o buonepratiche utili non esistate a scrivermi a <a href="mailto:https://istruzioneveneto.gov.it/argomenti/dispersione-scolastica/" target="_blank">storiacorsara@gmail.com</a>.
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Rapporto regionale USR Veneto 2022-23 sulla dispersione scolastica
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Il rapporto dispersione è stato scaricato 195 volte in 6 mesi: mi sembra un dato di scarso interesse sull'argomento o forse si ritiene di conoscere abbastanza bene la materia riferendosi solo alla propria personale esperienza di docenti o dirigenti? Il report sull'educazione parentale ha avuto 296 scaricamenti. Se si analizza nel dettaglio quanto accade all’interno dei tre diversi percorsi scolastici, si rileva che negli Istituti Professionali del Vento la percentuale degli studenti frequentanti che interrompono in corso d’anno la frequenza è pari al 2,74%, percentuale inferiore a quella rilevata nell’anno scolastico 2021/2022 che si attestava al 3,03%. Tale percentuale diminuisce ulteriormente negli Istituti Tecnici (1,39%) e nei percorsi liceali (0,95%). Il limite di questo dossier è che sciorina dati statistici e grafici senza però indagare le cause del fenomeno, semplicemente definendolo in termini quantitativi e per aree provinciali. E' comunque un punto di partenza utile.
Per quanto riguarda gli Istituti Professionali, la provincia con la percentuale maggiore di interruzioni di frequenza risulta Rovigo con l’8,12%, in aumento rispetto al dato rilevato nell’anno scolastico 2021/2022 che si attestava al 6,54%. Più elevati rispetto all’anno scolastico precedente sono anche i dati relativi alle province di Verona (2,74%, +0,28%) e Vicenza (2,43%, +0,29%). Per le province di Padova, Belluno, Treviso e Venezia vi è invece una diminuzione degli studenti che hanno interrotto la frequenza rispetto all’a.s. 2021/2022.<p>
Le province di Padova, Rovigo e Venezia registrano la percentuale maggiore di studenti degli Istituti Tecnici che hanno interrotto lo studio durante l’anno scolastico, rispettivamente con l’1,69%, 1,64% e 1,57%. Rispetto all’anno scolastico precedente, è la provincia di Venezia che registra l’aumento più importante (+ 0,2%). Per le province di Vicenza, Verona e Treviso vi è invece una diminuzione degli studenti che hanno interrotto la frequenza negli Istituti Tecnici rispetto all’a.s. 2021/2022 .
In tutte le province si rileva la percentuale maggiore di studenti frequentanti i Licei che si assesta, a livello regionale, al 45,54%, al di sotto comunque della media nazionale del 51,10%. L’istruzione liceale resta il percorso scelto dalla maggior parte degli studenti del Veneto ad eccezione delle province di Rovigo e di Vicenza in cui la percentuale maggiore di studenti frequentanti si registra negli Istituti Tecnici. Analizzando i dati sull'ammissione e superamento dell'esame di stato finale, si vede che a conclusione dell’anno scolastico 2022/2023 la percentuale degli studenti con esito positivo (ammessi alla classe successiva e diplomati all’Esame di Stato) è pari all’88,03%, mentre la percentuale di studenti con esito negativo (non ammessi alla classe successiva, non ammessi all’Esame di Stato, non diplomati), è pari al 6,09% degli studenti. La provincia di Rovigo ha avuto la percentuale maggiore di studenti con esito negativo: 6,43%.<p>
La classe in cui si osserva la percentuale più elevata di non ammissioni (bocciature ndr) è la prima con il 10,39% di studenti non ammessi alla classe successiva. La percentuale di studenti che termina l’anno scolastico con esito negativo diminuisce progressivamente dopo la classe prima, attestandosi al 3,04% nella classe quinta. Sopra la media regionale del 6,09% si rileva la percentuale di studenti con esito negativo che hanno frequentato gli Istituti Tecnici (8,15%) e gli Istituti Professionali con il 7,31%; questi ultimi registrano un aumento percentuale rispetto all’anno scolastico 2021/2022 (+0,58). Nei Licei si osserva invece una percentuale di studenti con esito negativo inferiore alla media veneta pari al 3,96%.
Interessante notare che in relazione al genere, i dati evidenziano che il 64,17% degli studenti non ammessi alla classe successiva è di genere maschile e il 35,83% femminile. In riferimento agli studenti scrutinati, la differenza fra i non ammessi di genere maschile e femminile del Veneto risulta essere del 4% circa: 8,63% di maschi e 4,92% di femmine. Il dato conferma quello riferito all’anno scolastico 2021/2022. Quindi 2/3 degli studenti che abbandonano la scuola sono ragazzi e su di loro e le loro motivazioni dovremmo insistere soprattutto negli istituti a vocazione nettamente maschile.
I dati grezzi forniti dall'USR fotografano le situazioni così come segnalate dai registri delle scuole, dagli esiti degli scrutini ecc.
Manca in questa relazione il prezioso lavoro di ricerca sulle cause del fenomeno che, per fortuna, è stato svolto a livello ministeriale con l'ottimo studio commissionato dall'Autorità garante dell'infanzia e dell'adolescenza intitolato “La dispersione scolastica in Italia: un’analisi multifattoriale” (link in bio, veramente un lavoro fondativo a mio avviso delle azioni contro l'abbandono) e altri ottimi contributi di riviste specializzate tra cui segnalo per completezza e passione Le Nius.
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Il fenomeno della dispersione implicita
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Ci sono anche alunni che a scuola ci vanno, ma non imparano. Oppure imparano male, poco, o in modo irregolare. Anche se questi giovani non fanno numero nelle principali statistiche sulla dispersione scolastica esplicita, possiamo in un certo senso includerli tra i dispersi. Anche quando riescono a ottenere un titolo di studio, infatti, questi giovani si trovano ad affrontare la vita adulta senza avere le competenze minime necessarie per esercitare la cittadinanza attiva, proseguire gli studi, o intraprendere un percorso professionale. Possiamo definire questo tipo di dispersione come implicita. Secondo i dati Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), nel 2022 si stima che la dispersione scolastica totale, implicita ed esplicita, superi il 20% a livello nazionale.
La dispersione scolastica implicita riguarda il 9,7% di alunni e alunne; solo il 56% degli alunni di terza media raggiunge i livelli di competenze previsti in matematica, e il 61% in italiano. L’analisi più completa dei dati delle ultime prove Invalsi restituisce un quadro simile a quello visto finora: le prestazioni degli studenti calano nel Mezzogiorno e tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli.<p>
Sempre secondo le rilevazioni, inoltre, la scuola italiana è meno equa nelle aree più disagiate del paese, dove i risultati sono molto diversi tra scuola e scuola, o tra classe e classe. Ciò significa che gli alunni più deboli economicamente e culturalmente tendono a raggrupparsi in alcune scuole, creando un una sorta di “ghetto educativo” da cui discendono dinamiche a cascata: l’apprendimento degli alunni sarà influenzato dal livello generale dei compagni più che dalle caratteristiche personali, mentre gli insegnanti saranno portati a ricalibrare programmi e metodi sulla base delle contingenze, penalizzando così gli studenti di livello potenzialmente più alto.
Il territorio di appartenenza conta, quindi, ma conta anche l’ambiente sociale, economico e culturale di provenienza. In tutte le materie testate da Invalsi emerge che il punteggio cresce al crescere dello status sociale, con scarti maggiori tra i punteggi bassi e medio-bassi rispetto a quelli alti. Lo status influisce anche sulla scelta della scuola superiore: a parità di risultati scolastici, coloro che vengono da contesti più agiati sono più propensi a orientarsi verso i licei rispetto a coloro che vengono da famiglie modeste. Anche la cittadinanza incide sui risultati scolastici, soprattutto a svantaggio degli stranieri nati all’estero. Nel confronto con gli altri paesi europei l'Italia si trova in coda alla classifica con un tasso complessivo di abbandono nelle varie fasce di età che nel 2022 raggiungeva l'11,5% (dati Eurostat)
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Dispersione scolastica e NEET
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La dispersione scolastica è direttamente collegata con il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. È un fenomeno che riguarda, secondo i dati Istat del 2022, il 19% degli italiani dell’età citata e che colpisce di più le donne, i disabili, coloro che hanno un background migratorio, coloro che provengono da situazioni familiari svantaggiate e coloro che vivono in aree remote. La dispersione scolastica in Italia è quindi un fenomeno a cui fare molta attenzione, perché può influenzare tutta la vita di milioni di ragazzi e ragazze.
Una scuola più equa, capace di rispondere in modo adeguato alle esigenze di ciascuno, è il presupposto fondamentale per una società più equa, in cui ogni persona possa realizzarsi al meglio. In altre parole, arrivare alla fine del percorso scolastico con la prospettiva di fare qualcosa che si ama, in cui si è davvero capaci e per cui si possa venire pagati in modo dignitoso. Quale miglior modo per dare il proprio contributo alla collettività?
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Lo studio “La dispersione scolastica in Italia: un’analisi multifattoriale”
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Questo progetto di indagine dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza aveva come scopi generali quelli di:
- individuare processi partecipati, strumenti e buone prassi volti a prevenire e ad arginare la dispersione scolastica;
- suggerire un modello replicabile nei territori;
- formulare raccomandazioni al Governo, alle istituzioni competenti, agli enti locali, alla società civile.
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I principali obiettivi specifici individuati di questo studio erano i seguenti:
- suggerire modelli praticabili per ridurre i numeri della dispersione scolastica;
- individuare e riesaminare le prassi attualmente in uso per contrastare la dispersione scolastica, valorizzando le buone prassi consolidate;
- identificare i punti critici del procedimento attivato quando lo studente si allontana dal circuito scolastico;
- indagare le cause sociali, extrascolastiche, che intervengono nel fenomeno;
- suggerire percorsi e strumenti per sostenere i casi di abbandono scolastico non dovuti alla scelta dello studente (es. presa in carico dai servizi sociali, ecc);
- suggerire modalità per migliorare la qualità della permanenza a scuola degli studenti;
- individuare e suggerire modalità per modificare la scuola da punto di vista della metodologia didattica e dell’ambiente scolastico;
- individuare prassi che promuovano processi di partecipazione, centrati sul ruolo attivo degli studenti in modo da indirizzare decisioni relative alla quotidianità scolastica che fungano da deterrente al fenomeno della dispersione.
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Riflessione sulle cause della dispersione
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Le esperienze raccontate hanno messo in evidenza, in primo luogo, la necessità di azioni che, concertate sul territorio tra diversi attori, non siano focalizzate solo sul bambino, sullo studente e sulla scuola. Quello che emerge anche dall’osservazione empirica è che per agire sul fenomeno della dispersione scolastica occorre agire nei contesti e, quindi, anche fuori dalla scuola: come accennato nel capitolo precedente, la dispersione, l’abbandono e l’insuccesso, infatti, non nascono solo nella scuola e non si contrastano solo lì.
Le cause dell’insuccesso scolastico e della dispersione sono, infatti, molteplici e non riconducibili a un solo ambito. Affrontare un fenomeno così complesso e multifattoriale impone, in particolare, uno sguardo sui contesti familiari e sociali, oltre che sulla realtà scolastica, e porta alla ribalta il concetto, diversamente espresso e formulato, di una deprivazione economica, sociale e culturale, non solo familiare ma anche territoriale, che può essere ricompresa nella cosiddetta “povertà educativa”.
La centralità delle competenze trasversali solleva anche la riflessione sulla loro valorizzazione all’interno del curricolo dei diversi ordinamenti e sul peso che nella scuola viene dato a quelle abilità, non cognitive, ma personali - di tipo socio emotivo - comportamentali e relazionali, fondamentali per lo sviluppo personale e la partecipazione sociale. Si tratta di un tema che le buone prassi, così come la ricerca, segnalano e che meriterebbe una riflessione seria con investimenti nella ricerca valutativa. Viene, dunque, coralmente indicata come efficace la valorizzazione degli apprendimenti non formali e informali messi in connessione con le richieste della scuola; viene anche messa in evidenza l’efficacia educativa di aspetti qualitativi delle scuole - aspetti difficili da cogliere con le misurazioni - come il clima, la capacità di coinvolgere attivamente gli studenti e di creare senso di appartenenza alla comunità scolastica, di costruire la scuola come una struttura valoriale. Si tratta di aspetti qualitativi che dovrebbero acquisire centralità nella riflessione e nel dibattito sulla scuola.
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Centralità del bambino e del ragazzo, prima ancora che dello studente, e supporto alle famiglie, vuol dire anche costruzione di luoghi accoglienti, possibilmente belli, dove si possa apprendere, socializzare, imparare a stare con gli altri ma anche dove si possano trovare risposte ai differenti bisogni, anche familiari (servizi, sostegno ecc.). La questione degli ambienti, naturalmente, si riverbera anche sulle scuole, che dovrebbero essere belle, dotate di spazi e laboratori, accoglienti e aperte diventando luogo di aggregazione e di socialità.
Il dossier di oltre 200 pagine merita una attenta valutazione. Di particolare interesse per la realtà di Chioggia e i suoi istituti superiori mi sembrano le raccomandazioni dell'Agenzia n.5,6,7 che riassumo qui di seguito. Un fattore chiave è l'apertura delle scuole alla collaborazione con enti territoriali (Comune, Servizi Sociali ecc.) e associazioni del terzo settore in grado di coinvolgere e motivare i ragazzi a esprimersi e diventare attivi nel loro processo di crescita e quindi di formazione. Sono ansioso di leggere le interviste di ragazzi-limite raccolte dall'associazione Muraless ad esempio. La ricca appendice riporta parecchie schede su casi di buone pratiche cui ispirarsi per migliorare la propria realtà ed è secondo me uno strumento di consultazione irrinunciabile per chi si occupa di questo tema.
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Raccomandazione n. 5
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- di istituire aree di educazione prioritaria nelle zone del Paese a più alto rischio di
esclusione sociale
- assicurare le opportune sinergie col Piano nazionale di contrasto alla povertà e con i
servizi territoriali
- monitorare sistematicamente i processi e gli esiti degli interventi in termini di output
e outcome a livello locale
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Raccomandazione n. 6
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- di intervenire sulle competenze di base della popolazione adulta quale presupposto per creare le condizioni familiari necessarie al contrasto della dispersione scolastica
In particolare, appare necessario:
- potenziare l’offerta dei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA)
- estendere ai CPIA la possibilità di erogare in via ordinaria anche percorsi pre-
professionalizzanti e professionalizzanti per gli adulti e per i giovani-adulti
- adeguare la normativa relativa al Reddito di cittadinanza, formulando una previsione
espressa o rafforzando quella esistente, attraverso la regolamentazione del Patto per
l’inclusione o per il lavoro, condizionato sia alla frequenza scolastica dei figli con buon profitto, sia alla frequenza, da parte dello stesso percettore del Reddito, di un percorso di formazione o istruzione.
<p>Raccomandazione n. 7
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- incentivare la cooperazione dal basso e il lavoro di rete a livello territoriale, a partire dall’attenzione ai contesti e attraverso protocolli di lavoro condivisi
- semplificare, per tutti i gradi di istruzione, le procedure di accesso e le modalità di rendicontazione dei progetti a finanziamento pubblico (a partire dai PON e POR)
- promuovere presso le istituzioni educative e i vari soggetti educativi e sociali, partner.
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FONTI
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Fonte relazione dispersione USR Veneto 2022-23: <a href="https://istruzioneveneto.gov.it/argomenti/dispersione-scolastica/" target="_blank">https://istruzioneveneto.gov.it/argomenti/dispersione-scolastica/</a>
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Istituto nazionale Invalsi: <a href="https://www.invalsiopen.it/dispersione-implicita-prove-invalsi-2022/" target="_blank">https://www.invalsiopen.it/dispersione-implicita-prove-invalsi-2022/</a>
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Studi del Comune di Milano su come contrastare la dispersione durante e dopo la pandemia: <a href="https://www.ismu.org/osservatorio-sulla-dispersione-scolastica-del-comune-di-milano/%20" target="_blank">https://www.ismu.org/osservatorio-sulla-dispersione-scolastica-del-comune-di-milano/ </a>
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Analisi multifattoriale della dispersione e di come contrastarla, a cura dell'Autorità di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza: <a href="https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/2022-06/dispersione-scolastica-2022.pdf%20" target="_blank">https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/2022-06/dispersione-scolastica-2022.pdf </a>
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Dati ministeriali dispersione 2017-2020: <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/La+dispersione+scolastica+aa.ss.2018-2019+e+aa.ss.2019-2020.pdf/99ea3b7c-5bef-dbd1-c20f-05fed434406f?version=1.0&t=1622822637421" target="_blank">https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/La+dispersione+scolastica+aa.ss.2018-2019+e+aa.ss.2019-2020.pdf/99ea3b7c-5bef-dbd1-c20f-05fed434406f?version=1.0&t=1622822637421</a>
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Riflessione sui dati INVALSI nazionali nella rivista telematica Nius: <a href="https://www.lenius.it/dispersione-scolastica-in-italia/" target="_blank">https://www.lenius.it/dispersione-scolastica-in-italia/</a>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-23470816169346596182024-02-02T01:09:00.000-08:002024-02-02T12:43:59.983-08:00Lettere Camune I. Caro Babbo Nat@Caro Babbo Nat@,
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ti dispiacerebbe togliere quel tuo grosso culone da Gesù Bambino? Sei diventato così ingombrante e ossessivo coi tuoi sacchi stracolmi di pacchi da occupare tutta la mangiatoia di Betlemme, tutta la Grotta e oltre ed si fa veramente fatica a vedere e sentire il miracolo del Natale di Nostro Signore. Lo so che tu non esisti, che sei una creazione pubblicitaria americana di una nota multinazionale, ma confido che, scrivendo ad un personaggio immaginario, tutti coloro che si sentano a vario titolo coinvolti intervengano per rispedirti da dove sei venuto. Potrebbero intervenire assistenti sociali a tutela dei diritti del Divino Bambino, nazionalisti scandalizzati dall'egemonia culturale del paese dove ti hanno inventato (che non è la Finlandia!) e, perchè no, i cristiani di ogni confessione e orientamento, tutti inclusi. Io non accetto che mio figlio metta sullo stesso piano te, che non esisti, e il Cristo che si è davvero incarnato nel Divino Bambino Gesù. Lo so che qualcuno resterà scioccato da queste dichiarazioni... ma se i vostri genitori non hanno avuto il coraggio tocca a me dirvelo con chiarezza! In Catalogna nel ricco presepe inventato da S.Francesco aggiungono anche il provocatorio Cagador Ofizial, discretamente di lato. Ma tu nel presepe non puoi trovare posto perchè sei troppo ciccione! Dovresti almeno fare qualche anno di cura dimagrante.... come dovrei fare anch'io d'altronde. Ma sai la differenza tra noi due non sta nella stazza, ma nel fatto che io mi inginocchio davanti al mio Signore e mai davanti a nessun altro e tu ti ci siedi sopra occultandolo! Tu mangi tutti i risparmi di famiglie e bambini per comprare doni che non durano, mentre Gesù Bambino è venuto a portate direttamente dal Cielo quelli che durano per sempre e non costano nemmeno 1 euro. L'Amore è gratis, sempre, se non si chiama in un altro modo.
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Certo che se ci rincitrulliamo di pannettone, shopping compulsivo, ansia da prestazione per i regali, mentre sghignazziamo a vedere serie tv di quell'azienda di quel paese che ha inventato Babbo Nat@ e che ha avuto la provocatoria, e quindi luciferica idea, di girarne una nella città dove vivo intitolandola addirittura "Io odxx il Nat@" ... beh non potremo certo cogliere la sublime Pace che spira nei giorni di Natale, non potremo contemplare l'armonia della Sacra Famiglia e quando l'Angelo verrà a chiamarci noi magari risponderemo distrattamente: "sì sì... ora finisco la partita alle brawlstars e dopo..." e quel dopo non viene mai. C'è persino qualcuno che fa circolari a scuola per vietare i festeggiamenti del Natale... roba da matti! Ora ci tocca aspettare l'anno prossimo per prepararci! Dai vecchio Babbo levati un po' di torno! A casa mia a Bienno in Valcamonica non sei mai venuto: il 13 .12 veniva Santa Lucia col suo asinello e al 24.12 la sera suonava una campanello che annunciava la nascita di Gesù Bambino che portava, anche, i doni ai bambini, dopo una rigorosa giornata e serata in famiglia tra preparativi, cena, giochi. Dopo i regali per i più grandicelli messa di mezzanotte e poi brindisi con gli amici. C'era una grande saggezza in tutto ciò che riconosco solo ora che non scrivo più le letterine.
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Ho saputo che quaggiù dove vivo ora erano i Re Magi a portare i doni perchè Natale, era evidente a tutti, era la festa della Famiglia, dove ci si riconciliava, dove si cercava di lasciar andare le vecchie ruggini, dove si andava a messa insieme e si dava la pace e la mano anche a chi non ti andava a genio. Cristianesimo puro. Io da quest'anno ho deciso che darò i regali solo all'Epifania, impegnandomi invece con dedizione a passare un giorno e una notte in armonia con la mia famiglia. Però oltre alla dieta credo proprio che serva durante le feste anche un digiuno... digitale. Smettiamo di chinare il capo sui nostri cellulari, utilissimi ma freddi, che ostacolano il nostro sguardo amorevole. A forza di guardare notifiche e messaggini in ogni dove... non vorrei perdessimo l'occasione di diventare buoni samaritani davanti al nostro prossimo che soffre lungo la strada.
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Quindi Babbo ti aspetto al campo di rugby per iniziare a lottare contro quel pancione, so bene che non sarà facile ma... com'era quell'equivoco motto "less is more"?! Te lo dico nella tua lingua così lo capisci meglio!
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In fede,<br>
Francisco Panteghini
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-79808345881350266752023-12-11T03:57:00.000-08:002023-12-11T03:57:04.383-08:00Premiazione del concorso Scopriamo le barene con Amico Giardiniere<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc2FRfXEgmF_eZrAynHIxFVeB02_5-a5JrZjAZ8RYmU1eO_watq4wkGaGVpq4Sx0EhGAhp_Pv9Yg4BP5Svl6akThmttkgs5azS167-kSjOfY24YLo8jceV8fBJTFlY8P19ogavGwFQkWL42VIUtIEyjrHNoLqxCZpCd1LueQOzDZOee-bJd8AcM4JkNXGk/s1600/barena%20forte%20san%20felice.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc2FRfXEgmF_eZrAynHIxFVeB02_5-a5JrZjAZ8RYmU1eO_watq4wkGaGVpq4Sx0EhGAhp_Pv9Yg4BP5Svl6akThmttkgs5azS167-kSjOfY24YLo8jceV8fBJTFlY8P19ogavGwFQkWL42VIUtIEyjrHNoLqxCZpCd1LueQOzDZOee-bJd8AcM4JkNXGk/s400/barena%20forte%20san%20felice.jpg"/></a></div>
Sabato 16 dicembre ore 9.00-11.00<p>
presso l'Auditorium San Nicolò a Chioggia
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Premiazione del concorso Scopriamo le barene con Amico Giardiniere
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Tutti i partecipanti, gli insegnanti, i genitori e i concittadini sono invitati alla premiazione in cui vedremo tutti i lavori in concorso delle scuole partecipanti di Chioggia e Codevigo. Avremo ospite l'Assessoressa Serena De Perini per i saluti istituzionali. Il presidente di Amico Giardiniere Francisco Panteghini farà una carrellata sui 10 anni di passione per la natura della nostra associazione!
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Il ricercatore dott. Jacopo Richard di Veneto Agricoltura interverrrà sulla conservazione delle barene. Il giovane ornitologo Pietro Scarpa darà un contributo sull'avifauna lagunare. Poi si terranno le premiazioni con gli altri membri della giuria Nella Talamini e Paolo Penzo e le aziende sponsor presenti: BANCA DELLA MARCA, DARSENA SPORTING LE SALINE, AUTOFFICINA E CENTRO REVISIONE BERGO, BRAGOZZI ULISSE, GIOIELLERIA PERINI. Ringraziamento finale al partner Veritas
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Beril, genietto poliziotto, è un personaggio inventato da Mario Chiereghin (Chioggia 1898-1982), maestro elementare chioggiotto e scrittore di racconti e poesie. Cattolico praticante, attivo a Chioggia a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, dagli anni Cinquanta ha pubblicato una decina di libri illustrati per ragazzi e la raccolta di poesie “Congedo”. A lui è stata dedicata la nuova scuola elementare di Borgo S.Giovanni grazie anche all'interessamento del preside Erminio Bibi Boscolo, che fu da ragazzo suo appassionato lettore. <P>
I suoi racconti sono ancora molto godibili e la serie dedicata alle investigazioni del “genietto poliziotto Beril” approcciamo in mod fresco le competenze naturalistiche. Si distaccano dalle fiabe perché qui ad essere protagonista non è un giovane eroe o eroina ma un piccolo spirito della natura che cerca la verità sui misteri e i piccoli misfatti della vita del prato, dialogando con insetti e altri animali. Una lettura caldamente consigliata e che la biblioteca Sabbadino di Chioggia custodisce.
In occasione del concorso SCOPRIAMO LE BARENE CON AMICO GIARDINIERE (iscrizioni entro 21 ottobre) ho deciso di rendere omaggio allo scomparso collega con una nuova avventura che, dal tranquillo prato di campagna dove vive, proietta Beril, il famoso investigatore, a risolvere un mistero ancora più intricato tra le barene della laguna sud. Il racconto però mi è rimasto incompiuto per un crampo alla penna, forse qualcuno dei miei giovani lettori saprà svilupparlo e portarlo a miglior compimento! Buona lettura, <P>
prof. Francisco Panteghini
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<b>Beril e il mistero delle barene scomparse</b>
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Un'ombra improvvisa
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Il sole era già alto quando sul prato accanto al filare di vecchi gelsi improvvisamente calò l'ombra massiccia di un superbo esemplare di Volpoca. L'anatra non perse tempo in convenevoli e marciando in giro per il grande prato starnazzava con un senso di urgenza. Pochi conoscevano il suo linguaggio, tanto raro era l'arrivo dei suoi simili così lontano dalla laguna. Da quel poco che si capiva pareva che ci fosse urgenza e che cercasse il folletto Beril. Gli acuti sensi del nostro amico Beril avevano colto subito la planata massiccia dell'animale, così raro nei suoi territori. Mentre, con apparente negligenza, sospendeva il piccolo riposo, inforcava il berretto conico a punta e si legava l'affilato fioretto al fianco, Beril tendeva le orecchie aguzze per decifrare la strana parlata dell'animale, un maschio dal becco rosso carminio acceso. Quando fu pronto volteggiò planando dal gelso dove si trovava verso il centro del prato. <P>
Gli insetti, le rane, i topi di campagna messi in agitazione dagli starnazzi della volpoca e dal suo inquieto procedere, erano sfuggiti per poi riunirsi in capannelli vocianti che si tacquero vedendo Beril in tutto il suo splendore avanzare baldanzoso e sorridente verso l'animale che, a confronto suo, era un gigante: dalla punta del cappello alla punta aguzza dei suoi stivaletti rossi il folletto misurava sì e no 30 formiche giganti nere messe una sull'altra. Cosa avrebbe potuto mai fare contro quell'anatra apparentemente impazzita? Arrivato a poco meno di un metro Beril scalò con abili balzi, degni del re dei grilli, una pianta di malva costellata di fiori. Pose le mani ad imbuto e lanciò un richiamo, in perfetto volpochese: “Qua qua sono qua! Chi mi cerca e qua qua qua perché?”<P>
Stupito di sentirsi chiamare nella sua lingua l'anatra si volse verso di lui stupita e i suoi occhi bruno-noce scuro inquadrarono lo sguardo allegro del folletto. Preso da un certo timore la volpoca avanzò lentamente ancheggiando verso di lui. Beril potè ammirarne la livrea, quella di un maschio di volpoca nel pieno del suo vigore, di 4 o 5 inverni. La testa, il collo e il centro del petto erano di una lucente tonalità verde-scura, aveva un largo collare e le penne remiganti dell'omero rosso-cannella, le altre remiganti grigio-nere, il sottocoda era gialliccio e per il resto il piumaggio era di un candido bianco quasi abbagliante in quel mattino di tarda estate. Abbassò il capo sempre fissandolo e, avendo ricevuto un cenno del capo dall'ometto vestito di rosso, iniziò: “Qua quanto tempo che ti sto cercando! Qua quasi disperavo che tu non vivessi più qua. Qua qua abbiamo bisogno di te!”
“Da quando in qua voi volpoche siete sotto mia giurisdizione, non sai forse che il mio compito è vegliare queste terre fin laggiù al grande fosso? Che cosa ti sei messo in testa?”<P>
“Il folletto della barena di S.Michele Astor mi mandato: di anno in anno la terra si restringe e temiamo che presto venga la fine… vieni a consigliarci cosa fare astuto Beril!”
“Astor? Non lo vedo quasi da mezzo secolo! Mi hai incuriosito… verrò con te, ma prima: come ti chiami?”
“Io sono Quaquasimodo, dalla scorsa primavera capo squadriglia della migrazione del branco V57”, detto questo abbassò la testa fino a terra e offrì il collo a Beril che agilmente saltò in groppa mentre tutti gli abitanti del prato si avvicinavano stupiti: da molto tempo infatti il folletto non lasciava quelle terre e ci dovevano essere dei gravi motivi per farlo. Beril sventolò il cappello rosso in alto salutando festosamente: “tornerò presto cara gente! Rigate dritto fino al mio ritorno se non volete pentirvene. Quaquasimodo prese una piccola rincorsa e balzò prendendo quota con lente falcate e dirigendosi verso nord.
<P><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRA9I4wYaGsSqQbqJMgv-q826TgFc9s7lzQPw41VuDqLK0TDZjxhTiHhMdA_SvmqAisAOGZau5C-43B4zUeEGb_YH19QG3MgZw5dSVyTCKsOycKk1TfNesdtdt8WoJZZ5SN5Ga2MO1M0PVbSIgluAdf7S0EuDJelCqEyfUV5x94W_KI1YsGbOC4ClCNF94/s2000/nella%20talamini%20beril%20e%20volpoca.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="2000" data-original-width="1500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRA9I4wYaGsSqQbqJMgv-q826TgFc9s7lzQPw41VuDqLK0TDZjxhTiHhMdA_SvmqAisAOGZau5C-43B4zUeEGb_YH19QG3MgZw5dSVyTCKsOycKk1TfNesdtdt8WoJZZ5SN5Ga2MO1M0PVbSIgluAdf7S0EuDJelCqEyfUV5x94W_KI1YsGbOC4ClCNF94/s400/nella%20talamini%20beril%20e%20volpoca.jpg"/></a></div>
Il grande volo
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Era ormai mezzogiorno e il calore dell'estate morente permeava ed il sole splendente abbacinava la vista. Il volo si era fatto sicuro ma affrettato, trasmettendo nuovamente quel senso di urgenza. Da tempo Beril non veleggiava a quelle quote, ma la sua natura curiosa di folletto non conosceva la paura e quindi si dispose ad osservare e imparare quante più cose potesse. Le case degli uomini si erano moltiplicate a dismisura e il nastri grigi che le univano erano dilagati ovunque coprendo interi campi, prati, fossi, boschetti di cui non restava traccia alcuna. Dappertutto le loro scatole metalliche di ogni forma e colore scorazzavano, strombazzavano e insozzavano l'aria. Grigi spiritelli deformi si aggiravano senza meta e senza speranza ora che piante e animali di cui si dovevano prendere cura non esistevano più. <P>
Beril distolse lo sguardo: la libertà degli esseri umani provocava danni di cui nemmeno si rendevano conto. Iniziarono a perdere quota e, oltre l'argine lagunare che separava la Brenta dalla grande laguna ecco apparire le macchie timidamente violacee delle tarde fioriture del limonio in barena. Un macchia nero carbone attirò subito l'attenzione e Beril chiese alla volpoca di sorvolarla. “Andiamo proprio lì” si sentì rispondere. Prato e alberi erano stati lambiti da un incendio, le erbe erano completamente incenerite, alcuni alberi invece conservavano sulle cime qualche rigoglio ramo che lasciava sperare in una futura ripresa. Quaquasimodo fece un paio di giri starnazzando e poi atterrarono sulla strada inerbita accanto al terreno bruciato.
L'incendio sembrava essersi fermato nei pressi di una vecchia casa cadente e di un massiccio e severo edificio grigio, pieno di ferro e cemento. Per il resto a fare da argine al fuoco erano state proprio le strade che circondavano l'appezzamento. Chissà cosa aveva fermato le fiamme verso gli edifici. Beril stava per avventurarsi tra le ceneri quando un fischio allegro lo distolse: pur essendo un folletto come lui Astor negli anni aveva assunto una fisionomia piuttosto differente: la carnagione era di un bell'incarnato olivastro, le vesti e il cappello conico sgualcito erano color vinaccia e, cosa che infastidì Beril, portava una collana e bracciali fatti con pezzi di plastica colorata, materiale prodotto dagli umani che stava creando sempre più problemi a piante e animali. <P>
“Beril benvenuto! Come te la passi nel tuo noioso prato dei gelsi? Ho pensato che avresti accettato volentieri una rimpatriata qui da me, a vedere come il mondo cambia in fretta e a darci un aiuto con le tue doti da investigatore!”
“Caro Astor, vedo che ti sei messo alla moda dei grandipiedi e trascuri le nostre tradizioni…”
L'altro restò un momento interdetto poi, con la sfrontatezza tipica dei folletti, replicò: “Qui a contatto con le maree e i venti devo confrontarmi ogni giorno coi “grandipiedi” come li chiami tu, non vivo certo in qualche albero incantato fuori dal tempo! Ma smettiamola di battibeccare come due gazze! Ti ho chiamato perché di anno in anno qui la situazione peggiora e non riesco a capire cosa fare...”<P>
“E va bene, raccontami in dettaglio quello che sai e poi ci metteremo all'opera”
“Questo incendio si è scatenato ieri all'improvviso, prima dell'alba e se non fosse stato per gli umani dagli scatoloni rossi che l'hanno spento dopo alcune ore tutto qui sarebbe stato devastato. Non era mai successo un fatto del genere, circondati come siamo dalla laguna non ho alcuna memoria di incendi di questa portata.”
“Forse sono stati proprio i grandipiedi ad appiccarlo...”
“Ma se poi lo hanno spento proprio loro!”
“Chi viveva in questo prato prima dell'incendio? Cominciamo a interrogarli per capire cosa è accaduto”
“Giusto Beril, seguimi!” e in un baleno il folletto si trasformò in un mulinello di vento che attraversava il terreno bruciato sollevando cenere. Beril sorrise e si traformò a sua volta in un mulinello lanciandosi all'inseguimento. Il prato era devastato, rovi e arbusti disseccati e spogli ma il cuore dei ciuffi d'erba e le radici sembravano intatte e pronte e rigenerarsi. Purtroppo alcuni insetti non erano riusciti a fuggire in tempo, le lumache in particolare erano state sterminate. Si fermarono sotto ad un pioppo nero, che era riuscito a proteggere le sue cime dalle fiamme. Sentivano il pioppo lamentarsi mentre inviava nuova linfa e toccava le zone più esterne intaccate dal fuoco. <P>
“E' troppo intento a leccarsi le ferite” esclamò Beril “non ne caveremo nulla… però forse qualcuno che abitava qui ci potrà essere di aiuto”
“Ma di chi parli?”
“Guarda la forcella più alta… un corvide stava preparando il nido, sai chi era?”
“Certo: una coppia di cornacchie, Marilla e Turizzo ma non le vedo da ieri. Hanno gracchiato attorno all'incendio per una buona ora per dare l'allarme poi sono andate via.”
“Forza allora mobilita i tuoi amici volatili e trovale”
“Questa è musica per le mie orecchie!” esclamò Astor correndo su per il tronco dell'albero ed iniziando a gorgheggiare un decine di richiami diversi. In pochi minuti il cielo si riempì di garzette, cormorani, passeri, aironi guardabuoi, svassi, cavalieri d'Italia, germani reali, pettegole ed altri. Ascoltarono le richieste di Astor e poi si divisero in ogni direzione.
<P><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkevlOWDXKPoVbikIlkb1XKe1CB6b6xQqopIfoh17-hiqH0PVzqZIVP_oRndTYXyVpu9Xd5m5YY7Sl-avMf7AsX7AQDu1SLey652lAXQwgPBhXu32oCHi_JzRq9nBXNXhz2k_Biq66NrzdbDUr3HtZKYiYtaXg6i-_RSA75kCjZjbu8FnroaRg7YV4zdw/s472/testata%20concorso%20barene.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="472" data-original-width="325" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkevlOWDXKPoVbikIlkb1XKe1CB6b6xQqopIfoh17-hiqH0PVzqZIVP_oRndTYXyVpu9Xd5m5YY7Sl-avMf7AsX7AQDu1SLey652lAXQwgPBhXu32oCHi_JzRq9nBXNXhz2k_Biq66NrzdbDUr3HtZKYiYtaXg6i-_RSA75kCjZjbu8FnroaRg7YV4zdw/s320/testata%20concorso%20barene.jpg"/></a></div>
Esplorando la barena
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“Mentre aspettiamo che le trovino ci sono altre questioni per cui mi hai convocato? Non sta bene lasciare il proprio posto di lavoro a lungo...”
“Certo Beril, so che sei sempre zelante, vieni con me”. Tornarono a mutarsi in mulinelli d'aria e velocissimi arrivarono all'argine oltre il quale si stendeva la quieta barena. I colori del prato, verdi e gialli dopo l'estate torrida, digradando verso la laguna salata lasciavano il posto a tonalità di verde grigio violetto marrone. Lì si entrava in un altro mondo: quello sommerso dalle alte maree della laguna dove solo poche piante erano in grado di resistere alla presenza del sale. La vegetazione però non si presentava compatta: in più punti era attraversata da sentieri calpestati e poi c'erano grandi spiazzi innaturali. Percorsero velocemente uno dei sentieri, portava le inequivocabili tracce pesanti dei grandipiedi che sembravano attraversare la barena verso punti precisi. Si fermarono poi in uno degli spiazzi: la marea e il vento avevano lisciato ogni cosa e cancellato quasi ogni traccia. Beril girò tutt’attorno e mentre Astor spiegava: “Gli umani vengono qui a cacciare le anatre, a raccogliere vongole o pescare, calpestano e sporcano come se non fosse anche casa loro…”<P>
“Questo spiega i sentieri, qui le impronte sono pesanti ed evidenti anche ora, ma qui al centro?”
“I gabbiani reali si sono alleati con gli umani, si stanno moltiplicando a dismisura e i loro stormi cercano sempre nuovi punti di sosta e nidificazione eliminando completamente la vegetazione”
“Dunque gli umani nutrono e proteggono i gabbiani come fanno con le galline o i maiali?”
“Non so esattamente che rapporto ci sia tra loro ma so che frequentano la loro città ogni giorno ed hanno persino cominciato a parlare come loro!”
“Non avevo mai sentito che un nobile gabbiano reale si fosse fatto addomesticare, voglio saperne di più Astor!”
“Va bene Beril, ma volevo mostrarti ancora alcune cose che purtroppo negli ultimi anni sta danneggiando la barena. Come sai uno dei compiti di queste terre è filtrare l’acqua e trattenere i detriti, contribuendo a far crescere nuove isole nel tempo ma vieni a vedere ora cosa succede…”<P>
Così i due folletti si avventurarono cautamente nella vegetazione, saltando agilmente i piccoli ghebi seminascosti. Il profumo delicato di sale, la fioritura del limonio e l'aroma della salicornia li avvolsero donando una sensazione di benessere e pienezza. Beril notò che, avvicinandosi alla laguna sembrava sempre più di camminare su un terreno cavo, con strani scricchiolii sotto i suoi piedi leggeri. Ogni tanto emergevano resti di oggetti dei grandipiedi, poi intere sacche di materiali colorati ed oggetti rotti: ciabatte, retine, pezzi di scatole di varie forme e colori, teli trasparenti e frammenti di buste, bottiglie di ogni tipo di quel brutto materiale leggero e resistente che da 50 anni i grandipiedi si ostinavano ad usare al posto del vetro o del metallo. Lo scenario si faceva sempre più desolante e arrivati al limitare della barena, mentre Astor taceva visibilmente afflitto, un nuovo cupo scenario si presentò agli acuti occhi del folletto poliziotto: qualcune sembrava aver strappato tutto il lemo di terra e la spiaggetta che un tempo circondavano la barena, le piante più esterne avevano le radici penzoloni nell’acqua come se un potente fiume avesse eroso per metri e mtri l’antico limite.<P>
Beril stentava a crede ai suoi occhi: non vedeva segni delle pesanti scatole metalliche galleggianti dei grandipiedi e nemmeno altri segni evidenti della loro presenza.
“Ma chi si è mangiata tutta questa terra?”
“Negli anni le onde si sono fatte sempre più forti, anche in assenza di vento, e credo che sia tutto collegato al passaggio sempre più frequente delle scatole galleggianti dei grandipiedi, più grandi e veloci di un tempo.”
“Forse possiamo capire qualcosa di più osservando tutto dall’alto e seguendo qualcuna di queste diavolerie… voglio parlare coi gabbiani reali, visto che conoscono così bene i grandipiedi.”
Astor si rianimò: “Andiamo a tutta forza in forma di vento per superare quel canale e arrivare sull’isola dei monaci”
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Alla ricerca di testimoni
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Due strani mulinelli di vento scossero la vegetazione diretti verso nord e, prendendo la ricorsa, si lanciarono in un lungo salto verso l’isola vicina, che era circondata da un’ampia barena, al centro la quota aumentava ed ospitava un ricco prato di graminacee e qualche tamerice. Beril poco avvezzo a quel genere di acrobazia arrivò tutto inzuppato, mentre il folletto delle barene lo punzecchiava: “A girare per il tuo prato sei un po’ fuori allenamento eh? Com’era l’acqua? Ti mancava un bel bagnetto nelle acqua salmastre?”
“Nulla di grave su…volevo solo pulirmi dalla polvere... dove sono questi gabbiani?”
Non ci fu bisogno di alcuna risposta perché due grossi gabbiani reali appostati a guardia del territorio della colonia si alzarono in volo ad una ventina di metri ed iniziarono a roteare e gridare minacce gli intrusi. <P>
“Via via caveve via!” ”Bepi astu visto i foletti?” “Via via caveve via anca voialtri”
Beril cominciava ad innervosirsi e portava già la mano allo spadino, non era certo abituato a farsi trattare così! Lui che custodiva l’ordine nelle sue terre! Astor invece, avvezzo ai modi un po’ sgarbati e alla parlata dei gabbiani sempre più simile a quella degli umani, iniziò ad apostrofarli in un modo tutto particolare, con sorpresa del folletto di campagna: “Calmeve crocai! Qua gavemo Beril, el foleto polisiotto, che ne darà na man coi misteri dela barena! Venì qua che ne parlemo”
Dopo qualche altro grido minaccioso i gabbiani atterrarono guardinghi a un paio di metri da loro, impeccabili nelle loro livree grigio bianche, coi becchi aguzzi e gialli e gli occhi duri.
“Co gero pulcin mia mama me conteva storie de sto Beril, adesso come podaravelo essere ancora elo, cossì sovane che a zè?”
Beril si rianimò improvvisamente e si fece avanti: “Messer Gabbiano lieto che tu abbia sentito parlare di me, sono stato convocato per aiutare gli abitanti della barena e il loro folletto guardiano e credo che voi possiate darmi risposte preziose”
“Ma come parlelo sto qua, cugin?” Lo derise il gabbiano più vicino.
“Ah ah Toni! Saralo venuo da Padova? Gran dottori quei…”
Beril non pose altro tempo ad ascoltare i loro starnazzi di irrisione e balzò sul gabbiano più vicino punzecchiandolo con lo spadino! <P>
E quando quello provò a scrollarselo e volar via gli si avvinghiò al collo fino a punzecchiargli le palpebre e minacciando di cavargli gli occhi, intimando con forza di star fermo e calmo. Mogio mogio il gabbiano si accovacciò immobile e col capo basso.
“Picolo e cativo sto foleto rosso, cugìn!” lo canzonò l’altro!
“Non ho tempo da perdere con la vostra maleducazione, ricordatevi che, finchè vivrete qui sarete tenuti a collaborare con noi custodi della natura anche se vi siete fatti addomesticare dai grandipiedi”
“Via cugìn no se gavemo fati domesticare niente! Andemo tuti i dì a prendere el pesse dai bateli o in pescaria e poi femo merenda dove che se muce le scoasse”
“Le scoasse? E cosa sarebbero?”
“Gli scarti” interloquì Astor “gli umani producono enormi quantità di scarti di cibo, oggetti rotti o anche solo vecchi… sono quelli che abbiamo visto anche in barena”
“Dunque vi mangiate quello che loro sprecano?”
“Ghe sé roba bona anca e il pesse megio che ghe sia, sia nostrano che foresto!”
“E perché ci sono così tante “scoasse” anche qui da noi? Chi ce le porta?”
“La sevente le porta e qualche caciatore”
“E chi sarebbe questa sevente?”
Il gabbiano malmenato spiegò ora pazientemente : “la sé la corente che vien dal mare e inonda la laguna, quela che alsa el livelo. Rancura tute le scoasse che i bute o che i perde i omeni e le porta qua o fora in mare”.
“Dunque solo loro possono risolvere il problema…”
“Le sirene ghe prove a muciarli in qualche canton e qualche omo strano rancura e porta via ste scoasse, ma i sé mondo puochi!” continuò il gabbiano reale.
“Molto interessante! Alcuni uomini quindi si sono accorti del problema… e cosa mi sapete dire del furto di interi settori delle barene? Chi se li mangia? Un gigante melmoso?”
“I bateli! Pì che i cresse de numero e potensa e pi che desfa le barene e le rive”
Astor intervenne “Bepi sostiene che siano le barche a creare il problema”
“E come sarebbe possibile? Mica approdano in barena!”
“Foleto de teraferma come podé capire la laguna? Col batelo va avanti verse l’acqua e crea onde strane, inaturali, cative, che se magna un dì dopo l’altro tute le rive.”
E gabbian Toni aggiunse: “Per quelo che i omeni mete pali e sacchi a protesion. I à capio el problema ma non i vuole prendere la decision de cambiare mezzi”.
“Ancora una volta quindi tutti questi problemi sembrano nascere dall’agire dei grandipiedi, dovendo rispettare la libertà che il Creatore gli ha dato temo che potremo fare ben poco…”
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Un aiuto dal sud
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Astor nel frattempo sembrava distratto da qualcosa, una macchia nera in volo da sud… il folletto iniziò a modulare il richiamo della cornacchia ed in pochi minuti un bell’esemplare di cornacchia maschio atterrò a fianco a loro.
“Turizzo! Come stai? E tua moglie?”
“E’ spaventata e sfibrata dall’incendio di ieri, sono venuto a cercarti perché mi è stato detto che avevi bisogno di me”
“Questo è Beril, il famoso folletto poliziotto, per aiutarci a risolvere i misteri della barena”
La cornacchia si inchinò rispettosa.
“Buongiorno Turizzo. Vorrei sapere di più su questo strano incendio. Non sembra che sia nato naturalmente…”
“Non credo nemmeno io signor Beril. E’ scoppiato improvviso e si è diffuso velocissimo in tutta la zona”
“Raccontami quello che hai visto e sentito…”
“Prima dell’alba io e mia moglie riposavamo sul nostro pioppo e aspettavamo belli belli il chiaror del sole. Io avevo un certo appetito e non vedevo l’ora di mangiarmi qualche mora… Abbiamo il sonno leggero e, ora che ci penso bene, mi ero scosso per aver sentito arrivare una delle scatole metalliche degli umani. Poi silenzio, forse un pescatore che adava in barena. Improvvisamente il bagliore del fuoco, che invase velocemente parecchi metri. Incredibile, non avevo mai visto un fuoco divampare in quel modo. Così ci siamo scossi e abbiamo chiamato aiuto e dato l’allarme ma le erbe secche hanno ceduto il passo velocemente trasformandosi in ceneri fumanti.”
“Ma quel rumore che avevi sentito all’inizio, di quell’umano… l’hai più sentito? Sei il primo testimone che mi parla della sua presenza.”
“A pensarci bene tra il fumo e le fiamme ho visto una scatola mobile che se ne andava in fretta”
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Tempo di agire
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Beril spiazzò tutti: “Mi sembra che sappiamo abbastanza quindi! E’ tempo di agire! Astor raduna stasera al tramonto tutti i nostri amici in barena e tu, messer gabbiano , portami a conoscere questi umani che raccolgono le “scoasse”, mi hanno incuriosito. Forza nelle ali messer Toni!”
Il gabbiano reale non se lo fece ripetere due volte e aprì le potenti ali in rapide falcate, guadagnando poi la rotta verso la città degli uomini. Le case e le colate grigie erano dilagate ovunque lasciando solo qualche albero e piccolo prato, ma al centro della città splendeva uno specchio d’acqua dalle qualità meravigliose, un cuore luminescente nel sole del pomeriggio.
“Cos'è quello?”
“A sé el Lusenso sior Beril… un toco de laguna che sé na maravegia”
Beril intuì la vita marina che pullulava sotto le sue acque mentre le gradazioni della luce riflessa sembravano irradiare di bellezza e serenità tutte rive intorno.<P>
Beccheggiando tra canali e approdi ci volle oltre un’ora per individuare gli uomini strani che pulivano la laguna. Il gabbiano atterrò su un tetto di fronte all’approdo della loro barca, piccola e colorata con anche foto della città e il disegno di un leone rosso rampante. A fatica Beril riuscì a leggere, che non amava molto le lingue umane: Cuore di Laguna. Due uomini erano affaccendati a pulire la barca e rassettare retini e sacchi. Uno era alto e forte, nonostante i radi capelli bianche aveva il viso sorridente e un simpatico pizzetto a mento. L’altro era stempiato e serioso, con una barbona bianca e nera. Li ascoltarono scambiarsi qualche battuta: il primo si chiamava Paolo e il secondo Fransi. Pare che il più anziano fosse anche più alto in grado. Avevano raccolto alcuni sacchi di immondizie ripescate e ora si apprestava pulire la barca con cura. I sensi acuti di Beril si accorsero che i due emanavano una luce particolare, diversa dal solito caleidoscopio delle anime umane a cui era abituato: era come se i loro colori fossero più stabili e più caldi. Forse potevano essere gli interlocutori giusti per inviare un messaggio a tutti gli altri grandipiedi distratti o rabbiosi.
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-55164735657007106342023-05-29T12:15:00.000-07:002023-05-29T12:15:03.305-07:001914: l'Italia al bivio tra pace e guerra. Cosa possiamo imparare oggi da quei fatti?Quando l'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia, col sostegno della Germania, il governo italiano dichiarò la sua neutralità, sostenendo a ragione che la Triplice Alleanza era squisitamente difensiva e quindi non impegnava il nostro paese in caso di aggressione verso paesi terzi. Notate la somiglianza col caso odierno dell'Ucraina aggredita dalla Russia, dopo 8 anni di guerra civile e dopo la secessione della Crimea che si è unita alla Federazione Russa già nel 2014. Essendo esclusa dalla Nato, al contrario delle repubbliche baltiche ex sovietiche, l'Italia non ha obblighi nel difenderla ma la volontà americana di piegare l'avversario russo ci sta spingendo in una continua escalation: schieriamo truppe nelle vicinanze, forniamo armi e munizioni a spese dei contribuenti italiani (violando la costituzione e svariate leggi), forniamo "istruttori" per queste armi e ora finanzieremo anche la ricostruzione del paese. Nel 1915 il governo italiano, col sostegno del re e di molti settori militari e nazionalisti, firmò un accordo segreto, il Patto di Londra, che la impegnava ad entrare in guerra a fianco dell'Intesa anche se il parlamento era in maggioranza orientato per il mantenimento della neutralità (ovvero della pace). Cerchiamo di capire quali forze agirono in quei mesi il nostro Paese nell'"inutile strage" come la definì il Papa Benedetto XV il 1° gennaio 1917.
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I neutralisti erano una larga maggioranza della popolazione e comprendevano molte organizzazioni e parlamentari che era di fatto la maggioranza, questo non impedì al re Vittorio Emanuele III e al governo Salandra di intavolare trattative con Francia e Gran Bretagna. Ricordiamo inoltre che la lotta delle classi popolari per partecipare alla vita politica ed ai diritti aveva appena fatto approvare la nuova legge elettorale col suffragio universale, tutti i maschi adulti potevano votare. Si affacciava anche in Italia la "società di massa", dove anche i contadini analfabeti diventavano soggetti politici. Per i politici liberali era una situazione nuova di difficile, per questo si affermarono sempre più partiti di tipo moderno, organizzati per mobilitare migliaia di persone: i socialisti e i cattolici popolari. I liberali, capeggiati dal famoso Giovanni Giolitti, ritenenevano che la guerra sarebbe stata lunga, che l’Italia non era pronta dopo la guerra di Libia(1912). Gli affaristi sostenevano che non entrando in guerra le industrie nazionali avrebbero potuto rifornire entrambi gli schieramenti traendone profitti maggiori. Infine si sosteneva che, in cambio della neutralità italiana, l’Austria avrebbe concesso all’Italia le famose terre irredente: Trento e Trieste. I cattolici erano compatti attorno a papa Benedetto XV che affermava che i costi sarebbero gravati sui poveri e la guerra iniziata tra popoli cattolici era inaccettabile. Inoltre fece un appello per la pace incondizionata in tutto il mondo. I socialisti, seguaci di Turati, rimanevano in linea con i principi della Seconda Internazionale: le guerre erano volute dai padroni borghesi e portavano alla morte operai e contadini che oltre alla vita perdevano la forza di lottare per i propri diritti.
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Il campo dei fautori della guerra all'Austria era numericamente inferiore nel 1914 ma seppe coinvolgere numerose personalità di spicco capaci di spaccare la compattezza dei neutralisti dall'interno. Si erano subito schierato per l'intervento sua "altezza" (era alto 1,53 cm e più che un monarca, citando Paolini, era mezzo re, un mona insomma) re Vittorio Elamuele III che riteneva che un’eventuale vittoria avrebbe consolidato il suo potere. Quello stesso re nel 1922 avrebbe affidato il potere al nascente fascismo di Mussolini quando avrebbe potuto ancoras troncarlo. Grazie alle nonne e ai nonni italiani che votarono per la Repubblica nel 1946 e per l'esilio di siffatta dinastia. Salandra, con l’entrata in guerra, avrebbe potuto scavalcare il parlamento dando maggiori poteri all’esecutivo e sopprimendo le scomode libertà civili dei ceti subalterni. I Nazionalisti ritenevano che era importante intervenire perché in ogni caso l’Italia ci avrebbe guadagnato. Tra di loro aveva militato il famoso Gabriele D’Annunzio, fuggito in Francia per sfuggire ai debiti, che tornerà in Italia per animare una serrata propaganda prezzolata da una cordata di industriali e finanzieri francesi e italiani. Gli scrittori e artisti futuristi di Marinetti, molto legati a Parigi (qui Marinetti pubblicò ad ese. il noto manifesto dei futuristi), si schierano a favore della guerra per "rinnovare" con la guerra, la macchina e la velocità la società italiana.
Vari gruppi di industriali che dalla guerra avrebbero tratto vantaggi economici, procurando armi, armature e altre cose utili agli approvvigionamenti si convinsero a finanziare la propaganda interventista. Questi interessi economici sono stati ben studiati ma poco presenti nella didattica e nella divulgazione.
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Il caso più noto di corruzione e impiego di ingenti risorse economiche a favore della propaganda interventista fu quello del socialista Benito Mussolini, direttore del giornale di partito L'Avanti, e in poche settimana fondò un novo giornale: Il Popolo d'Italia, finanziato in gran parte da capitali francesi. Dalle sue colonne ebbe buon gioco a rompere l'unità dei socialisti, da cui proveniva, contro la guerra e farli sempre più apparire come nemici dell'Italia. <b>Questo è un passaggio chiave: la propaganda riuscì a etichettare tutti i neutralisti come "nemici interni", togliendo autorevolezza e cercando in ogni modo di dimostrare che aspiravano a raggiungere il potere</b> sacrificando il vero bene italiano, identificato con la lotta degli irredentisti triestini e trentini (come il famoso Cesare Battisti). Inoltre si moltiplicò la presenza di "interventisti democratici" come Salvemini che sostenevano necessaria la guerra contro imperi antidemocratici. Al loro richiamo accorse ad esempio il poeta Giuseppe Ungaretti. Infine alcuni sindacalisti come Leonida Bissolati sostenevano l'intervento per poter armare gli operai ed organizzare una rivoluzione contro la classe dirigente borghese.
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Il più formidabile ostacolo alla dichiarazione di guerra era la leadership del liberale Giolitti, esperto in manovre parlamentare e accreditato presso tutti i partiti come uomo capace di mediare e costruire accordi solidi. Egli era stato uno dei protagonisti del superamento della crisi del 1898-1900 in cui manifestazioni erano state represse nel sangue, in cui lo stesso re Umberto I eran stato assassinato dall'anarchico Bresci. Giolitti non era un pacifista ma sosteneva che la guerra sarebbe stata lunga e che il paese non era in grado di affrontarla. Egli fu oggetto di una campagna dengratoria e di vere e proprie minacce di gruppi nazionalisti tanto che la sua casa di Roma venne presidiata dall'esercito. Giolitti si rese conto col passare dei mesi che il re era schierato a favore dell'intervento e che gli spazi di manovra per tenere l'Italia fuori dal conflitto si riducevano. Dopo la firma del patto segreto di Londra la situazione venne fatta precipitare in fretta con il governo Salandra che rimise il mandato al re, vista l'ostitlità del parlamento alla ratifica. Per tutta risposta il re gli confermò l'incarico, le piazze furono occupate anche con la violenza dai gruppi interventisti ben finanziati e organizzati, tra cui spiccò l'incendiario e prezzolato Gabriele D'Annunzio e Giovanni Papini. Intimoriti o apertamente minacciati quasi tutti i pralamentari si disposero a seguire la volotà regia e votarono a maggioranza per la dichiarazione di guerra.
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Un folto gruppo di deputati socialisti si astenne dal voto col motto "nè aderire, nè sabotare", di fatto dimostrando la debolezza della sinistra italiana dell'epoca che avallò nei fatti l'inizio del conflitto. Quando il dibattito si polarizza e si semplifica in pro e contro qualcosa tutti quelli che voglio trovare una posizione di mezzo vengono travolti da chi ottiene la maggioranza. Speriamo che oggi questa terribile esperienza sappia motivare a prendere consapevolemnte posizione valutando davvero le conseguenze di un conflitto atomico in Europa e all'insostenibile politica americana di distruggere la Russia ad ogni costo. Solo acogliendo invece questo paese, come abbiamo fatto con gli altri paesi ex sovietici, a pieno nelle trattative e nella cultura europea possiamo costruire un'Europa di pace: per disarmare la Russia dobbiamo riconoscerne gli interessi e poi, con fermezza, costruire un serrato dialogo da Europei con Europei, distanziandoci dagli interessi statunitensi che sono disposti a sacrificare l'Ucraina e gli altri paesi europei nella loro rincorsa per rimanere potenza egemone mondiale.
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-23344299303017853372023-04-25T02:55:00.001-07:002023-04-25T03:30:15.137-07:00Si vis pacem para bellum?<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3tSB2r1MheAuKT9ziE-556XjJYFXdu0EcnrAD32gYL4x8AAA8B6HsuOSNiUtxmr47n1ZbOk_w6jxVGlHVFtvdP-ipJPPQ9agePg2ooClo21rX3-kFDjvKDnaKBmhmjPq-kLz8BpkGyogs7ExZAysErGKpI_jcVCFBiiWue3zf1do75YmraGM2wUcd/s273/bancky%20pace%20marines%20americani.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="185" data-original-width="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3tSB2r1MheAuKT9ziE-556XjJYFXdu0EcnrAD32gYL4x8AAA8B6HsuOSNiUtxmr47n1ZbOk_w6jxVGlHVFtvdP-ipJPPQ9agePg2ooClo21rX3-kFDjvKDnaKBmhmjPq-kLz8BpkGyogs7ExZAysErGKpI_jcVCFBiiWue3zf1do75YmraGM2wUcd/s320/bancky%20pace%20marines%20americani.jpeg"/></a></div>
Luoghi comuni<br>
Si vis pacem para bellum?<p>
In questo periodo è difficile non parlare di guerra, purtroppo, e spesso viene citata la frase latina “Si vis pacem para bellum”. La traduzione è “se vuoi la pace, prepara la guerra” ed è attribuita allo scrittore romano Publius Flavius Vegetius Renatus, pare vissuto sotto l'imperatore Teodosio nel IV sec. d.C. quello che, per capirci, rese il cristianesimo unica religione ufficiale con apposito editto (Tessalonica 380 d.C.). Pare che Vegetius gli abbia dedicato il suo trattato sulla guerra, riscoperto dagli umanisti alla fine del 1400.
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Eppure questa frase avrebbe potuta dirla il pagano Augusto quattro secoli prima perché esemplifica l'unica forma di “pace” concepita dall'imperialismo romano: la superiorità militare. Nella vita privata come in quella di stato l'unica garanzia all'assenza di conflitti è disporre di una forza superiore e usarla spietatamente quando è opportuno. L'imperatore Augusto aveva proclamato la “pax romana” a cui aveva intitolato un tempio, l'Ara Pacis a Roma, nel 9 d.C.
<p>Quando l'imperatore era in guerra le porte del tempio venivano chiuse, quando festeggiava a Roma le vittorie erano aperte. “Pace” dunque come intervallo tra le guerre, che in italiano si dice “tregua”. Per i Cristiani invece la Pace è innanzitutto quella interiore, vero dono di Dio, da cui poi scaturisce un'attitudine al bene che si fa operosa costruzione di relazioni armoniose e quindi pacifiche con gli altri. La Pace non è il contrario della guerra, non è vita passiva ma continua tensione a creare qualcosa di buono e giusto da condividere con gli altri. Allo stesso modo la Luce non è il contrario delle tenebre, ma semplicemente la sua assenza. La guerra dunque manifesta la mancanza di Pace ed è responsabilità di ciascuno di noi costruirla ogni giorno, partendo dalla verità e dalla giustizia.Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-19670415984812281992023-03-16T07:45:00.007-07:002023-03-17T01:37:10.657-07:00Qualche umile osservazione sul verde pubblico di Chioggia Marina cap.1: la mia formazione e il mio punto di vista sulla Natura<b>Qualche umile osservazione sul verde pubblico di Chioggia Marina nel 2022-23
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CAPITOLO 1: la mia formazione e il mio punto di vista sulla Natura</b>
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<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8h9vScPdH4VhWIQO3pmu19Qt_maU_y64CryjiglBJGjtXKh1Sz-gQrf3d2ppFfcufLJBuvaK6DvWmUOjMXQWC8i4y_5l2wSVIqkFaI6IkI-wqmB9vl10wBdmqYrteagTv2ui_zeeXaCbEUDpV4qaJ6UcKVI_guYjdqteCWzWR_V6gW_Y2hzppXBO/s304/francisco%20e%20le%20cesoie.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="304" data-original-width="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8h9vScPdH4VhWIQO3pmu19Qt_maU_y64CryjiglBJGjtXKh1Sz-gQrf3d2ppFfcufLJBuvaK6DvWmUOjMXQWC8i4y_5l2wSVIqkFaI6IkI-wqmB9vl10wBdmqYrteagTv2ui_zeeXaCbEUDpV4qaJ6UcKVI_guYjdqteCWzWR_V6gW_Y2hzppXBO/s400/francisco%20e%20le%20cesoie.jpg"/></a>
Francisco Panteghini titolare della ditta Amico Giardiniere al lavoro a Treviso tanti anni fa</div>
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Dopo un lungo silenzio sulla gestione del verde pubblico cittadino qui a Chioggia Marina ho deciso di iniziare a pubblicare alcuni contributi sulle questioni emerse di recente. Lo farò come privato cittadino della Repubblica Italiana, a mio solo nome e senza tessere di partito in tasca. Dato che mio padre mi ha trasmesso forte il senso del dovere vado a votare, anche quando non trovo candidati ideali, perchè prima che un diritto la democrazia è un dovere e non voglio che altri decidano per me. Come cittadino però rivendico il diritto di esprimere liberamente il mio rispettoso pensiero e di chiedere ai politici ragione di questo o quel provvedimento. Molte persone mi identificano con l'associazione Amico Giardiniere, che quest'anno compie quest'anno 10 anni e li dedica alla conoscenza e tutela delle barene. Questa associazione è nata da un gruppo di amici appassionati di Natura a Mestre e poi a Chioggia. Qui si è radicata nel tessuto sociale cittadino adattandosi alle esigenze locali. Ho avuto l'onore di essere tra i sei soci fondatori e di redigere lo Statuto dell'associazione di promozione sociale Amico Giardiniere. L'ho presieduta per 2 mandati (nel 2013-2016 e nel 2018-2021) in cui abbiamo iniziato il lavoro, che continua tuttora, di pulizia di zone degradate o difficilmente raggiungibili dove solo le mani amorevoli dei volontari possono arrivare, dal 2016 la festa dell'albero, la collaborazione con alcune scuole e più di recente l'apertura al pubblico e la dedicazione del Giardino San Michele (600 mq di verde nel centro storico di Chioggia) e tanto altro. Ci siamo anche molto occupati dello stato, precario, in cui versava il verde pubblico cittadino contribuendo, a volte forse in maniera troppo irruente per la passione che ha contraddistinto la mia giovinezza, al dibattito sulla necessità, per la comunità di Chioggia, di gestire direttamente il suo patrimonio verde e di dotarsi almeno di un Regolamento comunale apposito e di un censimento delle aree verdi pubbliche e di tutti gli alberi, come poi è stato.
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<a href="https://www.chioggia.org/public/documenti/ambiente-ecologia/28042017_regolamento_comunale_verde_pubblico_del_consiglio_n_35_del_16_03_2017.pdf" target="_blank">LEGGI IL REGOLAMENTO DEL VERDE PUBBLICO DEL COMUNE DI CHIOGGIA CLICCANDO QUI</a>
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Spesso in passato se criticavo questo o quell'intervento di aziende private o pubbliche sono stato attaccato adducendo che non avessi le competenze tecniche che millantavo. Quindi, prima di iniziare la pubblicazione, che speravo breve ma che si articolerà in capitoli densi, dei capitoli riguardanti il verde cittadino e periferico di CHioggia Sottomarina ritengo opportuno pubblicare il mio curriculum così ognuno potrà farsi un'idea di chi sono, cosa conosco e di cosa non conosco. Riassumo alcuni passaggi della mia formazione, quando ho interrotto per 10 anni l'insegnamento di Letteratura e Storia: ho consegutio la qualifica regionale di Operatore del Verde nel 2007 (180 ore teoriche e pratiche di botanica,progettazione, potatura, abbattimenti controllati, diritto ecc.). Ho conseguito il brevetto per le potature in arrampicata su alberature presso la Scuola Agraria del Parco di Monza nel 2009.Ho lavorato come operaio stagionale presso una cooperativa sociale trevigiana specializzata nella cura del verde e in altre 2 gitte giardinieristiche minori. Sono stato giardiniere responsabile del progetto di recupero del parco storico di Villa Rechsteiner a Oderzo fino al 2009. Sono stato imprenditore artigiano nel settore Cura e manutenzione del paesaggio per 5 anni. Ho seguito il corso di tutela degli alberi monumentali con dott.Daniele Zanzi a Varese (30 ore), uno pionieri della moderna arboricoltura che si è formato con il famosissimo forestale americano Alex Shigo. Sono stato socio fondatore dell'<a href="https://giardiniere.bio/" target="_blank">Associazione nazionale dei Giardinieri BioEtici</a> insieme a Simone Fenio, Andrea Iperico, Daniele Marinotto e altri giardinieri di orientamento biologico. Ho seguito lezioni sulle palme con Maurizio Cipriani a Roma, sui pini con il dott.Giovanni Morelli a Jesolo. Non sono mai diventato bravo come loro, anche perchè partivo da una formazione umanistica e la mia indole è sempre stata più quella dell'insegnante che del ricercatore. Infatti, se riesco a capire qualcosa, sono in grado di trasferirla in tanti modi ed ho fatto il formatore per i neoiscritti ai Giardinieri BioEtici e il coordinatore delle giornate formative nazionali fino al 2018. Io NON SONO un dottore forestale, IO NON HO STUDIATO BOTANICA ALL'UNIVERSITA' però devo dichiarare ad onor del vero che ho incontrato spesso nella mia vita professionale dei dottori agronomi che di alberi sapevano molto meno di me, pur avendo per legge il diritto di firmare perizie e ordinare interventi.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU-j6J5pMNRsUufaJY85cVt5YSZqM1-P8avvEHRx9TeWxk23Vm95QIi2xpaRFk66HiVa1sZ7Bl3GxTtDMxrCoL1E3Te3T1Kdy08hSVtpJSXScAETX_v9yoPDJPgxGUQs83h-1upFZWANy-9QK-qyQDUtVGFuyfa_sYbIXKWkbVn53p076mT3wqUGS2/s1600/000_0003.JPG" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1067" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU-j6J5pMNRsUufaJY85cVt5YSZqM1-P8avvEHRx9TeWxk23Vm95QIi2xpaRFk66HiVa1sZ7Bl3GxTtDMxrCoL1E3Te3T1Kdy08hSVtpJSXScAETX_v9yoPDJPgxGUQs83h-1upFZWANy-9QK-qyQDUtVGFuyfa_sYbIXKWkbVn53p076mT3wqUGS2/s400/000_0003.JPG"/></a>Francisco Panteghini durante l' abbattimento di un pioppo nero con tecnica in arrampicata, senza piattaforma aerea a Treviso, 20 kg or sono... </div>
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Come si può evincere da questo curriculum, io non sono un ambientalista da salotto. Io ho personalmente potato e anche abbattuto decine di alberi. Ma è vero che gli alberi mi hanno sempre più affascinato e l'approfondimento dei miei studi a riguardo è stato poco comune, per un giardiniere di provincia. Nel 2012 chiusi l'attività per alcuni anni e passai il nome, il sito web ecc. alla neonata associazione Amico Giardiniere, tramite la quale io volevo condividere quanto appreso con la mente e capito col cuore: che tra gli uomini e gli alberi esiste un'antica alleanza che noi umani dobbiamo tornare a onorare. Ancora oggi, che ho ricominciato a insegnare nella scuola pubblica con molta soddisfazione, faccio fatica a definirmi un ambientalista. Infatti io ho trovato nella Natura (tra boschi, lungo fiumi, nella laguna ecc.) una grande pace, armonia e saggezza sovrumana. Io mi sono quindi convinto, come molti mistici e sapienti che mi hanno preceduto, che la Natura è stata creata ed è animata da intelligenze divine che dal piano spirituale mandano impulsi perchè la vita possa diffondersi ed evolvere sempre più bella e creativa. Anche attraverso questo percorso mi sono riappropriato della corrente mistica francescana, che scorre da generazioni potente nella mia famiglia, ma che solo da pochi anni mi ha completamente conquistato. Io sono certo che sull'Umanità e nella Natura c'è un progetto divino e non credo assolutamente che noi umani siamo dei virus letali per il pianeta. Noi, se siamo amorevoli, siamo la soluzione e la guida di una ulteriore evoluzione perchè nella Natura c'è una grande saggezza ma manca l'amore, il quinto elemento, il frutto maturo della libertà umana. Questa visione implica tanti corollari che non abbiamo qui il tempo di sviluppare, ma è bene che il mio lettore sappia come la penso. Cercherò comunque di esprimere in modo equanime conoscenze verificabili e condivisibili da tutte le persone di buona volontà.
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Tutto ciò premesso restate in attesa del CAPITOLO 2
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-53839422798515158132023-03-03T22:23:00.004-08:002023-03-04T06:48:42.774-08:00I valori del servizio pubblico della Repubblica ItalianaNel settembre 2022 sono passato ad insegnare italiano, storia ed educazione civica dalle scuole medie alle superiori. Con questa nuova fascia d'età la qualità del confronto con gli studenti si approfondisce e permette di sviluppare riflessioni più complesse, specialmente se si guarda ai nostri giovani come a cittadini della Repubblica Italiana in formazione. Nella scuola statale, dove mi onoro di lavorare, specialmente grazie alle ore di Educazione Civica, si possono affrontare temi cruciali per il nostro Paese e quindi anche per le loro giovani vite. Quest'anno ho dedicato alcune ore ad un tema fondamentale: comprendere che la scuola statale italiana è un servizio pubblico della Repubblica Italiana.
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Questa prospettiva coinvolge ogni aspetto: finalità, obiettivi, rapporti tra le persone, rapporto con la comunità locale e nazionale, punti di riferimento storici, valori, taglio con cui affrontare i programmi. Avendo lavorato per molti anni nel settore privato, anche come formatore e come docente in scuole private, enti di formazione accreditata e associazioni professionali, ho potuto conoscere bene le differenze. E, dopo aver soppesato pro e contro, ho scelto di ritornare nel servizio pubblico perché io oggi valuto che sia il posto migliore dove mettere a disposizione le mie competenze e maturare, insieme ai miei giovani concittadini, azioni educative capaci di incidere nel tessuto sociale e spirituale della comunità dove ho scelto di inserirmi, Chioggia Marina.
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Il servizio pubblico italiano deriva direttamente dai principi e dall'etica contenuti nella nostra saggia Costituzione. Quindi è innanzitutto basata sul lavoro: il lavoro degli insegnanti, dei dirigenti, delle segreterie, dei collaboratori scolastici e degli studenti. Corollari, che dovrebbero essere ovvi, a questo primo punto irrinunciabile sono ad esempio che chi non lavora diligentemente non dovrebbe restare nel servizio pubblico. Chi non accetta, rispetta e divulga i principi della nostra Costituzione non deve lavorare nel servizio pubblico. Chi ha una visione aziendalista ed efficentista non può lavorare nel servizio pubblico, in particolare nella scuola, nella sanità e nella pubblica amministrazione: perchè è, ovvio per me, che non puoi darti come obiettivo il portafogli tuo o di qualcun altro, se fai parte di agenzie statali che sono al servizio dei cittadini, non di aziende che vendono servizi agli utenti e puntano solo ad aumentare il fatturato.
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La storia del servizio pubblico in Italia ha preso le sue mosse dall'antifascismo che ha rivoluzionato il rapporto tra stato italiano e cittadini, sia abolendo la monarchia (benedetto quel giorno) sia ripensando capillarmene ogni aspetto del rapporto tra uno stato sempre più democratico e una cittadinanza sempre più attiva. Il processo si è articolato e migliorato, con duri scontri e successive riforme, almeno fino agli anni Settanta, in particolare con la riforma democratica di scuole e università, con le leggi che hanno dato sostanza alla parità legale tra uomini e donne, con lo sviluppo di settori pubblici produttivi ed assistenziali che hanno costituito la garanzia fondamentale della prosperità nella nostra nazione. La Repubblica Italiana aveva aziende di stato che gestivano energia, telecomunicazioni, trasporti su gomma e rotaia, chimica, acciaio ecc. che sono state determinanti per la ricostruzione e poi per l'espansione della nostra economia e lo sviluppo scientifico e tecnologico che ci ha portato nei primi posti al mondo.
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Ponte Morandi e foto delle vittime, fonte Primocanale.it
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Negli anni Novanta, in particolare col giovane e rampante ministro Draghi, gran parte di questo patrimonio del popolo italiano venne spazzato via con privatizzazioni che, a distanza di vent'anni, si sono dimostrate un pessimo affare economico e un'insanabile piaga. Pensiamo ad esempio al crollo del ponte Morandi a Genova il 14 agosto 2018: costruito coi nostri soldi dall'azienda pubblica Anas,dato in concessione alla privata "Autostrade per l'Italia" controllata dalla famiglia Benetton, crolla rovinosamente causando 43 morti e interropendo per 2 anni la viabilità veloce dell'area nevralgica del porto di Genova con danni economici incalcolabili e cosa fa il governo italiano? Lo prende in gestione per 2 anni, lo ricostruisce con fondi pubblici e ... lo restitutisce allo stesso privato che non lo aveva monitorato e ristrutturato (perchè costava ovviamente)!
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Nessun processo per strage, nessuna revoca delle concessioni, nessuna multa miliardaria, nessun contributo del privato alla ricostruzione. Ma oltre al danno ci fu anche la beffa amara e costosa della ricostruzione e del riaffidamento. Dunque ha ragione chi afferma che gli utili miliardari sono sempre privati, invece le perdite miliardarie sono sempre a carico della collettività. Questo è il contrario dello Spirito di Verità e Servizio che servo nella vita da cristiano e nella scuola da insegnante. Ed io queste cose ai giovani italiani delle mie classi quinte le spiego, se ne discute insieme, giustamente: perchè siamo tutti cittadini nel pieno godimento dei propri diritti, come anche il sig. Benetton di turno e non trovo giusto che ci debbando essere cittadini più uguali di altri. Chi sbaglia deve pagare: è il fondamento irrinunciabile ad ogni sistema legale, pena l'inapplicabilità e la violazione delle leggi, come sappiamo bene in Italia.
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La democrazia nel servizio pubblico è ovviamente irrinunciabile, ma ha richiesto lotte durissime per essere conquistata e richiede un grande investimento di tempo e formazione delle parti per essere esercitata in modo costruttivo. Nella scuola privata non c'è questa attenzione ovviamente, perchè a contare sono i clienti, ovvero le famiglie che pagano le rette, e la loro soddisfazione per il "prodotto". Lo smantellamento della via italiana al capitalismo negli anni Novanta , che iconicamente può essere rappresentata dalla figura e dalle imprese di Enrico Mattei, col trionfo del turbocapitalismo di stampo anglosassone ha messo tutte le agenzie nazionali della Repubblica Italiana sotto la minaccia della privatizzazione: esternalizzazione di servizi nell'amministrazione pubblica, tagli alla sanità e accettazione della doppia carriera dei medici tra privato e pubblico, tagli alla scuola e imposizione di standard esterni di efficienza basata su modelli aziendali tutt'altro che neutri.
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Enrico Mattei scende dal jet privato dell'ENI, fonte Startmag
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Nel mio settore, ovvero la scuola pubblica e democratica, si parla molto di formazione e sempre meno di educazione. Per i profani chioso: formare significa dare una forma desiderata a qualcosa, con le persone significa che fai acquisire certe conoscenze e abilità per svolgere poi una certa mansione. Educare invece significa "condurre fuori" la vera personalità e potenzialità della persona che educhi. E' evidente che non possono essere usati come sinonimi e che preferire l'uno o l'altro aspetto, che possono anche convivere si badi bene in una certa misura, implica tutta una visione complessiva sulla realtà, delle finalità e degli obiettivi che ci si pone. Chioso anche qui: "finalità" sono le direzioni a cui vorresti avviare la persona educata, la condivisione di valori eterni come la Verità, la Giustizia ecc. o, quando non dichiarata, implica l'adesione alla visione del mondo che è implicita in ogni comunicazione, anche la più apparentemente neutrale. Gli "obiettivi", invece, sono quegli elementi che possono essere raggiunti in toto o in un certo grado e che ti permettono di valutare se la tua azione ha avuto successo e in che misura.
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La scuola e, forse meno l'università, statale italiana ovviamente ha come finalità quello di educare innanzitutto! E chi dobbiamo educare se non i nostri giovani concittadini? E cosa gli proporremo? I valori nati dall'accordo laborioso, ma proprio per questo ancora più meritevole, della nostra bella Repubblica Italiana che ci siamo conquistati e che non sono i valori di tutto il mondo. Mi spiace per i sudditi delle monarchie assolute della penisola araba, mi spiace per i cittadini delle dittatura comunista cinese e coreana, mi spiace per quei cittadini emarginati i cui stati sono dominati da visioni meno libere, meno lungimiranti e socialmente meno eque della nostra. Mi spiace che non abbiano ancora intrapreso una lotta di liberazione e consapevolezza che li porti ad un modello tanto evoluto e positivo come il nostro. Quindi auguro lunga vita al servizio pubblico italiano e un grazie di cuore a tutti gli uomini e le donne che ci rendono giustamente orgogliosi dando il meglio di sè in questi delicati ambiti.
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Alla riflessione sui rischi del servizio pubblico dedicherò il prossimo articolo. Sarei lieto dei vostri commenti o lettere con la vostra personale riflessione scrivendomi a mediatorelementare@gmail.com
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-41281268751560517462023-01-18T00:17:00.002-08:002023-01-18T00:25:45.137-08:00Maddalena l'apostola appassionata, il nuovo libro di Francisco Merli Panteghini<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfvoClFMi157ymObGSxxoR7FbH4NZN2TSTf4gIe-l1-eDWWD3w8rXX6qhU7A376B79pjHOem9paFAznkcR218J1t2yAw95MvnOrw1GDy4MKJk6TCOS46fjlVQziltzlirI-6m-2hXzTEdUSob7_48LB0aPmzJwPHBjDVJTKZGov-pI9g46OEfjmGjP/s1116/smm%20libro%20prenota.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="1116" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfvoClFMi157ymObGSxxoR7FbH4NZN2TSTf4gIe-l1-eDWWD3w8rXX6qhU7A376B79pjHOem9paFAznkcR218J1t2yAw95MvnOrw1GDy4MKJk6TCOS46fjlVQziltzlirI-6m-2hXzTEdUSob7_48LB0aPmzJwPHBjDVJTKZGov-pI9g46OEfjmGjP/s320/smm%20libro%20prenota.jpg"/></a></div>
Ho scritto il primo articolo su Santa Maria Maddalena nel 2013 (lo trovi su http://amarelaterra.blogspot.com/) ed ora, dopo 10 anni, ho deciso di dedicarle un saggio approfondito, con particolare attenzione alla sua devozione e significato nelle Alpi. E' un personaggio molto in voga: si moltiplicano saggi, romanzi, mostre artistiche come in una gara ad accaparrarsi la sua memoria. Una corsa già vista nei secoli passati in verità. Però c'è molta confusione, sia in buona fede che in malafede. Maddalena oggi è prostituta, apostola, moglie, penitente, predicatrice, santa, custode del santo Graal, eremita, evangelista e chi più ne ha più ne metta. Tutto e il contrario di tutto.
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Non credo che potremo mai conoscere davvero bene questa donna ebrea del I sec. d.C. ma studiando e meditando, confrontando e confutando gazie alla mia formazione da storico (questo è il mio titolo di laurea), animato però da profonda devozione per la santa e rispetto per la devozione che per secoli ha percorso l'Europa, credo che si possano onestamente stabilire dei punti saldi. Già ora, dopo alcuni mesi di ricerca, sento di poter condividere alcune comuni domande e offrire meno comuni risposte su di Lei. Seguite la pagina e potrete interagire nei commenti. <a href="https://www.facebook.com/franciscomerlipanteghiniscrittore" target="_blank">https://www.facebook.com/franciscomerlipanteghiniscrittore</a> Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-17256826201929896042023-01-06T07:04:00.002-08:002023-01-08T06:42:33.192-08:00Il valore educativo del buon rugby amatorialeEpifania 2023
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Ho ricominciato a insegnare da tre anni e comincio a misurare le generazioni che incontro in classe con quelle di 10 anni fa e con la mia adolescenza negli anni Novanta del secolo scorso. Dai loro bisogni umani e formativi ricevo potenti stimoli a cercare in me, attorno a me, prima di me esperienze e prodotti culturali adatti a rispondere a queste richieste, ora mute ora urlate. Dopo 2 anni di chiusure, divieti, paura dell'altro, distanziamenti, digitalizzazione forzata c'è sicuramente bisogno di contatto, aria aperta, froti emozioni, condivisione, sfida. Durante queste vacanze di Natale ho ritrovato luminosi e potente esperienze da proporre ai miei ragazzi e, in forma forse diversa, alle mie ragazze. Una di queste è la bellissima esperienza che ho fatto da ragazzo con il rugby a 15 (rugby union). Ce lo hanno insegnato Romano Minoia, un piccoletto energetico e dal carisma trascinante, con l'aiuto di Massimo Pionelli detto "tenaia", uno spilungone intellettuale che sembrava aver poco a che fare con questo sport. Qualche pallone, un passaparola tra i ragazzi, amici di amici e la disponibilità loro e di qualche familiare per andare ad allenarci a Bessimo, mi pare, e poi a Bienno, il mio paese natio.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAp0E5cvyWenzrSL0lMH4XF8yy7Nsc3c4pP2S1BTUKbuC1-0HOWziKRaA-vvx2G4C7q6cpkc-nsOGV8M6pGyPxyzWAQ4OZj1oQzM3mKCc2NYpROOvBwm8196c4BuiFqi2MZoPIixU4VxFZRGso8_ULG3G_eMSnDeA-UHosR9OOPu2T2z47JN2zVUoB/s1080/mischia%20nel%20fango%20rugby%201992.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="584" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAp0E5cvyWenzrSL0lMH4XF8yy7Nsc3c4pP2S1BTUKbuC1-0HOWziKRaA-vvx2G4C7q6cpkc-nsOGV8M6pGyPxyzWAQ4OZj1oQzM3mKCc2NYpROOvBwm8196c4BuiFqi2MZoPIixU4VxFZRGso8_ULG3G_eMSnDeA-UHosR9OOPu2T2z47JN2zVUoB/s400/mischia%20nel%20fango%20rugby%201992.jpg"/></a></div>
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Perchè dico con sicurezza che il rugby ha un alto valore educativo? Il rugby è stato inventato e messo a punto nei college inglesi a metà Ottocento, prima sport amatoriale per la futura elite dell'impero britannico e poi gioco per tutti, in tutto l'impero. Ecco perchè le maggiori potenze rugbistiche sono nei paesi anglosassoni o nelle loro ex colonie (Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa). Però quel gioco non rimase confinato lì perchè sportivi, soldati e insegnanti di altre parti del mondo vi riconobbero dei capisaldi atletici e morali veramente utili e preziosi. Così il rugby "champagne" ha conquistato la Francia, l'Italia, l'Argentina e anche il Giappone. Qui avanzo le mie ipotesi di ex giocatore e attuale insegnante. Per semplicità elenco i punti a favore del rugby:
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1- è uno sport di squadra, fiducia e coesione sono indispensabili per vincere<br>
2- tutta la squadra attacca e tutta la squadra difende, non c'è staticità<br>
3- ogni giocatore a seconda delle fasi di gioco può segnare punti, non ci sono ruoli di serie A o B<br>
4- il controllo della palla e del gioco passa innanzitutto dal gioco a mano, quindi è indispensabile affiatarsi e saper passare palla continuamente<br>
5- giocando si formano dei raggruppamenti dove le squadre competono in forza fisica<br>
6- ci sono fasi di gioco dove sono indispensabili velocità e precisione<br>
7- come è possibile essere potenti e rapidi? Ci sono ruoli diversi pensati per tipi fisici e attitudini diverse<br>
8- nel rugby a 15 ci sono 9 ruoli diversi che richiedono appunto fisicità e capacità tecniche differenti<br>
9- è un gioco di contatto fisico e di lotta, dimensione totalizzante e adrenalinica<br>
10- ci sono regole molto nette e un'educazone al fair play continua<br>
11- giocatori che compiono azioni scorrette oltre al possibile intervento arbitrale incorrono nell'immediata reazione di tutta la squadra avversaria e a volte dei loro stessi compagni. Proprio perchè è un gioco dove si rischiano gli infortuni chi volutamente mette a rischio l'incolumità di un giocatore viene subito castigato. Gesti ripetuti infangano l'onore del singolo giocatore come quello dell'intero club che può arrivare anche a espellere un giocatore del genere.<br>
12- si viene educati a condiserare i giocatori dell'altra squadra avversari, non nemici. Infatti si saluta sia all'ingresso che all'uscita tutti i membri dell'altra squadra<br>
13- come si onora il nostro avversario? Giocando meglio di lui, segnando punti e facendo con maggiore eleganza e stile<br>
14- il gioco si sviluppa in 2 tempi di gioco ma cè anche una terza fase, tradizione custodita dai migliori club in tutto il mondo: c'è un terzo tempo che consiste nel festeggiare insieme, ospitando la squadra ospite e i loro accompagnatori, condividendo un panino, una birra o un pranzo.<br>
15- il rugby infine custodisce una lunga tradizione goliardica di canti, scherzi, prove da superare che indirizzano costruttivamente la naturale esuberanza, stimolandola quando è poca, regolamentandola quando è troppa.<br>
16- dimenticavo... il rugby fino a 12 anni si può giocare in squadre miste, maschi e femmine, poi iniziano le categorie. E' molto più comune trovare club maschili ma il rugby femminile è diventato ormai una presenza stabile e interessante di questo sport.
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<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglt7U_n0KOVU6Q8tglz-wbQLVANrg4up66FQ5gJDANPgpfDXqFy7twoHksp_d5X4kOnVf8Uq2CVl9MEgEufUx3o_h6ohz0fnMSw9PONOrO2g3Fc3DFVcJf7-nDI-BeMxl4MJHE8_QXRaaS9YnOGCewIVMmh-D669kDyrjr2qV7vZzUg9oqCVVVE_wF/s320/u12-saluto-etruria-rugby.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="213" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglt7U_n0KOVU6Q8tglz-wbQLVANrg4up66FQ5gJDANPgpfDXqFy7twoHksp_d5X4kOnVf8Uq2CVl9MEgEufUx3o_h6ohz0fnMSw9PONOrO2g3Fc3DFVcJf7-nDI-BeMxl4MJHE8_QXRaaS9YnOGCewIVMmh-D669kDyrjr2qV7vZzUg9oqCVVVE_wF/s400/u12-saluto-etruria-rugby.jpg"/></a></div>
Perchè ho scritto che il rugby insegnatoci da Romano e Massimo aveva un taglio e un valore particolare?<p>
Senza dirlo o pontificare questi due uomini, che a me sembravano "grandi" ma avranno avuto trent'anni o poco più ci hanno trasmesso i valori del gioco, del rispetto, dell'umanità di ogni persona. Non credo di sbagliare se la loro amicizia sia nata da comuni ideali cristiani , da un impegno concreto nel sociale, per il bene comune, ognuno nel suo campo specifico. Non posso fare altro che ringraziarli anche perchè hanno acceso una luce in Valcamonica che prima non c'era. Ci hanno aperto le porte del fantastico club di Calvisano che ci ha ospitati molte volte, ci finanziati e ci ha dato la possibilità di giocare nelle loro squadre giovanili di alto livello mentre noi faticavamo a mettere insieme i 20 giocatori necessari per partire. Ho fatto anche una esperienza in Francia come giocatore del Fly Flot Calvisano nel 1993: siamo stati ospiti del Pic san Loup di Montepellier a giocare e allenarci con squadre francesi e con i sandonatesi dell'allora mitico Panto. Siamo stati ospitati nella case dei nostri coetanei francesi: io pilore insieme ad un'ala del San Donà ospiti di due scultoree seconde linee, i fratelli Cyril e Method! Esperienze entusiasmati e di grande amicizia. Io ho capito tanti valori dell'amicizia nel mondo del rugby, per quanto non sia stato un brillante atleta. Io ero un metro ottanta, cicciottello, mai fatto sport, piuttosto lento nella corsa, pessimo nel calcio. Però ero discretamente forte e più resistente alla fatica e al dolore di quello che pensavo. Così ho giocato quasi sempre come pilone destro, numero 3.
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Per tutte queste ragioni credo che il rugby abbia un grande valore, specilmente in questo contesto storico e geografico. Il rugby amatoriale dovrebbe tornare a Chioggia. Se ci state fatemi un colpo di telefono! Francisco 328 7021253
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-20365491869519218182022-12-14T12:33:00.004-08:002023-01-06T05:11:55.352-08:00Lettera a maestre e genitori sull'utilità educativa delle fiabe modello e bussola sicura<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXh_eKuqVMsfO3OuzKS_bbWQ41iRoVVTP5AxWfo9lW0iljCVO2T27paN4LYUVsK7MOF-W_5zET3XtxTctiDebKBfbSJ4JurxLJEQ0c7a8cfL9p1IddgUwj9YafMQpKu3FrxBopT7N0MjY5C5_e9T15i69C73pvSHVG74aX2tFC8obwoYOOvHJtR_in/s1421/copertina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="1421" data-original-width="901" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXh_eKuqVMsfO3OuzKS_bbWQ41iRoVVTP5AxWfo9lW0iljCVO2T27paN4LYUVsK7MOF-W_5zET3XtxTctiDebKBfbSJ4JurxLJEQ0c7a8cfL9p1IddgUwj9YafMQpKu3FrxBopT7N0MjY5C5_e9T15i69C73pvSHVG74aX2tFC8obwoYOOvHJtR_in/s400/copertina.jpg"/></a></div>
Carissime Maestre, carissimi Genitori,
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ho deciso di scrivere questo volume di fiabe(La Bella del Bosco Addormentato e altre Meraviglie, Anguana Edizioni) perchè mi sono accorto che i nostri ragazzi e le nostre ragazze fanno fatica a immaginare storie che finiscano bene. Non è una questione di fantasia, loro replicano i modelli che hanno imparato dall'ambiente circostante: storie, cartoni animati, videogiochi, serie tv, film, video frammentari da tik tok o youtube. Quando qualcuno inventa una storia fa appello sia alla sua abilità di narratore che ai modelli profondi che ha nel cuore, potremmo definirli archetipi che proverà ad incarnare nella vita. In giovane età, specialmente tra i 7 e i 12 anni, si formano le strutture portanti della personalità e più precisamente il modo di vivere i sentimenti. Se un bimbo non impara a gestire a quest'età la paura, ad esempio, farà molta più fatica a fronteggiarla in modo maturo crescendo.
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La cultura materialista che si respira in ogni dove oggi lancia messaggi inquietanti, dove la tragedia, la violenza, l'orrore, la mancanza di senso, la noia, la depressione e l'esaltazione egoistica la fanno da padrone, insinuandosi soprattutto nelle anime giovani. Immergersi a giocare per ore ad un videogioco in cui devo uccidere tutti gli altri giocatori lascia un segno potente nella mia psiche: non è vero che non ha alcuna conseguenza. Imparo ad esempio che ciò che conta nella vita è battere gli altri, che non posso fidarmi di nessuno e che devo trovare ogni trucco per vincere, costi quel che costi, che la violenza è lecita.
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Le fiabe invece vengono in aiuto dei nostri bimbi con una secolare esperienza nell'insegnare i rudimenti di come vivere bene la propria vita. I protagonisti infatti sono proprio bambini e ragazzi allontanati da casa che intraprendono un percorso di crescita costellato di sfide, fallimenti e successi che li porterà con certezza a trionfare. Generazioni di narratrici e narratori hanno tramandato oralmente e adattato le fiabe ai loro nipoti e nipotine e in ogni vera fiaba il lieto fine è sempre garantito, proprio per insegnare a ogni bimbo chesicuramente riuscirà a realizzarsi al meglio, anche se tutto sembra contro di lui, anche se mostri terribili e incantesimi lo ostacoleranno. Le fiabe sono quindi modelli di successo nella vita che ciascuno può adattare alla propria situazione. Pensate a Cappuccetto Rosso: apparentemente sbaglia tutto sia nel bosco che a casa della nonna ma fa del suo meglio per portare a termine il compito che le è stato affidato e alla fine le forze benefiche la strappano dal lupo vorace prima che sia troppo tardi ,facendole vivere un processo di rinascita.
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Questi sono modelli positivi e intrisi di una visione spirituale della vita: infatti in ogni fiaba tutto ciò che viene narrato è indispensabile, succede esattamente ciò che deve succedere in un dato momento, fa tutto parte di un destino. Un destino che ogni piccolo eroe affronta dimostrando le sue qualità e che lo incoronerà al termine della storia. Le fiabe ci aiutano a capire quanto sia importante trasmettere fiducia sia nelle proprie capacità che nella Vita, intesa come una meravigliosa manifestazione di coincidenze e opportunità mai casuali. In una fiaba non puoi cambiare l'ordine in cui si svolgono i fatti, altrimenti si disfa. Così nella vita puoi imparare ad accolgiere ogni esperienza per trarne un insegnamento che ti permetta di migliorarti sempre più.
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Possiamo usare le fiabe come una bussola per orientarci nella enorme quantità di prodotti culturali chiedendoci che effetto producono nei nostri allievi, nei nostri figli. Trasmettono convinzioni, modelli, sentimenti utili a realizzarsi nella vita? Oppure sono diseducativi e fuorvianti? Non dobbiamo avere paura di valutare e, se necessario, vietare o allontanare, materiali ed esperienze negative.
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Un caro augurio di Buon Natale e buon lavoro maestre e genitori!<br>
Francisco Panteghini
<a href="mailto:mediatorelementare@gmail.com">mediatorelementare@gmail.com</a>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-7659522275810980212022-10-30T01:33:00.002-07:002023-01-06T05:12:13.539-08:00Una modesta proposta per un caloroso OgnissantiUn bel modo di celebrare Ognissanti è far costruire a figli e nipoti il loro albero genealogico. La prima storia che ciascuno deve custodire è quella della propria famiglia che, per i credenti, non cessa mai di esistere: i nostri cari defunti sono accanto a noi per aiutarci nel Cammino. Onoriamo le Antenate e gli Antenati!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPdKDDSTNgAGFh6AqGp0O1j6egiZoAxcmKHZpxIIZnxcm4iaafwGqlCDjnkCEwNXSwZgt4q9HXqH2g_sOYE3oQqVOYH_sCkLaRVfTvEuvltckrUBFaQxAM-giHBfOl4ZIY-fMb1NGx7acRqJZUfAJvizeUtphHGvBJGOSiddmHPcavG5Cg57cjPOB9/s1146/albero-genealogico-2022.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="600" data-original-height="1146" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPdKDDSTNgAGFh6AqGp0O1j6egiZoAxcmKHZpxIIZnxcm4iaafwGqlCDjnkCEwNXSwZgt4q9HXqH2g_sOYE3oQqVOYH_sCkLaRVfTvEuvltckrUBFaQxAM-giHBfOl4ZIY-fMb1NGx7acRqJZUfAJvizeUtphHGvBJGOSiddmHPcavG5Cg57cjPOB9/s600/albero-genealogico-2022.jpg"/></a></div>
Vuoi passare un 31 ottobre diverso dalle solite macabre proposte? Organizziamo la festa di Ognissanti per grandi e piccoli a Brondolo. Info Francisco 328 7021253Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-55380194809747874032022-10-22T11:06:00.004-07:002023-01-06T05:12:43.870-08:00Riflessioni sulla mostra Appropriation di Matteo Vanzan
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid4NmPGoTnA3KFBS5iTlNN324WGGj8ib_lp7aawLB7Sjghvjn9iTyXyzTOnbdLq3feT0sNAYIEdG7G1DHBpAKnBxYukALemCf4SrNDadjjq3xzUxk3QG8DCJO2oo-iPF92r87UUr8TKDIVflSfrgfFa53dkqDffZFUQV7U1TgJsMaZzcwLEPylNMFx/s1260/Appropriation_Chioggia_Venezia-1260x540.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="540" data-original-width="1260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid4NmPGoTnA3KFBS5iTlNN324WGGj8ib_lp7aawLB7Sjghvjn9iTyXyzTOnbdLq3feT0sNAYIEdG7G1DHBpAKnBxYukALemCf4SrNDadjjq3xzUxk3QG8DCJO2oo-iPF92r87UUr8TKDIVflSfrgfFa53dkqDffZFUQV7U1TgJsMaZzcwLEPylNMFx/s400/Appropriation_Chioggia_Venezia-1260x540.jpg"/></a></div>
Mi ha sorpreso la mostra Appropriation a due passi da casa: il Museo civico della Laguna Sud ha aperto una porta sul mondo dell'arte cotemporanea grazie alla caparbia intuizione del curatore Matteo Vanzan. In mostra opere di autori italiani e stranieri di rilievo anche internazionale dalla pop art ad oggi (ci sono Warhol, se lo possiamo definire artista, Schifano, il writer Banksy e molti altri).“L’esposizione”, racconta il curatore Matteo Vanzan, “è pensata come un ricco percorso fatto di riferimenti e allusioni per comprendere come l’ispirazione artistica possa spesso provenire da un bagaglio culturale precedente. L’immaginario collettivo diventa pretesto per la riappropriazione di immagini conosciute non solo dagli addetti del panorama culturale, ma soprattutto dal pubblico più vasto: chi non conosce L’ultima Cena di Leonardo o il Giudizio Universale di Michelangelo? Queste opere sono state riprese e contemporaneizzate dagli artisti del Novecento, Andy Warhol e Tano Festa in testa, trasformandosi in nuove icone ed iconografie che appartengono alla nostra società.” Una sorta di “citazionismo” sarà dunque fil rouge di Appropriation con le opere dei protagonisti in mostra affiancate alle riproduzioni digitali delle originali: i Gigli d’acqua di Mario Schifano a riferimento delle Ninfee di Monet, Hans Christian Andersen e Andy Warhol, Il Giudizio Universale di Michelangelo e quello di Tano Festa; e ancora la celebre Venere di Arman ripresa dalla statuaria greca, Giosetta Fioroni che riprende Tiziano, Franca Pisani e Sandro Botticelli fino a Banksy che cita Andy Warhol e Roy Lichtenstein che crea un riferimento con l’evoluzione dell’Albero Rosso di Piet Mondrian.
<a href="https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2022/08/a-chioggia-appropriation-in-mostra-i-miti-contemporanei-60b0502d-7bc9-4adc-8318-fd98aaf4cd53.html" target="_blank">Qui trovi un breve video di presentazione della Rai regionale</a>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCu-nS_vk1QlOKlqJcLG7-D69IH9tEb5HcdARfIXfjbcUHLyJeuuj1F7qkwcb0NI8vaFhlamE-_l5az9ITz_8nUntyKC71GMPVRvJV6FC4_QyIS4xCgwT0fSknObk0ZQnPJP09TGxw1Kq0Z_IpHwCouXDHUvyeXVS05Rq13ND8S2MGDRrYNtbyhcei/s412/Andy-Warhol.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="412" data-original-width="412" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCu-nS_vk1QlOKlqJcLG7-D69IH9tEb5HcdARfIXfjbcUHLyJeuuj1F7qkwcb0NI8vaFhlamE-_l5az9ITz_8nUntyKC71GMPVRvJV6FC4_QyIS4xCgwT0fSknObk0ZQnPJP09TGxw1Kq0Z_IpHwCouXDHUvyeXVS05Rq13ND8S2MGDRrYNtbyhcei/s320/Andy-Warhol.jpg"/></a></div>
Partiamo dal nome forse più famoso della mostra: l'americano Andy Warhol. E' stato probabilmente l'inventore della Pop Art, un'arte americana che si staccava da tutta la tradizione artistica antica ed europea per trasformare in arte, o sedicente tale, gli oggetti del consumo e le celebrità trasformate in icone e moltiplicate attraverso i mass media e opere seriali. Faccio fatica a considerarlo un artista originale, di certo un grande comunicatore che ha fatto della provocazione e dell'egocentrismo sfrenato il centro della sua produzione. In mostra una suo opera dedicata alla fiaba Hansel e Gretel: per l'inventore della pop art ogni cosa può diventare oggetto di produzione artistica e riproduzione in serie, quindi l'artista può divorare e rigurgitare qualsiasi contenuto e qualsiasi forma senza alcun obbligo. Sarà la strada che seguierà, con maggiore raffinatezza, Mario Schifano in Italia.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguNzTYoyLfMycV7Pe2llcJNOeXFrNUbVSEFH9WDMYPNHk0SR4OnsxxfeGk966ZckzKN8yT0LLYC_LDQ-IP8lZXtmDt8TBaM3SqTiPvJwDs3w_UgzPRa5h2n-rH0lguNNSYkhjFWCpSpm_z3-rnIbR8PNSkp4ZwqOwVf7V_K4OR28Mg2I6kpe1nleFy/s2301/mario-schifano-10.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="2301" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguNzTYoyLfMycV7Pe2llcJNOeXFrNUbVSEFH9WDMYPNHk0SR4OnsxxfeGk966ZckzKN8yT0LLYC_LDQ-IP8lZXtmDt8TBaM3SqTiPvJwDs3w_UgzPRa5h2n-rH0lguNNSYkhjFWCpSpm_z3-rnIbR8PNSkp4ZwqOwVf7V_K4OR28Mg2I6kpe1nleFy/s320/mario-schifano-10.jpg"/></a></div>
Commentiamo alcune opere in dettaglio: partiamo dalla rivisitazione grottesca e soffocante della Nascita di Venere di Botticelli. Proviamo a gustare a pieno il capolavoro rinascimentale. La dipinge nel 1485 Sandro Botticelli su commissione della famiglia De Medici, che sappiamo essere tra i grandi ispiratori del nostro Rinascimento. Secondo la lettura ufficiale Venere avanza leggera fluttuando su una conchiglia lungo la superficie del mare increspata dalle onde, in tutta la sua grazia e ineguagliabile bellezza, nuda e distante come una splendida statua antica (pare infatti che Botticelli si fosse ispirato ad una Venus pudica (cioè che si copriva seno e ventre) di proprietà dei committenti. Il volto pare che si ispirasse alle fattezze di Simonetta Vespucci, la donna dalla breve esistenza (morì a soli 23 anni) e dalla bellezza "senza paragoni" cantata da artisti e da poeti fiorentini. Venere viene sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a un personaggio femminile con cui si potrebbe simboleggiare la fisicità dell'atto d'amore, che muove Venere col vento della passione. Forse la figura femminile è la ninfa Clori, forse il vento Aura o Bora. Sulla riva una fanciulla, forse una delle Ore che presiede al mutare delle stagioni, in particolare la Primavera, porge alla dea un magnifico manto rosa ricamato di fiori per proteggerla (mirti, primule e rose).
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvJzFv59n5WoYoNaJc5x5yKKBBoVFxQr-Xn22BJVy7zHNnEpPWacJe2BIWSVHBQIfSJ1URpoJldVGE-tE-1ih1ZA6vralodB53DMiN3TPniKIozGAZBrH8r3IBn93H55YLhfVA45ebPyAZBZavR_Zje7Py2s0dpnauoZHCenNznsqPe0xP3dSfHLyi/s1200/Sandro_Botticelli_-_La_nascita_di_Venere_-_Google_Art_Project_-_edited.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="754" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvJzFv59n5WoYoNaJc5x5yKKBBoVFxQr-Xn22BJVy7zHNnEpPWacJe2BIWSVHBQIfSJ1URpoJldVGE-tE-1ih1ZA6vralodB53DMiN3TPniKIozGAZBrH8r3IBn93H55YLhfVA45ebPyAZBZavR_Zje7Py2s0dpnauoZHCenNznsqPe0xP3dSfHLyi/s320/Sandro_Botticelli_-_La_nascita_di_Venere_-_Google_Art_Project_-_edited.jpg"/></a></div>
Se però indaghiamo più a fondo, grazie anche ai contributi sull'arte sacra di Fausto Carotenuto, possiamo sovrapporre anche una lettura spirituale e universale all'opera. Non dimentichiamo che Lorenzo de Medici aveva avviato e protetto l'accademia Neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino in quegli anni a FIrenze. Inoltre gli artisti medievali e poi rinascimentali dovendo rappresentare temi sacri adottavano uno specifico gergo e degli obiettivi educativi: le loro opere cioè avevano il fine di elevare la consapevolezza di chi osservava e "leggeva" l'opera. Secondo la teoria della triarticolazione dell'anima, ripresa fino ad oggi anche dal filosofo Rudolf Steiner questo quadro potrebbe rappresentare il processo di incarnazione: lo Spirito - angelo spinge l'anima cosciente (la donna abbracciata strettamente a lui) agitando il mare delle emozioni umane fino alla nascita dell'anima che sente, quella legata al cuore. Sulla terraferma invece si appresta a vestire le anime con la fisicità e la parte mentale che decifra, cataloga, moltiplica proprio ciò che è materiale. Sparsi per il quadro ci sono fiori che vengono sparsi dallo spirito: sono i pensieri luminosi, le intuizioni che vengono regalati alla mente umana. L'opera che troverete alla mostra è un colpo allo stomaco: tutto viene stravolto, sporcato, inquinato a rappresentare il momento presente dove sia da un punto di vista ambientale che culturale la bellezza, l'armonia e i messaggi positivi vengono meno.
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C'è un'opera dedicata alla Nike di Samotracia (museo del Louvre). L'originale "Vittoria" (=Nike in greco) fu scolpita per celebrare la vittoria navale degli abitanti di Rodi alleati con i ROmani contro i Siriani guidati dal cartaginese Annibale in fuga dalla terra natia e braccato dai nemici giurati romani. La statia rappresenta quindi la dea della vittoria che scende sul campo di battaglia a sancire a chi spetterà il successo. Nella mostra troviamo una piccola opera che presenta un riproduzione della nike tagliata a metà dai piedi alle spalle. A queste due metà sono state accoppiate le sezioni di un'altra statua, presumibilmente una copia dell'imperatore Augusto.
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C'è anche una citazione del famossissimo gesto creativo di Michelangelo in cui Dio crea Abramo protendendosi verso la terra. L'originale è un affresco commissionato nel 1511 dal papa Giulio II sulla volta della cappella Sistina. Il profondo senso spirituale della visione giudaico-cristiana è qui riassunta in un gesto: l'uomo è fatto a somiglianza del suo creatore e quindi ne è figlio, che deve evolvere, crescere, moltiplicare le sue forze fino a ritornare alla Casa del Padre! E' una delle opere simbolo del Rinascimento che era un movimento profondamente cristiano e desideroso di innalzare l'uomo dai suoi istinti e basse emozioni al senso elevato di essere al centro di un universo creato per la sua crescita. L'opera in mostra di Tano Festa (altro artista della pop art italiana anni 60-70) mostra le due mani separate da cornici viola e tra loro un nuovo quadro dal sereno motivo. Quel che resta è la separazione tra umano e divino, con un senso di serena accettazione, come qualcosa che deve essere così.
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L'ultimo nome celeberrimo della mostra è il writer inglese contemporaneo Banksy, di cui riporto alcune opere per preparare la riflessione sull'opera esposta.
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<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJD5AjcrUaTUWjCqYeBjJenZvu1_kASKv2b3pVUQ_yBTGDFvqhCKwGLRSwDS-b0mUCe6uRIsNcukUC-Xi4szuXBXmEiX1JVeF_yOM9vt5ez8e3eA_x7SkjOWkrNjA9w6Og60vYqz5BvOGSAuc-ZmEjmwJPgTxvWKDRjP_jf_llcX7VhARc5ohFZg_0/s800/Banksy-01%200%20like.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="600" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJD5AjcrUaTUWjCqYeBjJenZvu1_kASKv2b3pVUQ_yBTGDFvqhCKwGLRSwDS-b0mUCe6uRIsNcukUC-Xi4szuXBXmEiX1JVeF_yOM9vt5ez8e3eA_x7SkjOWkrNjA9w6Og60vYqz5BvOGSAuc-ZmEjmwJPgTxvWKDRjP_jf_llcX7VhARc5ohFZg_0/s320/Banksy-01%200%20like.jpg"/></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHBaXb9q0_MdmWs3v6Wac-DTlRe7akzfJKATApuuS_fMIhORZaRxW_bGcdI_HVhVNNIjEN9pbpxe8UHEyTuuIEPT-oYHtNmCmfvFmtjOsfvRdhtfT-x8oNcKom_O8EkLD2wx6_RaPFJZVvt6G1X2gm4Ik3po3M-RYWBEBZF26KS_oH6m9iBNUDZNwH/s500/Ragazza-con-l-orecchino-di-perla-di-Vermeer-un-quadro-inizialmen-big-96-413.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="500" data-original-width="370" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHBaXb9q0_MdmWs3v6Wac-DTlRe7akzfJKATApuuS_fMIhORZaRxW_bGcdI_HVhVNNIjEN9pbpxe8UHEyTuuIEPT-oYHtNmCmfvFmtjOsfvRdhtfT-x8oNcKom_O8EkLD2wx6_RaPFJZVvt6G1X2gm4Ik3po3M-RYWBEBZF26KS_oH6m9iBNUDZNwH/s320/Ragazza-con-l-orecchino-di-perla-di-Vermeer-un-quadro-inizialmen-big-96-413.jpg"/></a></div>
Il muraless sopra è una citazione contemporanea in piena epidemia Covid della Ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer (XVI secolo). Banksy rielabora moltissime opere d'arte e simboli del pop mondiale a cui però offre sempre nuovi significati e graffianti critiche al sistema sociale, politico ed economico dominante. Nella mostra è visibile un suo lavoro su un dollaro americano dove compare un soldato armato e, dall'altra parte dell'effigie di G.Washington, la scritta "Dismaland, amusement park - BANKSY". Dunque il potere mondiale americano viene svelato da un lato e viene anche sbeffeggiato con l'equivalenza che il mondo del consumo di stile americano è un grande parco dei divertimenti in cui rimanere distratti mentre il potere opera indisturbato.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_dI0Z4gN-Yyy1l3pJLJPlzRPioNnlpjF9wJ7z6RPZClz-NXxXifVTRj379A9oG1cev_8-wn4Ymall2vPhiOr5cM4frPWBGHdhgOOWgM2EO6KVVybkh4x3Iw7RGz2rczv4wPL095GXc7jaZ_VultFtqJMtZfKMmzBy1ifmKXyQeT7x7e5UWciN03fq/s630/The%20World%20of%20Banksy.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="473" data-original-width="630" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_dI0Z4gN-Yyy1l3pJLJPlzRPioNnlpjF9wJ7z6RPZClz-NXxXifVTRj379A9oG1cev_8-wn4Ymall2vPhiOr5cM4frPWBGHdhgOOWgM2EO6KVVybkh4x3Iw7RGz2rczv4wPL095GXc7jaZ_VultFtqJMtZfKMmzBy1ifmKXyQeT7x7e5UWciN03fq/s320/The%20World%20of%20Banksy.jpg"/></a></div>
Tra le opere c'è anche una locandina del noto film Matrix, più precisamente del sequel Matrix Reloaded. Quel film ha segnato un'epoca ed era stato capace di mandare potenti suggestioni al movimento di contestazione del "sistema". Nel secodno film il messaggio sovversivo del primo viene in gran parte smontato, deludendo molto le aspettative del pubblico più attento: restano uguali e esasperati gli effetti speciali e i personaggi amati ma i messaggi profondi vanno perduti. NEll'opera in mostra la locandina del film è oscurata da strisce di carta che coprono gli occhi dei personaggi e parte del titolo, quasi che questo secondo film mutilasse, prendesse in ostaggio il primo.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bMY1_2Xciw53DnktVISQit6FzIkVCL4ZeQSk_w26ZxXL-OegHuQoW2lE_vqjO8oKMCdaBEzHSxQpqcCpd6FzQOWEUvPpseGHUqQuWeepq00gWJ13VPI2o_9kgILjWh4aMj06SdXoz2lr0KxwwXobzlcnERF2hw20i6K3GMJQI5o7ep9rARi98mo2/s500/matrix%20reloaded%20locandina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="500" data-original-width="381" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bMY1_2Xciw53DnktVISQit6FzIkVCL4ZeQSk_w26ZxXL-OegHuQoW2lE_vqjO8oKMCdaBEzHSxQpqcCpd6FzQOWEUvPpseGHUqQuWeepq00gWJ13VPI2o_9kgILjWh4aMj06SdXoz2lr0KxwwXobzlcnERF2hw20i6K3GMJQI5o7ep9rARi98mo2/s400/matrix%20reloaded%20locandina.jpg"/></a></div>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=tsvYSzdL97w" target="_blank">Perchè non rivedersi alcune scene del film? Inizio https://www.youtube.com/watch?v=tsvYSzdL97w</a>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=E-fIc3tqxL0" target="_blank">Scena chiave Matrix primo allenamento</a>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=Emk1xjv_y_M" target="_blank">pillola rossa: https://www.youtube.com/watch?v=Emk1xjv_y_M</a>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=RV4sgZ3qkK8" target="_blank">Neo è l'eletto: https://www.youtube.com/watch?v=RV4sgZ3qkK8</a>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-10634150508500231222022-10-14T14:09:00.000-07:002023-01-06T05:13:05.313-08:00Grazie Baricco!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyqLNMkUx23mpvCMs6pXI9pfP7eDm3vWNGu4eXAjj4OQmLxnBxVKeBaihXJAtCGd9O07JQgBi50JDqfQUOi3msqe1b_W3K6WS1bhbQF6Bwg3xahKoQEo_DI0WiEwQ4DG-EmuNz65xxUIyqM1BzudBd7skzW0Jv7HCrG67F7PB5oftmW73Pp6QKn0-Q/s1140/baricco%20imbiancato.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="640" data-original-width="1140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyqLNMkUx23mpvCMs6pXI9pfP7eDm3vWNGu4eXAjj4OQmLxnBxVKeBaihXJAtCGd9O07JQgBi50JDqfQUOi3msqe1b_W3K6WS1bhbQF6Bwg3xahKoQEo_DI0WiEwQ4DG-EmuNz65xxUIyqM1BzudBd7skzW0Jv7HCrG67F7PB5oftmW73Pp6QKn0-Q/s320/baricco%20imbiancato.jpg"/></a></div>
Di recente ho scoperto che Alessandro Baricco ha iniziato un aspro duello con la leucemia. Gli faccio i miei migliori auguri e qualche preghiera. Ma più di tutto sento il bisogno di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per la cultura italiana e che spero potrà ancora fare. Io l'ho conosciuto per colpa di mia sorella Barbara, maggiore di 2 anni, e innamorata di questo giovane intellettuale bello, colto e dotato di una acuta intelligenza unita ad un grande senso teatrale. Nei primi anni Novanta teneva la trasmissione Pickwik, del leggere e dello scrivere: in seconda serata guidava un viaggio nella letteratura mondiale unendola a riferimenti storici, artistici e soprattutto musicali. Baricco, laureato in filosofia estetica aveva iniziato da alcuni anni la sua carriera come saggista musicale e come giornalista culturale, recensendo concerti, eventi, autori ecc. Questa sua passione per la musica si è riversata più volte nella sua prosa, sia come citazioni dirette (il monologo Novecento il cui protagonista è un pianista fuori dall'ordinario) sia come attenzione al ritmo, alla cadenza, alla velocità di esecuzione che nella sua migliore prosa alterna degli "adagio" a degli "andante", "allegro" e via dicendo. Ho letto ai miei studenti di quinta itis i primi capitoli di Seta: ogni capitolo una paginetta, ogni capitolo un salto di tempo e di spazio, correndo velocissimo, indugiando in qualche particolare apparentemente ininfluente che però ti permette di gustare a pieno le accelerazioni che seguono.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi2_GW91fm_H2T3l4nl7glcAe9406SJTxzPgTj61MNmrl-oaUlJnobIXIwg_ruJUd9eHcY-0FYqpIPGfn1uKpeO2DIEvncgo2z_GfBptO5HonRhtIJmjNraAAWhPzshAYBaSIZf6SRUKtyRd_B9QEpMLmF2IvTEm5X8JPBVAuhZ6RGOu-FxxF7nnKx/s302/seta.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="302" data-original-width="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi2_GW91fm_H2T3l4nl7glcAe9406SJTxzPgTj61MNmrl-oaUlJnobIXIwg_ruJUd9eHcY-0FYqpIPGfn1uKpeO2DIEvncgo2z_GfBptO5HonRhtIJmjNraAAWhPzshAYBaSIZf6SRUKtyRd_B9QEpMLmF2IvTEm5X8JPBVAuhZ6RGOu-FxxF7nnKx/s320/seta.jpg"/></a></div>
Lo presento ai miei studenti come uno dei nostri grandi scrittori. La nostra antologia si ferma a Italo Calvino e Umberto Eco, e siamo negli anni Ottanta, quarant'anni fa! Amo Baricco perchè è molto più che uno scrittore. E' un divulgatore culturale di consumata abilità che era riuscito persino a commuovermi nel presentare <a href="https://www.youtube.com/watch?v=KYULX2ISfco&t=614s" target="_blank">il dramma teatrale Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand (guarda il video)</a>. E' un intellettuale a tutto tondo che ha coraggiosamente indagato il mondo della contemporaneità senza arroccarsi nella torre d'avorio dei classici. Ha scritto saggi illumimanti come I barbari, dedicati ai giovani del nuovo millennio. Mi sento di affermare che tutta la sua carriera è stato un continuo gettare ponti con i giovani, col futuro, con quello che sta avvenendo e ancora verrà. Ha avuto il coraggio di svecchiare lo stile e il lessico, di portare nella letteratura il volgare, l'osceno, il triviale senza il compiacimento o il gusto dell'orrido che possiamo trovare in un Ammaniti ma con la mano sicura di un pittore che, volendo dipingere la realtà, ammette sulla sua tavolozza tutti i colori necessaria, finanche i più cupi. Non c'è in lui il gusto della provocazione ma un forte realismo che però trasfigura in un sapiente dosaggio che dà colore ai personaggi, ritratti anche nelle situazioni più tragicomiche.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEAAX51n7M4B2g-j86NxA7EkwJkWzZfqtQAR7cS5NV4Cafnwd9IrKIpsp3I0qWOJB9STXNIcg372pZ1gbhI73tAPtcgG9h2-QMeduqspKOQMFNvDbzncFsJigNVFMZC9RIhgIBTzpK7sBB-BrrbxEnLHXKWyZ59H-u94So3AYbJ4mCp_f87CrSxQI/s1200/pickwick%20baricco.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="600" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEAAX51n7M4B2g-j86NxA7EkwJkWzZfqtQAR7cS5NV4Cafnwd9IrKIpsp3I0qWOJB9STXNIcg372pZ1gbhI73tAPtcgG9h2-QMeduqspKOQMFNvDbzncFsJigNVFMZC9RIhgIBTzpK7sBB-BrrbxEnLHXKWyZ59H-u94So3AYbJ4mCp_f87CrSxQI/s320/pickwick%20baricco.jpeg"/></a></div>
Ha scritto libri storici, rinnovando completamente il genere. Si muove con la stessa competenza, realismo e leggerezza nella Francia di metà Ottocento (Seta), su un transatlantico inglese ai primi del Novecento (Novecento) come in una parrocchia di periferia italiana contemporanea (Emmaus. Quando ho letto Emmaus mi sono fermato, la crudezza di quel libro mi ha scioccato, però a distanza di anni riconosco a Baricco il suo continuo mettersi in gioco facendo letteratura e cultura sui nodi caldi della nostra società, senza moralismi o giudizi preconfezionati. Baricco inoltre ha fondato nella sua Torino <a href="https://scuolaholden.it/" target="_blank">la scuola di scrittura Holden</a> dedicata alle "contemporary humanities", una scuola di respiro internazionale che insegna l'arte di narrare e di tutte le contaminazioni che possono nascere da una buona narrazione: letture ad alta voce, spettacoli teatrali, sceneggiature di film. Lui stesso ne è testimone con il riuscitissimo film La leggenda del pianista sull'Oceano di Tornatore, trasposizione del suo monologo teatrale Novecento. Credo che per lui sia stata una enorme soddisfazione che il maestro Ennio Morricone abbia curato la colonna sonora del film che è anche un riassunto della storia musicale dei primi del Novecento.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vevYMXWb0rq7HM8HcFNA_vlUKZf4cFkynu5_VgWkRwX5x15-_CmHjLG1iQnNZj_Rv7oH36FB-123sroZ_Rh95h9GiLjLZ8TiTb7YYv8fK8kZ2LwTmYCa6aYPVVK4OqGkjA61zsNXhM0qY4-cUD9Z3728oaHPhCpwdqLv-goX5n6hIbjaFSxWYGrZ/s500/novecento.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="500" data-original-width="325" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vevYMXWb0rq7HM8HcFNA_vlUKZf4cFkynu5_VgWkRwX5x15-_CmHjLG1iQnNZj_Rv7oH36FB-123sroZ_Rh95h9GiLjLZ8TiTb7YYv8fK8kZ2LwTmYCa6aYPVVK4OqGkjA61zsNXhM0qY4-cUD9Z3728oaHPhCpwdqLv-goX5n6hIbjaFSxWYGrZ/s320/novecento.jpg"/></a></div>
Il personaggio Danny Boodman TD Novecento è un'invenzione eccezionale che conquista di pagina in pagina e commuove nel finale. Commuove ma anche interroga. Non poteva finire diversamente? Ed inoltre: il personaggio riceve questo nome ingombrante (che prima era un numero, adesso è un nome, dichiara orgoglioso il padre adottivo) perchè è nato "nel primo giorno, del primo anno di questo fottutissimo secolo" ed in questo non è secondo me improprio vedere un riferimento, un po' serio e un po' faceto, ad un'allegoria del secolo scorso. Il libro è del 1994, dopo la svolta epocale del crollo dell'URSS, la riunificazione della Germania, il trionfo del turbocapitalismo angloamericano. E qui nasce un libro che finisce con una grande, liberatoria esplosione. Finisce un mondo, anche se un altro è già nato e corre veloce. Chi rimane attaccato a quelle che per decenni sono state le certezze rischia di fare la stessa fine, ma Baricco non critica la scelta del suo personaggio, unico a non scendere dalla nave quando ancora potrebbe e il discorso diventa quasi metafisico, sul senso della vita e sull'accettazione della morte.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCU3eDtn7pGn-DNd4rao2UmkyCZh1ze0vRnTt1IkwwGjVGu_g-MdT3QSpvrq5VFFVSJwmZW7LKp5jP_m3JxBp3SaWV8sxoeBXslQWs0Uq6AnXNr64D3O16Ko8tYSdek_39ZjrXixAzQ03ClQOTcwbWSAeZLm1wJNaJ5LzIkcZ3Q4AN8vE1408yZjGv/s500/oceano%20mare.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="500" data-original-width="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCU3eDtn7pGn-DNd4rao2UmkyCZh1ze0vRnTt1IkwwGjVGu_g-MdT3QSpvrq5VFFVSJwmZW7LKp5jP_m3JxBp3SaWV8sxoeBXslQWs0Uq6AnXNr64D3O16Ko8tYSdek_39ZjrXixAzQ03ClQOTcwbWSAeZLm1wJNaJ5LzIkcZ3Q4AN8vE1408yZjGv/s320/oceano%20mare.jpg"/></a></div>
A Baricco la Francia piace oltremondo, tanto che ritorna in citazioni e ambientazioni in molte sue opere come nel citato Seta che un regista francese ha trasformato in un film drammatico, o come in Oceano Mare una, tra le tante di Baricco, in cui si celebra l'amicizia tra personaggi apparentemente inconciliabili che diventano in realtà perfettamente complementari. Non è uno sguardo cinico o disperante il suo, ma acuto, capace di portare ordine nel disordine, di trovare una trama anche nel groviglio più intricato e apparentmente casuale. C'è serpeggiante un senso del Destino con cui i personaggi si devono confrontare, che possono persino rifiutare con gesti titanici o abbracciare fino all'estremo sacrificio. C'è sempre l'impressione che un senso, anche se non viene mai suggerito dall'autore, ci possa essere e che riflettendoci su poss raggiungerti. Per tutto questo grazie Alessandro Baricco!
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-51831523491036039462022-09-05T01:48:00.000-07:002023-01-06T05:13:22.682-08:00Recensione del libro "La coscienza dei luoghi" di Pierluca ZizziHo accolto con piacere la richiesta dell'editore Lindau di una <a href="https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-coscienza-dei-luoghi-libro.php?pn=2631&utm_source=googleshopping&utm_campaign=gsbooks&gclid=CjwKCAjwvNaYBhA3EiwACgndgoY-3AX1m362hgtAW2IP5w5KWG5tq3C3sVhr0KFatRvadAG_OmWfyhoCsHAQAvD_BwE" target="_blank">recensione al libro di Pierluca Zizzi "La coscienza dei luoghi. Manuale di geomanzia intuitiva. Allineare l'anima al cuore della terra"</a>. Dopo averlo letto e aver individuato alcuni sue specificità ho avuto anche il piacere di poter porre all'autore una serie di domande puntuali. Il modo di intendere la "geomanzia" è quello stesso ad esempio del sensitivo artista sloveno Marko Pogacnik e non quello codificato dalla tradizione come interpretazione di segni per compiere divinazioni. Tutto si regge sulla percezione individuale che si può sviluppare con appositi esercizi. Zizzi viaggia orgogliosamente solo nel senso che è fuori da gruppi organizzati e gerarchie, riconoscendo solo il confronto tra pari. Il suo tentativo di sintetizzare il suo percorso è encomiabile, anche se per chi è addentro a questo campo di studi troverà molte interpretazioni completamente soggettive e un tono spesso irriverente, ma comunque giocoso. Si può giocare su questi temi? Si può avventurarsi in questo universo percettivo senza protezioni? Senza "raccomandare l'anima"? Qui ognuno darà le sue risposte.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQVCtqySCuYJfV3QW9pMurRL_UsjvzPmmmt5KXi2oSCZ6Q5WYuRAZnsd06DodzTZfuajc5Nn1J5kjNnsUTX5YdRC4N7yTozGGg-b_dHgodyDACIbZfYShojP3y5bzNzNeQkpJJUp5I_3Cn2hoDBQrtPmsBOpSM9_VIepvwVrlCKyCPjxxifsVZFNMv/s275/pierluca%20zizzi%20la%20coscienza%20dei%20luoghi.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="275" data-original-width="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQVCtqySCuYJfV3QW9pMurRL_UsjvzPmmmt5KXi2oSCZ6Q5WYuRAZnsd06DodzTZfuajc5Nn1J5kjNnsUTX5YdRC4N7yTozGGg-b_dHgodyDACIbZfYShojP3y5bzNzNeQkpJJUp5I_3Cn2hoDBQrtPmsBOpSM9_VIepvwVrlCKyCPjxxifsVZFNMv/s400/pierluca%20zizzi%20la%20coscienza%20dei%20luoghi.jpeg"/></a></div>
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Se ci fossimo incontrati 10 anni fa quando scrivevo <a href="https://www.ibs.it/forma-dell-acqua-pellegrinaggio-a-libro-francisco-merli-panteghini/e/9788897621270?lgw_code=1122-B9788897621270&gclid=CjwKCAjwvNaYBhA3EiwACgndgnU2XgmAkjvhko8jPwdXF3dukrikvGFvpVavK3RFSHtvWuWytMTp2RoCY_sQAvD_BwE" target="_blank">"La Forma dell'Acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta 2012"</a> avremmo trovato molti più punti in comune ma l'esperienza successiva mi ha portato a riappropriarmi della mia tradizione cristiana e con essa del continuo chiedersi cosa è giusto e cosa è sbagliato, dov'è la luce e dove l'ombra, dove l'illuminazione e dove l'inganno della tentazione perchè, come scrive san Paolo, ci sono invero molti dèi e molti signori ma solo uno è il Padre. Note conclusive sul libro sono che è corposo (ben 340 pagine) con molti esercizi guidati, <a href="https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-coscienza-dei-luoghi-libro.php?pn=2631&utm_source=googleshopping&utm_campaign=gsbooks&gclid=CjwKCAjwvNaYBhA3EiwACgndgoY-3AX1m362hgtAW2IP5w5KWG5tq3C3sVhr0KFatRvadAG_OmWfyhoCsHAQAvD_BwE" target="_blank">il costo è di ben 24,00 euro e contine un piccolo apparato di schemi e immagini evocative in bianco e nero (lo puoi acquistare qui</a>). Zizzi è anche autore di un altro corposo volume sulla Geometria Sacra ed è autore di diversi giochi da tavolo: ha pubblicato “Simurgh” e la sua espansione, “Dungeon Heroes Manager” e sempre per GiochiUniti “Mostrite”. Nel 2017 ha visto il grande successo di “Tang Garden” con Thindergriph e “Barbarians: The Invasion”. Auguriamo quindi a tutti una buona evoluzione per una vita più armoniosa con la Natura e più realmente umana!
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<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXg5h73eNBKyuqFCy8992k9S02veT_YiLNZfF0KFiAZk5ZCKYr0DzUR_NFMzlP87_n_Hkcu9KayPrQy0awgegNm-seADhhaXsROr-p96InenOQBdPfUhPYs0ixak4u-JUzjmbZuOOeR80lvmGyEf3PDW53LjqPZqeECFA9HQsIcp3N7p1Lj0Rs_aq/s2435/Pierluca_Zizzi.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="2435" data-original-width="1744" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXg5h73eNBKyuqFCy8992k9S02veT_YiLNZfF0KFiAZk5ZCKYr0DzUR_NFMzlP87_n_Hkcu9KayPrQy0awgegNm-seADhhaXsROr-p96InenOQBdPfUhPYs0ixak4u-JUzjmbZuOOeR80lvmGyEf3PDW53LjqPZqeECFA9HQsIcp3N7p1Lj0Rs_aq/s400/Pierluca_Zizzi.jpg"/></a></div>
<b>1. perchè ha ritenuto di dover ridefinire la pratica della geomanzia distaccandola dal suo uso tradizionale codificato? </b>
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Più che una ridefinizione volevo riproporre ed evidenziare alcuni aspetti che richiedono meno specializzazione e aderenza alla tradizione delle discipline geomantiche al fine di attirare un grande numero di lettori che possono essere "spaventati" dalle modalità classiche alla quale la parola si riferisce di solito.
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<b>2. Quali elementi innovativi porta al lettore?</b>
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Spero quelli che caratterizzano quasi tutte le mie opere di divulgatore e di scrittore ovvero porre la pratica sul campo e l'esperienza personale prima dell'insegnamento da parte di formatori. Lo scopo finale è immettere fiducia da pari a pari, nei lettori e in chi approfondisce e distanziarsi dai percorsi iniziatici. Serve potere e conoscenze personali, in aggiunta il seguire le intuizioni di chi legge verso strade proprie e allontanarsi, paradossalmente, da quelle proposte da me nel libro.
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<b>3. in più punti nel libri si critica l'onda culturale New Age, peraltro senza definirla chiaramente, quali sono i pericoli che vede in questa tendenza?</b>
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He he... potrei scriverci un libro sui pericoli, probabilmente un giorno lo farò. La New Age, intendendola come normalmente viene vissuta nei centri olistici e in una certa letteratura, è pura espressione del consumo, sostituendo con incoscienza il prodotto da supermercato per riempire la pancia con i prodotti da maestrini spirituali da somministrare all'ego. La quasi totalità delle persone che hanno fatto percorsi New Age, e più in generale la spiritualità moderna, hanno fallito gli obiettivi che si erano prefissati. Dunque un'autocritica è necessaria e prendere l'armi contro di essa, per me, è obbligatorio.
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<b>4. nel suo libro scarseggiano (saranno meno di una decina) riferimenti ad autori e consiglio di altre pubblicazioni. E' una scelta ponderata? Non rischia di "tagliare le radici" da cui si è sviluppato il suo lavoro privando il lettore di un utile confronto col suo percorso di conoscenza?</b>
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La scelta è ponderata per due motivi. Il primo e il più importante è che io voglio proporre la mia esperienza negli anni come garanzia del funzionamento di quello che divulgo. La seconda è squisitamente, o amaramente, letteraria e stilistica... io scrivo con pochi riferimenti esterni preferendo che i lettori li cerchino per loro conto se lo desiderano.
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<b>5. p. 34 scrive " maggiore è la vostra distanza dalla natura e dalle vostre origini e maggiore sarà la velocità in cui verrete trasformati in macchine biologiche al servizio del consumo, schiavi senza emozioni di chi vi vuole spenti e acritici". Chi sarebbero queste eminenze grigie più volte evocate? E' sufficiente "tornare alla natura" per cambiare lo scenario apocalittico attuale?</b>
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In ordine sparso e senza classifiche di cattiveria che farebbero solo ridere: -La massa di quel 90/95% di persone che ha un credo materialistico o un ego spiritualizzato che è anche peggio. -I veri governi che tirano le file dell'economia mondiale (circa un migliaio di persone che hanno creato parole come complottismo, antivaccinisti, antidemocratici ecc). -Un insieme di intelligenze aliene che influenzano con vari sistemi le menti di otto miliardi di persone. -Ogni essere umano che non riesce a vincere il conformismo e le paure di base nelle quali siamo immersi tutti e che dunque si schierano inconsapevolmente contro se stessi. -Stereotipando per categorie e mestieri la maggioranza di politici, giornalisti, militari, massoni (non tutti, molti sono schiavetti inconsapevoli) e ovviamente scientisti che "credono nella scienza" ovvero la frase più digitata da due anni in rete... che immagino si commenti da sé. Finalmente verrò classificato anche io con le definizioni di cui sopra che ovviamente rifiuto in toto. (scherzo). Per la seconda domanda la risposta è: "Sì" se il ritorno alla natura è fatto con il cuore e l'intuizione animica. Di collezionisti di insetti o esperti di geologia sono già piene le università.
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<b>6. cosa pensa lei della reincarnazione? E' un cambio di prospettiva che permette di interpretare in modo completamente diverso visioni e memorie, lei la ammette?</b>
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Sì, penso di averlo anche scritto. La reincarnazione "giustifica", e talvolta spiega bene, molti fenomeni umani personali e sociali, dalla storia di certi doni a quella delle nazioni. Ma, chi la usa per spiegare tutto ricade nel modo della fenomenologia New Age che io tanto avverso.
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<b> 7. in più punti (es. p.133) sembra criticare o schernire coloro che misurano le energie dei luoghi come i radiestesisti: non ritiene utlie il lavoro di un<a href="https://marconieri.com/" target="_blank"> Marco Nieri</a> o di un<a href="http://ruditoffetti.it/" target="_blank"> Rudi Toffetti</a> nella decodifica dell'uso cultuale dei luoghi antichi?</b>
L'ho riletta e direi che non c'è traccia di scherno. Avverto i lettori di non fidarsi di tutti ma di sviluppare discernimento sia dalle etichette che dai grandi nomi o definizioni storiche come "druido". Per quanto riguarda i due nomi che mi ha fatto reputo "quello che ho letto di loro" molto interessante. Ma io giudico o mi faccio un parere solo conoscendo di persona, stringendo loro la mano e mangiando una pizza con loro, il resto è quasi inutile.
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<b>8. p.93 scrive "esseri umani non illuminati non possono sopportare l'esposizione a queste frequenza (24000 bovis)": cosa significa per lei essere illuminati? E lei personalmente si sente parte di questa cerchia eletta?</b>
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Intendevo che l'esposizione PROLUNGATA a quelle frequenze è possibile senza danni per persone ad esse abituate o in accordo con esse per natura o raggiungimento spirituale. Si tratta di una fenomenologia estremamente personale e di difficilissima classificazione. Forse sono stato troppo sbrigativo nello scrivere.
Alla prima domanda potrei, anche in questo caso, rispondere minimo con una decina di pagine tra loro molto contraddittorie, dunque dovrà pormi la domanda di persona, come spero che accada.
Alla seconda rispondo "no", con una strana riserva. Nell'arco della mia vita ho avuto una decina di episodi di bliss, o se preferisce di illuminazione temporanea e spontanea. Ho avuto anche esperienze di fortissima alterazione di coscienza semi spontanee. Di entrambi i tipi non parlo mai volentieri per non creare l'effetto "santone illuminato" che mi repelle.
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<b>9. a pag. 117 dedica un capitoletto alla linea micaelica. Cosa pensa dell'influsso micheliano nella nostra epoca <a href="https://coscienzeinrete.net/san-michele-e-i-draghi-2/" target="_blank">(cito il contributo di Fausto Carotenuto in proposito)</a>? Si sente parte della "schiera" di suoi seguaci?</b>
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Ha ha oddio no. Non faccio parte di nessuna schiera e penso di aver scritto proprio in quelle pagine che quel tipo di energia e forma pensiero mi è distante, poco affine e talvolta "sostanzialmente avversa".
Per la prima domanda direi che dovremmo intenderci sul significato di "influsso micaelico" e dei confini temporali della nostra epoca. Mi consenta, scherzosamente, di parlare con il signor Michele nella prossima frase: "chicco il diavolo che stai calpestando ha vinto tutte le guerre e le battaglie, cambia arma che quella è senza filo. Inoltre ti devo far notare che se separi lui da te tagli te stesso e dunque dai un messaggio sbagliato a chi fa il tifo per te o per lui. Pensaci ragazzone di luce".Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-44354102315240890022022-07-15T13:56:00.004-07:002022-07-15T13:56:39.644-07:00Ultimo fine settimana della mostra Bodhi a Palazzo Goldoni<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVJ_-uV9r6NytYpQEAizvcOBFqt1Dw4RgOIPoUNI9tultI-uiSen9qiGy9N9E-6bTCNawGrLFjlHwJe_Gp9d4lNwZsnA5UqLRtoKo85ri_CK2UXekqccWzGRlkxmop-dMp40-wsnKQgVQuIvLTtYtlXY-HUy6q8vpUlXrcu1FeXxmQOsBCZ3wIrRXZ/s1600/mostra%20bodhi%20sara%20e%20giovanni.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="1600" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVJ_-uV9r6NytYpQEAizvcOBFqt1Dw4RgOIPoUNI9tultI-uiSen9qiGy9N9E-6bTCNawGrLFjlHwJe_Gp9d4lNwZsnA5UqLRtoKo85ri_CK2UXekqccWzGRlkxmop-dMp40-wsnKQgVQuIvLTtYtlXY-HUy6q8vpUlXrcu1FeXxmQOsBCZ3wIrRXZ/s320/mostra%20bodhi%20sara%20e%20giovanni.jpeg"/></a></div>
Un gruppo eterogeneo di artisti dell'immagine durante il lockdown ha reagito alla strisciante sensazione di oppressione e sfiducia con un progetto coraggioso e ispirato che riunisce fotografie, video ed elaborazioni mixate di simboli ed emozioni primarie. Si tratta dei fotografi Sara Porzionato e Davide Arduini e della scenografo bolognese, audio e visual artist. La mostra è ospitata gratuitamente da Palazzo Goldoni (Rione Duomo 307 a Chioggia) che ne ha riconosciuto il valore etico e artistico. L'ingresso e libero e gli artisti sono a disposizione per spiegare il loro percorso. L'apertura è serale dalle 21 all 23.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJQrSA0_K4Dp8PVcutGK_kgqTuGvYO2Dy02VUPgKxgzrJiQWk2Nz7LHyxd3WPSwlX7sLY7sGQUb4W_Y0LLlzidQOCSQyvvGjBzOEryIzL_hVNLOUPuk9W7fezCugIzpqFYEwnetfw8OH1_FVMGJq90JzO4zZe9Ia6Ylf_u9MBmBywbvWTi8bb0m67v/s1101/visual%20art%20margotto.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="522" data-original-width="1101" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJQrSA0_K4Dp8PVcutGK_kgqTuGvYO2Dy02VUPgKxgzrJiQWk2Nz7LHyxd3WPSwlX7sLY7sGQUb4W_Y0LLlzidQOCSQyvvGjBzOEryIzL_hVNLOUPuk9W7fezCugIzpqFYEwnetfw8OH1_FVMGJq90JzO4zZe9Ia6Ylf_u9MBmBywbvWTi8bb0m67v/s400/visual%20art%20margotto.jpg"/></a></div>
Domenica sera 17 Luglio sarà la sera di chiusura e ritorneranno le installazioni audio e video di Giovanni Margotto (potete vedere i suoi lavori su <a href="https://www.audiovisualart.it/" target="_blank">https://www.audiovisualart.it/</a>). Nel gruppo è l'artista più maturo e con una serie di realizzazioni e performance notevole. Innamorato di una chioggiotta si è trasferito qui in laguna da alcuni anni. Il suo contributo, proiettato su una facciata interna di Palazzo Goldoni, che arriva ai 7 metri per 7 è un impegnativo percorso che dura oltre 20 minuti. Compaiono archetipi e immagini sacre che vengono poi moltiplicate, infrante, angosciosamente smarrite o biecamente rese martellanti e persecutorie. Si parte da situazioni armoniche per attraversare la disarmonia e proseguire il viaggio. Intelligente ma decisamente impegnativo. Da vedere per chi non si accontenta della banalità scontata.
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-59664487240783533742022-07-03T04:23:00.002-07:002023-01-06T05:13:43.648-08:00Il Genio Naturalistico dei Sudtirolesi
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMOej4dOKjgADpk9LBtJwiauF33a9gOkqNt-KuJsb49kQMzSkcDVB6IHZPx5JRLNGTcZOFwqpD4MZAk9iKHWsnscbqzbJBYoTD2Vh7DPjeFqvb6vrLKQtLeg-2l4R2PCs2Wx2vayHhkhAo542euCQGD0uWN7uDoXIVyOsORzgTpm7d2ejYCUDmAN5G/s1080/genio%20nat%203.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMOej4dOKjgADpk9LBtJwiauF33a9gOkqNt-KuJsb49kQMzSkcDVB6IHZPx5JRLNGTcZOFwqpD4MZAk9iKHWsnscbqzbJBYoTD2Vh7DPjeFqvb6vrLKQtLeg-2l4R2PCs2Wx2vayHhkhAo542euCQGD0uWN7uDoXIVyOsORzgTpm7d2ejYCUDmAN5G/s400/genio%20nat%203.jpg"/></a></div>
Da anni passo qualche giorno di ferie in Sudtirolo: da Merano alla Val Venosta, da Klausen a Sterzing e alle sue valli alpine. Ho una grande ammirazione per la gente di quelle terre e quest'anno finalmento ho capito come sintetizzare in una frase quella simpatia che mi ispirano da mille particolari e dalla gestione del loro incantevole paesaggio.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMrs7PgAA7CrXfkCKeIhjw0gYNIZEChIBAJhWnUuQdLTwxrzSBLuetZbevc-a1sm2LoQ7eNV40BAn4SY3X3JNj-yD3tR-mFNcqlKSuGcNqwR_5G_oTyHFY6O6RQEeoAjNEVsiqWfJ1WSx0eqO70nJ2OAt2dAetwNo8TWrYS_UysLyOk7UZf_sD_Jy/s526/genio%20nat%203%20libreria.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="526" data-original-width="526" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMrs7PgAA7CrXfkCKeIhjw0gYNIZEChIBAJhWnUuQdLTwxrzSBLuetZbevc-a1sm2LoQ7eNV40BAn4SY3X3JNj-yD3tR-mFNcqlKSuGcNqwR_5G_oTyHFY6O6RQEeoAjNEVsiqWfJ1WSx0eqO70nJ2OAt2dAetwNo8TWrYS_UysLyOk7UZf_sD_Jy/s400/genio%20nat%203%20libreria.jpg"/></a></div>
<b>I Sudtirolesi coltivano il loro genio naturalistico creando attività e opere in armonia con la loro terra</b>. L'amore per la natura è fortemente radicato e tramandato. Alla libreria Athesia è normale dedicare un'intera vetrina ai libri per bambini dedicati alla natura, sia per la conoscenza che per il gioco. I negozi di giocattoli accolgono bellissimi modellini di animali e macchine agricole. Sembra che tutto conduca per mano il bambino a crescere conoscendo, ammirando e imparando come gestire la natura, primo fra tutti piante animali coltivati.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIzw511Sknew-cyB5O1S4RKjRfU8QloYhtKEVn-zVK85JI4jREkWrmREVm2z7acmuZDqk8EpDhjbmdimH115bq7uMzk0VAH_1oS9UVEqZtVB1xSY17BJ01ukJd4xK-uiHdePLxXGAaZN7r6dfx2uGwf8A6L1FFDG-atgg9Hll6zgyCu-jnKd78pbZm/s1080/genio%20nat%209%20giardino%20aromatiche.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIzw511Sknew-cyB5O1S4RKjRfU8QloYhtKEVn-zVK85JI4jREkWrmREVm2z7acmuZDqk8EpDhjbmdimH115bq7uMzk0VAH_1oS9UVEqZtVB1xSY17BJ01ukJd4xK-uiHdePLxXGAaZN7r6dfx2uGwf8A6L1FFDG-atgg9Hll6zgyCu-jnKd78pbZm/s400/genio%20nat%209%20giardino%20aromatiche.jpg"/></a></div>
La cultura contadina di montagna è ancora presente, orgogliosamente difesa e politicamente sostenuta. Molte persone abbinano il lavoro fuori casa con le attività manuali o meccanizzate del loro maso. Molti allevano animali e piccole stalle punteggiano il paesaggio. I contadini tenacemente continuano a sfalciare i pendii e raccogliere con cura quello che sembra un prezioso raccolto. Ho avuto modo di visitare i Giardini aromatici in Val di Vizze: con la cura del dettaglio quest'azienda ha saputo creare orti bellissimi dove accanto a piantee da fiore e aromatiche trovano posto la piantaggine e il verbasco, che mai avevo visto coltivare!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIbBDl2GwvIneZeESjlzRnhGoN3nlpemUC5UzC57gNV1AigL2I9Bv1e8rWw0uViw0_DHdjpnc6RGBb2jcfcOugTwls9qtRpWN3qNLXgRYM2-iyui2fcSb-UmXASha7nGLs6GCMTz9ola_KrGdVGIV25RdaeiiQp-u0WZ5Dgb84ZkIg_3Wtzudz6j3I/s1080/genio%20nat%207.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIbBDl2GwvIneZeESjlzRnhGoN3nlpemUC5UzC57gNV1AigL2I9Bv1e8rWw0uViw0_DHdjpnc6RGBb2jcfcOugTwls9qtRpWN3qNLXgRYM2-iyui2fcSb-UmXASha7nGLs6GCMTz9ola_KrGdVGIV25RdaeiiQp-u0WZ5Dgb84ZkIg_3Wtzudz6j3I/s400/genio%20nat%207.jpg"/></a></div>
A qualcuno non piacerà ricordare la passione sudtirolese per la caccia. Io non sono un cacciatore ma avverto che qui la tradizione e l'oculata gestione fanno in modo che il prelievo sia contenuto e una sana popolazione di cervi, camosci, caprioli riempia i loro monti. Esporre un trofeo, come ad esempio un maestoso palco di cervo, non è tanto una esibizione narcisista ma la riprova di una antica benevolenza degli dei silvani verso l'uomo che li ama e li governa.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn6i2Dlc1aMy94NhCpJngFBRuQot6HFXX0FVSY7xj6MsOYOKIhGnpcFvnKvByl64CKhDMGgJ4eFGshwkaWL41jU98FIfl7AHeh0MfoT9rmbeAV9kVCcEpLprvFvK1pkJszF9e1m6nAL7jPenUzJQt041o0pNyIQEFtpTsB0LcOBti3jZublLq-0lwd/s1080/genio%20nat%204.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn6i2Dlc1aMy94NhCpJngFBRuQot6HFXX0FVSY7xj6MsOYOKIhGnpcFvnKvByl64CKhDMGgJ4eFGshwkaWL41jU98FIfl7AHeh0MfoT9rmbeAV9kVCcEpLprvFvK1pkJszF9e1m6nAL7jPenUzJQt041o0pNyIQEFtpTsB0LcOBti3jZublLq-0lwd/s400/genio%20nat%204.jpg"/></a></div>
Un'ultima riflessioni sulla radicata tradizione cristiana, che si avverte subito diversa da quella di lingua italiana: qui i cimiteri si accompagnano ancora alle chiese con lapidi immerse nel verde e nell'immancabile contenitore per l'acqua santa, si tramandano preghiere e usanze per le varie feste dell'anno come la bellissima benedizione delle soglie la notte delll'Epifanica (M K B sta per i tre re magi Melchiorre Kaspar e Baldassarre) o i mercatini di Natale.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQui-PWocIFwwjfoIykFP5in_zPraeJZStaESDz685hMmsiGjvws9PjtvW5tMTnE99kHQk445n-0HFFYBPaJcA7Dh0nlETGFUhbGCPHoeyF6bSpy7mMtKp2po69VtH-2COytb7iBg_VmfhKPakEtoGOCO8RTNMFg5UFPa7IgmLSdpX-aDnWukegO8/s1080/genio%20nat%205.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQui-PWocIFwwjfoIykFP5in_zPraeJZStaESDz685hMmsiGjvws9PjtvW5tMTnE99kHQk445n-0HFFYBPaJcA7Dh0nlETGFUhbGCPHoeyF6bSpy7mMtKp2po69VtH-2COytb7iBg_VmfhKPakEtoGOCO8RTNMFg5UFPa7IgmLSdpX-aDnWukegO8/s400/genio%20nat%205.jpg"/></a></div>
Concludendo questa riflessione voglio ricordare con che amore e forte intuizione gli abitanti della Val d'Ultimo si prendano cura dei larici millenari di St. Gertrude. Un luogo vero e proprio luogo sacro in natura che si ricollega all'antico uso dei boschi sacri. Diplomaticamente il cartello parla di "monumento naturale" ma io credo che l'anima del sudtirolese lo viva in modo ancora più profondo.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb0McZ9ekMnBjE6n57jfk5Z-gxooWiOjaWqGM28_iMARWpQV-sBeBlWZBcuwZNeVx0leGsEYKGBFmJQpuxajdgTYFC6tVdNRq4zfDDsUlmqxGRCE41jt2FaF7nNWuAhEqJsZz4XO3WXRE1tO108vDFRKeRl2xwX_r8MmHMynpHF5DoBAiSNGU_vUaZ/s1080/genio%20nat%202.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb0McZ9ekMnBjE6n57jfk5Z-gxooWiOjaWqGM28_iMARWpQV-sBeBlWZBcuwZNeVx0leGsEYKGBFmJQpuxajdgTYFC6tVdNRq4zfDDsUlmqxGRCE41jt2FaF7nNWuAhEqJsZz4XO3WXRE1tO108vDFRKeRl2xwX_r8MmHMynpHF5DoBAiSNGU_vUaZ/s400/genio%20nat%202.jpg"/></a></div>
Non credete a quanto vi ho raccontato e documentato (tutte le foto sono state scattate da me a Stering -Vipiteno, tranne l'ultimo cartello)? Fate la vostra esperenza! Esplorate vallate e città, andate nei masi a comprare i prodotti tipici, chiedete ai cacciatori le loro storie! Fatevi pervadere dall'amore per la propria terra e ricordate che questa terra ha dato i natale ad Alexander Langer, grande anima del movimento Verde nazionale. Indipendentemente dalla lingua chi ama la natura trova modo di capirsi e cooperare.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzoq6smPiXPMAuyEWlfKVMg2QDHvtRZ1Kznj8Cy0yBVMMZEgJWYHiJAiGyJOZtW3b4Npcb-Q7khDv72npzola1AzQYyXKJ5oBaeTNSnmQOnBgBXbTjlzNTygpIooIitQxijAAdqOAxWTUEsE_3RNRWnaVPRTjYIacVzIKCwmvjLpSOSepdULEzkOWz/s1080/genio%20nat%206.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1080" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzoq6smPiXPMAuyEWlfKVMg2QDHvtRZ1Kznj8Cy0yBVMMZEgJWYHiJAiGyJOZtW3b4Npcb-Q7khDv72npzola1AzQYyXKJ5oBaeTNSnmQOnBgBXbTjlzNTygpIooIitQxijAAdqOAxWTUEsE_3RNRWnaVPRTjYIacVzIKCwmvjLpSOSepdULEzkOWz/s400/genio%20nat%206.jpg"/></a></div>
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-48639365017533003252022-06-11T03:34:00.002-07:002023-01-06T05:13:59.185-08:00Scriviamo insieme il tuo libroLa redazione del mio ultimo libro Amare la Terra e ritrovare Noi Stessi è stata un'esperienza nuova, condivisa, partecipe. Eì un volume collettivo, un volume a cui 24 persone hanno offerto i loro contributi, certo su mio stimolo, ma ne hanno condiviso la visione e ciascuno a suo modo ha accettato di partecipare. Molti hanno scritto autonomamente ed io ho solo fatto la revisione, altri hanno offerto delle riflessioni che io ho introdotto e collegato al resto dell'opera, infine alcuni hanno scelto la strada dell'intervista che poi io ho confezionato. Sono stati due mesi di intenso lavoro che mi hanno fatto rinascere la voglia di scrivere per me e per gli altri e quindi ho deciso di mettere a disposizione la mia rapida penna e la mia rilettura a tutte le persone che vorrebbero scrivere un libro ma non trovano il tempo, il coraggio o la tecnica giusta.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoMl906ejHhsKk2Tpme0CebKx5bySvi95AtWT4YP9yj_3T2DECJX6idPTelTv5XbmyG2l_nSrGZtvfVeEf6wgdFyd-6cGnkay6K0EXtI7K9Rsy6L22-bLl00VmtSRPaBeOCOAne4wV5H4rop-Q5abLbaw-O0kq3X6UoDaR7pIzNXNCcVJxK7mAM8Zh/s960/scriviamo%20insieme%20il%20tuo%20libro.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; clear: left; float: left;"><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="960" data-original-width="768" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoMl906ejHhsKk2Tpme0CebKx5bySvi95AtWT4YP9yj_3T2DECJX6idPTelTv5XbmyG2l_nSrGZtvfVeEf6wgdFyd-6cGnkay6K0EXtI7K9Rsy6L22-bLl00VmtSRPaBeOCOAne4wV5H4rop-Q5abLbaw-O0kq3X6UoDaR7pIzNXNCcVJxK7mAM8Zh/s400/scriviamo%20insieme%20il%20tuo%20libro.jpg"/></a></div>
Lo scriba che su dettatura o rielaborando appunti sparsi ricomponeva un testo unitario esiste da quando esiste la scrittura. Gli anglosassoni oggi hanno coniato il termine ghost writer, ovvero scrittore fantasma, che presta la sua opera e poi sparisce. A me non interessa comparire, mi interessa mettere a disposizione un talento perchè altri possano realizzare a pieno le loro potenzialità. Scrivere un libro è una grande impresa, e non finisce con la pubblicazione: resta l'ampio campo della promozione, della distribuzione e del rapporto coi lettori. Se hai un libro nel cassetto non aspettare! Sentiamoci e capiamo come posso esserti utile! Scrivimi a <a href="mailto:mediatorelementare@gmail.com">mediatorelementare@gmail.com</a> o chiamami al 328 7021253
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#scrivere #scrittore #ghostwriter #scriveresucommissione #editore #editor #scrivoperte #redazione #intervista #biografia #autobiografiaFranciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-73609702050611687252022-04-27T09:25:00.003-07:002023-01-06T05:14:25.737-08:00Iniziata la promozione del nuovo libro Amare la Terra e ritrovare Noi StessiA meno di un mese dalla pubblicazione di Amare la Terra e ritrovare Noi Stessi ho avuto l'occasione di presentare il libro a Chioggia e in Valcamonica. Stanno arrivando le prime recensioni dalla stampa e soprattutto dai lettori. Questo libro è un mezzo di conoscere persone in sintonia con la mia visione e fare passi insieme. Inoltre è un libro plurale scritto da 24 autori che ho coordinato con successo: in soli due mesi abbiamo prodotto le bozze e in soli due mesi Anguana Edizioni ne ha tratto il libro.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb1AZu18l5kaSA6QXXXew4W_EHmTz14-2WFI44Qw_7e6vCEupbL5Wd_LRmBCilhFhLiHRvQxzQGohcspzpRLiEg_fcHsvMJ0Wk3CEYE7LP02d9da3zEQcKuaZW32k5bdFJIP9sTzpwjdq4DHOUnBtoUDcgZ92yJFj0w0Empo4pK7aHBZthZ6Y_XR4N/s1925/copertina%20amare%20la%20terra-stesaok.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="1240" data-original-width="1925" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb1AZu18l5kaSA6QXXXew4W_EHmTz14-2WFI44Qw_7e6vCEupbL5Wd_LRmBCilhFhLiHRvQxzQGohcspzpRLiEg_fcHsvMJ0Wk3CEYE7LP02d9da3zEQcKuaZW32k5bdFJIP9sTzpwjdq4DHOUnBtoUDcgZ92yJFj0w0Empo4pK7aHBZthZ6Y_XR4N/s320/copertina%20amare%20la%20terra-stesaok.jpg"/></a></div>
La copertina rappresenta una bambina che impara a nuotare. In questo gesto semplice e armonioso procede con fiducia, affidandosi alle onde ad occhi chiusi. Sotto di lei il mondo marino e la sirena che lo guida la sostiene delicatamente. Questa è la mia visione, figlia della mia esperienza: ogni volta che un essere umano fa un passo verso la natura quello lo ringrazia e lo sostiene perchè c'è un intimo legame connaturato nel destino dell'umanità, custode di questo paradiso terrestre.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6XEHGb24iU_Rv05hXdSd4E3-mYGgrL-fdOMHVLSKO5QNA5qonRCXs8x-nkAaikRr6KB2ORL3jWzHhzQOKXLlj3Q5DFmXwxcqRuho0aqeW2AruOzYaWNjMZlxf1TOYUkFqib2Vn3u_YP5OoY5oSFMDQGIFimMvx77p0L3UdJ-1AKnvT15TH1bk8TQ/s1092/copertina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="1092" data-original-width="874" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6XEHGb24iU_Rv05hXdSd4E3-mYGgrL-fdOMHVLSKO5QNA5qonRCXs8x-nkAaikRr6KB2ORL3jWzHhzQOKXLlj3Q5DFmXwxcqRuho0aqeW2AruOzYaWNjMZlxf1TOYUkFqib2Vn3u_YP5OoY5oSFMDQGIFimMvx77p0L3UdJ-1AKnvT15TH1bk8TQ/s320/copertina.jpg"/></a></div>
Il prossimo appuntamento di persona sarà l'8 maggio a Vittorio Veneto ospite dello spazio culturale Porta Fucsia. Se vuoi organizzare una presentazione o venirmi a trovare a Chioggia chiamami al 328 7021253. Se hai letto il libro e vuoi diffondere la <a href="https://www.facebook.com/Amare-la-Terra-e-ritrovare-Noi-Stessi-106385558726979" target="_blank">tua recensione c'è la pagina Facebook dedicata al libro</a>!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGAaAOJ2HPG7Js7tKS86wvx3db8iZO-uDwzPTy3keaGsRMU4jSyt6HUr1qOXycbHLhL4LlSA7Yh8mDQfAdn7ElEAu_LiiAGBJbI7miLarEl-29PksBZPNEc_4_uYWaG_kE8buFROmGGyqhOm0F7WB1qiVQMVtakg2btRJpcu7JV1S3ZXWrWkgT49nd/s1350/8%20maggio%202022%20porta%20fucsia.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="320" data-original-height="1350" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGAaAOJ2HPG7Js7tKS86wvx3db8iZO-uDwzPTy3keaGsRMU4jSyt6HUr1qOXycbHLhL4LlSA7Yh8mDQfAdn7ElEAu_LiiAGBJbI7miLarEl-29PksBZPNEc_4_uYWaG_kE8buFROmGGyqhOm0F7WB1qiVQMVtakg2btRJpcu7JV1S3ZXWrWkgT49nd/s320/8%20maggio%202022%20porta%20fucsia.jpg"/></a></div>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-8699380815555735172022-03-11T10:56:00.000-08:002022-03-11T10:56:03.897-08:00In arrivo a fine mese il mio nuovo libro: Amare la Terra e ritrovare Se Stessi Francisco Merli Panteghini approda al suo terzo libro con una serena ispirazione: dare utili testimonianze dei "terrestri", coloro che stanno riscrivendo la storia della loro vita legandola a doppio filo con quella della Madre Terra. Anche questo libro, come il precedente La Forma dell'Acqua, arriva in un momento di crisi e rinascita. Facendosi interprete del malessere che la pandemia ha instillato nelle nostre coscienze, Panteghini tesse delicatamente conversazioni che sono fili d'erba che parlano di rinascita in armonia con le sagge leggi della natura.
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I coautori sono agricoltori, pescatori, naturopati, artigiani, genitori in cerca di nuova educazione. E' un volume collettivo e sfogliando l'indice se ne può apprezzare la ricchezza. L'autore si è fatto da parte mettendo a disposizione degli altri la sua capacità di ascolto e la sua penna agile. E' un lavoro corale ma capace di ospitare punti di vista diversi e intuizioni le più disparate che vi sorprenderanno.
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Il volume è edito da Anguana Edizioni, una piccola casa editrice di Sossano (VI) attenta ai temi ambientali e viene distribuito da LIBRO CO ITALIA (San Casciano, FI) e FASTBOOK SPA (Trezzano s/N, MI). Il libro può essere acquistato online su Il Giardino dei Libri, Macrolibrarsi e IBS. Il costo di copertina è di 14 euro.
<p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh2IsHldlmdcXfnU1lfhqirsYzroDv3Bsgm2aGLj5drQasHwiOOeaObX-CPYYrQbqVYWz67jPe5ImrSqfZJENhQQXAEJwT14M_4e4i1vyDDlusP2Tjl0J6DWrnNO96t79sCQsSFzgueP5eOojgE2Reb4KDbfetOlhoQb7M4JTeTzlOWuFnpO_Dw4jvD=s1925" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1240" data-original-width="1925" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh2IsHldlmdcXfnU1lfhqirsYzroDv3Bsgm2aGLj5drQasHwiOOeaObX-CPYYrQbqVYWz67jPe5ImrSqfZJENhQQXAEJwT14M_4e4i1vyDDlusP2Tjl0J6DWrnNO96t79sCQsSFzgueP5eOojgE2Reb4KDbfetOlhoQb7M4JTeTzlOWuFnpO_Dw4jvD=s400"/></a></div>
Elenco dei contributi raccolti nel libro: <p>
1. Prendersi cura della Terra per trovare la pace interiore, intervista all'erborista genovese Marco Fossati<br>
2. Per un'economia terrestre: l'ittiturismo da Alessandro Boscolo (Chioggia), l'agriturismo Prestello (BS), l'azienda agricola Luna Piena (Lozio, BS)<br>
3. Dal giardino formale all'ortogiardino , la visione del permacultore Paolo Vergine (Udine)<br>
4. Un turismo responsabile , della dott.ssa Barbara Panteghini (Bienno, BS)<br>
5. La rinascita dell'artigianato , il liutaio Enzo Guido (Chioggia), il cestaio Lucio Avanzini (Bienno, BS) e i progettisti di interni Rampon Bros (San Donà di Piave)<br>
6. La via della salute del corpo e dell'anima, la naturopata Ilaria Pege (Padova) e la shatsuka Erica Rossetti (Chioggia)<br>
7. Educare facendo, esperienze di educazione parentale e scuole aperte<br>
8. La rinascita della fitoalimurgia, entriamo nel mondo delle erbe con Graziella De Nizza (Urbino)<br>
9. Arte e graffiti per svegliare l'umanità, l'esperienza del pittore Mark Cominini (Cividate BS)<br>
10. Amici alberi, pilastri della Terra, dott.ssa Roberta Piferi (Val D'Aosta)<br>
11. Autoproduzione domestica con l'esperienza di Daria Voltazza (Piove di Sacco, PD) e le nonne di una volta. Riflessioni sul commercio equosolidale con Giorgio Rossi<br>
12. Saperi antichi per uomini di oggi, la radiestesia di Rudi Toffetti (Val Chiusella, TO)<br>
13. Spiritualità terrestre, intervista all'insegnante di yoga ed esperta di astrologia karmica Elisa Barato (Vigonza, PD)<br>
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Elenco delle presentazioni pubbliche già in calendario:
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sabato 2 Aprile ore 11.00 nel giardino di Palazzo Goldoni (Chioggia)<br>
venerdì 15 Aprile ore 20.30 all'agriturismo Prestello (Bienno, BS)<br>
Sabato 16 Aprile ore 17.30 al Bioristoro Cristo Re (Bienno, BS)<br>
Venerdì 29 Aprile ore 21.00 alla Porta Fucsia (Vittorio Veneto, TV)<br>
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Presentazione dell'autore<br><br>
Francisco Merli Panteghini è figlio di emigranti italiani, lombardo lui e trentina lei, e per questo nasce in Brasile ma cresce in Valcamonica (BS). Si laurea in Storia Contemporanea a Venezia con una tesi sulla stampa satirica a Milano nel 1848 e poi si specializza come insegnante di lettere, alternando lavori d'ufficio e di webdesign. Nel 2005 pubblica uno studio sulla nascita delle Acli nella Sinistra Piave su commissione della cooperativa Insieme Si Può: “Nati schiavi, ma figli di re”. Dopo un difficile esordio nella scuola decide di dedicarsi al giardinaggio e dopo alcuni anni è uno dei fondatori dell'associazione Giardinieri BioEtici. Nel 2012 risale la Brenta e l'anno successivo pubblica il diario di viaggio con Anguana Edizioni "La forma dell'acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta". Si sposa e si trasferisce a Chioggia dove fonda e dirige l'associazione ambientalista Amico Giardiniere. Di recente è tornato all'insegnamento di italiano, storia e geografia nelle scuole medie della città lagunare e fa parte degli Insegnanti a Colori.
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Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-15191037562565849962021-10-15T12:45:00.001-07:002023-01-06T05:14:36.013-08:00Duemila anni di Cristianesimo non sono bastati?Giorni tesi, giorni cupi, sembra tornata l'atmosfera degli anni Settanta con migliaia di persone che scendono in piazza scioperando contro il governo e contro l'applicazione a tutti i lavoratori della Certificazione Covid 19. Circa 4 milioni di lavoratori non hanno ancora scelto di adeguarsi alla d.l. del 16 settembre 2021. L'Italia è spaccata in due tra sfegatati sostenitori del governo Draghi e una minoranza di contestatori, in gran parte non rappresentati a livello parlamentare e nemmeno sindacale. Stanno emergendo nuovi piccoli agguerriti sindacati come il <a href="http://www.fisinazionale.it/" target="_blank">FISI, che ha proclamato lo sciopero ad oltranza (http://www.fisinazionale.it/</a>), e l'Anief. Quello che mi colpisce e non condivido è la durezza delle accuse e degli insulti che vengono lanciati da una parte all'altra: con veri e propri provocatori come Burioni che spopolano in TV da un lato e la controinformazione complottista dall'altro. Tutti sembrano essere convinti di avere la sacrosanta ragione dalla loro parte. Pochissimi invece sembrano capaci di mettersi nei panni altrui e proporre mediazioni, che il governo non vuole con la sua "linea dura".
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikT_OtyQAeoqXnJqKlsVecqi5-52uuYXEHxKgxm7Zj9FGCPW-70TROWmyx6bzkkfaxN5QK3vDYD4SyaB4g2g9yVBzf_15BRG4EbQYRy3nqKoZitvvUkUWntLR9hIQoL1_M_pjsS5LcyQM/s1280/Sciopero+portuali+trieste+-+foto+Ansa-2.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikT_OtyQAeoqXnJqKlsVecqi5-52uuYXEHxKgxm7Zj9FGCPW-70TROWmyx6bzkkfaxN5QK3vDYD4SyaB4g2g9yVBzf_15BRG4EbQYRy3nqKoZitvvUkUWntLR9hIQoL1_M_pjsS5LcyQM/s400/Sciopero+portuali+trieste+-+foto+Ansa-2.jpg"/></a></div>
Mi chiedo che fine a fatto la nostra civilità cristiana, coi suoi valori, la sua pacatezza e il desiderio di essere utile al prossimo. Mi domando se il buon Samaritano oggi avrebbe soccorso un malato di Covid, magari non vaccinato, o gli avrebbe augurato le peggiori cose lasciandolo senza nessuna cura. Nella minoranza agguerrita invece non mancano quelli che invocano la catastrofe imminente sui vaccinati per gli effetti collaterali a medio e lungo termine. Siamo sicuri di non avere qualcosa nell'occhio che ci impedisce di aiutare gli altri a vedere meglio? Tra i due opposti estremismi io mi sento preso in mezzo, perchè ritengo ci siano nobili intenti e pezzi di verità su entrambi i fronti. Invece della guerra io vorrei costruire ponti, discutere fino alla nausea possibili mediazioni. Non è questo il senso della nostra democrazia?
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghR9YkweJEcHaQRCgAXJlFqkmY13AwkDkFLAily1ung-A0-mjN7dbymgRcFnlqBufpr0QrY8ogKlmA0shng32glUTmBKRuDgdc3d9_X4NpwSFTp0QqR-2y7ODbt7AM3FNwQ6Zp-igDpvU/s1440/Governo-Draghi-1.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1008" data-original-width="1440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghR9YkweJEcHaQRCgAXJlFqkmY13AwkDkFLAily1ung-A0-mjN7dbymgRcFnlqBufpr0QrY8ogKlmA0shng32glUTmBKRuDgdc3d9_X4NpwSFTp0QqR-2y7ODbt7AM3FNwQ6Zp-igDpvU/s400/Governo-Draghi-1.jpg"/></a></div>
Questo governo invece, forte di una prolungata emergenza che gli dà poteri eccezionali, avanza a gran passi verso la ristrutturazione economica e sociale dell'Italia, mandato che nessun elettore gli ha conferito. Draghi usa lo scettro di ferro e non rende conto a nessun cittadino, nessun partito o forza politica della sua linea. Eppure ha una sua agenda di governo chiara che persegue di gran carriera: in questo quadro il passaporto vaccinale sembra uno strumento per controllare i cittadini più che il covid. La normativa partorita in questi mesi è zeppa di contraddizioni (trasformare dirigenti e datori di lavori in coontrollori della salute e delle scelte personali dei dipendenti, scaricare i costi della sicurezza sui lavoratori, superare i contratti nazionali senza ridiscuterli con tutti i sindacati, anche quelli scomodi come il Fisi ecc., le denunce di incostituzionalità).
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjssZJ3D2DlOUVVJDBYmiPrwa0sRrjgAXvrFybLAVvrP0UDFTKKGOizHEfWLelYWOcA0JjGsqCEG7o_q91inv8AVeyWZIqESFseDBNwIOnX5cJrHa7tYj2Z9CKjKYWBWfAh97neAYUeeu8/s656/sciopero+trieste.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="492" data-original-width="656" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjssZJ3D2DlOUVVJDBYmiPrwa0sRrjgAXvrFybLAVvrP0UDFTKKGOizHEfWLelYWOcA0JjGsqCEG7o_q91inv8AVeyWZIqESFseDBNwIOnX5cJrHa7tYj2Z9CKjKYWBWfAh97neAYUeeu8/s400/sciopero+trieste.jpeg"/></a></div>
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E così siamo arrivati allo sciopero generale, di una minoranza certo, ma capace di incidere. A Roma è stato schierato l'esercito in piazza: è un'escalation nella prova di forza che può solo accendere gli animi e stimolare gli estremisti, azzerando lo spazio di dialogo con moderati di entrambi i fronti. Ma non è mai troppo tardi per un passo indietro, per sedare gli animi e avviare trattative. Sono certo che si potrebbero trovare accordi soddisfacenti per tutti e ridare fiducia a questa Italia prostrata dalla recessione portata anche dalla gestione draconiana dell'epidemia. Fondamentale sarebbe far ripartire il dibattito libero in ambito medico, riammettere i sanitari sospesi, applicare la democrazia senza limitazioni e far nascere da quel vivace dibattito le nuove strade da percorrere, perchè quelle finora seguite non vanno bene per tutti. La posizione del mediatore è scomoda: tutti lo bersagliano da un lato all'altro ma io credo che ogni cristiano, ogni persona di buona volontà dovrebbe costruire ponti e non barriere.Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-70779283088886617002021-09-15T13:17:00.001-07:002021-09-16T05:55:38.971-07:00Trovata la cura per le SARS già dal 2005, articolo a cura di Marcello BalboA seguito dalla epidemia di SARS del 2003 la Commissione Europea ha finanziato
ricerche per a rontare questo tipo di minacce alla salute. Si tratta del progetto
SEPSDA (Sino-European Project on SARS Diagnostic and Antivirals), finanziato a
titolo del Sesto programma quadro (6PQ). Nel 2005 sono stati pubblicati i risultati di questo progetto, individuando un
farmaco già esistente e ben conosciuto, la cinanserina, come farmaco pronto
all'uso per curare la SARS.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30mkB0seEOW0SmOiGsX-DF6tYHNZ8ona4_Rm2B50ibI2ieFOWSfZiJTC1_tqo2gsncu9JsOhuaSPIBvgwMj5fXMjKyhfyJO_t9f2YcKPjGzYnW1Vswcd78nfoOtFp2XaHaCxmk3Eoz68/s1054/cinaresina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; clear: left; float: left;"><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="1054" data-original-width="444" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30mkB0seEOW0SmOiGsX-DF6tYHNZ8ona4_Rm2B50ibI2ieFOWSfZiJTC1_tqo2gsncu9JsOhuaSPIBvgwMj5fXMjKyhfyJO_t9f2YcKPjGzYnW1Vswcd78nfoOtFp2XaHaCxmk3Eoz68/s400/cinaresina.jpg"/></a></div>
<p>
Il gruppo di scienziati europei e cinesi ha
scoperto che un farmaco attualmente
utilizzato nel trattamento della schizofrenia
inibisce in modo efficace il coronavirus
della sindrome respiratoria acuta grave
(SARS).
La cinanserina è stata utilizzata nelle
terapie delle malattie mentali sin dagli anni
'70.
"La cinanserina potrebbe essere prescritta direttamente per prevenire la
SARS o trattare i pazienti affetti da tale sindrome nel caso in cui l'epidemia
dovesse ripresentarsi", ha dichiarato Peter Kristensen dell'Università danese
di Aarhus.
<p>
Il gruppo di scienziati provenienti da Cina, Danimarca, Germania e Polonia ha
analizzato 15 farmaci che risultavano efficaci nella prevenzione della SARS,
ma dopo attenti studi patologici la cinanserina è stata scelta come unico medicinale pronto all'uso contro il virus.
L'attività antivirale della cinanserina è stata valutata in campioni di tessuto
contenenti il virus della SARS e ha rivelato una forte inibizione nella
replicazione del coronavirus a concentrazioni farmacologiche atossiche.
"Questi risultati dimostrano che il vecchio farmaco cinanserina è un inibitore
della replicazione del coronavirus della SARS e agisce molto probabilmente
inibendo la proteinase 3CL", ha dichiarato il dottor Kristensen.
Nel periodo compreso tra febbraio e giugno 2003 la SARS, una polmonite
atipica altamente contagiosa, ha colpito 32 paesi. Sono state infettate circa
8.400 persone e più di 800 sono decedute a causa della malattia.
<p>
Nel file pdf con l'articolo completo ho evidenziato parti in cui dicono che si tratta di un farmaco:<br>
• conosciuto dagli anni 60’<br>
• che inibisce lo sviluppo dei virus di tipo SARS, quindi anche dei coronavirus del Covid19<br>
• che colpisce l’enzima 3CL, essenziale alla sua replicazione<br>
È un testo tecnico in inglese, rivolto agli addetti ai lavori. Ho preparato un pdf con l'articolo completo che si può scaricare a questo link: <a href="https://balbo.it/cura-sars" target="_blank">https://balbo.it/cura-sars</a>
<p>
Ringrazio Franco Trinca per avere segnalato la presenza di questo studio.
<p>
Con fiducia nella verità,<br>
dott. Marcello BalboFranciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-87197139329366455242021-09-11T02:35:00.004-07:002021-09-11T03:08:38.857-07:00La Chioggia Marina che verrà: dal Lusenzo a via del Boschetto fino al futuro del Parco degli Orti<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBVwZ_9q1MapM8hv73QUt3axIwP9PStshHYBX-OvyDRuxlePg0ZM4qp_80lXx83oLFSjKFrI34mWKPTUDh9v-JeGsacXtWBp8MLd7Ly-FLkmOOVKNY9y57jPVQLYcIq19O5O6XjfNScrs/s606/parco+orti.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="537" data-original-width="606" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBVwZ_9q1MapM8hv73QUt3axIwP9PStshHYBX-OvyDRuxlePg0ZM4qp_80lXx83oLFSjKFrI34mWKPTUDh9v-JeGsacXtWBp8MLd7Ly-FLkmOOVKNY9y57jPVQLYcIq19O5O6XjfNScrs/s400/parco+orti.jpg"/></a></div>
Negli ultimi due mesi mi sono lasciato coinvolgere dal dibattito elettorale che porterà al rinnovo del Consiglio Comunale di Chioggia. Mi sono reso conto di quanto avessi ancor da imparare su argomenti che sento di grandi rilevanza. E così, grazie anche al lavoro della lista Energia Civica che sostengo, ho potuto iniziare ad approfondire la gestione del territorio comunale in particolare attraverso tre fronti aperti della pianificazione di nuova urbanizzazione. Ma cominciamo con ordine: ormai il mio nome a Chioggia è collegato con la tutela degli alberi, e quando gli alberi soffrono più di qualcuno pensa a me. Ne sono onorato e spero di poter ricambiare la fiducia. Ebbene sono stato sollecitato a visitare una nuova antenna di telefonia mobile in via Barbarigo, un impianto "temporaneo" recita il cartello, però l'abbattimento di un boschetto pre-esistente è stato definitivo così come il basamento di cemento armato della struttura. E' sorta improvvisamente, senza quasi dar tempo ai residenti di capire cosa stava accadendo, in pochi giorni dal boschetto si è passati all'antenna, con il suo carico di invisibile inquinamento elettromagnetico. Così è iniziata una serie di incontri e ricordi relativi all'area definita come "parco degli orti" dove, accanto a rari orti coltivati fanno bella mostra discariche abusive, casoni incendiati, boschetti, canneti, incolti, canali e strade sterrate. Ho avuto modo di conoscer alcuni proprietari che curano e coltivano i loro lotti circondati dal degrado. Che futuro avrà l'area nel suo complesso? Sarà rispettata la sua vocazione agricola e naturalistica o sarà, come sembra, progressivamente lottizzata? Questa non è un piano all'ordine del giorno ma dopodomani si teme che gli appetiti dei costruttori possano fare breccia se non sorge un progetto altrettanto forte e vitale. Questo sarà la sfida del futuro, entro una decina di anni.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQRMikoAjzq79PUuRtwT7-Cwta95WRaMj4OTNfxAAO0PMRVwpxMnb6TWFCDv1huLAainvjq_9CdPRVY_SAtRCWBdJev06Qe11MtaxpkILFYwqJeY7p3M7ZNEXNOErkjDDFX3UZhDqSsVI/s2048/strada_del_boschetto.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="2048" data-original-width="1753" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQRMikoAjzq79PUuRtwT7-Cwta95WRaMj4OTNfxAAO0PMRVwpxMnb6TWFCDv1huLAainvjq_9CdPRVY_SAtRCWBdJev06Qe11MtaxpkILFYwqJeY7p3M7ZNEXNOErkjDDFX3UZhDqSsVI/s400/strada_del_boschetto.jpg"/></a></div>
Molto più vicino a noi invece ci sono i comparti di cui il Comune ha già decretato la lottizzazione accogliendo con poche modifiche i progetti dei privati. Questa secondo me è una dinamica pericolosa: i costruttori convincono i propietari a formare un comparto, commissionano un progetto e lo presentano al Comune che lo fa suo, senza un'analisi indipendente del territorio e soprattutto senza rapportarsi con gli effettivi bisogni dei nostri concittadini. In via del Boschetto sono stato coinvolto perchè il parcheggio alberato Padova verrà espropriato e si teme per la fine degli alberi. Il vice sindaco tranquillizza sostenendo che il parcheggio resterà tale, solo che sarà pubblico. Nel frattempo però nuove strade verranno tracciate anche attraverso l'area attuale e la via Perseo sterrata a fianco verrà asfaltata e raddoppiata con la fine di tutto il filare di olmi e aceri adiacente. Ho avuto il piacere di lavorare in quell'area a più riprese, sia la vecchia collaborazione con la UILDM, poi l'orto biologico della scuola Caccin ed ora immaginare una nuova strada a traffico intenso, intesa come alternativa al Lungomare, che parte da via viale Torino, attraversa il park Padova e si incunea tra la batteria Penzo e l'Arena Duse fino ad arrivare in viale Tirreno. Sarà la fine di un'area verde naturalizzata di grande pregio che conserva la storia e la biologia delle terre di retroduna. Nel terreno privato accanto al parco pubblico sorgeranno 3 nuovi condomini e ampi parcheggi asfaltatati, con quale equilibrio idrogeologico non so. Quello che mi sconforta è che di là della strada c'è l'area enorme della ex discoteca piena di eternit e altri inquinanti che resta lì a far bella mostra nel cuore di Sottomarina. Buttiamo via aree di pregio e ci teniamo quelle degradate. Scelte urbanistiche incomprensibili figlie dell'asservimento del nostro ufficio urbanistico alle proposte dei privati. Ma ci servono tre nuovi palazzoni? Ci serve buttare per aria mezzo parcheggio del Park Padova e dell'Arena Duce, condannando quel manufatto al degrado completo invece di immaginare un suo possibile recupero? Perchè la popolazione di Chioggia cala inesorabilmente? Non è solo una questione demografica ma di costi e aspettative delle giovani coppie. Conosco decine di emigrati chioggiotto a Conche di Codevigo che preferiscono la tranquillità della campagna ai servizi della città... o forse questi servizi per le famiglie sono scadenti? Queste sono le domande che dovrebbe farsi l'urbanista e con lui il politico di turno, e questo promette di fare la lista Energia Civica di Roberto Rossi Sindaco.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVO7uNU564lt-oDuUk5JA-tFbLJ1CqWl5j1j6xizvKcJTjAdjsMDMNqcriOFC8WhnruGS8-w7NcU7LBxDlE673gRUa8_oBgpm8YWelv37uVitVNlZOp8ABlF9eIGwVUPiAERGBO6pSGjI/s2048/ghezzi1.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="2048" data-original-width="1152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVO7uNU564lt-oDuUk5JA-tFbLJ1CqWl5j1j6xizvKcJTjAdjsMDMNqcriOFC8WhnruGS8-w7NcU7LBxDlE673gRUa8_oBgpm8YWelv37uVitVNlZOp8ABlF9eIGwVUPiAERGBO6pSGjI/s400/ghezzi1.jpg"/></a></div>
Io resto coi miei dubbi, i miei alberi e tutta la vita selvatica che ospitano queste aree. Una volta che urbanizziamo non si potrà più tornare indietro e intanto noi continuiamo a ragionare in modo meccanicistico e obsoleto. Tutti ci riempiamo la bocca con l'ambiente e la necessità di ridurre l'inquinamento però poi continuiamo a lottizzare come negli anni Settanta. Sulla mappa si vede qualche giovane albero in più che chissà poi se verrà piantanto, e come vivrà in mezzo ad aree completamente cementificate? Non voglio arrivare a teorizzare "l'opzione zero consumo di suolo" ma di certo credo che sia necessario fare un salto di qualità nella pianificazione partendo dalle richieste inespresse della popolazione residente (il turismo viene dopo) e non dando retta semre ai grossi costruttori che continuano a replicare vecchi schemi.Basti vedere cosa è sorto di fronte alla Parrocchia del Buon Pastore a Sottomarina: sembra il racconto della via Gluck di Celentano. Altro fronte aperto e caldo, andato in approvazione alla commissione VAS regionale è la nuova strada dei Ghezzi, ovvero quella fascia incolta tra il Lusenzo e l'abitato che insiste sulla strada Madonna Marina. Una strada, mal collegata ad oggi, con la zona di campo Cannoni, parallela a Madonna Marina, che sbuca all'ospedale, nelle intenzioni. Come si vede dal progetto i costruttori hanno formato un comparto e hanno fatto redigere un progetto di lottizzazione con tanti bei condomini dai 3 ai 5 piani e parcheggi asfaltati . Il Comune ancora una volta ha fatto suo il progetto con poche variazioni. Di nuovo l'amministrazione pubblica si fa imboccare dai privati, invece di condurli con mano decisa verso il bene dell'intera comunità. Ve lo immaginate il nuovo desolante panorama mentre passeggiate sul Lusenzo? Piccola perla in controtendenza: il ristorante la Lepre ha preso in concessione uno spazio demaniale di 4000 metri che adibirà a boschetto percorribile, e che io avrò l'onore di progettare e piantare insieme all'ing. Pregnolato e all'associazione Amico Giardiniere. Caro lettore se qualcosa in te ha vibrato mentre leggevi forse è ora che ti impegni di più per la tua comunità, entra nella nostra associazione, pluralista e ambientalista chiamandomi al 328 7021253. Ma soprattutto fatti domande, prova a immaginare una città più verde, con più ciclabili, attrezzature sportive, parchi, aree relax, maneggi, orti. Al di là del risultato elettorale di ottobre, qualunque sia il vincitore, noi continueremo a lavorare per un territorio più bello e vitale collaborando con chi governa se lo desidera ma opponendoci allo sfregio del nostro bellissimo territorio. Buona vita!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIGicK6OL9u6bWk7oMRCOGGA12CT_gugZmR9AO3iIStmXYdQEvvaF1jeUKGVhiEgTn4jXpHmjXMF6L9K-DE128J4l1j8Z1itX-XVH6ocPRRYgL0Mdoej_Ff76z9yVExETtVTAvIKkkgfs/s2048/ghezzi2.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="1152" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIGicK6OL9u6bWk7oMRCOGGA12CT_gugZmR9AO3iIStmXYdQEvvaF1jeUKGVhiEgTn4jXpHmjXMF6L9K-DE128J4l1j8Z1itX-XVH6ocPRRYgL0Mdoej_Ff76z9yVExETtVTAvIKkkgfs/s400/ghezzi2.jpg"/></a></div>
Fonti:<p>
Sopralluoghi sulle aree
<p>
Chioggia.org sez. amministrazione trasparente, ricercando (con fatica) le pubblicazioni che interessano. Vedi ad es. <a href="https://www.chioggia.org/index.php?area=84&menu=243&page=1147&lingua=4&idnotizia=2075" target="_blank">https://www.chioggia.org/index.php?area=84&menu=243&page=1147&lingua=4&idnotizia=2075</a>
<p>
<a href="https://www.stradivarie.it/parco-degli-orti-chioggia" target="_blank">https://www.stradivarie.it/parco-degli-orti-chioggia</a>
<p>
Documenti forniti dal comitato Strada dei GhezziFranciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-33732075065672514192021-08-28T13:59:00.002-07:002021-08-28T14:11:33.748-07:00Di vaccino anticovid, raramente, si può anche morire<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm0nz76tERpXeCUT-GgqlZDfxj1eQI9i0WcxwKu_rnIN6o9zCBJcUmVEoowRlc8FNNuYTZfHvnH8aFh9ZJitA-1jJHR-XyQEW-TF5Re8vkW7KjKjC-PoQiYQOhkBdn7F_oN_V3qW11na0/s1456/bandiera+europea.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="818" data-original-width="1456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm0nz76tERpXeCUT-GgqlZDfxj1eQI9i0WcxwKu_rnIN6o9zCBJcUmVEoowRlc8FNNuYTZfHvnH8aFh9ZJitA-1jJHR-XyQEW-TF5Re8vkW7KjKjC-PoQiYQOhkBdn7F_oN_V3qW11na0/s400/bandiera+europea.jpg"/></a></div>
Tocchiamo un argomento tabù: i danni da vaccino. I dati ufficiali a livello europeo ci sono e confermano che, in un ristretto numero di casi, i vaccini anti covid possano creare danni gravi e perfino la morte. Questo argomento se affrontato statisticamente può sembrare marginale ma se io penso a quelle persone che con fiducia si sono affidate ai loro medici e ne hanno riportato danno o addirittura sono passate al Creatore prima del tempo, un misto di tristezza e rabbia mi scuote. Non è possibile obbligare all'assunzione di un trattamente sanitario che può avere tali conseguenze, soprattutto se paragonato con la bassa mortalità, quasi nulla, del virus per gli under 60. MA vediamo un po' di dati (fonti a fine articolo).
<p>
L'EMA ha pubblicato all'inizio di luglio il riepilogo sui principali vaccini:
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Comirnaty (Pfizer-BioNTech) - 206,668 casi di effetti colaterali riportati volontariamente a EudraVigilance nei paesi UE. E 3,848 di questi casi risultano fatali. Il vaccino venne distribuito in circa 276 milioni di dosi.
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Vaxzevria - (AstraZeneca) - 152,250 casi di effetti colaterali riportati volontariamente a EudraVigilance nei paesi UE. E 938 di questi casi risultano fatali. Il vaccino venne distribuito in circa 58 milioni di dosi
<p>
SpikeVax (COVID-19 Vaccine Moderna) - 36,294 casi di effetti colaterali riportati volontariamente a EudraVigilance nei paesi UE. E 347 di questi casi risultano fatali. Il vaccino venne distribuito in circa 35 milioni di dosi
<p>
COVID-19 Vaccine Janssen - 12,036 casi di effetti colaterali riportati volontariamente a EudraVigilance nei paesi UE. E 68 di questi casi risultano fatali. Il vaccino venne distribuito in circa 8,5 milioni di dosi
<p>
L'EMA ha dichiarato che questi casi non sono necessariamente tutti collegati al vaccino, ma non si può neanche escludere la correlazione. Va sottolineato però che le reazioni avverse, almeno in Italia, sono sottostimate. Lo dico per esperienza: conosco 3 persone che hanno avuto esiti infausti subito dopo il vaccino (paralisi, debolezza cronica, trombosi) e solo una di queste persone ha contattato il centro vaccinale per informarlo di quanto accadeva. In Italia infatti, nonostante i vaccini siano ancora in fase di sperimentazione sul campo, non è attiva una farmacovigilanza attiva, cioè i centri vaccinali non controllano lo stato di salute dei vaccinati a distanza di tempo. Sono i malati a doversi rivolgere loro e spesso devono fronteggiare luoghi comuni e tentativi di minimizzare i loro sintomi pur di non avviare la procedura di segnalazione.
<p>
Personalmente mi sento di dire che io non ragiono in termini statistici, non prendo decisioni iin base alle statistiche: ogni vita è importante e quella che mi è stata donata al pari delle altre. Io prendo decisioni per me, valutando rischi e benefici e voglio essere libero di farlo in uno stato democratico e liberale. Alla luce di questo e altri articoli di approfondimento che ho scritto di recente mi sento di comprendere e sostenere coloro che si battono per la libertà di scelta in ogni campo e contro l'obbligo vaccinale.
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Fonti:
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<a href="https://www.precisionvaccinations.com/european-agency-confirms-covid-19-vaccine-fatalities" target="_blank">https://www.precisionvaccinations.com/european-agency-confirms-covid-19-vaccine-fatalities</a>
<p>
<a href="https://www.ema.europa.eu/en/documents/covid-19-vaccine-safety-update/covid-19-vaccine-safety-update-comirnaty-14-july-2021_en.pdf" target="_blank">https://www.ema.europa.eu/en/documents/covid-19-vaccine-safety-update/covid-19-vaccine-safety-update-comirnaty-14-july-2021_en.pdf</a>
<p>
<a href="https://www.politifact.com/factchecks/2021/mar/31/blog-posting/european-database-does-not-prove-covid-19-vaccines/" target="_blank">https://www.politifact.com/factchecks/2021/mar/31/blog-posting/european-database-does-not-prove-covid-19-vaccines/</a>
Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4893686813980099671.post-27458187462869127692021-08-27T08:53:00.003-07:002021-08-28T13:36:24.952-07:00Analisi ed evidenze sui dati ISTAT della mortalità da COVID<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4wjyATyIG5OSPfTwQizg6FBhB43x6dL_gXpjPFDw30MmljCVnvMWcM3XGQcEadqdR1E3tqyjnFRj3xDGL9YRoB8QBkwC6mr2XEItX0Jl3yQeMnN7fVBq41W_Qbym1S_dfMISYXCJ9IPU/s803/grafico+moratlit%25C3%25A0+per+et%25C3%25A0.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="440" data-original-width="803" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4wjyATyIG5OSPfTwQizg6FBhB43x6dL_gXpjPFDw30MmljCVnvMWcM3XGQcEadqdR1E3tqyjnFRj3xDGL9YRoB8QBkwC6mr2XEItX0Jl3yQeMnN7fVBq41W_Qbym1S_dfMISYXCJ9IPU/s400/grafico+moratlit%25C3%25A0+per+et%25C3%25A0.jpg"/></a></div>
Tra il febbraio 2020 e il luglio 2021 ci sono stati 127.044 pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 in Italia.Guardate bene il grafico.
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L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109).
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Le donne decedute sono 55.247 (43,5%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 35 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 46 anni).
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La figura all'inizio mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 anni – uomini 80 anni). Non ci sono decessi sotto i 39 anni.
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Quindi riassumendo l'epidemia Covid falcidia gli anziani, in particolare over 75. A cosa serve allora organizzare una vaccinazione di massa? Per quale sciagurato motivo si è cominciato a vaccinare persino i minorenni? Non ci sono casi mortali di Covid negli under 40, perchè allora studenti e universitari, uomini e donne nel pieno delle loro forze sono pressati e sempre più costretti alla vaccinazione pena la perdita del lavoro e delle libertà civili?
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Fonti
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<a href="https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia" target="_blank">https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia</a>
<p>
<a href="https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati" target="_blank">https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati</a>
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<a href="https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report_ISS_Istat_2020_5_marzo.pdf" target="_blank">https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report_ISS_Istat_2020_5_marzo.pdf</a>Franciscohttp://www.blogger.com/profile/16860390922856553559noreply@blogger.com0