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sabato 11 marzo 2017

Quando una sorgente muore

Ho passato la giornata a Treviso, ospite del vivaio Priola insieme a Silvia Lignana Bellandi, a presentare i Giardinieri BioEtici (www.giardiniere.bio).
Purtroppo la giornata è stata funestata dalla vista di uno scenario apocalittico: il rivo di risorgiva che costeggia lo storico vivaio è in secca da alcuni giorni, pesci morti stanno imputridendo al sole, nelle ultime pozze si dibattono gamberetti e altra microfauna, mentre i germani reali e le garzette esplorano il fondo secco confuse.
Un disastro ambientale per questo piccolo corso d'acqua, lungo forse 5 km, di nome Limbraga. Un disastro che rischia di passare sotto silenzio perchè quando una sorgente muore lo fa senza scalpore, senza gridare o far rumore. Probabile causa i lavori di scavo di un nuovo ramo del metanodotto Snam in corso di realizzazione a Lancenigo di Villorba.
La piccola area di risorgiva che era sopravvissuta alla realizzazione della massicciata ferroviaria, al nuovo sottopasso autostradale, all'abbassamento generalizzato delle falde dovuto alle escavazioni e alla riduzione del volume d'acqua ora soccombe davanti alle ruspe del metanodotto. Ho risalito il corso d'acqua per verificare l'ipotesi e posso solo confermarla.
E' straziante vedere quello che era un gioioso piccolo rivo di risorgiva che allietava un intero quartiere e il noto parco degli Alberi Parlanti disseccato.
E' come una stonatura nel paesaggio, un grido silenzioso che non ti scuote fino a quando ti fermi un attimo e ti rendi conto che qualcosa non va, qualcosa di essenziale è venuto a mancare e ha lasciato un vuoto silente e tragico che getta un'ombra di desolazione attorno.
Cosa possiamo fare ora? Chiedere subito di dare in qualche modo acqua per mantenere umido il letto e ridurre i danni alla vita del fiume.
Poi indagare e punire severamente le responsabilità. Chi uccide una sorgente dovrebbe ricevere una pena gravissima, ha commesso qualcosa di irreparabile e che colpisce duramente tutto un ecosistema.
Potete inviare comunicazione al comune di Villorba, alla provincia di Treviso, alla Regione, alla Snam e alla ditta esecutrice dei lavori (vedi foto qui sotto) la Ge.Condotte di Montebelluna.
Foto e testi di Francisco Merli Panteghini, riproduzione libera se non ha scopo di lucro.

Aggiornamento: dopo una settimana di secca e proteste la Limbraga è stata rifornita d'acqua dalle canalette di irrigazione derivate dalla Piavesella

domenica 5 marzo 2017

Proteggere gli alberi di Chioggia Marina

Giovedì prossimo si riunirà a Chioggia la prima commissione per redarre un Regolamento del Verde Pubblico, strumento indispensabile per gestire il patrimonio arboreo della comunità. Sono molto soddisfatto perchè da anni peroro la causa presso ogni persona che si è avvicendata alla delega all'ambiente. Ho parlato o scritto a ben 5 assessori all'ambiente del Comune di Chioggia (e anche della vicina Codevigo) a partire dal 2012 presentando una bozza di regolamento del verde che servisse da base di discussione. Mi sono più volte confrontato e persino scontrato col responsabile del verde cittadino, in capo a Sst fino al 2016, e ora la competenza è tornata al Comune. Ricordo ancora l'ironia con cui fui accolto al primo di questi incontri dall'allora assessore Silvia Vianello che dubitava che un privato cittadino avesse qualcosa di buono e utile da dire sui beni pubblici.
Come associazione Amico Giardiniere e come Giardinieri BioEtici abbiamo promosso incontri di conoscenza degli alberi più interessanti, abbiamo protestato contro gli abbattimenti dei 13 pioppi bianchi all'Isola dell'Unione nel 2012, contro le capitozzature degli olmi e delle robinie nel 2013, abbiamo spiegato l'assurdità della capitozzatura in più sedi, anche in consiglio comunale in relazione ai pioppi mutilati alla darsena S.Felice nel novembre 2015. Oggi animiamo diversi progetti di conoscenza degli alberi nelle scuole locali. Non sono state prese di posizione a cuore leggero o polemiche sterili ma il tentativo di informare in modo documentato l'opinione pubblica locale per contribuire allo sviluppo di una cultura del verde. Ora ci sentiamo ad un passo da un risultato veramente storico per la nostra città, una netta svolta rispetto al passato.
Guarda il video contro le capitozzature del gennaio 2016 su Youtube

Grazie al cortese ascolto dell'assessore all'ambiente Veronese e alla richiesta di una commissione ad hoc da parte di Barbara Penzo (che conobbi proprio come assessore all'ambiente) giovedì si riunisce la commissione e anche io, come presidente dell'associazione Amico Giardiniere, sono stato invitato. Ho potuto visionare la bozza di regolamento grazie all'interessamento di un consigliere comunale e trovo che abbia colto moltissime buone pratiche che avevo suggerito. Si legge finalmente il divieto di capitozzare gli alberi, sanzioni per i trasgressori, tutela degli alberi durante i cantieri edilizi e gli scavi, costituzione di un ufficio del verde, redazione di un censimento informatizzato e pubblico del patrimonio arboreo, richiami alle leggi nazionali di lotta obbligatoria, accesso regolamentato degli animali domestici nei parchi pubblici e realizzazione di aree riservate in diversi parchi.

Oggi invece persiste il divieto assoluto di portare animali nel parco (spesso violato) e non esiste nessuna area pubblica recintata per far correre i cani. Dunque siamo alle soglie di un grossissimo passo avanti che appoggeremo in ogni modo e siamo certi di poter trovare tra tutti i componenti della commissione, di maggioranza e di opposizione, una maggiore attenzione ai temi ambientali. Dal mio punto di vista questa importante acquisizione è un primo importante passo per poi rivolgerci ad altre questioni vitali per la nostra comunità: la tutela della qualità dell'acqua, in relazione agli sversamenti di Pfas in particolare ma anche di scarichi abusivi non depurati in canali e fiumi.
Visita il sito dei comitati di denuncia di inquinamento da Pfas

Seguiremo poi la formazione di una opinione pubblica consapevole sulle sfide dell'inquinamento dell'aria e di quello ancora più insidioso dell'elettromagnetismo artificiale (wi fi, telefonia in particolare). Un cammino lungo in cui porteremo il nostro contributo con sincero interesse per il bene comune e massima disponibilità al confronto con tutte le forze civili e politiche che vogliano condividere con noi questi temi.