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lunedì 30 aprile 2012

Basta col pensare rateale: siamo umani e pensiamo globale!

Andavo a cercare dei cd vergini e sono entrato all'Unieuro di Mira, lungo la strada statale Romea. Sono rimasto stordito dal senso di vuoto e di tristezza che pervadeva il grande magazzino. Scaffali vuoti, commesse attonite, cartelli pieni di false promesse ora disattese. Si chiude e i dipendenti vengono messi in mobilità, anticamera del licenziamento. Per me lavorare dentro a uno spazio chiuso e condizionato sotto la luce artificiale sarebbe come stare in prigione e spero che i licenziati potranno trovare un lavoro più sano per loro e per l'ambiente.
Ho parlato con una commessa che mi ha spiegato brevemente cosa stava succedendo, era sconsolata e abbattuta. Non sono riuscito a darle gran conforto anche perché una parte di me, inutile negarlo, vedeva il lato buffo della faccenda: l'atmosfera surreale di quel grande magazzino svuotato, l'incongruenza tra gli slogan pubblicitari sulle pareti e la realtà sotto gli occhi. Uno in particolare mi ha colpito: “pensa rateale” diceva. Che c..... vuol dire? (scusate il francesismo ma le buone maniere le lascio a chi in questo periodo può far finta che tutto sia normale). Da anni mi sto allenando di allargare la mia visione, in ampiezza, profondità e verticalità, sto ristrutturando continuamente le mie certezze provvisorie per evolvere più in fretta.
A me sembra che molte assurdità del nostro tempo vengono proprio dal nostro pensare (e sentire e agire) frammentato. Pensa globale invece! Pensa che sei un essere umano! Pensa che puoi diventare signore della tua anima e del tuo destino. Cosa vuoi veramente? Cosa ti rende felice? Che mondo vorresti attorno a te? Dobbiamo cogliere l'opportunità che la crisi ci offre: è tempo di cambiare. Crisis in greco antico vuol proprio dire cambiamento, come nella parola crisalide. Anche noi siamo costretti nel bozzolo di una coscienza limitata e vecchi modi di pensare che dobbiamo trasformare dentro di noi per poi poter manifestare il cambiamento.
Io facevo il giardiniere, mi ero messo in proprio con gran sforzo ma dopo due anni mi sono accorto che ero entrato in una ruota per criceti aprendo la partita iva. Più guadagnavo e più dovevo lavorare, più le normative e la tassazione si complicava. Mi sono accorto che guadagnavo meno di quando facevo il dipendente a conti fatti. Ma la decisione di chiudere l'attività l'ho presa dopo qualche giorno di immersione totale nella golena della Piave. Nel lento sciaquio del fiume ho ripulito la testa e il cuore. Ho capito che io bramo la libertà, più che il benessere o la ricchezza. E solo per la mia libertà sono disposto a lottare.
Ho chiuso l'azienda, ho tagliato le spese, ho dato i miei clienti ad altre aziende che mi chiamano saltuariamente come collaboratore. Ho ripreso il mio tempo per studiare, godere la vita, imparare a trarre dalla terra cibo e medicine naturali. Ho sentito sempre più vicino e possibile un mondo più calmo e sereno, vicino al ciclo delle stagioni, popolato di alberi, gnomi sereni e folletti ridenti. VI ricordate quel dialogo tra uno gnomo e un folletto di Leopardi? I due esserini si incontrano il giorno dopo l'estinzione dell'umanità e si fanno beffe della grandiosità presunta dei cari estinti.
Oggi la partita che stiamo giocando per noi e le future generazioni è proprio quella della fine della nostra umanità, non solo della nostra civiltà. Dobbiamo imparare a interagire positivamente per superare la crisi ambientale (cioè il cambiamento in atto, sempre più veloce). Imparare a non essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ho riscoperto l'istinto e sto affinando la conoscenza del mondo energetico che ha sostituito la visione pesante che avevo prima. Evolvere significa riconoscere e rinunciare alle tecnologie nocive, a quelle che ci rendono più stupidi. Buttare via quello che non serve, rimettere i piedi per terra mantenendo le orecchie aperte verso il cielo.
gli alberi ci attendono
Non siamo e non siamo mai stati soli su questo pianeta. Allarghiamo la nostra coscienza alle altre intelligenze del pianeta e oltre. Hanno molto da insegnarci. E la vita così riprende sapore e spessore: ogni giorno c'è qualcosa da imparare, c'è il domani da inventare! Prendetevi il tempo per voi, ricollegate la vostra testa col vostro cuore e sentirete la vostra forza. Ce n'è abbastanza per spostare la terra dalla sua orbita! Per cercare una visione più ampia tra 20 giorni comincio a risalire la Brenta in kayak e poi a piedi. Risalgo alle sorgenti, questo è un movimento che interiormente tutti gli esseri responsabili dovrebbero fare: tornare alla fonte e da lì, lavati via gli errori, decidere come portare avanti il cambiamento della propria vita. Non quello degli altri, io sono responsabile della mia anima, non della tua. Ma se riusciamo a mettere insieme le nostre visioni possiamo fare miracoli. E li faremo. In Libertà! Per la Vita! Con la Madre Terra!

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