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mercoledì 21 marzo 2012

L'albero di Giulia



Giulia aveva 6 anni quando portò a casa il suo albero. C'era una festa degli alberi e all'uscita della scuola (elementare) ogni bambino poteva sceglierne uno da portare a casa e piantare. Le piantine (in gergo tecnico "gli astoni") erano poco più alti dei bambini e divisi in gruppi per specie. Lei era andata decisa verso i noci e ne aveva preso uno, probabilmente il più bello ai suoi occhi di bambina. Aveva poi convinto la nonna a piantarlo nel suo giardino, dato che i suoi genitori vivevano in appartamento. E così l'albero è cresciuto e cresciuto, senza fare alcuna noce però.



Giulia mi ha portato a conoscere l'albero qualche mese fa. Purtroppo aveva subito una potatura severa 4-5 anni prima. La cosa più difficile è stato spiegarle che il "suo albero" non era un noce, ecco perchè non produceva quei frutti. Era un orniello. "Cioèèèèèèèèè?" ha esclamato lei quasi piccata. Un fraxinus ornus, un cugino del più famoso frassino (fraxinus excelsior), diffusissimo nei boschi cedui di pianura, collina e sulle pendici dei monti su su fino in Valcamonica. "Frahiga" ("frassina") così li ho conosciuti all'inizio, nel nome dialettale con cui li chiamava Antonio, mio padre.



Ho accettato di metter mano all'albero per cercare di riordinare la chioma. Ho diradato, tolto dove potevo i monconi secchi, ho cercato di aprire pasaggi per l'aria e di preparare una ricrescita più equilibrata, anche perchè quest'albero fronteggia la bora da nord est e tende a sbilanciarsi verso la proprietà. Due delle branche principali sono cresciute aderenti e creano un'adesione tale che sembrano baciarsi. E' una delle peculiarità di quest'albero e ho deciso di lasciarla. Potare è anche interpretare la bellezza speciale di quell'esemplare.

1 commento:

  1. la morale un po' amara di questa storia è che gli alberi, anche quando divengono parte della nostra famiglia non vengono conosciuti in quanto tali. abbiamo perso la familiarità di un tempo e non l'abbiamo sostituita con la cultura botanica come ad esempio gli inglesi. Ma si può sempre rimediare...

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