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venerdì 17 febbraio 2012

Légami col Sangue

Un caro amico mi invita a raccontare qualcosa della mia famiglia paterna. Colgo oggi l'occasione per farlo, ora che ho pronunciato parole molto forti sulla mia autonomia dal sistema familiare. Ho lavorato per due anni intensamente con un bravo terapeuta (Claudio Conzon di Villorba) a chiarire le mie dinamiche familiari e interiori. Lui mi ha fatto scoprire il lavoro di Bert Hellinger, le “costellazioni familiari”. Le conoscenze che Hellinger ha raccolto e diffuso sono di certo un potente strumento di comprensione e quindi di guarigione di come operano i sistemi familiari e di quanto peso possano avere nella vita dei loro membri. La memoria familiare ha regole e dinamiche e forse anche obiettivi tutti suoi. Il ricercatore delinea il percorso difficile per emanciparsi sempre più dai legami familiari affinchè ogni individuo sviluppi il suo percorso autonomo senza ripetere, irretito in memorie inconsce, la vita di altri familiari.

Hellinger è tedesco e cattolico, è stato missionario ed ha avuto il coraggio di cambiare progressivamente la sua vita per seguire le sue convinzioni. Ha lasciato l'abito, si è messo a fare il terapista e si è sposato. La sua eredità culturale dà comunque una forte coloritura al suo lavoro che analizza proprio quel rapporto profondamente tedesco, e prima ancora germanico, della fedeltà al proprio sangue. Il ricercatore Enrico Ciampoli, che lavora con l'ipnosi regressiva da quandi trent'anni sostiene che i condizionamenti che il sistema familiare ricrea in realtà sono originati da blocchi nelle memorie di incarnazioni precedenti, le cosiddette “reminescenze”. I suoi risultati sono sorprendenti: il 95% dei casi trattati sono stati risolti in due o tre sedute di lavoro. Una metodologia di indagine e lavoro che privilegia quindi l'individuo. Forse è proprio questa la peculiarità culturale italiana: il culto del genio individuale in ogni sfaccettatura.
I miei nonni paterni


Ho da poco proclamato in faccia alle ombre dei miei antenati paterni che non sono più disponibile a collaborare col loro progetto di conservazione del sistema energetico familiare. Li ho messi davanti ad una scelta chiara: trattare con Me da pari a pari o escludermi dal sistema familiare. Non gli è piaciuto essere messi di fronte ad un aut aut, loro che lavorano, di generazione in generazione alla ripetizione e lenta trasformazione del sistema genetico ed emozionale ancorato al mio sangue, al mo DNA. Speravano di potermi integrare e asservire alle dinamiche interne ma Io dico no, anche se so che sarà una dura lotta. Ringrazio i miei antenati per avere accettato il mio spirito nel loro sangue ma lascio a loro il loro destino mentre imparo a forgiare il mio. Sono disponibile a contrattare con loro un nuovo progetto di mutuo interesse che includa lo sviluppo delle singole individualità del sistema. Stelle autonome nella nostra costellazione familiare e non servili pianeti.
Antonio Panteghini, mio padre biologico

I gradini dell'evoluzione verso l'Individualità sono sintetizzati, secondo me in modo mirabile, da quel passaggio del vangelo di Giovanni che recita “Ma a quelli che crederanno nel suo nome ha dato il potere di diventare Figli di Dio (= individualità autoconsapevoli), i quali non dal sangue (= la genetica ereditaria), né da volere di carne (= l'attaccamento emotivo al corpo materiale), né da volere di uomo (= l'ego, la struttura della personalità attuale) ma da Dio sono stati generati (= la scintilla di Coscienza che c'è in ogni cuore umano)”(Gv 1,12-14). In altri passi evangelici Gesù Cristo si interroga su chi sia suo padre, sua madre, i suoi fratelli. Questo testimonia il suo superamento dei legami di sangue. Il centro del messaggio cristico è che in ogni Essere Umano c'è un seme (ovvero il Cuore, il IV Chakra) per sviluppare la propria Umanità fino ad elevare le sue vibrazioni per entrare in comunione con la Divinità e di lì continuare l'evoluzione insieme (ovvero aprire il IV chakra e poi quelli superiori).

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