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mercoledì 17 dicembre 2014

La geomanzia di Marko Pogacnik

Un giovanissimo Marko Pogacnik posa con una delle sue opere. Artista concettuale d'avanguardia oggi è uno dei maggiori promotori della nuova geomanzia in Europa. E' nato a Kranj in Slovenia nel 1944. È scultore, scrittore e geomante. Dagli anni '80, lasciando il movimento d'avanguardia artistica OHO ha sviluppato azioni artistiche inserite nei paesaggi.

Ha chiamato geomanzia la conoscenza della multidimensionalità della Terra e del paesaggio e con la sua particolare sensibilità, Pogacnick ha elaborato la scultura dei cosmogrammi e un metodo di agopuntura della Terra con la pietra, che ha chiamato litopuntura. Si tratta di strumenti per guarire il paesaggio visibile e invisibile, riaprendo la coscienza umana al rapporto con tutte le coscienze che albergano sul pianeta vivente, Gaia.

In Italia il termine geomanzia è ancora legato all'arte predittiva di interrogare gli auspici del futuro attraverso la ricerca di particolari forme. Pogacnik ha scatenato una grande rivoluzione in questo senso, lasciando da parte le capacità predittive della conoscenza geomantica (che pure esistono) e concentrandosi sullo sviluppo di atteggiamenti interiori e pratiche creative per ricollegare l'Uomo al Cosmo Terrestre.
A lui si deve la riscoperta delle strutture geomantiche che alimentano la vitalità dei paesaggi. Lui ha codificato la struttura geomantica legata all'antico culto della Dea Madre, battezzandola come "tempio del paesaggio", una struttura che si replica dal micro al macro sulla trinità di dea bianca (vergine, ispirazione), rossa (madre, creazione), nera (morte, trasformazione).
Nel 1991 ha disegnato la nuova bandiera Slovena creando un simbolo che riassumesse i principali elementi naturali della neonata repubblica. Negli anni ha realizzato opere su pietra in tutto il mondo. Nella città di Nova Goriza dove vive (frazione di Sempas) gli sono state commissionate decine di opere: monoliti incisi collocati per un fine artistico e geomantico insieme. Nel 2008 ha scolpito con un gruppo di lavoro internazionale l'Ologramma per l'Europa: una foresta di monoliti incisi con simboli (cosmogrammi) dedicati ad ogni paese europeo. Per saperne di più ecco un articolo dedicato.
Negli anni Pogacnik ha pubblicato molti libri, in gran parte tradotti in Italia da Macro Edizioni. A mio avviso il suo capolavoro è "Dichiarazione d'amore alla Terra" in cui raccoglie esempi di lavoro e visioni avute durante la sua vita, esercizi pratici per sviluppare la percezione delle dimensioni invisibili del paesaggio e particolari grafiche cariche di particolari vibrazioni.

Il sito ufficiale di Marko Pogacnik è www.markopogacnik.com. Il mio rapporto con la sua opera è stato lungo e complesso. Lo scoprì nel 2009 cercando qualcuno che avesse sviluppato percezione degli "esseri di natura": le coscienze invisibili che popolano il paesaggio e che il folklore ha disegnato poi come gnomi, fate, elfi ecc. Marko intrattiene conversazioni e spesso percepisce questi esseri, che ha cercato anche di rendere graficamente rinnovando la tradizionale iconografia fiabesca.

Così cominciai a leggere le sue opere, contattai alcuni suoi allievi italiani e poi lo conobbi in diverse occasioni a Venezia, dove era solito venire ospite del suo traduttore Maurizio Martinelli almeno una volta l'anno. Il suo lavoro su Venezia è stato per anni continuo e di grande ispirazione fino al 2011 circa. Poi in Italia si è concentrato nei corsi che tiene regolarmente a Osoppo. Per un allievo il confronto con un grande maestro è cruciale e attraversa diverse fasi: idolatria, comprensione, rifiuto, confronto aperto. Credo che Pogacnik sia un grande maestro che si è concentrato su alcuni aspetti (ricollegarsi alla terra in tutte le sue dimensioni, riscoprire le antiche strutture, uso della creatività umana come strumento di guarigione).
Egli è il limpido precursore di una nuova fase, che lui stesso ha iniziato a percorrere a tratti, di utilizzo dell'azione geomantica per agire sul paesaggio a tutti i livelli, non solo per portare guarigione ma per stimolare una sintesi creativa tra passato e presente, tra antichi retaggi e contemporaneità. Dopo il 2012 i custodi invisibili degli equilibri terrestri hanno iniziato a ritirarsi lasciando sempre più agli esseri umani la responsabilità di comprendere e usare tutti gli strumenti di governo del pianeta.
Non basta la trinità del sacro femminile, bisogna puntare alla totalità (il 12, lo zodiaco, il rapporto vitale con l'intero cosmo) e non basta l'azione artistica ci vuole la coerenza dei comportamenti e la verifica operativa degli effetti delle azioni. Non basta più l'azione dei singoli, per quanto dotati, ma è necessario il lavoro strutturato in gruppo di intere comunità. Partecipate ai Gruppi di Azione sul Paesaggio che sto diffondendo in Italia e capirete di cosa si tratta. Contattatemi al 328 7021253 o scrivendo a mediatorelementare@gmail.com

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