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sabato 8 dicembre 2012

I 13 pioppi bianchi

Stamattina leggo su un quotidiano l'annuncio dell'assessore all'ambiente di Chioggia Silvia Vianello che, per "evitare le solite polemiche" (cito l'articolo), rende noto che verranno abbattuti nei prossimi giorni 15 pioppi bianchi all'isola dell'Unione. A firmare le perizie che dichiarano "malati" e "pericolosi" i pioppi è l'agronomo Enrico Genovese della SST (società municipale di manutenzione) che eseguirà i lavori. E' prevista inoltre una ripiantumazione di olmi che, secondo Genovese, sono alberi molto resistenti al contrario dei pioppi poco longevi. Conosco quegli alberi, quel parco trascurato è il più vicino a casa. Purtroppo c'è il divieto di entrare col cane e quindi ci vado meno spesso di quanto vorrei. Da che sono arrivato a Chioggia, un anno fa, ho camminato ovunque per ritrovare il contatto con gli amici alberi. Ce ne sono proprio pochi qui in centro storico. Gli alberi dell'Unione quindi li conosco bene e mi sono affrettato verso il parco per andare a salutarli un'ultima volta e valutare, da tecnico del verde quale sono, la validità della dura sentenza di abbattimento. In questi anni di crisi ambientale bisogna pensarci tre volte prima di abbattere un prezioso albero.

Arrivando ho avuto la brutta sorpresa di trovare il parco chiuso e 13 alberi già abbattuti. Devo anche dire che il lavoro è stato fatto malino, probabilmente per la fretta. C'è un pioppo abbattuto in direzione di un pioppo sano che ne ha danneggiato la chioma. Un altro è stato buttato sopra a un pino rompendo alcuni rami. Un altro ancora sopra un cespuglio di evonimo. Mancano i cartelli di rito del cantiere e noto che c'è un grosso varco nella recinzione senza alcuna chiusura. Cerco di vedere le ceppaie e di valutare la qualità del legno. Alla base sono (pardon, erano) in gran parte in buone condizioni: il legno sembra sodo, senza ferite, cavità e marciumi. I problemi cominciano più in alto, dove anni di rovinose potature hanno aperto squarci e da lì marciumi sono entrati e si sono formate cavità. Mi sorprendo della durezza della decisione di Genovese. Di questi 13 morti io ne avrei abbattuti 2-3 al massimo e potati gli altri per abbassare la chioma ed evitare rotture improvvise. Paradossalmente però "costa meno" abbattere un albero che potarlo ad arte. Ci vuole meno tempo a dare un taglio netto di motosega. E i costi e benefici ambientali? Se ora ripiantano 13 alberi giovani ci vorranno 20 anni perchè svolgano la stessa funzione ecologica dei vecchi caduti oggi, con onore.

Mi ha fatto sorridere amaramente anche la frase dell'agronomo sugli olmi letta sul giornale. Genovese afferma che gli olmi sono alberi molto più longevi e resistenti. Dipende aggiungo io: se vengono potati malamente come questi pioppi che vedo e altri alberi massacrati in giro per la città non credo che avranno vita molto più lunga. I pioppi abbattuti avranno a occhio una trentina d'anni, forse quaranta. Genovese forse non ricorda, o non sa, che gli olmi sono stati falcidiati a centinaia da ondate di graffiosi negli ultimi anni? Morti in piedi nel giro di pochi mesi. Inoltre qui bisogna tenere ben presente la forza del vento del Nord Est e la salsedine che ha bruciato molti pioppi bianchi. L'alberatura qui deve essere pensata come una fascia frangivento, con un serie di strati sempre più alti e densi; dalle tamerici, allori, pittospori ai pini, ai lecci e infine ai pioppi neri, meno delicati. Si tratta di imparare dalla natura, da come organizza i boschi mediterranei. E gli olmi sono solo ospiti rari in questo tipo di boschi.

Vorrei che il mio Comune avesse un politica di gestione del verde più avveduta, integrata con la tutela ambientale e gestita in modo lungimirante. Cerchiamo, ad esempio, di piantare alberi adatti al posto e di farli vivere più a lungo possibile. Sulla qualità del lavoro, dall'approntamento del cantiere alla modalità di abbattimento ci sarebbe un altro capitolo di aprire. Indagherò sui costi e sulla relazione tecnica di Genovese per capire le sue valutazioni. Di certo qui è mancata nella squadra di lavoro la capacità di intervenire sulla chioma, con piattaforma aerea o con operatore di tree climbing (potatura in arrampicata). Tutti gli interventi sono stati fatti da operatori a terra, con le limitazioni che questo comporta. E hanno sbagliato persino due abbattimenti su 13, danneggiando altri alberi che resteranno qui. Per un motoseghista professionale è una percentuale altissima di errore. Si può e si deve migliorare, di certo una ditta specializzata avrebbe avuto più attenzione, non avendo le garanzie della SST.

Chissà se sarebbe costata di meno, con la crisi che c'è i prezzi sono crollati ma pochi si fidano a lavorare per le amministrazioni pubbliche che pagano con tempi lunghissimi. Andando via pensoso ho notato alcune persone che sono entrate nel parco, da quel famoso buco nella recinzione che avevo notato, è squarciata da mesi, forse come segno di protesta per gli orari ridotti di apertura di questo parco molto trasandato. Sono entrare a prendersi un po' di legna da ardere. Li ringrazio in cuor mio, perchè mi ricordano che quegli alberi sono anche miei, sono dell'intera comunità. Li ringrazio anche perchè tutto quello che porteranno via gratuitamente non dovremo pagarlo come materiale da smaltire in discarica. Inutile piangere sul "pioppo abbattuto", grazie al Buon Senso. Speriamo che nasca presto un Partito del Buon Senso, lo voterò di certo.

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