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venerdì 7 settembre 2012

Losing my religion

Quando ero cattolico, animatore nella parrocchia e convinto che la gentilezza e le buone maniere fossero molto importanti nella vita non mi facevo domande, non indagavo a fondo le Scritture e aderivo ai riti perchè aderivo ad un gruppo sociale. Quando mi sono staccato e ho cominciato l'università i legami si sono allentati e gli studi mi hanno portato a confrontarmi con la storicità della Chiesa cattolica come continuatrice della tradizione statuale romana, ovvero come vero e proprio centro di potere temporale organizzato disposta a usare la fede in Dio e nei santi, di cui pretende il santo monopolio, come strumento egemonico. Ne sono esempi il culto della croce, l'adesione a religione ufficiale del tardo impero con la persecuzione dei culti pagani ecc. ecc.

Sono stato per anni agnostico e, preso da un confuso anarchismo, ero critico verso ogni struttura centralizzata. Ma quando mi sono riavvicinato, finalmente adulto, a 27 anni ormai, a confrontarmi con la religione ho riscoperto il vangelo, o meglio i 4 vangeli canonici della chiesa cattolica. Ho cominciato a lavorare sui testi, confrontarmi, approfondire, leggere i commenti di teologi e mistici, a togliere la polvere del moralismo e della favoletta che molte omelie avevano gettato su parole di grande sapienza. L'apertura a esperienze meditative e a testi spirituali di altre tradizioni (incredibilmente attuale la bhagavad gita indiana), l'incontro con Rudolf Steiner e altri liberi ricercatori hanno contribuito a aprire mente, lo spirito e il cuore ad una indagine più profonda, più interiore di quello che resta per me un capisaldo. Mi dispiace per tutti coloro che praticano il cattolicesimo e non si educano ad andare alla fonte evangelica, dove le forme si dissolvono e la Ricerca comincia.

Ora che ho sperimentato molte cose, l'estasi del divino in me, la trance, i viaggi astrali torno con altra consapevolezza alle testimonianze evangeliche: capisco meglio che quegli uomini (e quelle donne, presentissime ma di cui si tace volutamente nel cattolicesimo) vivano questo tipo di ricerca e percezione di realtà sovrasensibili. Mi confronto con persone che onorano antiche divinità, che desiderano il ritorno di questo o quel culto. Io resto perplesso perchè da ricercatore ho sperimentato che non è più tempo di cercare fuori di noi ciò che, come un seme, è dentro di noi. Riporto un passo di Paolo (Saulo), dalla prima lettera ai Corinzi:

"In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –, per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui."

Dice proprio "molti dèi e molti signori", ovvero presenze non umane che hanno potere su determinati ambiti (i signori) e hanno potere di creare realtà (dèi). Io ho sperimentato in diverse forme alcune presenze che posso chiamare "signori" di certi luoghi di natura ad esempio. Allo stesso modo ho incontrato a livello archetipico alcune "divinità". E dopo gli apostoli capico meglio anche certi ricercatori, definiti poi santi, che parlavano coi pesci o altri animali (s.Antonio, S.Francesco e altri), avevano visioni e premonizioni, toccavano al gente e quella guariva. Ora si tratta di fare un salto di coscienza secondo me: l'umanità è pronta per confrontarsi con esseri molto differenti e forse molto più evoluti di noi, ma pur sempre fallibili e in evoluzione su diverse vibrazioni?

Come il ragazzo che raggiunge la maggiore età, l'umanità ora deve prendersi le sue responsabilità e reclamare anche i suoi diritti da qualche patrigno "divino" che forse non fa più i nostri interessi evolutivi. San Paolo parla di un Padre unico e di Gesù Cristo. Della cristicità ho già scritto (post: avanti col Cristo), di come ho compreso che sia uno stato di coscienza che per primo Gesù di Nazareth raggiunse divenendo lo Spirito Guida dell'evoluzione terrestre. Il Padre sembra essere un principio cosmico, un seme di coscienza che si espande continuamente e porta "luce" chiamando tutte le forme a innalzare la oro vibrazione fino a ricongiungersi su un piano di parità divina nell'Uno.

1 commento:

  1. il peccato è funzionale al controllo e al potere di qualcuno.

    ma può esserci un'etica basata sulla libertà e la responsabilità invece che sul giudizio e la colpa? io credo serenamente di sì

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