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domenica 15 novembre 2015

Guarire le ferite di Genova

Il movimento alternativo e pacifista in Italia fatica a trovare piena espressione e capacità di azione incisiva. Quello che era uno dei più attivi e ricchi movimenti di trasformazione dello stile di vita sostenibile, di economia solidale, di giustizia sociale mondiale giace diviso e ancora incapace di elaborare le ferite dei giorni delle proteste contro il G8 a Genova nel luglio 2001 e ancor prima dei fatti di Napoli del marzo di quell'anno. L'apparente democrazia fu sospesa brutalmente e reparti delle forze dell'ordine diedero vita a strategie violente e vere e proprie sevizie sui dimostranti. I famigerati "black block" infiltrarono le manifestazioni, devastarono vie intere della città senza essere contrastati, mentre venivano caricati i cortei autorizzati e si sporcavano di sangue le pareti della scuole Diaz e Pascoli che ospitavano i giornalisti indipendenti e i pacifisti. L'orrore dell'assedio dell'esercito piemontese a Genova repubblicana in rivolta contro i re Savoia nel 1849 sembrano rivivere. Le indagini della magistratura sui fatti del G8 hanno emesso alcune condanne, hanno appurato che ci fu una diffusa omertà nell'individuare precise responsabilità, verbali con omissioni, false dichiarazioni per coprire i colleghi. Non è stata dimostrata la regia superiore di un piano di demonizzazione del dissenso ma questo fu uno dei risultati ottenuti. Fu forse l'inizio del tramonto della nostra democrazia che prosegue ora con un succedersi di tre governi che nessun elettore ha scelto, con una legge elettorale incostituzionale e l'ardire di modificare la costituzione delle Repubblica senza larghe intese.
La vicenda dei due miei coetanei, il carabiniere Mauro Placanica e l'anarchico Carlo Giuliani, ha per me una forza emblematica. Nel 2001 noi tre eravamo poco più che ragazzi. Tra loro due c'è ancora una frattura che deve essere rimarginata, un rigurgito di quella guerra civile che dal 1945 ancora stenta a chiudersi. Da un lato la gerarchia, l'onore, la religione, la Legge, lo Stato e dall'altra l'anarchia, l'ateismo, il disagio, la ricerca di libertà, la globalizzazione dei diritti. Ed io nel mezzo, a comprendere entrambi e sviluppare un punto di equilibrio. E' possibile arrivare ad una pacificazione? O almeno ad una comprensione superiore di queste polarità che rendono sempre più fragile la nostra malconcia Repubblica, democratica per ora ma sempre più oligarchica? Tra quei due giovani io sento un'assenza dolorosa di una figura paterna decisa ma equilibrata, capace di dare l'esempio di un dialogo serrato, di un confronto magari rude ma sincero e fattivo per costruire uno spazio comune. E' mancata in questo compito la generazione precedente. Quindi noi quarantenni di oggi dobbiamo necessariamente diventare genitori di noi stessi e avere il coraggio di rompere vecchi schemi. Sono stato a pregare con questo intento di sintesi e pacificazione in piazzale Loreto a Milano il 25 aprile 2012, cercando di trovare in me un nuovo punto di equilibrio. Oggi siamo sull'orlo della bancarotta dello Stato, con un debito pubblico incommensurabile e non recuperabile. Le logiche dominanti stanno privando la Repubblica di ogni spazio di sovranità: la politica estera e la difesa in mano alla Nato e agli USA, la politica economica decisa dalle grandi aziende multinazionali, la moneta alla Banca Centrale Europea, l'agricoltura dall'Unione Europea, la politica energetica dalle lobby petrolifere. Io credo che chi difende la Repubblica e l'ordine sociale ed economico così com'è verrà messo, volente o nolente, al servizio dei poteri finanziari globalizzati.
L'unica efficace alternativa che vedo sono quelle migliaia di persone che da anni si impegnano personalmente per cambiare il loro stile di vita in sintonia con la biosfera, che lavorano per un'economia giusta, un'imprenditoria sana e realmente innovativa ma con un bilancio sociale. Loro si sono fatti gli anticorpi, hanno lavorato per passione e sono animati da un forte senso di giustizia. Hanno praticato il dialogo e la mediazione su terreni concreti e operosi. E' un microcosmo di gruppi, associazioni, movimenti, gruppi parrocchiali e missionari, comunisti, cattolici impegnati nel sociale, sindacati che dopo i fatti di Genova si sono di nuovo frammentati dopo aver iniziato a scambiare e condividere idee, pratiche, iniziative. E' possibile riportare intenti comuni e nuove modalità di azione alle componenti divise del mondo dell'alternativa alla globalizzazione governata da multinazionali e poteri finanziari che asservono tecnologia, ragion di Stato, società intere, ogni essere della biosfera alla logica dei loro profitti? L'enciclica di Papa Francesco (forse uno dei migliori politici che abbiamo oggi in Italia!) sulla cura della casa comune è una grande opportunità per risanare le ferite, ritrovare slancio e nuove modalità operative per evitare la deriva autoritaria e autodistruttiva nel nostro Paese. Papa Francesco offre una consacrazione ai migliori sforzi di quel movimento che ha Genova è stato frantumato. Quella rete di Lillipuziani che si è divisa davanti alla violenza, alla logica dello scontro, ai poteri forti. Il Divide et impera ha avuto ancora successo.
Proprio a Genova è nato, non a caso, il Movimento 5 Stelle (M5S) ora diventato un partito politico e fondato a Genova il 4 ottobre 2009 dal comico e attivista politico Beppe Grillo e dall'imprenditore del web Gianroberto Casaleggio sulla scia dell'esperienza del movimento Amici di Beppe Grillo, attivo dal 2005, e delle Liste Civiche a Cinque Stelle. Il Cinque Stelle ha catalizzato per qualche tempo la rabbia, la speranza, la richiesta di giustizia e opportunità per i giovani. Poi ha iniziato a mostrare un forte centralismo, epurazioni a chi dissentiva dalla leadership storica, una mentalità oppositiva e critica che spesso ha mancato di senso pratico e realismo politico. Di nuovo al centro c'è la rabbia non elaborata, la protesta, l'indignazione. Questo non basta e anzi secondo me queste emozioni sono un ostacolo. Ci vuole fermezza, serenità interiore, fede incrollabile che possa durare per decenni e tanto realismo. Lavorare sul possibile, cambiare stile di vita, sperimentare modi di aggregazione, organizzazione e lavoro nuovi. Non criticare ma operare in modo propositivo. Genova è stata ulteriormente protagonista di altre ferite, di altre divisioni emblematiche dei problemi più scottanti che dobbiamo affrontare: quelle tra il nostro modello di sviluppo e il nostro paesaggio scosso dai cambiamenti climatici. Le alluvioni e i morti del 2011 e dell'ottobre 2014 ci hanno addolorato, ma ci hanno realmente risvegliato? Ci hanno fatto riscoprire le connessioni tra la comunità umana e l'ambiente in cui vive? Ci hanno insegnato a risanare i danni che la nostra cementificazione insensata?
Lì nel fango si è riformata spontaneamente una comunità: molti, soprattutto giovani, sono accorsi da ogni parte per aiutare, lasciando da parte la rabbia e la disperazione, tirandosi su le maniche e aiutando, tutti, indiscriminatamente. Li hanno chiamati gli Angeli del Fango e Genova ha visto allora una generazione nuova, gioiosa, impegnata, pragmatica. E una prova che si può ancora sperare, che il volontariato in Italia e le forza dei singoli può portare molto frutto per tutti, in piena libertà. Per aiutare questa rinascita andrò a Genova dopo Natale ad ascoltare le voci della città, anche quella del torrente Bisagno più volte esondato, e pregherò in vari luoghi simbolo in un ideale pellegrinaggo di pacificazione e rinnovamento perchè anche da qui possa svilupparsi una armoniosa onda di cambiamento a tutti i livelli della società. Se volete partecipare il 29 dicembre ci diamo appuntamento dalle 10 alle 12 per una passeggiata a tappe con preghiere, meditazioni e gesti simbolici che si concluderanno nel porto in vista della "Biosfera", nuovo ideale focus attorno a cui portare la nostra cura, l'amore e l'operato per la nostra casa comune, come recita l'enciclica Laudato Sii di papa Francesco. Se volete partecipare di persona o con un pensiero scrivete a Francisco mediatorelementare@gmail.com.

Più si avvicina questo viaggio a Genova e più sento fondamentale elaborare le molteplici lezioni che Genova custodisce. Ne scriverò presto qui nel blog.

per qualche approfondimento:

https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova

Le sentenze sulle violenze a Napoli 2001 http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/22/news/napoli_violenze_ai_no_global_condannati_i_poliziotti-2045328/

video le strade di genova: https://www.youtube.com/watch?v=ag4Hi3sAfIc

canzone Simone Cristicchi Genova Brucia https://www.youtube.com/watch?v=AbQ91SIAnAw "sono autorizzato dallo stato, eseguire gli ordini non è mica un reato"

angeli del fango: https://www.youtube.com/watch?v=zJgmr-3MBVo

altro su angeli del fango: https://www.youtube.com/watch?v=VbxlucbNxG8

Genova devastata dai piemontesi nel 1849: https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Genova

Testo integrale enciclica Laudato Sii dal sito dell'associazione Amico Giardiniere

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