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domenica 29 giugno 2014

I ragazzi del parco Bissuola

Da febbraio abbiamo adottato con l'associazione Amico Giardiniere il roseto del parco Bissuola a Mestre (Venezia). Si tratta di un'ampia collezione strutturata in quattro parterre (rose tea, sarmentose, paesaggistiche e rose antiche) che, per mancanza di cure, si sta svilendo di anno in anno. Abbiamo quindi deciso di portare il nostro contributo siglando un accordo con l'Ente Parchi del Comune. L'impegno è enorme, vacilliamo sotto questa responsabilità e dobbiamo lavorare dure per raggiungere gli obiettivi minimi. Oltre alle difficoltà tecniche e organizzative un grosso peso sono il clima pesante che molto spesso si respira qui al parco. Ogni volta che personalmente mi appresto a prestare del tempo per occuparmi delle piante devo invece spenderne molto per raccogliere le immondizie lasciate dai bivacchi degli adolescenti sregolati, a mio modo di vedere.
Sto cercando di frenare "l'animo guerrier ch'entro mi rugge" (Foscolo) per comprendere in che realtà ci siamo inseriti e come portare contributi costruttivi per la comunità. Sabato scorso, mentre potavo le rose e raccoglievo immondizie prestavo orecchio ai discorsi dei ragazzi che frequentano l'area. Il gruppetto più assiduo del roseto è composto di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 16 anni. Parlano di apparenza, dove andare la sera, fatti notevoli accaduti nel roseto (risse e minacce in particolare), sesso, scuola. Fumano: sigarette sul muretto del roseto e canne nei punti più appartati. E' diventato una specie di rito senza nessuna finalità trascendente, votata ad un piacevole passatempo e alla rafforzamento dello spirito di gregge. E poi sporcano ovviamente, si preparano i filtrini per le canne e riempono di coriandoli l'area, bevono una bibita e la bottiglia eccola lì tra le rose.
Oltre all'inquinamento visibile alimentano nel luogo un certo clima. Le persone particolarmente sensibili potranno notare gli effetti dei fumi e delle energie disperse da questi ragazzi. Dai nostri ragazzi. Se ripenso alla mia adolescenza vedo bene che anch'io ne ho combinate parecchie ma non ero così cinico e ingrigito come vedo molti ragazzi. Certo sono venuti a darci altre testimonianze i volontari scout che di hanno aiutato a più riprese. Ma qui in questo parco sta diventando dominante una sottocultura machista e dissoluta. Al parco Bissuola tengo in modo particolare, lo sento come il cuore verde della città, un punto di ispirazione, il primo grande parco con alberi oramai maturi. E' veramente bello ma sempre più desolante. Ci vuole un cambiamento di rotta e noi daremo il nostro contributo.
Sono convinto che il Social Gardening sia un'esperienza chiave. Sia per comprendere che il verde cittadino è un bene comune primario, sia per riconnettere le persone alla terra, anche in ambienti fortemente artificiali come le grandi città. Ci sono molte prove riguardo alle opportunità che offre l'impegno condiviso nel verde, in particolare nell'orticoltura. Vi rinvio ad esempio al progetto europeo "hortis europe" con molti interessanti documenti e guide in lingua italiana. http://www.hortis-europe.net/ o al blog del gruppo Coltivar Condividendo. Sta a noi rompere l'indifferenza e ricostruire le nostre comunità attorno a questi spazi verdi. A Chioggia, Mestre e dintorni noi siamo attivi e sensibili su questo tema, se volete collaborare o chiedere informazioni non esitate: info@amicogiariniere.it o visitate il sito di Amico Giardiniere o la pagina facebook.

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