
5 persone x 3 h lungo Piave = 15 sacchi di immondizia. Abbiamo asciugato una lacrima nel mare di spazzatura che travolge tutto ciò che amiamo. Spazzatura lungo la Piave, spazzatura nei programmi trasmessi da tv sempre accese, segnali elettromagnetici che incasinano le migrazioni degli uccelli, scorie nucleari che lasceremo in eredità ai nostri tris tris tris nipoti, parole vuote che scambiamo via sms come tvb invece di abbracciarci e fare l'amore, rigorosamente col preservativo che poi butteremo e andrà ad aggiungersi al cumulo di scarti di cui sopra... Siamo sommersi e ancora fatichiamo ad accorgerci che l'unico modo per invertire il flusso che ci inonda è chiudere il rubinetto. Dell'immondizia. Cioè non produrne più! Dei 15 sacchi o poco più che abbiamo raccolto la plastica rappresentava la maggioranza assoluta (bottiglie, contenitori, frammenti di buste e polistirolo). E' leggera, galleggia e invece di affondare come le lavatrici o i frigo (di cui abbiamo trovato un'anta però) galleggia galleggia galleggia. Secondo me la Piave rigetta quello che proprio non riesce a digerire: il vetro e i calcinacci li frantuma e li liscia, il lego lo decompone, la carta la scioglie, i metalli li custodisce in seno ma la plastica...

