
Le donne sono più longeve. Le donne sono più precoci nello sviluppo. Le donne sopportano meglio la fatica e lo stress. Le donne stanno entrando in tutte le professioni maschili, esercito compreso. Ma gli uomini cosa fanno nel frattempo? Guardano le partite alla tv, bevono e aspettano che la mamma prepari la cena? Scherzi a parte viviamo in un momento di grande trasformazione, le donne stanno conquistando sempre maggiori spazi e spesso gli uomini si sentono intimoriti e confusi sul loro ruolo. Sono convinto che la società patriarcale affermatasi in occidente negli ultimi 5-6000 anni stia vivendo una crisi grave che ha un potenziale di sviluppo veramente notevole: la costituzione di una società dove, finita la guerra tra i sessi, cominci la collaborazione tra i sessi. Ma affinchè ci sia un dialogo e una collaborazione ci devono essere interlocutori solidi, non in crisi di identità o alla rincorsa di modelli fasulli.
Io credo sia molto stimolante e utile una divisione, non rigida, di ruoli tra uomo e donna. Non penso a quella ereditata dalla società contadina dei nonni (le "femene" a servire l' omo, el paron) ma piuttosto a quella ispirata alla cortesia medievale: il maschile guerriero educato ed ispirato dal femminile amorevole. Sono ben consapevole che le categorie maschile-femminile hanno valenza universale e che in ciascuno di noi convivono elementi dell'uno e dell'altra. Al principio maschile corrisponde la nostra parte destra, il coraggio, la razionalità, l'attività, la solarità, il fuoco, la vista, l'autorità, la forza, la linea. Al femminile associo la parte sinistra, la compassione, l'intuizione, l'adattabilità, la notte, l'acqua, l'udito, la maternità, l'accoglienza, il cerchio. Yang e Yin. Indispensabili ambedue nella loro diversità per far evolvere l'umanità e l'universo. Le polarità però devono essere entrambe forte, come due poli di una batteria: per far fluire l'energia ci deve essere differenza di potenziale! Ognuno deve sviluppare i suoi doni unici.
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