Quando mi sono separato da mia moglie ho avuto una grande opportunità: ho vissuto per un anno in un rustico (un po' malconcio) nelle campagne di Oderzo. Si chiamava "borgo Lippi" ed era bellissimo. Ci ho abitato da giugno 2008 a luglio 2009. Ci sono voluti mesi per rederlo presentabile. Contrattavo ogni miglioria e ammodernamento tecnologico con me stesso, interrogandomi ogni volta con rigore se avevo davvero bisogno di questa o quella comodità... ci ho messo un mese a riaprire il contratto con l'acquedotto. Avevo installato una cisterna per l'acqua piovana che usavo per lavarmi. Andavo a prendermi fusti di acqua ad una fontana. Due mesi per l'elettricità, prima stavo al lume di candela e ho superato la mia paura infantile del buio. L'elettricità ha posto un bell'interrogativo: quali elettrodomestici installare? beh, a me serviva la luce e la possibilità di ricaricare la batteria del cellulare. Poi è arrivato anche un computer portatile con chiavetta usb per internet (rigorosamente sole 10 ore... al mese!).
Un fornelletto da campeggio faceva da cucina, insieme alla cucina economica a legna. Tenevo un piccolo orto davanti a casa e avevo la vista su campi aperti dal primo piano. Fagiani che scorazzavano, anatre e rane nel fosso dietro casa (e pure zanzare sì), una coppia di scoiattoli che rosicchiava le pigne dei due grandi abeti rossi del giardino e le noci abbondanti del bosco intorno (su ben 3 lati c'era un giovane bosco... bello bello bello) e tante lucciole e anche una famiglia di ricci per qualche tempo. I picchi avevano nidificato nella soffitta. Che incontro da brivido nella notte, dopo un battito selvaggio sulla porta della soffitta, a lume di torcia a led... un piccolo picchio che faceva pratica e io blu dalla paura, ah aha ah!!! Grazie Dio per quelle esperienze, belle-brutte ma tutte intense.
Non mi ha mai sfiorato il pensiero di prendermi un tv. Finalmente mi ero liberato da questa tentazione che spesso uccideva le serata, le riempiva di cose che, intelligenti o sceme, non mi servivano. A me Francisco, come essere umano in evoluzione, i contenuti e l'intrattenimento proposto non serviva. Mi piacciono i film ma io non riesco ad usare il video per acculturarmi. Vedo le cose e poi le dimentico, ho bisogno di fare in prima persona: leggere, ascoltare, chiedere, discuetere, provare, sperimentare.
Sul frigo ho riflettuto un po'. A cosa mi sarebbe servito? D'inverno c'erano un sacco di davanzali in tutte direzioni cardinali, quindi bastava poggiare la roba là e si conservava benissimo. Il latte ho cominciato a berlo sempre meno, da quando ho cominciato a capire quale costo emotivo aveva: pochi giorni dopo la nascita il vitellino viene allontanato dalla madre che così viene spremuta dalla mungitrice meccanica. A suo figlio danno gli avanzi e qualche integratore. Se gli va bene altri vitellini con cui condividere la triste sorte. E per me che non ho potuto assaggiare il latte di mia madre che lo ha perso poco dopo il parto è una cosa troppo brutta. Non avere il frigo nella stagiona calda implica disciplina: mangio quello che compro, modo spartano per ridurre gli sprechi e anche i consumi di energia elettrica. Non dico che sia necessario rinunciare al frigo ma che 1- si può vivere anche senza (se non come campavano fino a 60 anni fa?), 2- senza si sta attenti a cosa e perchè si compra una cosa deperibile, 3 - la nutella non ha bisogno del frigo...
Oggi vivo in una bella porzione di rustico ristrutturata a Scorzè. Ho elettricità, riscaldamento a gas (a Oderzo avevo una vecchia e fumosa stufa economica... che affumicate!), prese ethernet in ogni stanza (il mio padrone di casa ci lavora con internet). Però il frigo ancora non c'è. Marcello e Cinzia, i padroni e amici, me lo hanno offerto, ne avevano uno in più. E' rimasto in garage per qualche mese. Poi ho pensato che poteva serivirmi per fare preprare i semi prima della semina (simulando un inverno si stimola la germinazione appena vengono messi nel terreno) e così l'ho portato in casa, nel mio castello di 40 mq. Ma è ancora lì, adesso è diventata la mia dispensa di fiori di Bach. Ho una collezione quasi compelta ed ho cominciato a prepararmi le tinture madre delle essenze che conosco. Non è male come scrigno delle meraviglie anche spento!
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RispondiEliminaHo letto con emozione questo tua esperienza e l'ho trovata deliziosa, intensa, la chiave d'accesso a qualcosa di veramente superiore.
Grazie.
* LuisLuce