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sabato 6 luglio 2013

A piedi, on foot, marchant, Fuß ...

Al Bed and Breakfast Palazzo Goldoni a Chioggia sono arrivati la sera del primo luglio due coniugi francesi affardellati da pesanti zaini. Sono i coniugi Carriou, che vivono in Bretagna e hanno deciso di concedersi ben più che una vacanza... Hanno realizzato un sogno con un viaggio a piedi di oltre 1800 chilometri dalla cittadina bretone di Larmor alla laguna di Venezia. Dopo due giorni a Chioggia, hanno percorso Pellestrina e hanno concluso idealmente il viaggio in piazza S.Marco. Del viaggio hanno pubblicato foto e descrizione di ogni tappa sul loro blog http://carriou.jimdo.com/, che è ovviamente tutto in francese.

Lo scorso Francisco Merli Panteghini aveva portato a termine un singolare pellegrinaggio da Chioggia a risalire il Brenta (anzi La Brenta come ama dire lui) da cui a tratto un agile e ispirato libretto intitolato "La forma dell'acqua". Aveva percorso 170 chilometri in kayak e a piedi fino al lago di Caldonazzo. Durante quel viaggio aveva incontrato un altro viaggiatore: lo svizzero Hans che scendeva da Zurigo alla foce della Brenta col suo fedele cane Pelouche. Anche Hans fu ospitato in quell'occasione a Palazzo Goldoni e ricevette un'ampolla d'acqua della Brenta da riversare nel fiume Reno che nasce poco lontano dalla sua casa.

In tutta Europa aumenta il numero di coloro che passano le loro vacanze o un tempo indefinito per cercare qualcosa camminando (on foot, marchant, Fuß ecc. ecc.). In Italia rifiorisce la via Francigena, le alte vie tra le montagne, il cammino di San Francesco, di Sant'Antonio e altri. Sulle tracce di antichi pellegrini o montanari sempre più persone trovano un'altra dimensione fatta di lentezza, confronto con gli elementi, relazione col paesaggio e coi suoi abitanti. Ed ogni volta nascono incontri, amicizie, illuminazioni. Un amico giornalista ha percorso per una settimana gli Appennini sulla via Francigena ed ha incontrato un ragazzo calabrese che scendeva da Milano verso casa dei suoi, dopo che non gli era stato rinnovato il contratto di lavoro. In cinque giorni sono diventati grandi amici, come si conoscessero da anni.

Tornando al diario dei coniugi Carriou, "dall'Atlantico all'Adriatico", così descrivono così l'epilogo del loro viaggio:

69° tappa, arrivo a Venezia

"Ieri abbiamo fatto la nostra ultima marcia, ma nonostante questo, sembrava che qualcosa mancasse. Nelle nostre teste il viaggio non era davvero concluso, e noi non sapevamo perchè... Questo finale si scriveva coi punti di sospensione e non con il punto a capo. Ma questa mattina, durante la colazione, Giulia e suo figlio Michele ci hanno presentato il marito, Francisco, un kayakista che era molto interessanto alla nostra aventura. Prima di salutarci ci ha donato un piccolo flacone, riempito d'acqua della laguna perchè lo mescolassimo con quella dell'oceano. Questo gesto, del tutto inaspettato, ci ha molto commosso. Noi abbiamo capito che in quel momento il nostro viaggio raggiunto il suo vero finale. Ora, dentro di noi, sappiamo che il sogno e l'utopia posso diventare realtà a condizione di crederci e agire concretamente in questa direzione. Grazie a tutti, per il vostro aiuto, senza di voi il viaggio non si sarebbe potuto fare in così buone condizioni. Non è tutto perduto! Durante questi due mesi noi abbiamo ricevuto solamente amicizia, conforto e solidarietà. Du fond du coeur,très sincèrement merci encore. (Dal fondo del cuore, molto sinceramente, grazie ancora)".

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