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mercoledì 10 luglio 2013

50 anni di Diabolik ed Eva Kant

Nel 1962 usciva nelle edicole italiane il primo numero di Diabolik "romanzo a fumetti" ideato da Angela Giussani. Si è festeggiato il 2012 come anniversario dei 50 anni del protagonista incontrastato del noir italiano, quest'anno invece a fare 50 anni è l'incontro con Eva Kant, una ricca e bella vedova accusata di aver ucciso il marito, che avvenne nel terzo numero di Diabolik nella primavera del 1963. Presto si imporrà stabilmente nelle pubblicazioni, soppianterà la vecchia amante del ladro e scardinerà lo stereotipo del "criminale solitario".
Diabolik e Eva sono dei ladri molto sofisticati, padroni di un preciso e personale codice morale, ma non appartengono alla categoria dei ladri gentiluomini. Uccidono per impossessarsi delle fortune altrui, ma (almeno negli ultimi anni di vita editoriale) evitano, potendo, i delitti, magari narcotizzando le loro vittime. Allo stesso modo si è evoluto il personaggio di Eva: nelle prime storie la donna aveva un ruolo decisamente subalterno a Diabolik, e spesso veniva ritratta mentre si disperava per essersi trovata in una vita da incubo, dalla quale non può fuggire per il grande amore da lei nutrito per il grande criminale.
In un albo, Diabolik arriva addirittura a tentare di strangolarla dopo una sua disobbedienza (salvo poi retrocedere in nome del suo amore). Col tempo però il rapporto uomo-donna e di partnership tra Diabolik ed Eva è divenuto via via di perfetta uguaglianza, diversamente da quanto accade nella quasi totalità dei rapporti tra partner in altri fumetti. "Lady" Kant è diventata la controparte ideale di Diabolik, mutuando da lui i caratteri fondamentali del suo essere; lo stesso è accaduto a lui, che ha acquisito dalla sua donna alcuni lati del suo carattere.
Eva si è inoltre imposta al lettore come modello di stile, in particolare per la sua indipendenza e negli anni è apparsa come icona visiva nella pubblicità e nella moda femminile, ma soprattutto come moderno modello di femminilità (caratteristica accentuata in particolare nel periodo compreso tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta).
Del personaggio di Diabolik si conosce poco: solo in un episodio trapelano notizie sul suo naufragio da bambino che lo fece sbarcare orfano in un'isola misteriosa, covo di un'organizzazione criminale dove il brillante ragazzi venne ribattezzato "Diabolik" dal nome della tigre impagliata del capo banda. La scelta del nome fu una vera e propria provocazione in un'Italia governata dalla Democrazia Cristiana l'evocazione del demonio e la trasformazione in eroe di un ladro e assassino destò scalpore.
Più volte le sorelle Giussani dovettero affrontare la censura e i sequestri. Oggi l'evoluzione del personaggio ne ha definito una personale etica: l’onore, la tutela dei più deboli, il senso dell’amicizia e della riconoscenza, il rispetto degli animi nobili e perciò odia mafiosi, narcotrafficanti, strozzini e aguzzini. Ma soprattutto c'è il rapporto d'amore, fedeltà e complicità con Eva che mostra un uomo capace di sentimenti sinceri e non solo di eccitanti fughe. Curiosamente il "demoniaco" Diabolik, pur senza sposarsi, vive una lunga storia di coppia con fedeltà!

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