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mercoledì 22 ottobre 2025

Lotta alla mafia con azioni concrete: incontro a Gianico

Gianico – Domani, giovedì 23 ottobre, alle 20.30 la Biblioteca di Gianico ospita Pietro Fragasso, presidente della cooperativa “Pietra di Scarto” di Cerignola (FG). La cooperativa di ispirazione cristiana è nata dalla forza della cooperazione e di impegno civile che con azioni concrete e radicate nel territorio, promuove la cultura antimafia, l’agricoltura etica e sostenibile, l’educazione alla legalità e il consumo critico. Le attività agricole si svolgono in parte su terre sequestrate alla mafia locale e i trasformati vengono commercializzati localmente ma soprattutto nel circuito del Commercio Equo. Si tratta di olive di Cerignola, olio, salsa di pomodoro, conserve di verdure e vino. L'incontro è stato organizzato dall'Associazione Tapioca in collaborazione con il Comune di Gianico.

Questo evento fa parte del festival Abbracciamondo che il 30 ottobre avrà ospite a Breno Ilaria Congiu, una regista italiana, col suo lungometraggio documentario: Breath. Un viaggio emozionante e intimo, che esplora il cambiamento climatico, l’inquinamento e la pesca industriale attraverso gli occhi di chi ha visto il mare cambiare. A Malegno la CGIL Valle Camonica Sebino il 13 novembre ospita due libri inchiesta che raccontano una condizione femminile articolarmente violenta e ingiusta: quella delle donne che arrivano in Italia per lavorare, spesso senza contratto, come braccianti.

La capacità di contrastare i sistemi mafiosi con gesti concreti purtroppo non può più essere considerata una prerogativa della società civile del Meridione perchè oramai anche nel bresciano c’è un radicamento mafioso “viscido”: così lo ha definito nel dicembre 2024 il procuratore capo di Brescia, dott. Francesco Prete, nel presentare l' indagine che ha portato a trentadue arresti legati alla famiglia calabrese Tripodi. Venne smantellata un’organizzazione ben diffusa e presente, che si avvaleva di contatti col mondo della politica, dell’imprenditoria e della società bresciana per portare avanti i propri affari. Furono allora sequestrati anche beni per 1.8 milioni di euro.

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