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domenica 15 agosto 2021

La manifestazione del divino femminile

Negli ultimi anni si sente spesso parlare delle rinascita della spiritulità femminile, spesso facendo riferimento ad una non meglio precisata Dea. Nella festa dell'Assunzione di Maria mi ripropongo di aprire un confronto sulla spiritualità femminile come emerge dai testi e dalla tradizione cristiana, anche in relazione con altre tradizioni che in vari modi sono stati conglobati nella nuova fase innescata dall'incarnazione del Cristo. La prima considerazione da fare per leggere con occhi nuovi i testi sacri è quella di intendere, ogni volta che si parla di una Donna, una parte della nostra Anima. Secondo l'antroposofia la nostra anima si può distinguere in anima senziente (quella legata alla sensorialità e alle passioni), anima razionale (quella legata al pensiero e all'astrazione) e anima cosciente (quella che accoglie gli stimoli dello Spirito, tramite l'intuizione e la visione).

La figura femminile chiave della rivelazione cristiana è Maria, madre di Gesù. Cosa sappiamo di lei? Era figlia di Gioacchino e Anna, citati testi apocrifi come il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo-Matteo, oltre che dalla tradizione (1). Anna pare fosse figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Elisabetta e dunque nonna di Giovanni Battista. Gioacchino viene tramandato come uomo virtuoso e molto ricco della stirpe di Davide, che era solito offrire una parte del ricavato dei suoi beni al popolo e una parte in sacrificio a Dio. Entrambi vivono a Gerusalemme. Sposati, Gioacchino e Anna non hanno figli per oltre vent’anni. Non generare prole, per gli ebrei, in quest’epoca è segno della mancanza della benedizione e del favore di Dio; perciò, un giorno, nel portare le sue offerte al Tempio, Gioacchino viene redarguito da un tale Ruben (forse un sacerdote o uno scriba): indegno per non avere procreato, infatti, secondo lui non ha il diritto di presentare le sue offerte. Gioacchino, umiliato e sconvolto da quelle parole, decide di ritirarsi nel deserto e per quaranta giorni e quaranta notti implora Dio, fra lacrime e digiuni, di dargli una discendenza. Notate il parallelo con il deserto di Giovannia Battista e di Gesù? Anche Anna trascorre giorni in preghiera chiedendo a Dio la grazia della maternità.

Le suppliche di Gioacchino e Anna vengono ascoltate; così un angelo appare separatamente a entrambi e li avverte che stanno per diventare genitori. Finalmente la manifestazione divina si compie ed entrambi riescono a percepirla (non è da tutti saper ascoltare un angelo!) e accoglierla come veritiera. L’incontro sulla porta di casa fra i due, dopo l’annuncio, si arricchisce di dettagli leggendari. Il bacio che i due sposi si sarebbero scambiati è stato tramandato dinanzi alla Porta Aurea di Gerusalemme, il luogo in cui, secondo una tradizione ebraica, si manifestava la presenza divina e si sarebbe manifestato l’avvento del Messia. Ampia l’iconografia di tale bacio davanti alla nota porta (sopra la versione di Giotto) che i cristiani ritengono quella attraverso la quale Gesù avrebbe fatto il suo ingresso nella Città Santa la Domenica delle Palme. Mesi dopo il ritorno di Gioacchino, Anna dà alla luce Maria. Nel nostro calendario si festeggia l'8 settembre, nel segno della Vergine. La bimba viene cresciuta tra le affettuose premure del papà e le amorevoli attenzioni della mamma, nella casa che si trovava nei pressi della piscina di Betzaeta.
Il Protovangelo di Giacomo afferma, nel capitolo sesto, che all'età di un anno Maria viene presentata ai sacerdoti del Tempio dai suoi due genitori, Anna e Gioacchino; pochi anni dopo viene fatta accedere all'interno, prendendo parte alla vita sacerdotale, fino al momento dell'incontro con Giuseppe. Dunque viene cresciuta come una sacerdotessa: pochi sanno che nella religione ebraica esisteva anche un clero femminile. La presentazione di Maria al Tempio viene ricordata il 21 novembre. Maria rimase nel Tempio di Gerusalemme fino a quando venne promessa in sposa a Giuseppe. Ma l'arcangelo Gabriele venne a visitarla a Nazareth, sei mesi dopo aver visitato sua cugina Elisabetta in attesa di Giovanni, e le annunciò il suo ruolo: "Ave, piena di grazia; il Signore è con te, benedetta tra le donne"(2). Maria poco dopo fa visita alla cugina Elisabetta che, ispirata dalla spirito, la saluta così: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Maria è "piena di grazia" ed è "benedetta tra le donne".

Vi proprongo la lettura simbolica della famosa preghiera Ave Maria tratta da vari passi del Vangelo di Luca. In particolare ho trovato ispirata l'interpretazione fatta da Fausto Carotenuto (3)

Ave Maria
Piena di grazia
Il Signore è con te
tu sei benedetta tra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria,
madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen

Oltre a pregare la Madre di Dio a cui Gesù morente ci affidò, allo stesso tempo preghiamo per quella parte di noi che lei custodisce: l'Anima Cosciente. Possiamo quindi dare alla preghiera questo ulteriore significato:

Ave Maria = Salute a te Anima Cosciente mia
Piena di grazia = sei piena di ogni grazia
Il Signore è con te = Il mio Spirito è con te
tu sei benedetta tra le donne = tu sei benedetta tra tutte le altre parti dell'Anima
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.= e benedetto è il frutto del tuo Cuore: il mio Spirito pieno d'amore
Santa Maria, = tu sei intoccabile Anima Cosciente mia
madre di Dio,= è grazie a te che nasce il me la presenza divina
prega per noi peccatori= prega per tutte le volte che sbaglio trascinato da altre parti dell'anima
adesso e nell'ora della nostra morte.= mentre sono incarnato e quando mi staccherò da questo corpo.
Amen= Così sia

Simbolicamente Maria rappresenta la nostra anima cosciente ma forse 2000 anni fa si era incarnata in lei un'Entità celeste in grado di preparare la strada all'incarnazione di Cristo, l'inventrice stessa dell'Anima e prima cuostode della Terra? E'forse Lei l'Entità chiamata in passato Dea Madre e di lei portavano aspetti le dee antiche, partendo da Iside fino a Era e oltre.

«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Nel Magnificat l'identificazione tra Maria e l'Anima purificata è netto, Maria infatti è talmente "centrata", purificata, presente a se stessa che riceve direttamente dal suo Spirito la lode a Dio Padre e l'anticipazione di quello che avverrà. Tramite il suo primo Figlio. Attraverso l'Anima Cosciente di Maria si è dispiegato il disegno di salvezza divino: leggendo la seconda parte del Magnificat troviamo i fondamenti del cristianesimo: disprezzo verso i superbi, i ricchi e i potenti di questo mondo, valorizzazione degli umili e dei ricercatori dello Spirito (gli "umili"), ha portato a compimento superandolo il messaggio di giustizia affidato al popolo di Israele. Ecco i fondamenti della nuova religione basata sull'Amore, che non può albergare se non in cuori umili e pronti al servizio.

Maria fu essenziale nell'educazione del figlio, lei sacerdotessa lo istruisce e lo prepara, tanto che a 12 anni può discutere da pari con i Sacerdoti del Tempio. Eppure il giovane Gesù sente che è suo compito rinnovare profondamente l'ebraismo, per diffondere un messaggio valido per tutti gli esseri umani: Dio è nostro padre e ci chiama a sè continuamente. In noi riposa supita una natura spirituale che ci può portare a diventare a pieno titolo figli di Dio. Altro momento chiave che ci fa campire il ruolo di Maria è il suo invito a mettersi all'opera alle nozze di Cana. L'anima cosciente più perfetta del mondo spinge lo Spirito più puro a manifestarsi proprio durante una festa di matrimonio. Il matrimonio può anche essere interpretato come un matrimonio spirituale che può avvenire in ciascuno tra la nostra Anima purificata e il nostro Spirito. Lo Spirito conosce "le cose del padre", sa la direzione in cui andare ma il modo in cui manifesrtarsi e il tempo lo percepisce al meglio l'Anima cosciente. Dopo le nozze secondo l'apostolo Giovanni inizia la predicazione pubblica di Gesù in modo clamoroso: scaccia i mercanti dal Tempio! (Giovanni 2,1 sgg.)

Poi i riferimenti a Maria si diradano nei vangeli. Salvo trovarla in cerca di Gesù con i suoi fratelli! I fratelli di Gesù sono menzionati in alcuni brani del Nuovo Testamento e in alcuni scritti di autori cristiani successivi. Nel Vangelo secondo Marco (6,3) e in quello di Matteo (13,55) vengono menzionati quattro maschi, Giacomo (il maggiore, l'apostolo?), Giuseppe, Simone e Giuda e un imprecisato numero di sorelle (anonime): secondo Epifanio di Salamina le sorelle erano due, una chiamata Salomè e l'altra Anna oppure Maria.(5) Il riferimento ai fratelli di Gesù c'è anche negli Atti degli Apostoli (1,14)mentre si preparano alla Pentecoste "Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui". Perchè mai si è pensato a Gesù come a un figlio unico? Il matrimonio di Maria e Giuseppe è andato avanti e quell'entità meravigliosa incarnata in Maria ha dato seguito al suo potere generativo con altri figli e figlie, sicuramente affidando a ciascuno compiti e doni particolari.

Ritorna protagonista durante la Crocifissione e apprendiamo che lei e molte donne avevano seguito Gesù nella sua predicazione e si radunavano attorno a lui sofferente, al contrario degli apostoli, escluso Giovanni. Proprio a Giovanni Gesù affida Maria e viceversa (Giovanni capitolo 19): "25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa." Maria diventa la madre degli uomoni nuovi che hanno accolto la religione dell'Amore, lei che ne fu la prima iniziatrice ne diventa custode e sarà lei ad accompagnare, riunire, sostenere gli Apostoli fino alla Pentecoste. Sotto la croce si trovano "tre Maria", e anche al sepolcro di recheranno tre donne dal nome Maria. Simbolicamente potrebbero rappresentare le tre parti dell'anima che, orfane dello "sposo" lo cercano in ogni modo.
Come abbiamo anticipato Maria è presente alla Pentecoste, insieme agli Apostoli, a molte donne e ai "fratelli di Gesù". Riceve anch'essa lo spirito santo e sembra così coronare la sua missione mentre gli Apostoli finalmente iniziano la loro. Non ci sono altri riferimenti alla Madre di Dio nei vangeli canonici e negli Atti degli Apostoli. Ma oggi ricorre il 15 agosto festa dell'Assunzione in Cielo di Maria per la Chiesa cattolica. Il primo scritto attendibile che narra dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la tradizione fino ad allora aveva tramandato oralmente, reca la firma del Vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano: «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso».(4)
L'assunzione in Cielo completa il disegno della salvezza: ad innalzarsi per primo è lo Spirito (Gesù Cristo) nel suo corpo di Resurrezione, segue poi l'Anima completamente purificata e arricchita dal devoto servizio alla missione dello Spirito. In molte opere medievali troviamo la rappresentazione di Maria incoronata: Regina del Cielo è un suo attributo tra i cattolici. La coppia Gesù Cristo + Maria viene rappresentanta come una coppia regale. Le due grandi entità spirituali che si sono incarnate ritornano a splendere di una luce più viva e chiamano a sè tutti i fratelli e sorelle presenti sulla Terra. E' molto bello meditare sul profondo significato di molti attributi di Maria delle litanie lauretante che ci fanno capire passo passo la sua natura divina che ha riassunto in sè i tratti di dee precedenti.

«Sancta Maria, ℟, ora pro nobis.
Sancta Dei Genitrix, ℟ ora pro nobis.
Sancta Virgo virginum, ℟ ora pro nobis.
Mater Christi, ℟ ora pro nobis.
Mater Ecclesiae, ℟ ora pro nobis
Mater misericordiae, ℟ ora pro nobis
Mater divinae gratiae, ℟ ora pro nobis.
Mater spei, ℟ ora pro nobis.
Mater purissima, ℟ ora pro nobis
Mater castissima, ℟ ora pro nobis.
Mater inviolata, ℟ ora pro nobis.
Mater intemerata, ℟ ora pro nobis.
Mater amabilis, ℟ ora pro nobis
Mater admirabilis, ℟ ora pro nobis.
Mater boni consilii, ℟ ora pro nobis.
Mater Creatoris, ℟ ora pro nobis.
Mater Salvatoris, ℟ ora pro nobis.
Virgo prudentissima, ℟ ora pro nobis.
Virgo veneranda, ℟ ora pro nobis.
Virgo praedicanda, ℟ ora pro nobis.
Virgo potens, ℟ ora pro nobis.
Virgo clemens, ℟ ora pro nobis.
Virgo fidelis, ℟ ora pro nobis.
Speculum iustitiae, ℟ ora pro nobis
Sedes sapientiae, ℟ ora pro nobis.
Causa nostrae laetitiae, ℟ ora pro nobis.
Vas spirituale, ℟ ora pro nobis.
Vas honorabile, ℟ ora pro nobis.
Vas insigne devotionis, ℟ ora pro nobis.
Rosa mystica, ℟ ora pro nobis.
Turris Davidica, ℟ ora pro nobis.
Turris eburnea, ℟ ora pro nobis.
Domus aurea, ℟ ora pro nobis.
Foederis arca, ℟ ora pro nobis.
Ianua coeli, ℟ ora pro nobis.
Stella matutina, ℟ ora pro nobis.
Salus infirmorum, ℟ ora pro nobis.
Refugium peccatorum, ℟ ora pro nobis.
Solacium migrantium, ℟ ora pro nobis.
Consolatrix afflictorum, ℟ ora pro nobis.
Auxilium Christianorum, ℟ ora pro nobis.
Regina Angelorum, ℟ ora pro nobis.
Regina Patriarcharum, ℟ ora pro nobis.
Regina Prophetarum, ℟ ora pro nobis.
Regina Apostolorum, ℟ ora pro nobis.
Regina Martyrum, ℟ ora pro nobis.
Regina Confessorum, ℟ ora pro nobis.
Regina Virginum, ℟ ora pro nobis.
Regina Sanctorum omnium, ℟ ora pro nobis.
Regina sine labe originali concepta, ℟ ora pro nobis.
Regina in caelum assumpta, ℟ ora pro nobis.
Regina sacratissimi Rosarii, ℟ ora pro nobis.
Regina familiae, ℟ ora pro nobis.
Regina pacis, ℟ ora pro nobis.»

(1) https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/07/26/santi-gioacchino-e-anna--genitori-della-beata-vergine-maria.html
(2) vangelo di Luca, 1,26 sgg
(3) Fausto Carotenuto, La preghiera, Ed. Il Ternario, http://www.coscienzeinrete.net
(4) https://www.famigliacristiana.it/articolo/festa-dell-assunta-ecco-le-cose-da-sapere.aspx
(5) https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_di_Ges%C3%B9
(6) https://it.wikipedia.org/wiki/Litanie_lauretane

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