Da un lato ho anche constatato che alcuni "giardinieri" saprebbero lavorare a regola d'arte ma sono rassegnati a lavorare secondo le aspettative dei clienti che, senza nessuna conoscenza in merito, guardano cosa è stato fatto "nel giardino vicino", ovvero si adeguano senza obiettare al tipo di interventi che qui vanno per la maggiore. Insomma per "guadagnare la pagnotta" abbassano la testa e accontentano anche le più infantili richieste, tipo "mi pota al di sotto della gronda questo pino (e quando qui si dice volgarmente "pino" si possono intendere un cedro, un abete o un vero pino). Io ho un'altra etica del mio lavoro. Io ho fatto la gavetta e mi sono costruito con fatica e passione un curriculum professionale migliorando progressivamente le mie competenze. So bene che per diventare un buon giardiniere ci vogliono anni di pratica, osservazione, studio. Il vero giardiniere è come un frutto maturo e sono certo che tra 10 anni sarò ancora più in gamba, più competente e anche più intuitivo.
Corso di aggiornamento a Villa Cagnola (Varese) col prof. Daniele ZanziIo amo il mio lavoro e cerco di farlo al meglio, con tutti i miei limiti ovviamente. Non sopporto quei cosiddetti "giardinieri" arroganti e incompetenti che qui vanno per la maggiore. Improvvisati dopolavoristi oppure contadini per tradizione che non hanno ancora capito che occuparsi di giardini o lavori agricoli sono mondi contigui ma differenti, come se un calciatore volesse giocare a rugby! Ci sono altre regole, il campo è molto diverso, l'obiettivo è la bellezza e l'armonia e non la produttività o la monotonia di un campo di mais in monocoltura. Il boom edilizio, la grande quantità di lottizzazioni che dagli anni Ottanta hanno disseminato il Veneto di casette e bifamiliari con un giardino simbolo di status sociale ha gonfiato un mercato facile: bastava piantare qualche albero imponente, magari un ulivo secolare trafugato dalla Puglia, una siepe di lauroceraso e qualche roseto.
Attestato corso Pro Arbora, gli alberi: la mia passioneNelle lottizzazioni sempre più piccole di questi ultimi anni i giardini di 30-60 mq sono diventati normali. Fazzoletti di terra spesso in ombra, squadrati e circondati dalle solite siepi monospecifiche di photinia red robin o cipresso laylandi. Spazi verdi fatti con lo stampino, senza rispecchiare le preferenze e la personalità del proprietario, con la stessa logica degli appartamenti fatti in serie. Sono davvero giardini? Se non c'è un progetto e una cura di un giardiniere, che dovrebbe essere innanzitutto il proprietario, allora lentamente nasce un giardino. I giardini per me si piantano e poi negli anni crescono e si trasformano, sono vivi! Evolvono! Respirano con le stagioni, si ammantano di colori e profumi, offrono frutti e erbe ai loro custodi. Custodi e non padroni. IO sento questo: che noi siamo custodi delle nostre proprietà, le possediamo per un tempo limitato e poi altri ne disporranno. C'è un rapporto affettivo tra il proprietario e un vero giardino e si sente appena entri, vieni come avvolto da un'atmosfera che è l'amplificazione dell'anima che cura il giardino.
Abbattimento controllatoSono anche un poeta, è vero. Ma come può essere altrimenti? Come posso spegnere la testa e il cuore davanti alla bellezza, presente o potenziale di un luogo? Molti presunti giardinieri si proclamano tali perchè sanno accendere il motore del rasaerba, tagliasiepi o motosega. La meccanizzazione non è legata alla competenza, anzi spesso livella all'apparenza la qualità. E' necessaria spesso, non lo nego, ma è nel lavoro a mano che si esprime al massimo la personalità e l'abilità del nostro giardiniere. Per aprire una ditta di giardinaggio non serve alcun requisito. Può essere un'azienda agricola che offre servizi di giardinaggio o una partita iva da artigiano. Nessuno ti chiede se hai fatto studi nel settore o se hai lavorato in ditte specializzate. Da allora, se non prima lavorando in nero (altro capitolo da affrontare), ti puoi arrogare il titolo di giardiniere. Io sono invece a favore di una selezione, di una formazione possibilmente più pratica che teorica, per poter diventare giardinieri.
Muro a secco rifatto da meProssimamente scriverò dei contributi per spiegare nei dettagli il mio punto di vista sui giardini preconfezionati, gli errori più comuni e le possibilità che si possono sviluppare anche i piccoli spazi, a patto che ci sia passione e competenza. Se leggendo avete sentito risuonare qualcosa in voi forse io sono il giardiniere che fa per voi, o voi siete giardiniere che la pensano come me. Incontriamoci! Per far fare un salto di qualità a questo nostro mondo del giardinaggio. Chiamatemi al 328 7021253 e invitatemi senza impegno e senza dubbi per una chiacchierata a Mestre, Chioggia e dintorni. Oppure potrei consigliarvi un bravo giardiniere vicino a casa vostra, stiamo diventando tanti! Ricordo infine che secondo l'antico testamento il mestiere più antico è quello del giaridiniere. Infatti Adamo fu messo dal Dio creatore nel giardino "perchè lo custodisse e lo coltivasse"! Nel Vangelo di Giovanni inoltre Gesù Cristo risorto viene scambiato inizialmente per ... il giardiniere! Insomma un mestieri più prestigioso e sacro di questo.
Posa di prato pronto in rotolo, attecchimento omogeneo assicurato
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