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venerdì 4 gennaio 2013
Cani per amici
Dopo una triste esperienza d'infanzia non avevo pi vissuto con un cane. Ora che mi sono sposato Giulia ho dovuto anche adottare Maggie, la sua undicenne cagnolina che vive con noi. E' stato un rapporto difficile all'inizio, quando entri nel nuovo branco vieni studiato e messo alla prova. I cani non ascoltano le chiacchiere, vanno al sodo, t'annusano e cercano di incasellarti nella gerarchia del branco. Lentamente ho superato una certa ritrosia e qualche fastidio per la convivenza in un appartamentino al secondo piano con un quadrupede peloso. Si sono sciolti i pregiudizi, si è creata una certa complicità con le nostre passeggiatine.
Dapprima era una fatica portare Maggie a spasso per fare i suoi bisogni. Stare al suo ritmo, rispettare i riti che Giulia aveva consolidato, raccogliere i suoi escrementi. Pian piano ho cominciato a trovare un modo più mio di andare in giro con lei e lei mi ha cominciato a riconoscere come "quello delle passeggiate" perchè sempre più spesso ero io a portarla con me. Mi sono accorto che piaceva, costretto a casa dalla disoccupazione o dal mal tempo, sgranchirmi e alimentare la mia animalità, sentire l'aria, allungare il passo, esplorare a naso. Infatti ho cominciato ad accorgermi di come la presenza di Maggie cambiava il mio modo di vedere la città. Era come aver accesso ad un'altra visione, ad altri percorsi che facevano deragliare le mie abitudini e ampliavano le mappe mentali della mia nuova città.
Maggie sembra aver preso consapevolezza a tratti di questo suo ruolo di guida ai misteri di Chioggia. Ormai non si contano più le calli, gli angoli, i capitelli e le viste inaspettate che mi ha fatto scoprire. Per non parlare poi delle persone che ho conosciuto... per colpa sua. Che bella dose di semplice calore, gioia di vivere e fisicità genuina ci portano i nostri amici cani. Sembra che molti di loro si siano presi questo compito: stare accanto agli umani alienati, rintanati in antri artificiali, lontano dalla campagna, dagli alberi, dalla vita vera che scorre impetuosa o impercettibile ma non è mai falsa come quella televisiva o virtuale.
Sempre "per colpa" dei nostri amici cani è nata l'esigenza di trovare spazi verdi per farli scorazzare. Qui nel centro storico di Chioggia gli spazi verdi mancano, cammino fino all'Isola dell'Unione ma devo fronteggiare un divieto di accesso al parco per i cani. Divieto che non condivido e vorrei che la mia città rivedesse. Per questo ho aderito all'esperienza innovativa degli "Amici del Parco" che hanno riattivato il parco abbandonato della Navicella, proprietà di una società pubblica. Però non sono ancora soddisfatto: si è vinta una battaglia ma spero che presto sapremo contagiare tutti con una nuova legislazione e una maggiore attenzione ai bisogni degli amici quattrozampe. Anche perchè, a dire la verità, mi convinco sempre più che sono gli stessi nostri bisogni: stare all'aria aperta, correre, giocare, sentirsi vivi in ogni fibra senza consumare ogni secondo a pensare e controllare ogni cosa.
Di recente abbiamo rischiato di perderla per un infarto. Giulia ha lottato con tutte le sue forze, con la tenacia quotidiana che spesso le donne, quelle vere, dimostrano a noi uomini. Io ero un po' fatalista e cercavo di trovare un contatto con Maggie a un livello più sottile. Alcuni si chiedono se gli animali abbiano un'anima: dovrebbero intanto ricordare che la parola stessa "animale" significa proprio "dotato di anima", capace di sentire, muoversi, desiderare. Quei giorni di tensione dolorosa, tra vita e morte, mi hanno confermato, negli occhi saggi della mia cagnetta, la sua dimensione spirituale. Ho scorto in lei una saggia insegnante che umilmente impara tutto ciò che può da noi come se si preparasse, chissà come, a vivere una vita sempre più evoluta.
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