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martedì 14 febbraio 2012
La Gazza guardiana
Che ci volete fare “a me mi piace” la Gazza. Elegante con il suo completo in bianco e nero, la forma slanciata, il saltellare veloce, la curiosità che arriva fino all'impertinenza. Mai da sola, sempre in coppia o in allegra brigata. Territoriale e abitudinaria da un lato, interessata ad ogni novità che fa capolino nella sua zona. Sa farsi sentire la Gazza! Fa impallidire le gracchianti cornacchie col suo richiamo ed è capace di potenziarlo in coro con il partner o l'intera famiglia, scatena l'allarme nel territorio, è la gazzetta del suo territorio. Vuoi far sapere qualcosa? Dillo alla Gazza che ci pensa lei a diffonderlo. Ma sa anche custodire un segreto, se ne capisce il valore. Purtroppo gode di una brutta fama. Molti la chiamano “ladra” e l'hanno così celebrata in una celebre ouverture che ben descrive il suo temperamento incline al gioco.
Tutto nasce da un malinteso che dobbiamo chiarire. La curiosità della Gazza, che manifesta il suo desiderio, a volte ingenuo, di ampliare i suoi orizzonti e conoscere cose nuove, la porta a interessarsi a tutto ciò che accade nelle sue terre. Da questo punto di vista la avvicinerei alla Volpe, forse più smaliziata e ambigua. La Gazza è attirata in particolare da tutti i piccoli oggetti abbandonati qua e là, soprattutto quelli sberluccicanti che le sembrano begli ornamenti per il nido. Per questa sua anima da collezionista la Gazza è stata etichettata come irrispettosa della Sacra Proprietà Privata (e privata di cosa poi, poverina? Privata d'affetto forse...). Con quel cappuccio nero è stata messa alla stregua dei ladri della banda Bassotti con le loro mascherine o, più generosamente, con l'elegante Diabolik. Ma la Gazza non ruba! Lei custodisce ciò che altri hanno smarrito, esplorare il suo nido e i suoi nascondigli è come fare un viaggio sulla Luna descritta da Ariosto, dove tutto ciò che si smarrisce sulla terra finisce in polverosi magazzini. E' un lavoro faticoso di cui lei si è assunta il grave compito. Se poi eccede di zelo e sottrae qualche oggetto che è rimasto solo momentaneamente incustodito io credo che non ci sia da scandalizzarsi. Dopotutto i proprietari dovrebbero stare un po' più attenti!
Ma torniamo alla apparentemente sobria eleganza del nostro amato volatile. Con che maestria e gusto alterna i colori: il capo nero, la marsina bianca, becco e zampe che fanno pendant, le ali squisitamente divise tra nero e penne bianche bordate di un sottile bordo nero che le fa sembrare disegnate da un artista. Se le osservate con attenzione noterete però che quello che pareva nero ha delle cromature tra il blu e il violetto. Colori altamente spirituali e molto moderni, anzi contemporanei, elettrici e adatti a chi, pur viaggiando in incognito, deve manifestare il suo nobile retaggio, quella nobiltà dell'anima cui la Gazza aspira.
Quando vedo gazze sono sereno, so che quella terra è ben custodita e ospitale. E da che ho cominciato a farci caso, un paio di anni fa, ho notato come lo Spirito della Gazza intrecci spesso la mia strada, o forse a tratti la conduca. Ad esempio gioco a rugby alla Gazzera di Mestre, lì le hanno dedicato persino il Forte! E nel forte c'è una collezione di oggetti (in vendita) d'uso delle campagne di una volta. Ho collaborato per un anno con una ditta di Gazzada (VA) e di recente sono tornato là a fare un corso di aggiornamento sulla tutela degli Alberi Monumentali. E poi a me piacciono le raGazze! Vabbè ho detto una gazzada...
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