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domenica 18 dicembre 2011
Senza mutande
Avete mai provato a passare qualche giorno senza la “protezione” anche troppo invasiva dei vostri slip? Per le donne sarà certo motivo di scandalo pensare di poter passare qualche giorno “nature” al piano di sotto ma spero che i maschi abbiano provato e si concedano spesso quest'esperienza. E' un modo semplice ma poderoso di riattivare energie e sensibilità assopite, oltre a dare un po' di sollievo ai nostri genitali troppo spesso fasciati troppo severamente. Certo si corre qualche rischio in più, d'altronde non serve certo apporre una scritta “maneggiare con cura” sulla zip dei nostri soliti jeans per usare un po' di attenzione quando aprite o chiudete i box... C'è poi il problema della goccia, a cui si può ovviare solo in parte con la sapiente sgrollata finale. Ma che volete... “la libertà val bene una goccia”.
Di certo molti invece potrebbero preoccuparsi delle erezioni fuori luogo. E' un problema solo le prime volte, a meno di incontri galanti dove oltre che giustificata e anche ben venuta! Comunque è solo una questione di abitudine e se potrà accadere qualche piccolo imbarazzante episodio non c'è che da riderci su e accettare quello che è naturale, cioè che noi uomini ci eccitiamo anche quando non siamo a letto e l'erezione non è neanche necessariamente collegata ad un imminente rapporto. Magari “lui” si stava solo sgranchendo! Lo sapete vero che la compressione dei genitali maschili, così sensibili, ne diminuisce la circolazione sanguigna e ne riduce quindi la vitalità? Bisogna lasciare spazio ai nostri “gioielli” e alle loro spontanee contrazioni di regolare distanze e temperature dei nostri ovari per mantenere gli spermatozoi attivi e vitali. Purtroppo il vestire unisex mortifica i fianchi e i seni generosi delle donne ma anche i testicoli degli uomini. Il vecchio proverbio francese recitava “les deux a gauche”, ovvero che i pantaloni da uomo dovevano prevedere spazio per i suoi due gioielli, lasciando al cucitura asimmetrica appunto per dare spazio in quel punto.
Durante la Rivoluzione Francese un gruppo di democratici plebei e scalmanati venne etichettato come il gruppo dei “sans culotte”, ovvero i “senza mutande”. Li ricordo con simpatia pur ignorandone la storia politica. Mi sembra comunque innegabile per accogliere gli esseri umani nella loro interezza sia necessario lasciare da parte censure moralistiche e inutili negazioni della nostra sessualità. E' un po' come nella storia dei vestiti (invisibili) dell'imperatore: il buon senso bambino scopre con sorpresa e curiosità le differenze dei corpi e le proclama. Sono scettico verso qualsiasi sistema di credenze (ideologia, religione, conformismo) che non accolga le differenze sessuali. Non penso qui al complesso e controbattuto tema delle identità sessuali, ma semplicemente alla negazione delle fondamentale essenza sessuale del nostro essere, della parte erotica di ogni relazione umana e contatto. Negare il sesso è negare il corpo, mutilarlo e nasconderlo. Ma sperimentare nel corpo fisico è proprio uno degli slogan promozionali per attirare qui esseri da tutto l'universo! Finchè sono incarnato lasciatemi godere in pace tutte le potenzialità del mio corpo!
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