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giovedì 23 gennaio 2014

Giardinieri arroganti e incompetenti

Uno dei motivi che mi ha spinto quest'anno a ritornare a tempo pieno nel campo del giardinaggio è la constatazione quasi quotidiana di quanti incompetenti si fregino del titolo di "giardinieri" e siano autori di becere amputazioni di alberi, misere sagomature di cespugli e un generale impoverimento e standardizzazione dei giardini. Qui in provincia di Venezia, Treviso e anche a Rovigo sono davvero poche le realtà virtuose che curano la loro formazione e il livello della proposta ai loro clienti. Per questo ho scelto di collaborare con il garden Primula Gialla di Mestre (quello di via Pertini). E' uno dei pochi spazi dove ho riscontrato negli anni un aumento di competenza, un forte impulso all'innovazione e all'anticipazione delle tendenze. Io ho un'altra filosofia, esemplificata dal lavoro nell'associazione Amico Giardiniere (vedi il sito), ma davanti allo scempio generalizzato ho cominciato a costruire alleanze con chi è pronto per un cambio di livello.
In tenuta da tree climber per le potature in arrampicata (brevetto dal 2009)

Da un lato ho anche constatato che alcuni "giardinieri" saprebbero lavorare a regola d'arte ma sono rassegnati a lavorare secondo le aspettative dei clienti che, senza nessuna conoscenza in merito, guardano cosa è stato fatto "nel giardino vicino", ovvero si adeguano senza obiettare al tipo di interventi che qui vanno per la maggiore. Insomma per "guadagnare la pagnotta" abbassano la testa e accontentano anche le più infantili richieste, tipo "mi pota al di sotto della gronda questo pino (e quando qui si dice volgarmente "pino" si possono intendere un cedro, un abete o un vero pino). Io ho un'altra etica del mio lavoro. Io ho fatto la gavetta e mi sono costruito con fatica e passione un curriculum professionale migliorando progressivamente le mie competenze. So bene che per diventare un buon giardiniere ci vogliono anni di pratica, osservazione, studio. Il vero giardiniere è come un frutto maturo e sono certo che tra 10 anni sarò ancora più in gamba, più competente e anche più intuitivo.

Corso di aggiornamento a Villa Cagnola (Varese) col prof. Daniele Zanzi

Io amo il mio lavoro e cerco di farlo al meglio, con tutti i miei limiti ovviamente. Non sopporto quei cosiddetti "giardinieri" arroganti e incompetenti che qui vanno per la maggiore. Improvvisati dopolavoristi oppure contadini per tradizione che non hanno ancora capito che occuparsi di giardini o lavori agricoli sono mondi contigui ma differenti, come se un calciatore volesse giocare a rugby! Ci sono altre regole, il campo è molto diverso, l'obiettivo è la bellezza e l'armonia e non la produttività o la monotonia di un campo di mais in monocoltura. Il boom edilizio, la grande quantità di lottizzazioni che dagli anni Ottanta hanno disseminato il Veneto di casette e bifamiliari con un giardino simbolo di status sociale ha gonfiato un mercato facile: bastava piantare qualche albero imponente, magari un ulivo secolare trafugato dalla Puglia, una siepe di lauroceraso e qualche roseto.

Attestato corso Pro Arbora, gli alberi: la mia passione

Nelle lottizzazioni sempre più piccole di questi ultimi anni i giardini di 30-60 mq sono diventati normali. Fazzoletti di terra spesso in ombra, squadrati e circondati dalle solite siepi monospecifiche di photinia red robin o cipresso laylandi. Spazi verdi fatti con lo stampino, senza rispecchiare le preferenze e la personalità del proprietario, con la stessa logica degli appartamenti fatti in serie. Sono davvero giardini? Se non c'è un progetto e una cura di un giardiniere, che dovrebbe essere innanzitutto il proprietario, allora lentamente nasce un giardino. I giardini per me si piantano e poi negli anni crescono e si trasformano, sono vivi! Evolvono! Respirano con le stagioni, si ammantano di colori e profumi, offrono frutti e erbe ai loro custodi. Custodi e non padroni. IO sento questo: che noi siamo custodi delle nostre proprietà, le possediamo per un tempo limitato e poi altri ne disporranno. C'è un rapporto affettivo tra il proprietario e un vero giardino e si sente appena entri, vieni come avvolto da un'atmosfera che è l'amplificazione dell'anima che cura il giardino.

Abbattimento controllato

Sono anche un poeta, è vero. Ma come può essere altrimenti? Come posso spegnere la testa e il cuore davanti alla bellezza, presente o potenziale di un luogo? Molti presunti giardinieri si proclamano tali perchè sanno accendere il motore del rasaerba, tagliasiepi o motosega. La meccanizzazione non è legata alla competenza, anzi spesso livella all'apparenza la qualità. E' necessaria spesso, non lo nego, ma è nel lavoro a mano che si esprime al massimo la personalità e l'abilità del nostro giardiniere. Per aprire una ditta di giardinaggio non serve alcun requisito. Può essere un'azienda agricola che offre servizi di giardinaggio o una partita iva da artigiano. Nessuno ti chiede se hai fatto studi nel settore o se hai lavorato in ditte specializzate. Da allora, se non prima lavorando in nero (altro capitolo da affrontare), ti puoi arrogare il titolo di giardiniere. Io sono invece a favore di una selezione, di una formazione possibilmente più pratica che teorica, per poter diventare giardinieri.

Muro a secco rifatto da me

Prossimamente scriverò dei contributi per spiegare nei dettagli il mio punto di vista sui giardini preconfezionati, gli errori più comuni e le possibilità che si possono sviluppare anche i piccoli spazi, a patto che ci sia passione e competenza. Se leggendo avete sentito risuonare qualcosa in voi forse io sono il giardiniere che fa per voi, o voi siete giardiniere che la pensano come me. Incontriamoci! Per far fare un salto di qualità a questo nostro mondo del giardinaggio. Chiamatemi al 328 7021253 e invitatemi senza impegno e senza dubbi per una chiacchierata a Mestre, Chioggia e dintorni. Oppure potrei consigliarvi un bravo giardiniere vicino a casa vostra, stiamo diventando tanti! Ricordo infine che secondo l'antico testamento il mestiere più antico è quello del giaridiniere. Infatti Adamo fu messo dal Dio creatore nel giardino "perchè lo custodisse e lo coltivasse"! Nel Vangelo di Giovanni inoltre Gesù Cristo risorto viene scambiato inizialmente per ... il giardiniere! Insomma un mestieri più prestigioso e sacro di questo.

Posa di prato pronto in rotolo, attecchimento omogeneo assicurato

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