Chioggia ha subito lo scorso anno, quasi senza reagire, la riduzione da 5 a 3 istituti comprensivi, e anche alcune scuole superiori si presentano in gravi difficoltà. Il calo degli iscritti sembra collegato al calo demografico, fenomeno complesso che va studiato con attenzione e che una classe politica seria e preparata potrebbe cercare di governare, invece di che subirlo passivamente. Un panorama desolante ed in costante declino sembra affacciarsi quindi nelle nostre scuole superiori, ma se si studiano i dati si nota che il fenomeno non è omogeneo e che molto resta da capire. Si potrebbero sviluppare strategie scolastiche e scelte politiche differenti da quelle attuali. Attualmente insegno proprio in uno di questi istituti superiori in difficoltà ed è quindi mio dovere e mio interesse partecipare al loro rilancio stimolando un ampio dibattito.
NOTA BENE: i dati presentati sono tratti da fonti pubbliche dell'Ufficio scolastico regionale, della Città metropolitana di Venezia e altri enti. Ma l'elaborazione e la presente pubblicazione e commento sono proprietà intellettuale del prof. Francisco Panteghini. L'utilizzo non commerciale è gratuito ma con obbligo di citare l'autore. Se vuoi richiedere i dati statistici completi scrivi a storiacorsara@gmail.com
Ecco come sono suddivise in distretti le scuole della Provincia
La specificità geografica di Chioggia è quella di trovarsi al confine con le province di Padova e Rovigo, cone le relative scuole. Onde per cui una famiglia potrebbe scegliere di iscrivere il figlio alle superiori fuori provincia senza mandarlo a ben 40 km di distanza verso Mestre. Ma ora iniziamo a illustrare i dati.Dati variazione popolazione scolastica per distretto della Provincia di Venezia, confronto iscritti 2018-19 fino al 2023-24
Questi dati indicano cone una certa chiarezza che il tracollo demografico non è ancora arrivato a ridurre pesantemente sulla popolazione scolastica degli istituti superiori, con l'eccezione della Venezia Insulare (passata da 7570 a 6882 studenti delle superiori). Altri distretti crescono (Mestre) mentre S.Donà, Dolo, e Mirano reggono. Il distretto di Chioggia (include Cavarzere e Cona) è passato dal 2018/19 al 2024/25 da 2070 a 2169 iscritti, quindi il numero di studenti è paradossalmente AUMENTATO alle superiori in questi anni, mentre diminuirà dal prossimo anno. Restano escluse da queste statistiche le istituzioni private come il Cfp Cavanis e Enaip Veneto. Sarebbe interessante poter disporre di dati sulle loro iscrizioni in questi anni per completare il quadro. Nonostante questo inaspettato aumento della popolazione scolastica alcune scuole del territorio vivono una grave crisi. Proviamo ad analizzare altri dati.
Numero di allievi e classi degli istituti superiori dal 2020/21 al 2024/25
Se confrontiamo i distretti meridionali della Provincia di Venezia possiamo notare che a Chioggia ci sono molte variazioni negative, con il record assoluto dell'istituto alberghiero Sandonà di Chioggia (-23,9%), che precede l'ITE Gritti di Mestre (-20,3%). In generale possiamo notare come i licei crescano e aumentino l'offerta, mentre l'istruzione tecnica cali leggermente (però lo storico ist. Luzzatti di Mestre ha chiuso) mentre quella professionale sembri in forte difficoltà (anche il Musatti di Dolo incassa un -7%). Gravissimo anche a paragone degli altri isituti professionali della provincia è proprio il tracollo del nostro Sandonà. L’Istituto fu inaugurato a Borgo San Giovanni nell’ottobre del 2015 e presenta corsi che prevedono due indirizzi: quello enogastronomico e quello dei servizi di sala e vendita, entrambi della durata di 5 anni. Furono fatti grossi investimenti per ambienti rinnovati, cucine, celle frigo e tutto il necessario per un istuto alberghiero di ottimo livello, che doveva essere la scommessa sul futuro della Dirigente Antonella Zennaro.
Purtroppo oggi il Sandonà vive un momento di grave difficicoltà con perdita di iscritti e di posti di lavoro, con professionalità difficilmente sostituibili che non riescono a completare la cattedra qui e devono quindi valutare di trasferirsi altrove. Nel 2019/20 questo stesso istituto aveva raggiunto i 170 iscritti distribuiti in ben 10 classi. Cosa è accaduto in questi 10 anni? Come abbiamo dimostrato con i dati alla mano il calo demografico che avanza nelle scuole di grado inferiore non è ancora arrivato nelle scuole superiori e chi si nasconde dietro questa semplicistica spiegazione, come molte sigle sindacali con cui di recente mi sono scontrato apertamente, non fa un buon servizio verso le famiglie e di certo non difende i posti di lavoro di insegnanti, tecnici, segretarie e personale Ata.
PROPOSTE
E' difficile ricostruire la mobilità degli studenti verso scuole fuori provincia. Ho raccolto varie storie personali di famiglie e studenti chioggiotti che hanno scelto scuole superiori di Adria o Piove di Sacco. Prima di innescare una competizione tra scuole in crisi, che dovranno affrontare presto un forte calo demografico della popolazione studentesca (a cui dedicherò un prossimo articolo) credo sia importante riflettere pubblicamente nelle scuole e nella politica cittadina su come rendere più attrattive, trasparenti, eque le nostre scuole. Stiamo rispondendo ai bisogni formativi della nostra comunità? Come possiamo agevolare i trasporti degli studenti da fuori, fornire borse di studio e buoni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, buoni pasto? Proviamo ad aprire le scuole, i loro parchi e le biblioteche allo studio pomeridiano per renderle luoghi di socialità e cultura in senso ampio!
Avanziamo proposte in ambito regionale e nazionale per ridurre il numero di studenti per classe. Che senso ha avere classi pollaio da 25 o più allievi, dove si lavora a fatica, quando abbiamo personale e spazi per lavorare benissimo in classi da 12-15 studenti? Perchè dobbiamo tollerare le classi "articolate", ovvero di due indirizzi diversi che vengono unite per alcune materie comuni (italiano, storia, scienze motorie ecc.) con grossi problemi organizzativi e di relazione. La linea dell'USR è chiarissima: tagliare posti di lavoro e risparmiare costi sull'educazione, come fosse un settore secondario. Questa linea politica è stata finora sposata dalla Regione (con la vecchia ass. Donazzan ora perlamentare in Europa) e dalla Giunta comunale attuale di Chioggia. E' vero però che la città di Venezia ha seguito altri percorsi e tutelato molto meglio di Chioggia ad esempio i suoi Istituti Comprensivi, specialmente quelli insulari. Dunque si possono e si debbono proprorre alternative a questo scenario cupo per il nostro territorio, anche a costo di reinventare le nostre scuole come centri di ricerca, formazione degli adulti e, perchè no, centri di istruzione superiore. Usiamo e sviluppiamo l'autonomia scolastica come leva per inventare il futuro. Aprimao laboratori, officine, professionalità con la società civile e i settori produttivi locali con dinamismo e serietà.
Ci ripetiamo spesso che viviamo in una società dell'informazione ma chi veramente dovrebbe operare con onestà intellettuale e dedizione per saperne di più e trasmettere il meglio, ovvero noi insegnanti, pare abbia abdicato al suo ruolo, tutelato persino dall'articolo 33 della Costituzione: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi". Che sia il nuovo motto MEMENTO STUDERE SEMPER! che io lancio ai miei studenti di quinta a guidarci.
POST SCRIPTUM
I sindacati in questo processo hanno secondo me una funzione chiave. Dal 2021 ho deciso di lasciarne uno grande e ben organizzato a livello di servizi ma senza prospettive per il nostro Paese per partecipare e formarmi in uno piccolo ma determinato: la FISI del segretario nazionale prof. Ciro Silvestri. Se vuoi contribuire anche tu a cambiare in meglio la scuola italiana (o altri settori) visita il sito del sindacato https://fisisindacato.it/




Nessun commento:
Posta un commento