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martedì 27 maggio 2025

Dati sul calo demografico nelle scuole primarie e di primo grado a Chioggia

Da cittadino, genitore e insegnante da anni seguo l'evoluzione della nostra comunità attraverso le generazioni che si susseguono. Lo scorso anno scolastico sono stato rappresentante di una lista di genitori che volevano garanzie nel processo di riduzione degli Istituti Comprensivi ma la giunta comunale e molti dirigenti si sono schierati compatti con l'Ufficio Scolastico Regionale per portare ad una drastica riduzione dei comprensivi cittadini che si è già tramutata in una riduzione di servizi e posti di lavoro. L'argomento principe è stato il calo demografico della popolazione in età scolare, che discende in maniera diretta con l'espulsione delle giovani coppie dalla città di Chioggia dovuta ai costi delle case e alla scarsità di opportunità di lavoro qualificato che fanno guardare altrove i nostri giovani. Queste dinamiche sociali ed economiche possono e devono essere affrontate e trasformate per il bene della comunità chioggiotta. Come si può anche solo pensare di fare Chioggia senza i Chioggiotti?

NOTA BENE: i dati presentati sono tratti da fonti pubbliche dell'Ufficio scolastico regionale, della Città metropolitana di Venezia e altri enti. Ma l'elaborazione e la presente pubblicazione e commento sono proprietà intellettuale del prof. Francisco Panteghini. L'utilizzo non commerciale è gratuito ma con obbligo di citare l'autore. Se vuoi richiedere i dati statistici completi scrivi a storiacorsara@gmail.com

Vediamo i dati sull'evoluzione demografica dei nostri studenti delle scuole primarie (= scuole elementari):

Sintetizzando i dati del Comune di Chioggia notiamo che c'è una dimunuzione costante degli allievi delle nostre scuole primarie: nel 2021/22 erano 1493 e sono scesi costantemente di anno in anno fino ai 1419 del 2024/25, quindi ci sono 74 bimbi in meno. Le classi sono l'unità di misura per definire i posti di lavoro in termini di insegnanti e altro personale. A Chioggia sono passate da 80 a 78. Non c'è stato ancora un tracollo ma piuttosto una costante diminuzione, riuscire a mantenere le classi richiede molto impegno e abilità da parte della dirigente. In questa partita giocano una parte importante le certificazioni di disabilità, dislessia e discalculia (DSA) o in misura minore bisogni educativi speciali (Bes). Di certo il calo demografico visto con le statistiche sembra costante ma relativamente piccolo. Ma se pensate che 74 studenti in meno nelle scuole medie sono dalle 3 alle 4 classi in meno con relativi insegnanti e personale.

Purtroppo nei dati pubblicati dall'Ufficio scolastico regionale e dalla Città metropolitana mancano i dati delle iscrizioni per classe, e mancano anche le istituzioni private del territorio. Probabilmente questi dati li ha il Comune di Chioggia che non mi risulta pubblichi questi dati on line. La loro acquisizione e attento studio ci permetterebbe di fare una predizione molto accurata del futuro, in particolare del numero di studenti che arriveranno a iscriversi nelle scuole superiori. Questi studi che sto pubblicando sono nati da questa esigenza speicifica in quanto insegno all'istituto Cestari Righi e rischio di entrare in ruolo... per poi non trovare la cattedra di Storia e Italiano! Infatti ogni 3 classi perse salta una cattedra di Italiano, quasi una di matematica e fisica ecc. ecc. Credo che questi dati dovrebbero essere resi pubblici, come fa egregiamente la Città metropolitana di Venezia, però in maggior quantità e dettaglio, sia classe per classe che per uno periodo di tempo maggiore. Ho potuto reperire dati solo fino al 2018/19 e non sono ancora pubblicati i dati del prossimo anno, che sono già noti agli uffici dalla preiscrizioni.

Vediamo ora i dati degli stessi anni della scuole primarie di primo grado (=scuole medie):

Nelle nostre scuole medie siamo passati da 1107 studenti nel 2021-22 a 1019 nel 2024-25. Qui la diminuzione profgressiva inizia ad apprezzarsi maggiormente e l'accorpamento dei comprensivi ha leggermente attutito la dimunuzione, per ora, delle classi che però ha iniziato a preoccupare seriamente il personale scolastico, docenti in testa. Se portiamo questi dati alle iscrizioni del primo anno delle superiori si comincia a poter calcolare quante classi perderemo nelle nostre scuole, innescando una lotta al coltello per guadagnare i pochi iscritti. Sulle proposte per evitare un tale aspro scenario rimando al mio articolo dedicato alle scuole superiori (clicca). Alla scuola media ex Pellico quest'anno gli studenti delle 2 seconde (ben 51) sono stati divisi in 3 classi, separando, finalmente, l'indirizzo musicale dagli altri, cosa che avrebbe potuto fare anche la dirigente precedente con gli stessi numeri.

Questo è un episodio che fa capire che ci sia una certa discrezionalità nel creare gli organici che può essere usata dai singoli dirigenti e approvata dall'Usr. I sindacati lo scorso anno hanno fatto alcune proteste di maniera ma non si è provveduto ad una forte mobilitazione degli iscritti che hanno finora accettato senza grosse proteste la logica dominante aziendalita per cui la scuola è solo un servizio che deve commisurarsi alla "clientela". Su questo punto io, e il sindacato che ho scelto (FISI, vedi il sito se sei curioso) dal 2021, abbiamo idee diverse da quelli confederali perchè riteniamo che sia un diritto costituzionale, come la libertà di insegnamento, quindi non si possono vendere i diritti, anzi si potrebbe usare la riorganizzazione per alzare la qualità dell'offerta, ridurre il rapporto numerico studenti /docenti e molto altro. Si può e si deve inventare un futuro migliore.

Come ho scritto sopra i genitori della scuola Pellico che avevano scelto la settimana di 6 giorni sono stati costretti a uniformarsi alla settimana di 5 giorni, che certo permette di ridurre i costi del personale e del riscaldamento, ma per esigenze familiare. Ad esempio io lavoro il sabato mattina purtroppo, anche se come insegnante e vedovo con figlio a carico ho chiesto di averlo come giorno libero per stare con mio figlio. Questi sono sintomi di una riduzione dei servizi alle famiglie. Ma se riduciamo l'educazione pubblica ad un prodotto di tipo aziendale, io credo che ci discostiamo dallo Spirito e dalla Missione del Servizio Pubblico come è stato rifondato con la Costituzione repubblicana e come si è riformato negli anni Sessanta e Settanta. Certamente l'Istituto comprensivo 1 di Chioggia centro era da anni destinato ad essere sacrificato, infatti è stato dato in reggenza a dirigenti in servizio in altre scuole e questo ha inevitabilmente indebolito l'isituto. Se l'Italia declina io credo che sia innanzitutto per atteggiamenti di questo genere, non vogliamo guardare in faccia la realtà dei fatti e questo ci impedisce di agire in modo efficace a tutti i livelli.

Il centro storico di Venezia presenta situazioni comparabili o peggiori della nostra città di Chioggia ma non ha subito riduzioni altrettando draconiane, e questo ci deve far riflettere sulla debolezza della politica cittadina rispetto a decisioni prese nella, tuttora, Dominante. Rinunciare alle proprie scuole significa condannare la comunità, bisognerebbe piuttosto cercare di inveritre le dinamiche demografiche che sono fluide e non assolute. Perchè da noi la popolazione cala? Perchè giovani coppie fuggono con i figli a Conche e oltre? Il mercato immobiliare è gonfiato dalla speculazione e dal successo turistico della nostra "destinazione", progetti di edilizia convenziata mancano, servizi sempre minori, tasse dei rifiuti sempre in aumento ecc. Speriamo che la prossima amministrazione comunale affronti seriamente questi temi chiave, dato che questa ormai ha chiarito le sue priorità e le sue capacità. Credo che sia stato significativo che l'Assessore all'istruzione Tiozzo Brasiola, forse anche per questo motivo, abbia perso il posto perchè la sua riduzione da 5 a 3, invece di quella possibile da 5 a 4, ha creato un diffuso malcontento che però non è riuscito a trovare stare costruttive per manifestarsi, almeno finora.

Questo contributo allo studio e dibattito sulla scuola a Chioggia proseguirà in settimana con contributi su altri aspetti cruciali come il ruolo delle dirigenti (femminile d'obbligo visto la loro schiacciante maggioranza) e gli spazi a disposizione e il loro futuro riutilizzo e riqualificazione.

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