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sabato 26 giugno 2021

Un viaggio onirico nella gola del Caglieron

La Signora delle acque

Pensando a un luogo dove sfuggire al caldo torrido che è esploso in pianura il pensiero è corso subito alla profonda forra che il torrente Caglieron ha scavato nel territorio di Fregona. E così dopo due anni son tornato alle Grotte del Caglieron a Fregona. L'ingresso ora è regolamentato dall'acquisto di un biglietto. Tutto è in ordine e pulito. Così mi incammino alla prima "grotta" che in realtà è una vecchia cava di pietra arenaria dismessa da secoli. Qui l'uomo ha saggiamente assecondato la conformazione naturale delle vene di "pietra dolza" che è inclinata di oltre 40°. Inoltre gli antichi cavatori hanno lasciato possenti pilastri, che sembrano poderosi giganti che reggono la volta. Una delle cave è stata trasformata in una cantina per la stagionatura, una è stata lasciata parzialmente inondare dal Caglieron e 3 sono invece visitabili.

Mi fermo nella prima cavità, a destra del torrente, chiudo gli occhi e intono un piccolo canto di benedizione per godere la particolare acustica. Mi accorgo ben presto che un silenzioso uditorio composto da piccoli esseri che emergono dalla pietra. Sono oltre una trentina, alti tra i 20 e i 30 cm, tutti sormontati da una specie di cappello conico che pare fondersi con la testa appena sbozzata. Sembrano fatti di pietra e di fango. Stanno muti, ma non ostili, in ascolto. Mi sento incoraggiato ripetere il mio canto alzando un po' la voce ma mentre prendo fiato si fa avanti quasi correndo dal prato uno gnomo che mi arriva al ginocchio, con barba e cappello rosso a cono acuminato. Parla e gesticola nervoso, mi sforzo di capire cosa dice e a fatica capisco più o meno così: "Taci, non lo sai che Lei non vuole altra musica che quella che si intona con le sue acque?!". Appena pronuncia del "Lei" un brivido mi percorre e una nota di desiderio mi incendia l'inguine. Sorrido provocatorio, prendo fiato e ripeto il canto mentre lo gnomo contrariato si allontana.

D'improvviso mi ritrovo solo e curioso. Chi è questa "Lei"? Continuo il percorso e poco oltre mi fermo sul bel ballatoio che supera il corso del torrente ed ha la forma di una prua di nave a sbalzo sulla prima grande cascata. Sotto di me una profonda polla tondeggiante levigata dall'acqua, e a destra un'altra cava, simile alla prima ma parzialmente inondata. Mentre ammiro la bellezza scolpita dall'acqua sento di nuovo quella specie di richiamo, come un fuoco di desiderio acceso all'inguine. Vorrei slanciarmi oltre il parapetto per incontrare... Lei. Una entità femminile schiva che si bagna nella polla solo di notte e per il resto osserva invisibile il flusso di visitatori. Forse un'Anguana dai lunghi capelli, dalle forme seducenti da dai temibili artigli? Mi ritrovo sorpreso per un momento a considerare un folle progetto: venire alla prossima luna piena di notte e calarmi in quella caverna con una corda fissata al parapetto di legno. Immagino l'emozione e l'attesa dell'incontro... A fatica mi scuoto dall'incantesimo e proseguo lungo il percorso di visita. Lascio a qualche altro avventuriero la ricerca della Signora delle Acque.

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