Translate
domenica 29 dicembre 2013
Ascolto elementare: un esempio
sabato 21 dicembre 2013
Il Geòscopo del Quartier della Piave
(clicca qui per la presentazione del gioco)
Unità di paesaggio (UPA) Quartier della Piave (include il territorio comunale di San Donà, Musile, Noventa, Fossalta, Meolo )
Al centro di questa unità di paesaggio troviamo il fiume Piave e il rapporto tra San Donà e Musile rappresentato simbolicamente dal ponte sul fiume. Il carattere che questa immagine suggerisce è un'energia dominante è "maschile" (yang) con spiccate qualità femminili (pilone del ponte in mezzo alle acque, predisposto alla mediazione quando riconosce il proprio interlocutore, ma con difficoltà ad ammettere le proprie e altrui zone d'ombra, le novità. Fatica a immaginare cosa può esserci oltre la soglia della terra, o del piano materiale. Cerca di resistere con grande forza di carattere ai suoi ciclici sbalzi d'umore che cerca di contenere più che accogliere. Quando l'emotività prevale perde completamente le staffe e rischia comportamenti autodistruttivi piuttosto che sfogare all'esterno l'eccesso di emotività.
Nel nostro Geòscopo questa Unità di Paesaggio ha come segno lo Scorpione e come ascendente il Toro. Quindi due segni fissi che si incontrano in un impulso conservatore ma pieno di fascino sensuale, riflessivo, lento a muoversi e cambiare ma determinato e paziente nel raggiungere i proprio obiettivi. Tenace e non disponibile a svendersi. Ha bisogno di sicurezza economica e ama i piaceri carnali, il buon cibo in particolare, per dare il meglio di sè. E' pieno di interessi, onesto, a volte malinconico, fuori dall'ambito lavorativo disinteressato.
La carta GeoNatale mostra una grandissima capacità di realizzare, usare e conquistare benessere materiale, attirare e impiegare risorse per realizzare i progetti che via via vengono scelti, iniziati e completati con metodo e grande cura. Alto senso del dovere e operosità sembrano i modi in cui dimostrare il proprio valore. Vocazione nel creare e costruire oggetti d'uso quotidiano. Il settore agricolo e la ristorazione sono molto importanti e sono i campi che fanno più parlare di sè. Forte il legame con la propria tradizione, la terra nativa e la stabilità familiare, nonostante una gran spinta a divertirsi, organizzare spettacoli, sfoggiare oggetti di lusso: primo fra tutti la casa della propria famiglia.
Quando le cose non vanno bene invece questo territorio fatica molto a trovare nuove strade, a guarire le eventuali ferite o traumi di esperienze dolorose. Le relazioni con gli altri sono ispirate al rispetto delle regole e delle formalità, a volte andando in conflitto con le proprie capacità empatiche. Si diffida delle proprie intuizioni e di preferisce farsi guidare dalla razionalità e dalla solida conferma della propria tradizione. C'è poco vero interesse per ciò che viene da fuori, a meno che non si inerisca già in un sapere tradizionale e c'è poca voglia di andare a conquistarsi o esplorare ciò che non si conosce. Ben poco valorizzata la leadership, prevale lo spirito di corpo e la dedizione al proprio lavoro.
sabato 14 dicembre 2013
Manifesta Azione
sabato 23 novembre 2013
Pornodipendenza
In modo simile ai disturbi alimentari o alla dipendenza da videogiochi attorno alla pornografia telematica si è costruita una specie di ritualità, un ripetersi compulsivo. Non basta un vita sessuale attiva, non basta il calore di una relazione stabile. E' come se una parte delle mie energie avesse formato una lobby che bada ai suoi affari, che lavora solo per preservarsi e possibilmente rafforzarsi. Ma la vita attiva che faccio li riduce ad una minoranza, però coriacea. Il disturbo da pornodipendenza si sta delineando, tra molte resistenze, al pari di altre dipendenze (vedi wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Pornodipendenza)
Ha ben descritto il ciclo di colpa e ripetizione l'autore del sito Feed the right wolf, dedicato alle tecniche per liberarsi dalla dipendenza da pornografia virtuale (e non da sesso reale, altro discorso ancora). Il percorso che consiglia è solido ed efficace. Ha molto a che fare con i sistemi di rafforzamento della propria autostima e di lavoro sull'esteriorità della psicologia cognitivista, sapientemente dosata. Un'arma efficace dunque: ma perchè smettere questo piccolo piacere? E' innocente come bere un caffè, giusto? e poi offre stimoli nuovi alla vita sessuale reale, vero?
Per me non è così, mi accorgo proprio di come sia diventata una risposta automatica a certe situazioni di rabbia o frustrazione. Non ha niente a che fare col piacere dell'autoerotismo e delle mie fantasie adolescenziali sul corpo femminile, che ho cominciato a esplorare solo a vent'anni. Serve un aiuto per fare una rapida diagnosi? Leggi qui. Parafrasando il sito Sash.net le tre domande da farsi sono:
Ho la sensazione di perdere il controllo quando uso la pornografia? Questa perdita di controllo influenza pesantemente la mia vita? Continuo a pensarci anche quando vorrei dedicarmi ad altro?
Ad alimentare la pornografia c'è un intero fiorente mercato. Dieci anni fa ero rimasto molto stupito quando un amico, che aveva aperto un videonoleggio, mi disse francamente che, senza gli introiti dei film hard, avrebbe chiuso. Uno delle più remunerative attività del web è la distribuzione di pornografia. Dunque c'è uno studio preciso per creare prodotti che inducano dipendenza, non è importante l'adesione al reale ma la capacità di far vibrare corde sempre nuove. La pornografia virtuale ha il vantaggio di non coinvolgerci "più di tanto", di essere a bassa emotività, senza dover mescolare relazioni reali, affettive e limitanti. Secondo una ricerca da TP Link per il 42% dei britannici (su 3000 intervistati) il sesso e l'accesso a internet sono i due bisogni primari in assoluto: figurarsi quando si possono coniugare!
Ora sento l'impellenza di fare ordine. Non di lavorare solo contro quell'abitudine ma di screditarla e di scatenarle contro altre energie che sono presenti in me e che finora l'hanno tollerata. A me il sesso piace e mi interessa. Amo l'erotismo, perchè amo la natura che ti offre continuamente stimolazioni sensoriali e esperienze profondamente erotiche. Tutta la vita manifesta vibra dall'energia sessuale nelle sue molte manifestazioni. E' energia creativa figlia di quella tellurica ed esplosiva, plutoniana. Non mi basta l'efficace ricetta di disintossicazione come fosse un problema col tabacco o con l'alcol. Io voglio liberare la mia sessualità, voglio cavalcare il drago e non ucciderlo. Non è nè bene nè male farsi una sega. Ma disperdere la propria energia senza un fine preciso (che può andare oltre dare piacere o generare un bimbo) è "un peccato", nel senso che è un'occasione mancata, tempo usato maldestramente.
Quindi ora faccio ordine, grazie anche alla forza di un gruppo di preghiera (sì!) a cui partecipo ogni giovedì e al grande taumaturgo portoghese S.Antonio , e preparo un'ulteriore espansione di coscienza verso il profondo di me: voglio conquistare i livelli della sessualità transpersonale che a volte ho sfiorato. Intendo la possibilità di utilizzare l'energia sessuale (sia autoerotica che in coppia) per stare bene, curarsi, scambiare memorie ("diventare una carne sola" recita il vangelo) ma anche per inviare energia ad altri esseri (come in realtà accade quando non siamo consapevoli, entità grigie si nutrono di noi). Esistevano retaggi antichi e sapienti che sono stati distrutti, giudicati e degradati al satanismo. Ma la sessualità non è diabolica, se libera e naturale. Si deforma se la neghi o cerchi di asservirla ad altre forme.
sabato 16 novembre 2013
InterNet vs The Web
"Dalla Terra nascerà una genia di esseri che per quanto riguarda il loro carattere sono collocabili tra il regno minerale e il regno vegetale con una natura di tipo automatico abbondante d’intelletto oltremodo intenso. Con questo movimento, che si diffonderà sulla Terra, questa sarà ricoperta come in una rete, in un tessuto di spaventosi ragni di enorme saggezza, ma che nella loro organizzazione non arrivano neppure al regno vegetale, ragni terrificanti, che s’intrecceranno tra loro e che nei loro movimenti esteriori imiteranno tutto ciò pensato dagli uomini con l’intelletto confuso, non stimolato da quanto deve venire per mezzo di una nuova immaginazione in genere e la scienza dello spirito in particolare. Tutti i pensieri di questo tipo irreale degli uomini diventa reale. La Terra sarà ricoperta (…) di terribili ragni vegetominerali, oltremodo razionali, ma tremendamente malvagi, che s’intessono tra loro. L’uomo(…) sarà costretto a unirsi con il suo essere con questi tremendi aracnidi vegetominerali. Questa specie di ragni avranno poi un carattere spiccatamente arimanico" (vai alla fonte)
Vi ricorda niente? Pensate: World Wide Web: una ragnatela grande come il mondo! Oltre al web pensate allo sviluppo delle nanotecnologie per creare e immettere nei corpi umani nanotecnologie biologiche (è realtà e lo stiamo sperimentando inconsapevolmente con le scie chimiche: vedi articolo a fine articolo). Siamo proprio nel momento in cui le entità "ragno" stanno tessendo e raccogliendo energia e stanno dando forma al loro progetto distruttivo, ma tanto seducente (ricordate la bella bionda di Matrix?!), della vita biologica. C'è poco da correre ai ripari secondo me: dovremo attraversare questa esperienza e fare i conti con i ragni. Trovo un luminoso spunto nel Signore degli Anelli: il confronto tra l'hobbit Frodo e la madre di tutti i ragni giganti Shelob. A salvare Frodo e sostenerlo nel suo compito (distruggere l'anello, l'Ego) arriva Samvise Gamgee, l'amico fedele, il giardiniere appassionato e pieno di buon senso pratico. E' lui che raccoglie la fiala luminosa, donata da Galadriel, e la sua magica spada Pungolo per fronteggiare con fermezza il mostro. Qual sarà questa fiala luminosa che ci mostra come e dove colpire per avanzare nel nostro cammino evolutivo? Nel romanzo tolkeniano la fiala conteneva un po' d'acqua della fontana della regina elfica Galadriel, impregnata della luce della stella di Eärendil, uno dei Silmaril, detta anche "Stella del Mattino". Era il nome dell'eroe mezzo umano e mezzo elfo che riconquistò la libertà per entrambe le razze raggiungendo con la sua nave l'isola degli Dei immortali per chiedere aiuto. Salpò dalla foce del fiume Sirion (il nome vi dice nulla?) e poi finì a volteggiare nell'oceano d'aria (il Regno dei Cieli?) illuminando ogni notte il cammino degli elfi e degli umani della Terra di Mezzo. Cercate nella vostra mitologia l'immagine che meglio possa sostenervi in questa lotta e sguainate la spada (o il simbolo che preferite) della vostra forza di volontà e fatevi strada attraverso la ragnatela! Ringrazio la mia parte giardiniera che nei momenti di irretimento più oscuri emerge inaspettata e riporta luce e forza di volontà. Grazie Samvise Gamgee! Grazie Amico Giardiniere! (se non conosci Amico Giardiniere clicca qui)---------------- Riporto qui un articolo sugli effetti di nanoparticelle metalliche nelle scie chimiche
Scie chimiche :Gli effetti neurodegenerativi delle nanoparticelle di alluminio e sviluppo neurologico
10 maggio 2012 alle ore 7.26
Autore: Russell L. Blaylock, M.D. Visiting Professor Biology Belhaven University Theoretical Neurosciences Research
Internet è pieno di storie di "scie chimiche" e di geoingegneria per combattere il "riscaldamento globale" e fino a poco fa ho preso queste storie con un pò di distanza. Uno dei motivi principali per il mio scetticismo era che raramente avevo visto ciò che stavano descrivendo nei cieli. Ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di questi tracciati e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione che vedevo nei cieli, con cui sono cresciuto. Sono ampie, molto ampie, sono disposte in uno schema ben definito e lentamente evolvono in nuvole artificiali. Particolarmente preoccupante è che ora ce ne sono varie dozzine in modo che ogni giorno ricoprono i cieli.
La mia preoccupazione principale è che ci sono prove che sono irrorazioni di tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È stato dimostrato nella letteratura scientifica e medica che particelle di dimensioni nanometriche sono infinitamente più reattive a indurre un'intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse è l'effetto di queste nanoparticelle sul cervello e il midollo spinale. Una lista crescente di malattie neurodegenerative, tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (SLA), è fortemente correlata all'esposizione all'alluminio ambientale. Le nanoparticelle di alluminio non solo sono infinitamente più infiammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel cervello in vari modi, compresi il sangue e i nervi olfattivi nel naso. Studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere colpite nel corso della malattia. Hanno anche il livello più alto di alluminio nel cervello, in casi di Alzheimer.
La via intranasale di esposizione rende particolarmente pericolose le irrorazioni di enormi quantità di nanoalluminio nei cieli, dato che viene inalato da persone di tutte le età, compresi i neonati ed i bambini piccoli per molte ore. Sappiamo che le persone anziane hanno la maggiore reazione a questo alluminio "nato dal cielo". A causa della dimensione nanometrica delle particelle di alluminio utilizzate, i sistemi di filtraggio delle case non rimuovono l'alluminio, prolungando così l'esposizione, anche in ambienti chiusi.
Oltre ad inalare nanoalluminio, questa dispersione di aerosol saturerà il terreno, l'acqua e la vegetazione con alti livelli di alluminio. Normalmente, l'alluminio è scarsamente assorbito dal tratto gastro intestinale, ma il nanoalluminio viene assorbito in quantità molto più elevate. E' stato dimostrato che questo alluminio assorbito viene distribuito ad un numero di organi e tessuti che comprendono il cervello e il midollo spinale. L'inalazione di questo nanoalluminio sospeso nell'ambiente produrrà anche tremende reazioni infiammatorie nei polmoni, che rappresentano un rischio significativo per i bambini e adulti con asma e malattie polmonari.
Io prego che i piloti che stanno spargendo queste sostanze pericolose comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute anche delle loro famiglie. Questo vale anche per i nostri funzionari politici. Una volta che piante, suolo, e le falde, sono fortemente contaminati, non ci sarà alcun modo per invertire il danno che è stato fatto. Provvedimenti devono essere presi ora per evitare un imminente disastro alla salute, di enormi proporzioni, che potrà accadere se questo progetto non è fermato immediatamente. Altrimenti vedremo un aumento esplosivo, dai tassi senza precedenti, delle malattie neurodegenerative che si verificano negli adulti e negli anziani, così come dei disturbi dello sviluppo neurologico nei nostri bambini. Stiamo già assistendo a un drammatico aumento di questi disturbi neurologici e sta accadendo ai giovani come mai prima.
References
1.Win-Shwe T-T, Fujimaki H. Nanoparticles and Neurotoxicity. In J Mol Sci 2011;12:6267-6280. 2.Krewski D et al. Human health rRevell PA. The biological effects of nanoparticles. Risk assessment for aluminum, aluminum oxide, and aluminum hydroxide. J Toxicol Environ Health B Crit Rev 2007;10(suppl 1): 1-269. 3.Blaylock RL. Aluminum induced immunoexcitotoxicity in neurodevelopmental and neurodegenerative disorders. Curr Inorg Chem 2012;2:46-53. 4.Tomljenovic L. Aluminum and Alzheimer’s disease: after a century, is their a plausible link. J Alzheimer’s Disease 2011;23:567-598. 5.Perl DP, Good PF. Aluminum, Alzheimer’s Disease, and the olfactory system. Ann NY Acad Sci 1991;640:8-13. 6.Shaw CA, Petrik MS. Aluminum hydroxide injections lead to motor deficits and motor neuron degeneration. J Inorg Biochem 2009;103:1555-1562. 7.Braydich-Stolie LK et al. Nanosized aluminum altered immune function. ACS Nano 2010:4:3661-3670. 8.Li XB et al. Glia activation induced by peripheral administration of aluminum oxide nanoparticles in rat brains. Nanomedicine 2009;5:473-479. 9.Exley C, house E. Aluminum in the human brain. Monatsh Chem 2011;142:357-363. 10.Nayak P, Chatterjee AK. Effects of aluminum exposure on brain glutamate and GABA system: an experimental study in rats. Food Chem Toxicol 2001;39:1285-1289. 11.Tsunoda M, Sharma RP. Modulation of tumor necrosis factor alpha expression in mouse brain after exposure to aluminum in drinking water. Arch Toxicol 1999;73:419-426. 12.Matyja E. Aluminum changes glutamate –mediated neurotoxicity in organotypic cultures of rat hippocampus. Folia Neuropathol 2000;38:47-53. 13.Walton JR. Aluminum in hippocampal neurons from human with Alzheimer’s disease. Neurotoxicology 2006;27:385-394. 14.Walton JR. An aluminum-based rat model for Alzheimer’s disease exhibits oxidative damage, inhibition of PP2A activity, hyperphosphorylated tau and granulovacuolar degeneration. J Inorg Biochem 2007;101:1275-1284. 15.Becaria A et al. Aluminum and copper in drinking water enhance inflammatory or oxidative events specifically in brain. J Neuroimmunol 2006;176:16-23. 16.Exley C. A molecular mechanism for aluminum-induced Alzheimer’s disease. J Inorg Biochem 1999;76:133-140. 17.Exley C. The pro-oxidant activity ofnaluminum. Free Rad Biol Med 2004;36:380-387.
fonte:http://www.thenhf.com/article.php?id=3298
sabato 2 novembre 2013
Tempo di agire
Poco tempo per fermarsi e segnare le tappe su questo blog mentre piccole continue attenzioni richiedono il profilo e la pagine facebook (come la forma dell'acqua e Amico Giardiniere ). Per anni ho faticato a far pace con l'autunno che mi ha accompagnato anche nella cupa depressione. Nel 2008 organizzai una festa per far pace con l'Autunno e molti amici mi aiutarono a vedere gli aspetti unici e incantevoli di questa stagione.
Quest'anno ne sto godendo a pieno la tensione nella raccolta dei frutti, la preparazione alla fine di un ciclo e il progressivo immergersi nella tenebra per ripensarsi, mettersi in discussione e rigenerarsi. Le parole sono semi e le azioni frutti. Questo è il tempo dei frutti e auguro a tutti di saper cogliere a pieno le opportunità che si presentano e di imparare a lasciare andare quelle perse. Comincia il tempo dei bilanci, delle scelte, dei saluti a ciò che ci appesantisce il cammino. Buon autunno.
venerdì 6 settembre 2013
220 km: laboratorio itinerante lungo la Piave
Alessandro Mason mi ha invitato a offrire un punto di vista diverso al laboratorio itinerante "220 km" (vedi pagina facebook). Con Alessandro c'eravamo conosciuti ad ArtePiave: una tre giorni di creatività in comunione che avevo organizzato lungo la Piave in località Fagarè nel 2011.
Ho proposto di entrare nel fiume, di esplorarne alcuni livelli che erano rimasti al margine dell'esperienza del laboratorio: la cultura della gente del fiume, la sua religiosità, il folklore. Ho guidato un'esplorazione a partire dalla chiesetta di Salettuol di Maserada, dedicata a S.Rocco. Ho donato alcune conchiglie come segno della disposizione d'animo del pellegrino.
Ci siamo poi immersi nelle ghiaie e nelle praterie della Piave. Abbiamo toccato alcuni aspetti del folklore legato alle anguane, figure femminili e serpentine che rappresentano alcune qualità dell'acqua. Oltre la mitologia qualche verità riposa in questi racconti: le particolari qualità di un luogo, il paesaggio invisibile studiato dalla geomanzia, le intelligenze elementari che ci circondano.
Abbiamo guadato la Piave nei suoi diversi rami per cominciare la ricerca di una polla di cui narra un leggenda locale in cui si trova un collegamento col mondo delle Anguane. Un mondo dove il tempo scorre più lentamente e che rischia di affascinare e rapire l'incauto esploratore.
In verità lasciato alle spalle il trafficato ponte abbiamo potuto davvero godere di un paesaggio sospeso fuori dal tempo, mentre le ombre del tardo pomeriggio si allungavano. Abbiamo sperimentato come le pietre possono essere usate come consiglieri e rispondere alle nostre domande.
Infine, guidati da un airone cinerino, abbiamo trovato una polla incantevole d'acque limpide e vegetazione rigogliosa, come un luogo a parte. Incantevole. Qui abbiamo praticato un esercizio di percezione e abbiamo ciascuno cercato un luogo dove entrare rispettosamente in contatto con la coscienza elementare del luogo.
Spero che sia stata per tutti i partecipanti un trampolino di lancio verso l'accettazione che la realtà è molto più complessa e misteriosa di quello che la mente razionale pensa e schematizza. Ho donato una copia del mio libro "La forma dell'Acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta 2012" come buon auspicio per il laboratorio. Buone esplorazioni!
domenica 1 settembre 2013
La pratica del digiuno
Il digiuno (l'astinenza dal mangiare e/o dal bere) viene praticato in diverse religioni e culture per ragioni differenti. Quasi ogni religione promuove, ritualizza o a volte vieta il digiuno. Nelle religioni legate alla natura è spesso un mezzo per controllare o soddisfare le divinità, un modo per favorire la virilità o per prepararsi ad osservanze cerimoniali. Venendo alla tradizione ebraico cristiana Gesù Cristo praticò un digiuno prolungato subito dopo il suo Battesimo nel Giordano per prepararsi alla predicazione pubblica. Per ben 40 giorni e 40 notti digiunò e poi superò le tre tentazioni dell'avversario. Nei vangeli canonici Gesù non sembra avere espresso alcuna approvazione o disapprovazione del digiuno in quanto tale ma mette in evidenza come, se si vuole praticare il digiuno, questo debba essere fatto per la sola gloria di Dio, non per mettersi in mostra ed esserne lodati.
C'è un passo di Matteo (17,14-21) in cui il digiuno, unito alla preghiera, viene richiamato come fonte del potere di scacciare certi demòni. E' l'episodio detto "dell'epilettico" che "cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua" (due elementi chiave che simboleggiano anche il battesimo e lo Spirito Santo). I discepoli avevano cercato di guarirlo ma senza successo. "E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno".
Una interessante visione del digiuno come pratica evolutiva è quella di Franco Santoro, nel suo testo Astroshamanism II. Mettendo il relazione ogni segno zodiacale con parti del corpo tratta del digiuno come una esperienza adatta al periodo della Vergine, corrispondente all'apparato digestivo. Santoro propone un approccio non convenzionale all'astinenza dal cibo, una specie di festa di liberazione dalle ansie del dover per forza mangiare, imparando a godersi tutto il tempo e l'energia che di solito dedichiamo a questa funzione vitale. Quello spazio vuoto si rende quindi disponibile alla ricezione e alla sperimentazione della propria essenza.
Parlando invece del digiuno come strumento di protesta e di lotta fu usato già nell'Irlanda pre-cristiana, dove fu conosciuto come Troscad o Cealachanìì. È descritto dettagliatamente nei codici civili contemporanei, e ha regole specifiche secondo cui debba essere usato. Lo sciopero della fame è spesso svolto vicino agli obiettivi contro cui si lotta. In India, la pratica del dharna, una forma di sciopero della fame dove il manifestante digiuna di fronte alla porta dell'obiettivo, fu abolita nel 1861 dal governo; questo indica l'esistenza del fenomeno già da prima di questa data. Il più noto attivista che usò ripetutamente questa tecnica fu il Mahatma Gandhi che protestò contro le regole inglesi in India e successivamente contro le regole autocratiche della nuova India indipendente!
Personalmente ho praticato solo brevi digiuni di solo cibo. L'esperienza di un'astinenza dal cibo per una giornata la consiglio caldamente a tutti. Intanto perchè si sperimenta la propria forza interiore e la si coltiva. Per una persona in salute non ci sono particolari controindicazioni. Personalmente ricorro al digiuno sia per equilibrare certi miei eccessi col cibo che per preparare certi passaggi interiori. E' un po' come fare ordine in casa e buttare via le cianfrusaglie. Di solito inizio il digiuno la sera prima e termino alla normale colazione del giorno successivo, circa 34 ore. Bevendo acqua ed eventualmente succo di pompelmo o arancia non ci sono grossi squilibri e si può reggere anche una giornata di lavoro non troppo pesante. Il digiuno totale invece porta a grosse alterazione del metabolismo e spesso della coscienza. L'Intento deve essere quindi chiaro e abbastanza forte.