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giovedì 29 novembre 2012

Il cuore di luce della nuova Chioggia: Lusenzo.

Molte persone non sanno che Chioggia è un'isola dentro la laguna. Sanno vagamente che è vicino a Venezia e sul mare. Anche per me in verità è stata una scoperta recente. Il Goldoni scriveva: "Chiozza è una bella e ricca città venticinque miglia distante da Venezia, piantata anch'essa nelle Lagune, isolata ma resa Penisola per via di un lunghissimo ponte di legno, che comunica colla Terraferma". Quando si parla di Chioggia ancora meno persone capiscono la complessa articolazione tra l'isola di Chioggia, la grande Sottomarina con la sua spiaggia e gli altri quartieri e le innumerevoli e popolose frazioni. Non lo sanno anche perchè la città è ancora pervasa di un vecchio contrasto per l'egemonia tra Chioggia centro e Sottomarina, che oggi è la parte più ricca e popolosa grazie soprattutto al turismo di massa e allo sviluppo edilizio imponente e, purtroppo, disarmonico. Parlando con un padovano o un vicentino, tipico turista del mare estivo, sarà facile che ricordi Sottomarina come separata e autonoma da Chioggia. Credo sinceramente che i tempi siano maturi per un salto di paradigma che porti ordine e rilanci una nuova ampia e vitale "Chioggiamarina". Offro di seguito il mio contributo di mediatore elementare perchè ciò si realizzi presto col reciproco vantaggio di tutte le parti.
In Italia le nostre antiche città e le identità ad esse collegate (base di un sano municipalismo, che a volte scade in campanilismo) sono costruite attorno al concetto filosofico del "centro". Un'area della cittadina, fitta di aree direzionali, luoghi d'incontro e monumenti storici concentra in sè un'ampia gamma di funzioni e diventa l'emblema (nelle cartoline soprattutto) dell'intero abitato. Il dibattito che per decenni ha diviso ciosotti (abitanti dell'isola di Chioggia) e marinanti (di Sottomarina) verteva proprio su questo. E il confronto era così acceso da far parlare di una possibile separazione amministrativa tra queste due polarità. Due microculture si confrontavano: i pescatori e gli ortolani. Ora è venuto il tempo di integrare gli insegnamenti di tutte le memorie e identità che gravitano attorno alla Laguna sud per poter confrontarci con gli anni complessi e impegnativi che stiamo attraversando.
Per questo il primo passo simbolico, ma carico di potenti implicazioni e ricadute pratiche, è ridefinire il concetto di "centro" della città. E la mia proposta è che sia definita, tutelata e sviluppata come centro della nuova Chioggia la laguna del Lusenzo su cui si affacciano l'isola di Chioggia, l'isola dell'Unione, Sottomarina ma anche il popoloso quartiere di S.Giovanni e, poco discosto, Brondolo con le antiche vestigia dell'abbazia di S.Michele, nucleo originario di popolamento e di riferimento religioso prima dell'arrivo nell'isola di Chioggia del vescovo di Malamocco (XI sec.), lì giunto dalla romana Aquileia. Concepire una città europea con al centro uno specchio d'acqua è una rivoluzione, ma i tempi sono maturi per riconoscere e celebrare Chioggia come una perla dell'amorevole paesaggio della Laguna sud. Onorare la protezione, il sostentamento e la ricchezza che la laguna ha offerto nel corso dei secoli alle genti che qui hanno vissuto è vitale nel momento in cui quell'ambiente si sta degradando e la città con essa. Chi vuole trasformare Sottomarina in un divertimentificio senza spina dorsale come altre famose località turistiche aborrirà l'idea. Chi crede che uno sviluppo turistico equilibrato che promuova le specificità uniche del territorio sia la chiave del successo del futuro invece saprà cogliere in questa proposta una valenza paradigmatica.
La laguna del Lusenzo è stata valorizzata da un piacevole percorso ciclopedonale. Oggi sulle sue sponde ospita case, parchi, orti, attracchi e nelle sue acque qualche allevamento e i canali che collegano Brondolo alla Laguna. E' uno spazio che è già sentito come comune da tutti gli abitanti delle sue sponde. Risolverebbe il conflitto di prevalenza tra la più popolosa Sottomarina e la più antica Chioggia, anche perchè integrerebbe, supportato da una adeguata politica urbanistica, i quartieri ora "periferici" di Borgo S.Giovanni e Brondolo. Questa nuova identità della città si sta sviluppando da decenni, una spia illustre delle dinamiche energetiche che stanno conducendo a questa bellissima evoluzione è, ad esempio, la realizzazione dell'Isola dell'Unione e, in tempi più recenti, l'istituzione del Palio della Marciliana. Questo evento, di ventennale storia, celebra infatti una competizione tra balestrieri delle contrade di S.Giacomo (la migliore, dove vivo io :-), S.Andrea, S.Martino (Sottomarina), S.Michele (Brondolo e S.Anna), Montalbano (Valli e Piovini). Il messaggio della competizione, anche aspra, è anche quello del reciproco riconoscimento, la trasformazione da nemico ad avversario che mi stimola a dare il mio meglio perchè la posta in palio è la stessa.
Veniamo ora alla delicata questione del nome da dare a questa nuova città, con questo nuovo magnifico centro di luce e l'acqua. Il Lusenzo porta un nome antico, di certo pre-ellenico, che allude probabilmente alla qualità della luce riflessa, mentre Chioggia deriva dal nome romano Clodia. Non è credibile ribattezzare la città "Lusenzia", risolvendo così, con un taglio netto le diatribe campanilistiche. Ma di certo ci vorrebbe un nome che accolga le due anime principali della nuova città e io mi sento di proporre Chioggia Marina, anche perchè quel "sotto" con tutta l'acqua alta degli ultimi anni non mi sembra porti molto bene alle nostre cantine e garage. Inoltre "Sotto" si associa anche ad un giudizio di valore molto comune per cui ciò che sta in basso è inferiore. Dunque prepariamo le bottiglie per brindare con l'anno nuovo alla rifondazione della nuova Chioggia Marina, una città incantevole e vivace, capace di futuro. All'ordine del giorno il rilancio legato alla vocazione del territorio, lo sviluppi dei prodotti agricoli locali, il turismo di qualità, il porto, la tutela della laguna e delle attività di pesca e allevamento di mitili, l'inversione del calo demografico, il rilancio del senso e delle funzioni della comunità. Buon 2013 a tutti!

Francisco Panteghini

Mediatore Elementare

Consulenze di Ecologia Olistica

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