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mercoledì 14 dicembre 2022

Lettera a maestre e genitori sull'utilità educativa delle fiabe modello e bussola sicura

Carissime Maestre, carissimi Genitori,

ho deciso di scrivere questo volume di fiabe(La Bella del Bosco Addormentato e altre Meraviglie, Anguana Edizioni) perchè mi sono accorto che i nostri ragazzi e le nostre ragazze fanno fatica a immaginare storie che finiscano bene. Non è una questione di fantasia, loro replicano i modelli che hanno imparato dall'ambiente circostante: storie, cartoni animati, videogiochi, serie tv, film, video frammentari da tik tok o youtube. Quando qualcuno inventa una storia fa appello sia alla sua abilità di narratore che ai modelli profondi che ha nel cuore, potremmo definirli archetipi che proverà ad incarnare nella vita. In giovane età, specialmente tra i 7 e i 12 anni, si formano le strutture portanti della personalità e più precisamente il modo di vivere i sentimenti. Se un bimbo non impara a gestire a quest'età la paura, ad esempio, farà molta più fatica a fronteggiarla in modo maturo crescendo.

La cultura materialista che si respira in ogni dove oggi lancia messaggi inquietanti, dove la tragedia, la violenza, l'orrore, la mancanza di senso, la noia, la depressione e l'esaltazione egoistica la fanno da padrone, insinuandosi soprattutto nelle anime giovani. Immergersi a giocare per ore ad un videogioco in cui devo uccidere tutti gli altri giocatori lascia un segno potente nella mia psiche: non è vero che non ha alcuna conseguenza. Imparo ad esempio che ciò che conta nella vita è battere gli altri, che non posso fidarmi di nessuno e che devo trovare ogni trucco per vincere, costi quel che costi, che la violenza è lecita.

Le fiabe invece vengono in aiuto dei nostri bimbi con una secolare esperienza nell'insegnare i rudimenti di come vivere bene la propria vita. I protagonisti infatti sono proprio bambini e ragazzi allontanati da casa che intraprendono un percorso di crescita costellato di sfide, fallimenti e successi che li porterà con certezza a trionfare. Generazioni di narratrici e narratori hanno tramandato oralmente e adattato le fiabe ai loro nipoti e nipotine e in ogni vera fiaba il lieto fine è sempre garantito, proprio per insegnare a ogni bimbo chesicuramente riuscirà a realizzarsi al meglio, anche se tutto sembra contro di lui, anche se mostri terribili e incantesimi lo ostacoleranno. Le fiabe sono quindi modelli di successo nella vita che ciascuno può adattare alla propria situazione. Pensate a Cappuccetto Rosso: apparentemente sbaglia tutto sia nel bosco che a casa della nonna ma fa del suo meglio per portare a termine il compito che le è stato affidato e alla fine le forze benefiche la strappano dal lupo vorace prima che sia troppo tardi ,facendole vivere un processo di rinascita.

Questi sono modelli positivi e intrisi di una visione spirituale della vita: infatti in ogni fiaba tutto ciò che viene narrato è indispensabile, succede esattamente ciò che deve succedere in un dato momento, fa tutto parte di un destino. Un destino che ogni piccolo eroe affronta dimostrando le sue qualità e che lo incoronerà al termine della storia. Le fiabe ci aiutano a capire quanto sia importante trasmettere fiducia sia nelle proprie capacità che nella Vita, intesa come una meravigliosa manifestazione di coincidenze e opportunità mai casuali. In una fiaba non puoi cambiare l'ordine in cui si svolgono i fatti, altrimenti si disfa. Così nella vita puoi imparare ad accolgiere ogni esperienza per trarne un insegnamento che ti permetta di migliorarti sempre più.

Possiamo usare le fiabe come una bussola per orientarci nella enorme quantità di prodotti culturali chiedendoci che effetto producono nei nostri allievi, nei nostri figli. Trasmettono convinzioni, modelli, sentimenti utili a realizzarsi nella vita? Oppure sono diseducativi e fuorvianti? Non dobbiamo avere paura di valutare e, se necessario, vietare o allontanare, materiali ed esperienze negative.

Un caro augurio di Buon Natale e buon lavoro maestre e genitori!
Francisco Panteghini mediatorelementare@gmail.com

domenica 30 ottobre 2022

Una modesta proposta per un caloroso Ognissanti

Un bel modo di celebrare Ognissanti è far costruire a figli e nipoti il loro albero genealogico. La prima storia che ciascuno deve custodire è quella della propria famiglia che, per i credenti, non cessa mai di esistere: i nostri cari defunti sono accanto a noi per aiutarci nel Cammino. Onoriamo le Antenate e gli Antenati!
Vuoi passare un 31 ottobre diverso dalle solite macabre proposte? Organizziamo la festa di Ognissanti per grandi e piccoli a Brondolo. Info Francisco 328 7021253

sabato 22 ottobre 2022

Riflessioni sulla mostra Appropriation di Matteo Vanzan

Mi ha sorpreso la mostra Appropriation a due passi da casa: il Museo civico della Laguna Sud ha aperto una porta sul mondo dell'arte cotemporanea grazie alla caparbia intuizione del curatore Matteo Vanzan. In mostra opere di autori italiani e stranieri di rilievo anche internazionale dalla pop art ad oggi (ci sono Warhol, se lo possiamo definire artista, Schifano, il writer Banksy e molti altri).“L’esposizione”, racconta il curatore Matteo Vanzan, “è pensata come un ricco percorso fatto di riferimenti e allusioni per comprendere come l’ispirazione artistica possa spesso provenire da un bagaglio culturale precedente. L’immaginario collettivo diventa pretesto per la riappropriazione di immagini conosciute non solo dagli addetti del panorama culturale, ma soprattutto dal pubblico più vasto: chi non conosce L’ultima Cena di Leonardo o il Giudizio Universale di Michelangelo? Queste opere sono state riprese e contemporaneizzate dagli artisti del Novecento, Andy Warhol e Tano Festa in testa, trasformandosi in nuove icone ed iconografie che appartengono alla nostra società.” Una sorta di “citazionismo” sarà dunque fil rouge di Appropriation con le opere dei protagonisti in mostra affiancate alle riproduzioni digitali delle originali: i Gigli d’acqua di Mario Schifano a riferimento delle Ninfee di Monet, Hans Christian Andersen e Andy Warhol, Il Giudizio Universale di Michelangelo e quello di Tano Festa; e ancora la celebre Venere di Arman ripresa dalla statuaria greca, Giosetta Fioroni che riprende Tiziano, Franca Pisani e Sandro Botticelli fino a Banksy che cita Andy Warhol e Roy Lichtenstein che crea un riferimento con l’evoluzione dell’Albero Rosso di Piet Mondrian. Qui trovi un breve video di presentazione della Rai regionale
Partiamo dal nome forse più famoso della mostra: l'americano Andy Warhol. E' stato probabilmente l'inventore della Pop Art, un'arte americana che si staccava da tutta la tradizione artistica antica ed europea per trasformare in arte, o sedicente tale, gli oggetti del consumo e le celebrità trasformate in icone e moltiplicate attraverso i mass media e opere seriali. Faccio fatica a considerarlo un artista originale, di certo un grande comunicatore che ha fatto della provocazione e dell'egocentrismo sfrenato il centro della sua produzione. In mostra una suo opera dedicata alla fiaba Hansel e Gretel: per l'inventore della pop art ogni cosa può diventare oggetto di produzione artistica e riproduzione in serie, quindi l'artista può divorare e rigurgitare qualsiasi contenuto e qualsiasi forma senza alcun obbligo. Sarà la strada che seguierà, con maggiore raffinatezza, Mario Schifano in Italia.
Commentiamo alcune opere in dettaglio: partiamo dalla rivisitazione grottesca e soffocante della Nascita di Venere di Botticelli. Proviamo a gustare a pieno il capolavoro rinascimentale. La dipinge nel 1485 Sandro Botticelli su commissione della famiglia De Medici, che sappiamo essere tra i grandi ispiratori del nostro Rinascimento. Secondo la lettura ufficiale Venere avanza leggera fluttuando su una conchiglia lungo la superficie del mare increspata dalle onde, in tutta la sua grazia e ineguagliabile bellezza, nuda e distante come una splendida statua antica (pare infatti che Botticelli si fosse ispirato ad una Venus pudica (cioè che si copriva seno e ventre) di proprietà dei committenti. Il volto pare che si ispirasse alle fattezze di Simonetta Vespucci, la donna dalla breve esistenza (morì a soli 23 anni) e dalla bellezza "senza paragoni" cantata da artisti e da poeti fiorentini. Venere viene sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a un personaggio femminile con cui si potrebbe simboleggiare la fisicità dell'atto d'amore, che muove Venere col vento della passione. Forse la figura femminile è la ninfa Clori, forse il vento Aura o Bora. Sulla riva una fanciulla, forse una delle Ore che presiede al mutare delle stagioni, in particolare la Primavera, porge alla dea un magnifico manto rosa ricamato di fiori per proteggerla (mirti, primule e rose).
Se però indaghiamo più a fondo, grazie anche ai contributi sull'arte sacra di Fausto Carotenuto, possiamo sovrapporre anche una lettura spirituale e universale all'opera. Non dimentichiamo che Lorenzo de Medici aveva avviato e protetto l'accademia Neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino in quegli anni a FIrenze. Inoltre gli artisti medievali e poi rinascimentali dovendo rappresentare temi sacri adottavano uno specifico gergo e degli obiettivi educativi: le loro opere cioè avevano il fine di elevare la consapevolezza di chi osservava e "leggeva" l'opera. Secondo la teoria della triarticolazione dell'anima, ripresa fino ad oggi anche dal filosofo Rudolf Steiner questo quadro potrebbe rappresentare il processo di incarnazione: lo Spirito - angelo spinge l'anima cosciente (la donna abbracciata strettamente a lui) agitando il mare delle emozioni umane fino alla nascita dell'anima che sente, quella legata al cuore. Sulla terraferma invece si appresta a vestire le anime con la fisicità e la parte mentale che decifra, cataloga, moltiplica proprio ciò che è materiale. Sparsi per il quadro ci sono fiori che vengono sparsi dallo spirito: sono i pensieri luminosi, le intuizioni che vengono regalati alla mente umana. L'opera che troverete alla mostra è un colpo allo stomaco: tutto viene stravolto, sporcato, inquinato a rappresentare il momento presente dove sia da un punto di vista ambientale che culturale la bellezza, l'armonia e i messaggi positivi vengono meno.
C'è un'opera dedicata alla Nike di Samotracia (museo del Louvre). L'originale "Vittoria" (=Nike in greco) fu scolpita per celebrare la vittoria navale degli abitanti di Rodi alleati con i ROmani contro i Siriani guidati dal cartaginese Annibale in fuga dalla terra natia e braccato dai nemici giurati romani. La statia rappresenta quindi la dea della vittoria che scende sul campo di battaglia a sancire a chi spetterà il successo. Nella mostra troviamo una piccola opera che presenta un riproduzione della nike tagliata a metà dai piedi alle spalle. A queste due metà sono state accoppiate le sezioni di un'altra statua, presumibilmente una copia dell'imperatore Augusto.
C'è anche una citazione del famossissimo gesto creativo di Michelangelo in cui Dio crea Abramo protendendosi verso la terra. L'originale è un affresco commissionato nel 1511 dal papa Giulio II sulla volta della cappella Sistina. Il profondo senso spirituale della visione giudaico-cristiana è qui riassunta in un gesto: l'uomo è fatto a somiglianza del suo creatore e quindi ne è figlio, che deve evolvere, crescere, moltiplicare le sue forze fino a ritornare alla Casa del Padre! E' una delle opere simbolo del Rinascimento che era un movimento profondamente cristiano e desideroso di innalzare l'uomo dai suoi istinti e basse emozioni al senso elevato di essere al centro di un universo creato per la sua crescita. L'opera in mostra di Tano Festa (altro artista della pop art italiana anni 60-70) mostra le due mani separate da cornici viola e tra loro un nuovo quadro dal sereno motivo. Quel che resta è la separazione tra umano e divino, con un senso di serena accettazione, come qualcosa che deve essere così.

L'ultimo nome celeberrimo della mostra è il writer inglese contemporaneo Banksy, di cui riporto alcune opere per preparare la riflessione sull'opera esposta.

Il muraless sopra è una citazione contemporanea in piena epidemia Covid della Ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer (XVI secolo). Banksy rielabora moltissime opere d'arte e simboli del pop mondiale a cui però offre sempre nuovi significati e graffianti critiche al sistema sociale, politico ed economico dominante. Nella mostra è visibile un suo lavoro su un dollaro americano dove compare un soldato armato e, dall'altra parte dell'effigie di G.Washington, la scritta "Dismaland, amusement park - BANKSY". Dunque il potere mondiale americano viene svelato da un lato e viene anche sbeffeggiato con l'equivalenza che il mondo del consumo di stile americano è un grande parco dei divertimenti in cui rimanere distratti mentre il potere opera indisturbato.
Tra le opere c'è anche una locandina del noto film Matrix, più precisamente del sequel Matrix Reloaded. Quel film ha segnato un'epoca ed era stato capace di mandare potenti suggestioni al movimento di contestazione del "sistema". Nel secodno film il messaggio sovversivo del primo viene in gran parte smontato, deludendo molto le aspettative del pubblico più attento: restano uguali e esasperati gli effetti speciali e i personaggi amati ma i messaggi profondi vanno perduti. NEll'opera in mostra la locandina del film è oscurata da strisce di carta che coprono gli occhi dei personaggi e parte del titolo, quasi che questo secondo film mutilasse, prendesse in ostaggio il primo.
Perchè non rivedersi alcune scene del film? Inizio https://www.youtube.com/watch?v=tsvYSzdL97w Scena chiave Matrix primo allenamento pillola rossa: https://www.youtube.com/watch?v=Emk1xjv_y_M Neo è l'eletto: https://www.youtube.com/watch?v=RV4sgZ3qkK8

venerdì 14 ottobre 2022

Grazie Baricco!

Di recente ho scoperto che Alessandro Baricco ha iniziato un aspro duello con la leucemia. Gli faccio i miei migliori auguri e qualche preghiera. Ma più di tutto sento il bisogno di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per la cultura italiana e che spero potrà ancora fare. Io l'ho conosciuto per colpa di mia sorella Barbara, maggiore di 2 anni, e innamorata di questo giovane intellettuale bello, colto e dotato di una acuta intelligenza unita ad un grande senso teatrale. Nei primi anni Novanta teneva la trasmissione Pickwik, del leggere e dello scrivere: in seconda serata guidava un viaggio nella letteratura mondiale unendola a riferimenti storici, artistici e soprattutto musicali. Baricco, laureato in filosofia estetica aveva iniziato da alcuni anni la sua carriera come saggista musicale e come giornalista culturale, recensendo concerti, eventi, autori ecc. Questa sua passione per la musica si è riversata più volte nella sua prosa, sia come citazioni dirette (il monologo Novecento il cui protagonista è un pianista fuori dall'ordinario) sia come attenzione al ritmo, alla cadenza, alla velocità di esecuzione che nella sua migliore prosa alterna degli "adagio" a degli "andante", "allegro" e via dicendo. Ho letto ai miei studenti di quinta itis i primi capitoli di Seta: ogni capitolo una paginetta, ogni capitolo un salto di tempo e di spazio, correndo velocissimo, indugiando in qualche particolare apparentemente ininfluente che però ti permette di gustare a pieno le accelerazioni che seguono.
Lo presento ai miei studenti come uno dei nostri grandi scrittori. La nostra antologia si ferma a Italo Calvino e Umberto Eco, e siamo negli anni Ottanta, quarant'anni fa! Amo Baricco perchè è molto più che uno scrittore. E' un divulgatore culturale di consumata abilità che era riuscito persino a commuovermi nel presentare il dramma teatrale Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand (guarda il video). E' un intellettuale a tutto tondo che ha coraggiosamente indagato il mondo della contemporaneità senza arroccarsi nella torre d'avorio dei classici. Ha scritto saggi illumimanti come I barbari, dedicati ai giovani del nuovo millennio. Mi sento di affermare che tutta la sua carriera è stato un continuo gettare ponti con i giovani, col futuro, con quello che sta avvenendo e ancora verrà. Ha avuto il coraggio di svecchiare lo stile e il lessico, di portare nella letteratura il volgare, l'osceno, il triviale senza il compiacimento o il gusto dell'orrido che possiamo trovare in un Ammaniti ma con la mano sicura di un pittore che, volendo dipingere la realtà, ammette sulla sua tavolozza tutti i colori necessaria, finanche i più cupi. Non c'è in lui il gusto della provocazione ma un forte realismo che però trasfigura in un sapiente dosaggio che dà colore ai personaggi, ritratti anche nelle situazioni più tragicomiche.
Ha scritto libri storici, rinnovando completamente il genere. Si muove con la stessa competenza, realismo e leggerezza nella Francia di metà Ottocento (Seta), su un transatlantico inglese ai primi del Novecento (Novecento) come in una parrocchia di periferia italiana contemporanea (Emmaus. Quando ho letto Emmaus mi sono fermato, la crudezza di quel libro mi ha scioccato, però a distanza di anni riconosco a Baricco il suo continuo mettersi in gioco facendo letteratura e cultura sui nodi caldi della nostra società, senza moralismi o giudizi preconfezionati. Baricco inoltre ha fondato nella sua Torino la scuola di scrittura Holden dedicata alle "contemporary humanities", una scuola di respiro internazionale che insegna l'arte di narrare e di tutte le contaminazioni che possono nascere da una buona narrazione: letture ad alta voce, spettacoli teatrali, sceneggiature di film. Lui stesso ne è testimone con il riuscitissimo film La leggenda del pianista sull'Oceano di Tornatore, trasposizione del suo monologo teatrale Novecento. Credo che per lui sia stata una enorme soddisfazione che il maestro Ennio Morricone abbia curato la colonna sonora del film che è anche un riassunto della storia musicale dei primi del Novecento.
Il personaggio Danny Boodman TD Novecento è un'invenzione eccezionale che conquista di pagina in pagina e commuove nel finale. Commuove ma anche interroga. Non poteva finire diversamente? Ed inoltre: il personaggio riceve questo nome ingombrante (che prima era un numero, adesso è un nome, dichiara orgoglioso il padre adottivo) perchè è nato "nel primo giorno, del primo anno di questo fottutissimo secolo" ed in questo non è secondo me improprio vedere un riferimento, un po' serio e un po' faceto, ad un'allegoria del secolo scorso. Il libro è del 1994, dopo la svolta epocale del crollo dell'URSS, la riunificazione della Germania, il trionfo del turbocapitalismo angloamericano. E qui nasce un libro che finisce con una grande, liberatoria esplosione. Finisce un mondo, anche se un altro è già nato e corre veloce. Chi rimane attaccato a quelle che per decenni sono state le certezze rischia di fare la stessa fine, ma Baricco non critica la scelta del suo personaggio, unico a non scendere dalla nave quando ancora potrebbe e il discorso diventa quasi metafisico, sul senso della vita e sull'accettazione della morte.
A Baricco la Francia piace oltremondo, tanto che ritorna in citazioni e ambientazioni in molte sue opere come nel citato Seta che un regista francese ha trasformato in un film drammatico, o come in Oceano Mare una, tra le tante di Baricco, in cui si celebra l'amicizia tra personaggi apparentemente inconciliabili che diventano in realtà perfettamente complementari. Non è uno sguardo cinico o disperante il suo, ma acuto, capace di portare ordine nel disordine, di trovare una trama anche nel groviglio più intricato e apparentmente casuale. C'è serpeggiante un senso del Destino con cui i personaggi si devono confrontare, che possono persino rifiutare con gesti titanici o abbracciare fino all'estremo sacrificio. C'è sempre l'impressione che un senso, anche se non viene mai suggerito dall'autore, ci possa essere e che riflettendoci su poss raggiungerti. Per tutto questo grazie Alessandro Baricco!

lunedì 5 settembre 2022

Recensione del libro "La coscienza dei luoghi" di Pierluca Zizzi

Ho accolto con piacere la richiesta dell'editore Lindau di una recensione al libro di Pierluca Zizzi "La coscienza dei luoghi. Manuale di geomanzia intuitiva. Allineare l'anima al cuore della terra". Dopo averlo letto e aver individuato alcuni sue specificità ho avuto anche il piacere di poter porre all'autore una serie di domande puntuali. Il modo di intendere la "geomanzia" è quello stesso ad esempio del sensitivo artista sloveno Marko Pogacnik e non quello codificato dalla tradizione come interpretazione di segni per compiere divinazioni. Tutto si regge sulla percezione individuale che si può sviluppare con appositi esercizi. Zizzi viaggia orgogliosamente solo nel senso che è fuori da gruppi organizzati e gerarchie, riconoscendo solo il confronto tra pari. Il suo tentativo di sintetizzare il suo percorso è encomiabile, anche se per chi è addentro a questo campo di studi troverà molte interpretazioni completamente soggettive e un tono spesso irriverente, ma comunque giocoso. Si può giocare su questi temi? Si può avventurarsi in questo universo percettivo senza protezioni? Senza "raccomandare l'anima"? Qui ognuno darà le sue risposte.

Se ci fossimo incontrati 10 anni fa quando scrivevo "La Forma dell'Acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta 2012" avremmo trovato molti più punti in comune ma l'esperienza successiva mi ha portato a riappropriarmi della mia tradizione cristiana e con essa del continuo chiedersi cosa è giusto e cosa è sbagliato, dov'è la luce e dove l'ombra, dove l'illuminazione e dove l'inganno della tentazione perchè, come scrive san Paolo, ci sono invero molti dèi e molti signori ma solo uno è il Padre. Note conclusive sul libro sono che è corposo (ben 340 pagine) con molti esercizi guidati, il costo è di ben 24,00 euro e contine un piccolo apparato di schemi e immagini evocative in bianco e nero (lo puoi acquistare qui). Zizzi è anche autore di un altro corposo volume sulla Geometria Sacra ed è autore di diversi giochi da tavolo: ha pubblicato “Simurgh” e la sua espansione, “Dungeon Heroes Manager” e sempre per GiochiUniti “Mostrite”. Nel 2017 ha visto il grande successo di “Tang Garden” con Thindergriph e “Barbarians: The Invasion”. Auguriamo quindi a tutti una buona evoluzione per una vita più armoniosa con la Natura e più realmente umana!

1. perchè ha ritenuto di dover ridefinire la pratica della geomanzia distaccandola dal suo uso tradizionale codificato?

Più che una ridefinizione volevo riproporre ed evidenziare alcuni aspetti che richiedono meno specializzazione e aderenza alla tradizione delle discipline geomantiche al fine di attirare un grande numero di lettori che possono essere "spaventati" dalle modalità classiche alla quale la parola si riferisce di solito.

2. Quali elementi innovativi porta al lettore?

Spero quelli che caratterizzano quasi tutte le mie opere di divulgatore e di scrittore ovvero porre la pratica sul campo e l'esperienza personale prima dell'insegnamento da parte di formatori. Lo scopo finale è immettere fiducia da pari a pari, nei lettori e in chi approfondisce e distanziarsi dai percorsi iniziatici. Serve potere e conoscenze personali, in aggiunta il seguire le intuizioni di chi legge verso strade proprie e allontanarsi, paradossalmente, da quelle proposte da me nel libro.

3. in più punti nel libri si critica l'onda culturale New Age, peraltro senza definirla chiaramente, quali sono i pericoli che vede in questa tendenza?

He he... potrei scriverci un libro sui pericoli, probabilmente un giorno lo farò. La New Age, intendendola come normalmente viene vissuta nei centri olistici e in una certa letteratura, è pura espressione del consumo, sostituendo con incoscienza il prodotto da supermercato per riempire la pancia con i prodotti da maestrini spirituali da somministrare all'ego. La quasi totalità delle persone che hanno fatto percorsi New Age, e più in generale la spiritualità moderna, hanno fallito gli obiettivi che si erano prefissati. Dunque un'autocritica è necessaria e prendere l'armi contro di essa, per me, è obbligatorio.

4. nel suo libro scarseggiano (saranno meno di una decina) riferimenti ad autori e consiglio di altre pubblicazioni. E' una scelta ponderata? Non rischia di "tagliare le radici" da cui si è sviluppato il suo lavoro privando il lettore di un utile confronto col suo percorso di conoscenza?

La scelta è ponderata per due motivi. Il primo e il più importante è che io voglio proporre la mia esperienza negli anni come garanzia del funzionamento di quello che divulgo. La seconda è squisitamente, o amaramente, letteraria e stilistica... io scrivo con pochi riferimenti esterni preferendo che i lettori li cerchino per loro conto se lo desiderano.

5. p. 34 scrive " maggiore è la vostra distanza dalla natura e dalle vostre origini e maggiore sarà la velocità in cui verrete trasformati in macchine biologiche al servizio del consumo, schiavi senza emozioni di chi vi vuole spenti e acritici". Chi sarebbero queste eminenze grigie più volte evocate? E' sufficiente "tornare alla natura" per cambiare lo scenario apocalittico attuale?

In ordine sparso e senza classifiche di cattiveria che farebbero solo ridere: -La massa di quel 90/95% di persone che ha un credo materialistico o un ego spiritualizzato che è anche peggio. -I veri governi che tirano le file dell'economia mondiale (circa un migliaio di persone che hanno creato parole come complottismo, antivaccinisti, antidemocratici ecc). -Un insieme di intelligenze aliene che influenzano con vari sistemi le menti di otto miliardi di persone. -Ogni essere umano che non riesce a vincere il conformismo e le paure di base nelle quali siamo immersi tutti e che dunque si schierano inconsapevolmente contro se stessi. -Stereotipando per categorie e mestieri la maggioranza di politici, giornalisti, militari, massoni (non tutti, molti sono schiavetti inconsapevoli) e ovviamente scientisti che "credono nella scienza" ovvero la frase più digitata da due anni in rete... che immagino si commenti da sé. Finalmente verrò classificato anche io con le definizioni di cui sopra che ovviamente rifiuto in toto. (scherzo). Per la seconda domanda la risposta è: "Sì" se il ritorno alla natura è fatto con il cuore e l'intuizione animica. Di collezionisti di insetti o esperti di geologia sono già piene le università.

6. cosa pensa lei della reincarnazione? E' un cambio di prospettiva che permette di interpretare in modo completamente diverso visioni e memorie, lei la ammette?

Sì, penso di averlo anche scritto. La reincarnazione "giustifica", e talvolta spiega bene, molti fenomeni umani personali e sociali, dalla storia di certi doni a quella delle nazioni. Ma, chi la usa per spiegare tutto ricade nel modo della fenomenologia New Age che io tanto avverso.

7. in più punti (es. p.133) sembra criticare o schernire coloro che misurano le energie dei luoghi come i radiestesisti: non ritiene utlie il lavoro di un Marco Nieri o di un Rudi Toffetti nella decodifica dell'uso cultuale dei luoghi antichi? L'ho riletta e direi che non c'è traccia di scherno. Avverto i lettori di non fidarsi di tutti ma di sviluppare discernimento sia dalle etichette che dai grandi nomi o definizioni storiche come "druido". Per quanto riguarda i due nomi che mi ha fatto reputo "quello che ho letto di loro" molto interessante. Ma io giudico o mi faccio un parere solo conoscendo di persona, stringendo loro la mano e mangiando una pizza con loro, il resto è quasi inutile.

8. p.93 scrive "esseri umani non illuminati non possono sopportare l'esposizione a queste frequenza (24000 bovis)": cosa significa per lei essere illuminati? E lei personalmente si sente parte di questa cerchia eletta?

Intendevo che l'esposizione PROLUNGATA a quelle frequenze è possibile senza danni per persone ad esse abituate o in accordo con esse per natura o raggiungimento spirituale. Si tratta di una fenomenologia estremamente personale e di difficilissima classificazione. Forse sono stato troppo sbrigativo nello scrivere. Alla prima domanda potrei, anche in questo caso, rispondere minimo con una decina di pagine tra loro molto contraddittorie, dunque dovrà pormi la domanda di persona, come spero che accada. Alla seconda rispondo "no", con una strana riserva. Nell'arco della mia vita ho avuto una decina di episodi di bliss, o se preferisce di illuminazione temporanea e spontanea. Ho avuto anche esperienze di fortissima alterazione di coscienza semi spontanee. Di entrambi i tipi non parlo mai volentieri per non creare l'effetto "santone illuminato" che mi repelle.

9. a pag. 117 dedica un capitoletto alla linea micaelica. Cosa pensa dell'influsso micheliano nella nostra epoca (cito il contributo di Fausto Carotenuto in proposito)? Si sente parte della "schiera" di suoi seguaci?

Ha ha oddio no. Non faccio parte di nessuna schiera e penso di aver scritto proprio in quelle pagine che quel tipo di energia e forma pensiero mi è distante, poco affine e talvolta "sostanzialmente avversa". Per la prima domanda direi che dovremmo intenderci sul significato di "influsso micaelico" e dei confini temporali della nostra epoca. Mi consenta, scherzosamente, di parlare con il signor Michele nella prossima frase: "chicco il diavolo che stai calpestando ha vinto tutte le guerre e le battaglie, cambia arma che quella è senza filo. Inoltre ti devo far notare che se separi lui da te tagli te stesso e dunque dai un messaggio sbagliato a chi fa il tifo per te o per lui. Pensaci ragazzone di luce".

venerdì 15 luglio 2022

Ultimo fine settimana della mostra Bodhi a Palazzo Goldoni

Un gruppo eterogeneo di artisti dell'immagine durante il lockdown ha reagito alla strisciante sensazione di oppressione e sfiducia con un progetto coraggioso e ispirato che riunisce fotografie, video ed elaborazioni mixate di simboli ed emozioni primarie. Si tratta dei fotografi Sara Porzionato e Davide Arduini e della scenografo bolognese, audio e visual artist. La mostra è ospitata gratuitamente da Palazzo Goldoni (Rione Duomo 307 a Chioggia) che ne ha riconosciuto il valore etico e artistico. L'ingresso e libero e gli artisti sono a disposizione per spiegare il loro percorso. L'apertura è serale dalle 21 all 23.
Domenica sera 17 Luglio sarà la sera di chiusura e ritorneranno le installazioni audio e video di Giovanni Margotto (potete vedere i suoi lavori su https://www.audiovisualart.it/). Nel gruppo è l'artista più maturo e con una serie di realizzazioni e performance notevole. Innamorato di una chioggiotta si è trasferito qui in laguna da alcuni anni. Il suo contributo, proiettato su una facciata interna di Palazzo Goldoni, che arriva ai 7 metri per 7 è un impegnativo percorso che dura oltre 20 minuti. Compaiono archetipi e immagini sacre che vengono poi moltiplicate, infrante, angosciosamente smarrite o biecamente rese martellanti e persecutorie. Si parte da situazioni armoniche per attraversare la disarmonia e proseguire il viaggio. Intelligente ma decisamente impegnativo. Da vedere per chi non si accontenta della banalità scontata.

domenica 3 luglio 2022

Il Genio Naturalistico dei Sudtirolesi

Da anni passo qualche giorno di ferie in Sudtirolo: da Merano alla Val Venosta, da Klausen a Sterzing e alle sue valli alpine. Ho una grande ammirazione per la gente di quelle terre e quest'anno finalmento ho capito come sintetizzare in una frase quella simpatia che mi ispirano da mille particolari e dalla gestione del loro incantevole paesaggio.
I Sudtirolesi coltivano il loro genio naturalistico creando attività e opere in armonia con la loro terra. L'amore per la natura è fortemente radicato e tramandato. Alla libreria Athesia è normale dedicare un'intera vetrina ai libri per bambini dedicati alla natura, sia per la conoscenza che per il gioco. I negozi di giocattoli accolgono bellissimi modellini di animali e macchine agricole. Sembra che tutto conduca per mano il bambino a crescere conoscendo, ammirando e imparando come gestire la natura, primo fra tutti piante animali coltivati.
La cultura contadina di montagna è ancora presente, orgogliosamente difesa e politicamente sostenuta. Molte persone abbinano il lavoro fuori casa con le attività manuali o meccanizzate del loro maso. Molti allevano animali e piccole stalle punteggiano il paesaggio. I contadini tenacemente continuano a sfalciare i pendii e raccogliere con cura quello che sembra un prezioso raccolto. Ho avuto modo di visitare i Giardini aromatici in Val di Vizze: con la cura del dettaglio quest'azienda ha saputo creare orti bellissimi dove accanto a piantee da fiore e aromatiche trovano posto la piantaggine e il verbasco, che mai avevo visto coltivare!
A qualcuno non piacerà ricordare la passione sudtirolese per la caccia. Io non sono un cacciatore ma avverto che qui la tradizione e l'oculata gestione fanno in modo che il prelievo sia contenuto e una sana popolazione di cervi, camosci, caprioli riempia i loro monti. Esporre un trofeo, come ad esempio un maestoso palco di cervo, non è tanto una esibizione narcisista ma la riprova di una antica benevolenza degli dei silvani verso l'uomo che li ama e li governa.
Un'ultima riflessioni sulla radicata tradizione cristiana, che si avverte subito diversa da quella di lingua italiana: qui i cimiteri si accompagnano ancora alle chiese con lapidi immerse nel verde e nell'immancabile contenitore per l'acqua santa, si tramandano preghiere e usanze per le varie feste dell'anno come la bellissima benedizione delle soglie la notte delll'Epifanica (M K B sta per i tre re magi Melchiorre Kaspar e Baldassarre) o i mercatini di Natale.
Concludendo questa riflessione voglio ricordare con che amore e forte intuizione gli abitanti della Val d'Ultimo si prendano cura dei larici millenari di St. Gertrude. Un luogo vero e proprio luogo sacro in natura che si ricollega all'antico uso dei boschi sacri. Diplomaticamente il cartello parla di "monumento naturale" ma io credo che l'anima del sudtirolese lo viva in modo ancora più profondo.
Non credete a quanto vi ho raccontato e documentato (tutte le foto sono state scattate da me a Stering -Vipiteno, tranne l'ultimo cartello)? Fate la vostra esperenza! Esplorate vallate e città, andate nei masi a comprare i prodotti tipici, chiedete ai cacciatori le loro storie! Fatevi pervadere dall'amore per la propria terra e ricordate che questa terra ha dato i natale ad Alexander Langer, grande anima del movimento Verde nazionale. Indipendentemente dalla lingua chi ama la natura trova modo di capirsi e cooperare.

sabato 11 giugno 2022

Scriviamo insieme il tuo libro

La redazione del mio ultimo libro Amare la Terra e ritrovare Noi Stessi è stata un'esperienza nuova, condivisa, partecipe. Eì un volume collettivo, un volume a cui 24 persone hanno offerto i loro contributi, certo su mio stimolo, ma ne hanno condiviso la visione e ciascuno a suo modo ha accettato di partecipare. Molti hanno scritto autonomamente ed io ho solo fatto la revisione, altri hanno offerto delle riflessioni che io ho introdotto e collegato al resto dell'opera, infine alcuni hanno scelto la strada dell'intervista che poi io ho confezionato. Sono stati due mesi di intenso lavoro che mi hanno fatto rinascere la voglia di scrivere per me e per gli altri e quindi ho deciso di mettere a disposizione la mia rapida penna e la mia rilettura a tutte le persone che vorrebbero scrivere un libro ma non trovano il tempo, il coraggio o la tecnica giusta.
Lo scriba che su dettatura o rielaborando appunti sparsi ricomponeva un testo unitario esiste da quando esiste la scrittura. Gli anglosassoni oggi hanno coniato il termine ghost writer, ovvero scrittore fantasma, che presta la sua opera e poi sparisce. A me non interessa comparire, mi interessa mettere a disposizione un talento perchè altri possano realizzare a pieno le loro potenzialità. Scrivere un libro è una grande impresa, e non finisce con la pubblicazione: resta l'ampio campo della promozione, della distribuzione e del rapporto coi lettori. Se hai un libro nel cassetto non aspettare! Sentiamoci e capiamo come posso esserti utile! Scrivimi a mediatorelementare@gmail.com o chiamami al 328 7021253

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mercoledì 27 aprile 2022

Iniziata la promozione del nuovo libro Amare la Terra e ritrovare Noi Stessi

A meno di un mese dalla pubblicazione di Amare la Terra e ritrovare Noi Stessi ho avuto l'occasione di presentare il libro a Chioggia e in Valcamonica. Stanno arrivando le prime recensioni dalla stampa e soprattutto dai lettori. Questo libro è un mezzo di conoscere persone in sintonia con la mia visione e fare passi insieme. Inoltre è un libro plurale scritto da 24 autori che ho coordinato con successo: in soli due mesi abbiamo prodotto le bozze e in soli due mesi Anguana Edizioni ne ha tratto il libro.
La copertina rappresenta una bambina che impara a nuotare. In questo gesto semplice e armonioso procede con fiducia, affidandosi alle onde ad occhi chiusi. Sotto di lei il mondo marino e la sirena che lo guida la sostiene delicatamente. Questa è la mia visione, figlia della mia esperienza: ogni volta che un essere umano fa un passo verso la natura quello lo ringrazia e lo sostiene perchè c'è un intimo legame connaturato nel destino dell'umanità, custode di questo paradiso terrestre.
Il prossimo appuntamento di persona sarà l'8 maggio a Vittorio Veneto ospite dello spazio culturale Porta Fucsia. Se vuoi organizzare una presentazione o venirmi a trovare a Chioggia chiamami al 328 7021253. Se hai letto il libro e vuoi diffondere la tua recensione c'è la pagina Facebook dedicata al libro!

venerdì 11 marzo 2022

In arrivo a fine mese il mio nuovo libro: Amare la Terra e ritrovare Se Stessi

Francisco Merli Panteghini approda al suo terzo libro con una serena ispirazione: dare utili testimonianze dei "terrestri", coloro che stanno riscrivendo la storia della loro vita legandola a doppio filo con quella della Madre Terra. Anche questo libro, come il precedente La Forma dell'Acqua, arriva in un momento di crisi e rinascita. Facendosi interprete del malessere che la pandemia ha instillato nelle nostre coscienze, Panteghini tesse delicatamente conversazioni che sono fili d'erba che parlano di rinascita in armonia con le sagge leggi della natura.

I coautori sono agricoltori, pescatori, naturopati, artigiani, genitori in cerca di nuova educazione. E' un volume collettivo e sfogliando l'indice se ne può apprezzare la ricchezza. L'autore si è fatto da parte mettendo a disposizione degli altri la sua capacità di ascolto e la sua penna agile. E' un lavoro corale ma capace di ospitare punti di vista diversi e intuizioni le più disparate che vi sorprenderanno.

Il volume è edito da Anguana Edizioni, una piccola casa editrice di Sossano (VI) attenta ai temi ambientali e viene distribuito da LIBRO CO ITALIA (San Casciano, FI) e FASTBOOK SPA (Trezzano s/N, MI). Il libro può essere acquistato online su Il Giardino dei Libri, Macrolibrarsi e IBS. Il costo di copertina è di 14 euro.

Elenco dei contributi raccolti nel libro:

1. Prendersi cura della Terra per trovare la pace interiore, intervista all'erborista genovese Marco Fossati
2. Per un'economia terrestre: l'ittiturismo da Alessandro Boscolo (Chioggia), l'agriturismo Prestello (BS), l'azienda agricola Luna Piena (Lozio, BS)
3. Dal giardino formale all'ortogiardino , la visione del permacultore Paolo Vergine (Udine)
4. Un turismo responsabile , della dott.ssa Barbara Panteghini (Bienno, BS)
5. La rinascita dell'artigianato , il liutaio Enzo Guido (Chioggia), il cestaio Lucio Avanzini (Bienno, BS) e i progettisti di interni Rampon Bros (San Donà di Piave)
6. La via della salute del corpo e dell'anima, la naturopata Ilaria Pege (Padova) e la shatsuka Erica Rossetti (Chioggia)
7. Educare facendo, esperienze di educazione parentale e scuole aperte
8. La rinascita della fitoalimurgia, entriamo nel mondo delle erbe con Graziella De Nizza (Urbino)
9. Arte e graffiti per svegliare l'umanità, l'esperienza del pittore Mark Cominini (Cividate BS)
10. Amici alberi, pilastri della Terra, dott.ssa Roberta Piferi (Val D'Aosta)
11. Autoproduzione domestica con l'esperienza di Daria Voltazza (Piove di Sacco, PD) e le nonne di una volta. Riflessioni sul commercio equosolidale con Giorgio Rossi
12. Saperi antichi per uomini di oggi, la radiestesia di Rudi Toffetti (Val Chiusella, TO)
13. Spiritualità terrestre, intervista all'insegnante di yoga ed esperta di astrologia karmica Elisa Barato (Vigonza, PD)


Elenco delle presentazioni pubbliche già in calendario:
sabato 2 Aprile ore 11.00 nel giardino di Palazzo Goldoni (Chioggia)
venerdì 15 Aprile ore 20.30 all'agriturismo Prestello (Bienno, BS)
Sabato 16 Aprile ore 17.30 al Bioristoro Cristo Re (Bienno, BS)
Venerdì 29 Aprile ore 21.00 alla Porta Fucsia (Vittorio Veneto, TV)

Presentazione dell'autore

Francisco Merli Panteghini è figlio di emigranti italiani, lombardo lui e trentina lei, e per questo nasce in Brasile ma cresce in Valcamonica (BS). Si laurea in Storia Contemporanea a Venezia con una tesi sulla stampa satirica a Milano nel 1848 e poi si specializza come insegnante di lettere, alternando lavori d'ufficio e di webdesign. Nel 2005 pubblica uno studio sulla nascita delle Acli nella Sinistra Piave su commissione della cooperativa Insieme Si Può: “Nati schiavi, ma figli di re”. Dopo un difficile esordio nella scuola decide di dedicarsi al giardinaggio e dopo alcuni anni è uno dei fondatori dell'associazione Giardinieri BioEtici. Nel 2012 risale la Brenta e l'anno successivo pubblica il diario di viaggio con Anguana Edizioni "La forma dell'acqua. Pellegrinaggio a risalire la Brenta". Si sposa e si trasferisce a Chioggia dove fonda e dirige l'associazione ambientalista Amico Giardiniere. Di recente è tornato all'insegnamento di italiano, storia e geografia nelle scuole medie della città lagunare e fa parte degli Insegnanti a Colori.