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mercoledì 11 novembre 2020

La serrata non è la risposta migliore alla psicopandemia

E' novembre e tornano le chiusure generalizzate che dovrebbero salvarci dall'epidemia. Forse saranno di aiuto a rallentare il contagio che di per sè è fisiologico per un'influenza virale. Di certo sono un danno per la nostra economia, i nostri diritti civili e politici e la nostra psiche. Ho sentito l'intervista a Sonia Savioli, autrice de Il giallo del Coronavirus, a Radio Gamma 5 in cui si analizzava l'epidemia ridefinendola psicopandemia. Ho trovato molto corretto e frutto di un'ottima intuizione ricategorizzare il fenomeno inserendo a pieno titolo la componente psicolgica: questa esperienza sta diffondendo paure e incrinando la nostra fiducia negli altri.
Davanti a questa gestione della malattia ci troviamo isolati per legge e interiormente deprivati della indispensabile relazione con gli altri. Ho vissuto con sofferenza la chiusura di marzo aprile: sono ingrassato di 10 chili. Stavo a casa a trangugiare schermi e cibo, insoddisfatto e incapace di dare un senso a questa prigionia. Per di più ero in cassa integrazione di un'azienda turistica: 500 euro al mese. Il 15 giugno l'azienda ha riaperto per poi chiudere di nuovo a fine ottobre mentre solitamente lavorava da febbraio a novembre. Il fatturato comparato agli stessi mesi del 2019 è stato del 30% in meno. Fortunatamente è un'azienda solida e ha retto il colpo.
Ma quanti non ce l'hanno fatta? Quante piccole realtà sono state consumate sull'altare della sicurezza medica? Troppe! Il governo dell'avv.Conte ha delle grossissime responsabilità, come anche le regioe che si sono appitattire ai diktat dello stato d'emergenza come se stessimo combattendo una guerra. Passi per i primi mesi ma ripetere lo stesso schema dopo tutta la sofferenza che ha generata, le morti solitarie degli anziani isolati dai loro familiare e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo pagato un prezzo altissimo e ora ci viene chiesto ancora di continuare quietamente a sacrificarci. Ma cosa è stato fatto per evitarlo nei mesi estivi? Quali provvedimenti per raffornzare la medicina del territorio che dovrebbe essere la prima linea che dispone cure domestiche per chi si infetta? Che formazione e strumenti aggiuntivi hanno ricevuto i nostri medici? A giudicare dai risultati poco o nulla di efficace è stato messo in atto, come se si volesse esasperare nuovamente la situazione. Sicuramente ha esasperato molti che si sono spostati all'opposizione di questo governo, magari senza identificarsi con la destra ma semplicemente in un silenzioso partito del buon senso. Ma viene fatto divieto di manifestare o ritrovarsi a discutere. Siamo in un triste crepuscolo della nostra democrazia dove contano più le task force (già il nome americano dice molto, come pure il "lockdown" invece di chiusure) che il volere degli elettori. Il prossimo anno si vota anche qui a Chioggia ma in che clima e con quali dibattiti se l'aggregazione è vietata e la dittatura sanitaria impera? In quale sede potremo difendere nostri diritti?

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