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domenica 20 dicembre 2015

le virtù del Cuore

Con alcuni amici curiosi mi sono concesso una bella passeggiata meditativa per il centro di Padova, o meglio per quello che io considero il centro di Padova: ovvero l'area attorno alla basilica del Santo. Il percorso prevedeva 13 tappe per mettere in lcue e invitare nel paesaggio e nei partecipanti la riflessione sulle qualità del cuore, sulle sue virtù. Partendo dall'immagina sanscrita del chakra del cuore (anhata) abbiamo percorso i suoi 12 petali per poi accedere idealmente al 13°, la sintesi: Equilibrio. Abbiamo anche paragonato la stella di David (sigillo di Salomone) al simbolo indiano notando come parlino dello stesso processo di fusione di natura celeste e terrestre in perfetta armonia. Altra immagine da paragonare è il monogramma di Gesù diffuso da S.Bernardino da Siena: il monogramma IHS (Iesus Hominis Salvator, Gesù salvatore degli uomini) inscritto nel disco solare con 12 raggi splendenti.
Il punto di partenza è stata la statua di Donatello del condottiero di ventura Erasmo da Narni, detto Gattamelata, commissionata dalla sua vedova. La qualità che esemplifica è il Coraggio. Il Coraggio è la Forza morale che permette di affrontare situazioni difficili. Etimologia della parola dal provenzale: corage, derivato dal latino: cor, cuore. Si tratta di una virtù ampia, come dichiara l'origine forte e generica che la lega al cuore. Il coraggio è il prestare l'ampiezza del petto all'incerto, al pericolo, al dolore - la disposizione salda al sacrificio. Senza aver conquistato questa virtù non è possibile secondo me esercitare le altre.
Ho cercato di sintetizzare le virtù del cuore in questo percorso a spirale che dalla colonna del Gattamelata ci ha riportato nuovamente dopo un lungo giro dentro la basilica del Santo e alla porta Santa che è stata aperta oggi (20 dicembre 2015 h 11 per il giubileo).

1. coraggio
2. fiducia in se stessi
3. fiducia verso gli altri
4. ascolto attivo di sè
5. ascolto attivo dell'Altro da sè
6. Benevolenza
7. Saggezza
8. Compassione
9. intuizione
10. senso del ritmo, capacità di cogliere le sincronie
11. regalità
12. amore incondizionato
ed infine ideale tappa 13 o nuovo inizio : EQUILIBRIO

sabato 12 dicembre 2015

Prepararsi alla guerra

Sento un peso sul cuore in questi giorni e mi rendo sempre più conto che a opprimermi è la prospettiva della guerra che combatteremo con la Russia. Credo che ormai sia solo una questione di quando accadrà e non se accadrà. Le elezioni americane porteranno con ogni probabilità i repubblicani al governo e il desiderio di una "rivincita" contro le iniziative russe in Ucraina, Siria e nei rapporti con Iran e Cina spingeranno per un confronto militare, a meno di non riuscire a ribaltare Putin dall'interno per mettere al suo posto un altro Eltsin. Siamo in rotta di collisione con la Russia almeno dalla secessione della Crimea, mossa d'anticipo per proteggersi dall'espansione Nato verso est ed assicurarsi lo sbocco al mare e le basi navali da un lato ma anche naturale risposta ai timori degli ucraini di cultura e lingua russi dopo l'affermazione, ben poco democratica, dell'estrema destra. Non vogliono certo finire privati di diritti e vessati come nelle repubblichaa baltiche. Le sanzioni economiche e le controsanzioni russe hanno dato avvio alla guerra commerciale e hanno dimostrato quanto siamo succubi delle scelte americane. Poi la lotta per l'indipendenza divampata in altre province ucraine ha dato adito a presunti casus belli con la Russia, tutti caduti nel vuoto. La Nato ha compiuto esercitazioni, aumentato le forze ad est, sono arrivati massicci finanziamenti per il riarmo dell'Ucraina, la Romania ha ripristinato la coscrizione obbligatoria, ora si invita il corrotto Montenegro ad aderire all'alleanza atlantica.

Le dinamiche sono ingranate in modo tale che mi sembra inevitabile un conflitto. E l'Europa ne sarà ancora una volta teatro. Due guerre mondiali e la guerra fredda non sono bastate a insegnarci la follia della guerra e la necessità di operare continuamente per risolvere in altro modo le controversie. Dunque lotto con me stesso in questi giorni e mi chiedo come posso prepararmi da amante della Terra alla guerra e al dopoguerra. Non credo ci siano forze attive sufficienti per cambiare le dinamiche: se l'Italia avesse qualche barlume di ritrosia ci penserebbero di alleati anglo americani con le loro basi e succursali a farci cambiare idea. E se un'ondata, imprevedibile attualmente, di pacifisti agguerriti dovesse presentarsi credo basterebbe qualche bomba come a piazza Loggia e una svolta autoritaria in divisa "per il nostro bene". I fatti del G8 di Genova e prima ancora di Napoli ci dovrebbero avere aperto gli occhi su questa opzione sempre pronta. Non abbiamo da anni un governo eletto dai cittadini. Dunque è tempo di prepararsi alla guerra, ad una guerra senza esclusione di colpi e quindi anche con uso di armi atomiche tattiche, batteriologiche e chimiche.

Se invece si arrivasse ad un conflitto con armi nucleari di portata maggiore non c'è proprio bisogno di preoccuparsi: tanto non sopravviveremo. Dunque armarsi di forza d'animo e senso pratico. Bisogna imparare a gestire contaminazioni radioattive e chimiche, ragionare per bisogni primari, capire se viviamo in una zona potenzialmente bersaglio, capire dove rifugiarsi in caso di bombardamenti. Chiedere a ospedali, pompieri e protezione civile di esercitarsi, studiare, prepararsi ai possibili scenari. Queste esercitazioni mi sembrano anche il modo migliore per far riflettere la gente assopita su quello che sta succedendo mentre si chiede chi ha comprato l'Inter o dove potersi fare le unghie artificiali adatte all'umore del momento. Personalmente mi avvicino sempre più alla terra, alla sua cura, alla capacità di trarne sostentamento. Pianto alberi e anche molti alberi da frutto, mi interrogo sui miei consumi, sui pochi risparmi e su come impiegarli se la moneta attuale dovesse perdere improvvisamente valore. Prego e pregherò che passi in fretta con meno danni possibile. Semino e seminerò sempre speranza in questa umanità ancora fragile e restia a prendersi la responsabilità delle sue azioni.
Quando la guerra scoppierà io non sosterrò in alcun modo il nostro governo e le nostre forze armate, inizierò una non collaborazione a 360 gradi. Spero che in quei momenti possano maturare abbastanza persone per contribuire ad un radicale rinnovamento nel dopoguerra. Come mi hanno detto spesso i vecchi lamentando il nostro stile di vita consumista e frivolo (per loro) di noi giovani: "ghe vorìa na guera" ed ora credo che stiamo per godere tutte le lezioni feroci che ci può offrire. Se vorrete scambiare due parole oneste e serie su questo argomento venite a trovarmi in campo a Mestre o chiamatemi al 328 7021253.

domenica 15 novembre 2015

Guarire le ferite di Genova

Il movimento alternativo e pacifista in Italia fatica a trovare piena espressione e capacità di azione incisiva. Quello che era uno dei più attivi e ricchi movimenti di trasformazione dello stile di vita sostenibile, di economia solidale, di giustizia sociale mondiale giace diviso e ancora incapace di elaborare le ferite dei giorni delle proteste contro il G8 a Genova nel luglio 2001 e ancor prima dei fatti di Napoli del marzo di quell'anno. L'apparente democrazia fu sospesa brutalmente e reparti delle forze dell'ordine diedero vita a strategie violente e vere e proprie sevizie sui dimostranti. I famigerati "black block" infiltrarono le manifestazioni, devastarono vie intere della città senza essere contrastati, mentre venivano caricati i cortei autorizzati e si sporcavano di sangue le pareti della scuole Diaz e Pascoli che ospitavano i giornalisti indipendenti e i pacifisti. L'orrore dell'assedio dell'esercito piemontese a Genova repubblicana in rivolta contro i re Savoia nel 1849 sembrano rivivere. Le indagini della magistratura sui fatti del G8 hanno emesso alcune condanne, hanno appurato che ci fu una diffusa omertà nell'individuare precise responsabilità, verbali con omissioni, false dichiarazioni per coprire i colleghi. Non è stata dimostrata la regia superiore di un piano di demonizzazione del dissenso ma questo fu uno dei risultati ottenuti. Fu forse l'inizio del tramonto della nostra democrazia che prosegue ora con un succedersi di tre governi che nessun elettore ha scelto, con una legge elettorale incostituzionale e l'ardire di modificare la costituzione delle Repubblica senza larghe intese.
La vicenda dei due miei coetanei, il carabiniere Mauro Placanica e l'anarchico Carlo Giuliani, ha per me una forza emblematica. Nel 2001 noi tre eravamo poco più che ragazzi. Tra loro due c'è ancora una frattura che deve essere rimarginata, un rigurgito di quella guerra civile che dal 1945 ancora stenta a chiudersi. Da un lato la gerarchia, l'onore, la religione, la Legge, lo Stato e dall'altra l'anarchia, l'ateismo, il disagio, la ricerca di libertà, la globalizzazione dei diritti. Ed io nel mezzo, a comprendere entrambi e sviluppare un punto di equilibrio. E' possibile arrivare ad una pacificazione? O almeno ad una comprensione superiore di queste polarità che rendono sempre più fragile la nostra malconcia Repubblica, democratica per ora ma sempre più oligarchica? Tra quei due giovani io sento un'assenza dolorosa di una figura paterna decisa ma equilibrata, capace di dare l'esempio di un dialogo serrato, di un confronto magari rude ma sincero e fattivo per costruire uno spazio comune. E' mancata in questo compito la generazione precedente. Quindi noi quarantenni di oggi dobbiamo necessariamente diventare genitori di noi stessi e avere il coraggio di rompere vecchi schemi. Sono stato a pregare con questo intento di sintesi e pacificazione in piazzale Loreto a Milano il 25 aprile 2012, cercando di trovare in me un nuovo punto di equilibrio. Oggi siamo sull'orlo della bancarotta dello Stato, con un debito pubblico incommensurabile e non recuperabile. Le logiche dominanti stanno privando la Repubblica di ogni spazio di sovranità: la politica estera e la difesa in mano alla Nato e agli USA, la politica economica decisa dalle grandi aziende multinazionali, la moneta alla Banca Centrale Europea, l'agricoltura dall'Unione Europea, la politica energetica dalle lobby petrolifere. Io credo che chi difende la Repubblica e l'ordine sociale ed economico così com'è verrà messo, volente o nolente, al servizio dei poteri finanziari globalizzati.
L'unica efficace alternativa che vedo sono quelle migliaia di persone che da anni si impegnano personalmente per cambiare il loro stile di vita in sintonia con la biosfera, che lavorano per un'economia giusta, un'imprenditoria sana e realmente innovativa ma con un bilancio sociale. Loro si sono fatti gli anticorpi, hanno lavorato per passione e sono animati da un forte senso di giustizia. Hanno praticato il dialogo e la mediazione su terreni concreti e operosi. E' un microcosmo di gruppi, associazioni, movimenti, gruppi parrocchiali e missionari, comunisti, cattolici impegnati nel sociale, sindacati che dopo i fatti di Genova si sono di nuovo frammentati dopo aver iniziato a scambiare e condividere idee, pratiche, iniziative. E' possibile riportare intenti comuni e nuove modalità di azione alle componenti divise del mondo dell'alternativa alla globalizzazione governata da multinazionali e poteri finanziari che asservono tecnologia, ragion di Stato, società intere, ogni essere della biosfera alla logica dei loro profitti? L'enciclica di Papa Francesco (forse uno dei migliori politici che abbiamo oggi in Italia!) sulla cura della casa comune è una grande opportunità per risanare le ferite, ritrovare slancio e nuove modalità operative per evitare la deriva autoritaria e autodistruttiva nel nostro Paese. Papa Francesco offre una consacrazione ai migliori sforzi di quel movimento che ha Genova è stato frantumato. Quella rete di Lillipuziani che si è divisa davanti alla violenza, alla logica dello scontro, ai poteri forti. Il Divide et impera ha avuto ancora successo.
Proprio a Genova è nato, non a caso, il Movimento 5 Stelle (M5S) ora diventato un partito politico e fondato a Genova il 4 ottobre 2009 dal comico e attivista politico Beppe Grillo e dall'imprenditore del web Gianroberto Casaleggio sulla scia dell'esperienza del movimento Amici di Beppe Grillo, attivo dal 2005, e delle Liste Civiche a Cinque Stelle. Il Cinque Stelle ha catalizzato per qualche tempo la rabbia, la speranza, la richiesta di giustizia e opportunità per i giovani. Poi ha iniziato a mostrare un forte centralismo, epurazioni a chi dissentiva dalla leadership storica, una mentalità oppositiva e critica che spesso ha mancato di senso pratico e realismo politico. Di nuovo al centro c'è la rabbia non elaborata, la protesta, l'indignazione. Questo non basta e anzi secondo me queste emozioni sono un ostacolo. Ci vuole fermezza, serenità interiore, fede incrollabile che possa durare per decenni e tanto realismo. Lavorare sul possibile, cambiare stile di vita, sperimentare modi di aggregazione, organizzazione e lavoro nuovi. Non criticare ma operare in modo propositivo. Genova è stata ulteriormente protagonista di altre ferite, di altre divisioni emblematiche dei problemi più scottanti che dobbiamo affrontare: quelle tra il nostro modello di sviluppo e il nostro paesaggio scosso dai cambiamenti climatici. Le alluvioni e i morti del 2011 e dell'ottobre 2014 ci hanno addolorato, ma ci hanno realmente risvegliato? Ci hanno fatto riscoprire le connessioni tra la comunità umana e l'ambiente in cui vive? Ci hanno insegnato a risanare i danni che la nostra cementificazione insensata?
Lì nel fango si è riformata spontaneamente una comunità: molti, soprattutto giovani, sono accorsi da ogni parte per aiutare, lasciando da parte la rabbia e la disperazione, tirandosi su le maniche e aiutando, tutti, indiscriminatamente. Li hanno chiamati gli Angeli del Fango e Genova ha visto allora una generazione nuova, gioiosa, impegnata, pragmatica. E una prova che si può ancora sperare, che il volontariato in Italia e le forza dei singoli può portare molto frutto per tutti, in piena libertà. Per aiutare questa rinascita andrò a Genova dopo Natale ad ascoltare le voci della città, anche quella del torrente Bisagno più volte esondato, e pregherò in vari luoghi simbolo in un ideale pellegrinaggo di pacificazione e rinnovamento perchè anche da qui possa svilupparsi una armoniosa onda di cambiamento a tutti i livelli della società. Se volete partecipare il 29 dicembre ci diamo appuntamento dalle 10 alle 12 per una passeggiata a tappe con preghiere, meditazioni e gesti simbolici che si concluderanno nel porto in vista della "Biosfera", nuovo ideale focus attorno a cui portare la nostra cura, l'amore e l'operato per la nostra casa comune, come recita l'enciclica Laudato Sii di papa Francesco. Se volete partecipare di persona o con un pensiero scrivete a Francisco mediatorelementare@gmail.com.

Più si avvicina questo viaggio a Genova e più sento fondamentale elaborare le molteplici lezioni che Genova custodisce. Ne scriverò presto qui nel blog.

per qualche approfondimento:

https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova

Le sentenze sulle violenze a Napoli 2001 http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/22/news/napoli_violenze_ai_no_global_condannati_i_poliziotti-2045328/

video le strade di genova: https://www.youtube.com/watch?v=ag4Hi3sAfIc

canzone Simone Cristicchi Genova Brucia https://www.youtube.com/watch?v=AbQ91SIAnAw "sono autorizzato dallo stato, eseguire gli ordini non è mica un reato"

angeli del fango: https://www.youtube.com/watch?v=zJgmr-3MBVo

altro su angeli del fango: https://www.youtube.com/watch?v=VbxlucbNxG8

Genova devastata dai piemontesi nel 1849: https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Genova

Testo integrale enciclica Laudato Sii dal sito dell'associazione Amico Giardiniere

domenica 8 novembre 2015

Festa degli Alberi 21 novembre

Gli alberi sono tra i migliori alleati nel recupero ecologico. Come posso sostenerli e diffonderli? Possiamo usare carta riciclata e ridurre il consumo di carta da foreste, inclusa la carta igienica. Possiamo puntare sulla digitalizzazione e sul riutilizzo di materiali.

Ma soprattutto dona un albero alla tua città: l'associazione Amico Giardiniere pianterà alberi il 21 novembre (festa dell'albero). Con un'offerta di almeno 10 euro puoi donare un giovane albero messo a dimora dai nostri volontari. Info Francisco 328 7021253, email: info@amicogiardiniere.it

Dove pianteremo gli alberi raccolti? Abbiamo avuto disponibilità di piantare alberi nei terreni privati di:
associazione Cani per Caso , Mestre
nella nostra Azienda agricola Amare la Terra, Mestre
Coop. Sociale Terra viva, Valli di Chioggia

Attendiamo risposta dal Comune di Chioggia per poter regalare alla città giovani alberi piantati a nostre spese dai nostri volontari.

Vuoi ospitare un albero? Devi garantirgli almeno 20 anni di vita. Info Francisco 328 7021253, email: info@amicogiardiniere.it

Evento su facebook: https://www.facebook.com/events/140418526315368/

sabato 24 ottobre 2015

La cura della casa comune

L'enciclica Laudato sii, sulla cura della casa comune di Papa Francesco è un documento di importanza capitale per il mondo cattolico, paragonabile secondo me alla Rerum Novarum. Legittima e incoraggia chi all'interno del mondo cattolico e nella società civile lavora da decenni per un nuovo stile d vita, di produzione e distribuzione della ricchezza e per la difesa della biosfera, grande patrimonio comune a tutti gli esseri viventi del pianeta Terra. Ne propongo qui una breve sintesi e ne caldeggio la lettura. A Chioggia Marina partirà un gruppo di studio e di lavoro, con proposte concrete di trasformazione del proprio stile di vita e di lavoro comunitario. L'appuntamento è il 9 novembre h 21 al seminario diocesano. Potete contattarmi al 328 7021253 per informazioni e per avvisarmi della vostra partecipazione.

Cosa c'è di tanto nuovo e importante in questa enciclica? Perchè vale la pena leggerla e diffonderla? Ne ho sentito parlare in vari ambienti, poi un amico me ne ha voluta regalare una copia, con la prefazione di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. Questo amico è molto lontano dalla Chiesa cattolica ma ha riconosciuto subito l'importanza di questo documento, tanto da comprarne copie da regalare agli amici più sensibili. Racconto questo episodio personale per dare una testimonianza in prima persona dell'impulso che straborda dalla Laudato sii.

Iniziamo un'esplorazione dall'indice molto dettagliato dei contenuti che già ne riassume e ribadisce i temi.

QUELLO CHE STA ACCADENDO ALLA NOSTRA CASA: dove per "casa" di intende la Terra e per "nostra" di tutta l'umanità e di tutto il creato che vive insieme a noi. E' un'enciclica globale, che sottolinea la necessità di considerare l'intero pianeta come un bene comune. Da qui la necessità improrogabile di dialogare tutti insieme, pur nella diversità di opinione per concordare soluzione e scelte comuni nel superare la crisi ecologica che ci sta portando alla distruzione di intere specie e alla nostra stessa estinzione. La crisi ecologica è anche una crisi sociale, i due aspetti non possono essere affrontati separatamente.

Inquinamento e cambiamenti climatici
Inquinamento, rifiuti e cultura dello scarto;
Il clima come bene comune ;
La questione dell ’acqua ;
Perdita di biodiversità ;
Deterioramento della qualità della vita umana e degradazione sociale .
Inequità planetaria
La debolezza dell e reazioni
Diversità di opinioni

IL VANGELO DELLA CREAZIONE: questa enciclica vuole parlare a tutti gli esseri umani ma offre un forte sostegno e un netto insegnamento anche dottrinale dimostrando come l'essere umano sia il custode e non il padrone del creato. Il nostro fallimento non è irrecuperabile, è una sfida a ritrovare l'armonia col divino e con le cose. Noi non siamo il fine ultimo del creato ma insieme evolviamo per ritrovare e crescere nel piano divino.

La luce che la fede offre
La sapienza dei racconti biblici
Il mistero dell ’universo
Il messaggio di ogni creatura nell ’armonia di tutto il creato
Una comunione universale
La destinazione comune dei beni
Lo sguardo di Gesù

LA RADICE UMANA DELLA CRISI E ECOLOGICA: è il capitolo che farà più discutere. La presa di posizione del papa qui è netta e argomentata. Il primo nemico del pianeta è l'asservimento della tecnologia alle logiche di dominio e sfruttamento del potere finanziario. La cultura dominante che produce scarti, materiali come umani, porta a isolarsi e considerare solo il proprio utile momentaneo usando persone, animali, cose al pari per soddisfarci momentaneamente e poi liberarcene senza prenderci responsabilità. Le biotecnologie sono monopolizzate da multinazionali che mirano a togliere sovranità alimentare e brevettare ogni cosa. Rappresentano una concreta minaccia al nostro futuro.

La tecnologia: creatività e potere
La globalizzazione del paradigma tecnocratico
Crisi e conseguenze dell ’antropocentrismo moderno
Il relativismo pratico
La necessità di difendere il lavoro
L’innovazione biologica a partire dalla ricerca

UN’ECOLOGIA INTEGRALE: in questo panorama apocalittico l'incitamento alla speranza, basata sulla fede al pari che all'impegno concreto è limpido e squillante. Vivere la crisi socio-ecologica come una sfida, un'opportunità evolutiva che deve puntare a ristabilire l'armonia col creato e la giustizia sociale. La giustizia deve avere anche una prospettiva nel tempo: col nostro stile di vita consumista stiamo consumando risorse che togliamo ai nostri discendenti.

Ecologia ambientale, economica e sociale
Ecologia culturale
Ecologia della vita quotidiana
Il principio del bene comune
La giustizia tra le generazioni

ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO ORIENTAMENTO E DI AZIONE: Francesco si spinge a delineare le concrete fasi operative per lavorare serenamente ma con fermezza alla soluzione delle molte crisi. Questo capitolo è un capolavoro di pragmatismo che non risparmia critiche al sistema politico delle democrazie occidentali indicando nella corruzione e mancanza di trasparenza un cancro di cui liberarsi. Le religioni dovrebbero prendere coraggiosamente l'iniziativa per il dialogo mondiale e la difesa della dignità umana tout court.

Il dialogo sull ’ambiente nella politica internazionale
Il dialogo verso nuove politiche nazionali e locali
Dialogo e trasparenza nei processi decisionali
Politica ed economia in dialogo per la pienezza umana
Le religioni nel dialogo con le scienze

EDUCAZIONE E SPIRITUALITÀ ECOLOGICA: è necessario preparare una transizione, che richiederà molto tempo e nuovi modelli educativi, che sappiano preparare una generazione nuova, pronta a ricostruire l'alleanza tra umanità e ambiente. Nella fede cattolica alcuni riti vengono visti sotto una luce nuova, ma l'impegno del credente in favore della verità deve espandersi in ogni campo: sociale, economico, politico. La consapevolezza di far parte di un disegno di cosmica bellezza, così necessaria per salvare l'umanità, deve trovare spazio nei nostri cuori.

Puntare su un altro stile di vita
Educare all ’alleanza tra l’umanità e l’ambiente
La conversione ecologica
Gioia e pace
Amore civile e politico
I segni sacramentali e il riposo celebrativo
La Trinità e la relazione tra le creature
La Regina di tutto il creato
Al di là del sole

A conclusione ci sono de preghiere nuove: la Preghiera per la nostra terra e la Preghiera cristiana con il creato che vi propongo q ui:

Preghiera cristiana con il creato

Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature, che sono uscite dalla tua mano potente. Sono tue, e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza. Laudato si’!

Figlio di Dio, Gesù, da te sono state create tutte le cose. Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa terra, e hai guardato questo mondo con occhi umani. Oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gloria di risorto. Laudato si’!

Spirito Santo, che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del Padre e accompagni il gemito della creazione, tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene. Laudato si’!

Signore Dio, Uno e Trino, comunità stupenda di amore infinito, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato. Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti con tutto ciò che esiste.

Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo come strumenti del tuo affetto per tutti gli esseri di questa terra, perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te. Illumina i padroni del potere e del denaro perché non cadano nel peccato dell’indifferenza, amino il bene comune, promuovano i deboli, e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.

I poveri e la terra stanno gridando: Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’!

A Chioggia Marina partirà un gruppo di studio e di lavoro, con proposte concrete di trasformazione del proprio stile di vita e di lavoro comunitario. L'appuntamento è il 9 novembre h 21 al seminario diocesano. Potete contattarmi al 328 7021253 per informazioni e per avvisarmi della vostra partecipazione.

venerdì 9 ottobre 2015

La politica e l'ambiente in Laguna Sud

Vivo sull'isola di Chioggia dal novembre 2011. Dopo pochi mesi, urtato dalla quantità di immondizia sparsa in acque e sulle rive ho iniziato a raccoglierne un po', a piedi e in kayak. Poi ho invitato qualche amico e infine con l'associazione Amico Giardiniere abbiamo dato vita ad un appuntamento periodico di pulizia e lotta al degrado. Nel frattempo cercavo interlocutori nelle istituzioni per stimolare e collaborare al risanamento della meravigliosa laguna sud. A Chioggia e Codevigo dalla fine del 2012 ho parlato con assessori, sindaci, tecnici con risultati pari a zero.
A Chioggia la delega all'ambiente sembra una sinecura, che spesso viene identificata con la mal-manutenzione del verde pubblico. All'incarico si sono succedute Silvia Vianello, Maurizio Salvagno, Barbara Penzo, Elena Segato. Il sindaco Casson si è ripreso la delega per 3 volte ed ha incassato le dimissioni dell'ultima assessoressa. A tutti coloro che hanno ricoperto il ruolo io ho presentato la stessa lettera di richieste dal 2013: che il Comune rispetti la legge che prescrive di piantare almeno un albero per ogni nuovo nato, che si doti di un regolamento di tutela del verde (di cui ho fornito una bozza), che venisse vietata la capitozzatura degli alberi, che si apra alla collaborazione fattiva con le associazioni impegnate nella tutela ambientale, Amico Giardiniere in primis.
Qualche pacca sulla spalla dal sindaco, qualche amichevole accoglienza, a volte una pesante ironia ma più spesso il silenzio hanno accolto queste richieste. Nessuna risposta scritta in merito alle richieste specifiche, nessun impegno. D'altronde l'Italia è un paese dove tutti sono spinti ad applicare solo le leggi a proprio favore. Il tecnico SST Enrico Genovese, durante il Tavolo Verde naufragato in pochi mesi, è arrivato ad affermare sornione che se avessimo piantato un albero per ogni bambino ci troveremmo a vivere un un bosco, prospettiva tutt'altro che spiacevole secondo me. Ma queste e altre uscite del Genovese ben ci fanno capire quale sia la mentalità dominante sul tema del verde e degli alberi nelle nostre istituzioni. Credo che non rispecchino più il sentire della cittadinanza attiva.
All'incarico di assessore all'ambiente si sono succedute tutte persone, in maggioranza donne, senza specifica competenza, prive di una loro autonoma visione sui temi ambientali, sulle priorità, sui mezzi per attivare i cambiamenti necessari. La società civile è molto più avanti della politica locale e anni luce dalla burocrazia comunale. Dal mio punto di vista il primo responsabile di questi fallimenti è il sindaco Casson, sia per aver interferito quando nell'operato di Barbara Penzo stava avviando un serio lavoro di confronto e riprogrammazione, sia per aver delegato ogni significativa scelta in campo ambientale all'ultimo posto dell'agenda di governo.
Non è andata meglio con l'amministrazione di Codevigo nonostante l'accoglienza del Sindaco, del vicesindaco e dell'assessoressa all'ambiente, nonostante lunghe spiegazioni, elaborazioni di proposte legislative, serate informative con la cittadinanza. Risultati dopo tre anni: nessuno. Pare proprio che io sia la voce di uno che grida nel deserto. La pubblicazione dell'enciclica Laudato Sii sulla cura della casa comune di papa Francesco mi ha sorpreso e ridato coraggio. Credo fosse proprio questo il suo intento: riunire il meglio che si fa in occidente nel campo della cura ambientale, della giustizia sociale e sull'aperta critica al paradigma dominante della "tecnocrazia".
Dalla visione di Francesco, che in buona parte condivido, voglio ripartire, gettare ponti con chi condivide gli stessi intenti e i mezzi per il cambiamento: meditazione sul da farsi, azione non violenta, impegno in prima persona, diritti della Terra, ricerca di un nuovo stile di vita per l'umanità su questo pianeta. Il 9 novembre alle 21 in seminario iniziamo un percorso di studio e crescita personale attorno all'enciclica Laudato Sii, pregna di quello spirito combattivo e lieto che anima il francescanesimo d'ogni tempo, corrente spirituale a cui appartengo profondamente. Venite anche voi! Usate questa enciclica come un'occasione, al di là del vostro credo, perchè è realmente un tentativo di dialogo universale.

"Franciscus" Merli Panteghini

(tel. 328 7021253)

domenica 23 agosto 2015

Amare la Terra Azienda Agricola e Giardinaggio Naturale

Francisco Panteghini e Daniel Rizzuto hanno fondato nel febbraio 2015 un'azienda agricola che si chiama "Amare la Terra". Gestiamo attualmente 2 terreni, in cui coltiviamo ortaggi e fiori eduli, ed offriamo servizi di giardinaggio, in cui abbiamo anni di esperienza e formazione alle spalle. Per sapere quali prodotti sono in raccolta scrivi a mediatorelementare@gmail.com o chiama Francisco al 328 7021253. Coltiviamo con metodo naturale, ispirandoci a Masanobu Fukuoka e all'agricoltura sinergica, ma senza certificazione biologica, almeno per il momento.

La scelta di aprire un'azienda agricola, con l'obiettivo di entrare presto nel settore florovivaistico, è stata un'esigenza interiore oltre che una scelta imprenditoriale. Crediamo che sia necessario riprendere contatto con i ritmi della biosfera, ben oltre la stagionalità del nostro lavoro di giardinieri. Entrare dentro il rapporto con la terra vivente, risentirne il respiro e da lì ripartire a ripensare la pratica professionale e il nostro stile di vita.

Amare la Terra non è solo un'azienda: è una proposta e una sfida. Una proposta a partecipare per tutti coloro che, vivendo nelle vicinanze, vogliano condividere cibo e pratiche sano, in armonia con la Terra. In particolare ci rivolgiamo ai soci dell'associazione Amico Giardiniere tramite cui ci siamo conosciuti e di altre realtà associative con cui stiamo stabilendo contatti e collaborazioni nell'ottica di lavorare in rete con tutti coloro che operano per costruire pratiche ed economie armoniose con la biosfera.

La sfida è quella di riportare l'agricoltura al centro, sia della nostra vita che della città di Mestre. Il terreno principale si trova infatti in via Terraglio, a 300 metri dall'ospedale Villa Salus. Abbiamo chiamato questi 11000 metri di arativo "Campo di Venere" per esprimere il bisogno di bellezza che fa parte della nostra ricerca professionale. Se qualcosa vi risuona venite a trovarci, su appuntamento, chiamando Francisco al 328 7021253. Potete inoltre iscrivervi alla newsletter degli appuntamenti scrivendo a info@amicogiardiniere.it

Per il giardinaggio aderiamo le procedure dei Giardinieri BioEtici perchè crediamo che i giardinieri, come gli agricoltori, debbano fare un salto evolutivo prendendo coscienza ecologica del loro operare, indirizzandosi verso metodi naturali, ricollegando i giardini col paesaggio di riferimento e la relazione vitale con tutti i viventi. Potete visitare il sito dei Giardinieri BioEtici per saperne di più. Vedi quali servizi di giardinaggio offriamo

Potete contattarci per un sopralluogo gratuito al 328 7021253 Francisco (Chioggia, Mira, Marghera, Mestre) o 328 0098606 Daniel (Favaro, Zelarino, Mogliano, Marcon, Martellago).

o al 328 7021253.

venerdì 14 agosto 2015

A rischio la quercia secolare di Villanova S.Antonio

A Fossalta di Portogruaro (VE), in località Villanova S.Antonio, si staglia una meravigliosa quercia plurisecolare, dalla forma unica seppure di dimensioni ridotte. Si tratta di una farnia, già presente come punto di riferimento in una mappa del 1763. La quercia è cava e cresce avvolgendosi in una stupenda forma a spirale. Di fronte la piccola chiesa dedicata a S.Antonio, celebra il collegamento tra alberi antichi e luoghi sacri.
Francisco Merli Panteghini ha visitato la quercia a fine maggio 2015 dopo alcuni anni e ha riscontrato gravi problemi. L'intero tronco è crivellato di fori, dovuti a insetti xilofagi. Ad un'attenta ricerca ha riscocontrato diversi fori recenti, con presenza di segatura. E' riuscito a catturare un insetto adulto e, grazie all'esperienza dei Giardinieri BioEticiSimone Fenio e Andrea Iperico è riuscito a identificarlo. Si tratta del Cerambyx cerdo, detto anche cerambice della quercia, un coleottero che si sviluppa proprio rodendo le querce. La larva si sviluppa all'interno del tronco e dei rami maggiori. Le piante vecchie e malate vengono preferite, tuttavia anche piante giovani possono venire attaccate. La larva scava grosse gallerie, del diametro di alcuni centimetri ed impiega tre anni per compiere il suo completo sviluppo. Un avversario temibile che sta minando rapidamente la stabilità della quercia.
L'unico intervento visibile di chi dovrebbe tutelare quest'albero monumentale è stato fasciare con una cinghia da carico parte del tronco. Un intervento inutile dal punto di vista del consolidamento e della stabilità dell'albero che è ancora ben vitale e capace di abbondanti fruttificazioni. Francisco, Memore della recente perdita della grande quercia di S.Basilio nel Delta del Po per gravi errori di manutenzione del Parco del Po Francisco si è attivato per confrontarsi con i tecnici comunali della tutela dell'albero.
Dopo un mese di telefonate e circostanziate email per cercare di avere un dialogo diretto Francisco ha dovuto mettere in conto il disinteresse per il contributo che i Giardnieri BioEtici avevano offerto insieme all'Associazione Amico Giardiniere per offrire gratuitamente consulenza ed eventuali interventi tecnici urgenti.
Francisco Panteghini e l'associazione Amico Giardiniere torneranno a visitare la quercia di Villanova s.Antonio martedì prossimo, 17 agosto con partenze da Chioggia Marina e Mestre e arrivo previsto verso le ore 10. Sarà anche una preziosa occasione per raccogliere adesioni e fare pressione sull'amministrazione comunale per aprire in modo collaborativo una serie di urgenti interventi di eliminazione del cerambyx e di consolidamento a regola d'arte dell'albero monumentale. Per chi volesse partecipare può contattare Francisco al 328 70212453
(foto di Francisco Merli Panteghini, 27 maggio 2015)

domenica 28 giugno 2015

Rifondare le Vicinie a Prestine, Bienno e oltre

Il Comune di Prestine è alle prese, ancora una volta dopo il ventennio fascista, 1927-1947 (allora aveva 900 abitanti), con la fusione col vicino comune di Bienno. In un momento di trasformazione istituzionale spero che i più attivi prestinesi sapranno introdurre una visione nuova ma dalle radici antiche: rifondare la Vicinìa di Prestine, abolita sotto il dominio napoleonico, e riottenere gestione diretta dei beni pubblici (boschi, pascoli, immobili ecc.) lasciando alla burocrazia biennese archivi e carte. La Vicinia (pronunciato vicìnia o vicinìa) è un termine che era anticamente utilizzato per indicare un'assemblea di persone abitanti nello stesso luogo con interessi o beni comuni. Detta anche "Assemblea dei Vicini", era un'istituzione socio-politico-amministrativa diffusa nella Lombardia orientale e Slavia Veneta, paragonabile con le Almenden in Svizzera, le Università agricole in Emilia e Romagna, le Università agrarie in Lazio, le Regole del Cadore ma i particolare le Regole o Usi Civici in Trentino, distante pochi chilometri.

Prestine ha oggi una superficie di 16 km quadrati e 380 abitanti, contro i 30 km quadrati e 3560 abitanti di Bienno. La ricchezza del paese sta ancora nelle montagne, nelle acque, nei boschi e nei pascoli che ancora conserva. Nel caso di una semplice fusione il rapporto dei numeri porterebbe ad una perdita del rapporto privilegiato tra la comunità e le terre che da secoli occupa. La ricostituzione della Vicinia garantirebbe di mantenere alla comunità locale, con cariche elettive temporanee, di gestire direttamente buona parte del territorio e offrirne benefici ai suoi abitanti, senza disperderli in tutto il nuovo comune. Dunque perchè non dare un'altra inaspettata direzione a questo cambiamento? Spero che gli amici prestinesi sapranno prendere l'iniziativa e contagiare poi gli amici biennesi e oltre. Questo è vero ed efficace federalismo, che parte dal basso, dalla tutela dei beni comuni per noi oggi e per le future generazioni. In Trentino conosco un caso molto simile: la comunità di Saone, fusa sotto il fascismo nel nuovo comune di Tione di Trento, ha conservato a tutt'oggi la gestione separata dei beni comuni (boschi, acque, malghe) con elezione periodica dei responsabili. Sarebbe molto interessante organizzare un gemellaggio tra le realtà delle valli Giudicarie e la val Grigna.

La Vicinia oggi andrebbe secondo me ripensata come strumento di democrazia diretta e sburocratizzazione della gestione pubblica, senza ritornare allo statuto letterale delle antiche vicinie che tutelavano solo gli Antichi Originari erano, cioè i capifuoco delle famiglie native del paese: essi erano gli unici che avevano il potere di deliberare nei consigli, mentre i nobili, gli ecclesiastici e gli stranieri (anche se risedenti da diverse generazioni nel paese) ne erano esclusi. I cognomi degli Originari di Prestine, riportati nei registri della vicinia, erano: Tottoli e Trombini. L'interesse delle vicinie è rinato da tempo. Notevole la sentenza del tribunale di Breno del 1904 che riconobbe nuovamente la personalità giuridica delle associazioni di abitanti dette vicinie. Ciò diede la possibilità a varie vicinie di ricostituirsi nel tempo, ottenendo in restituzione i beni dai comuni. Il fenomeno della ricostituzione è proseguito dai primi anni del XX secolo ai nostri giorni. L'attività culturale dell'associazione Ontano Verde con la festa a Nadro che rievoca le vicende della vicinia locale sono uno degli esempi un un nuovo interesse che può diventare opportunità.

Ecco alcuni esempi di competenze delle vicinie: l'uso civico dei pascoli e degli alpeggi; lo sfruttamento delle miniere; le prestazioni gratuite per la manutenzione di strade, rifacimento di argini, di ponti, etc; il taglio dei boschi per la legna da ardere o del legname per uso domestico onde ricavarne prati o pascoli; l'usufrutto di beni indivisi per antica tradizione o accordi orali; multe per danni arrecati dal bestiame incustodito e tasse da corrispondere a tutti per il bene comune; elezione di personale addetto ai servizi pubblici. La partecipazione alle riunioni era inizialmente obbligatoria, tanto che chi non era presente veniva multato; erano però giustificati gli anziani e gli infermi. Allo stesso modo erano multati pesantemente coloro che, scelti dalla votazione, si rifiutavano di assumere la carica. Tutte regole nette che riducevano molti problemi dell'attuale democrazia rappresentativa.

Fonti storiche e bibliografia la trovate su:

http://www.altarezianews.it/2012/11/27/forum-delle-vicinie-di-valle-camonica/

https://it.wikipedia.org/wiki/Vicinie_della_Valcamonica

http://www.lontanoverde.it/

domenica 10 maggio 2015

Cerchio di Guarigione 2 Giugno: liberare il cuore alpino

Si avvicina il quarto Cerchio di Guarigione per la Nostra Terra il 2 giugno 2015 organizzato da Francisco Merli Panteghini. Dopo il 2012 e 2013 sui laghi di Caldonazzo e Levico, 2014 tra Romano d'Ezzelino e il Grappa quest'anno ci incontreremo a Trento, in particolare l'appuntamento è h 10.00 al parcheggio ai piedi del Dos Trento. Lo scorso anno abbiamo lavorato per liberare energie bloccate dal rancore e dal dolore di conflitti che hanno lasciato prepotenti segni nel paesaggio e nelle anime. Il fermento con cui si avvicinano le elezioni regionali in Veneto, le nuove prospettive che si stanno facendo strada (in particolare Ora Possiamo L'Altro Veneto e Indipendenza Veneta), testimoniano che nuove prospettive stanno prendendo forma.
Quest'anno ci dedicheremo al contributo che le culture delle Alpi possono dare oggi a una nuova cultura europea di pace e autonomia dalle pressioni di altre potenze (in particolare il decadente impero americano e l'avanzata cinese). Troverà l'Europa un nuovo baricentro capace di attuare una vera politica comune? Se guardiamo alle Alpi troviamo molto da imparare. Millenni di scambi tra genti diverse, forte legame territoriale, capacità di contrattare e mantenere patti e istituzioni solide. La Svizzera è un paese che racchiude in sè una grande lezione europeista e che dovrebbe ispirare tutto il continente. Anche nella scelta di dare dei limiti ad un'espansione dell'Unione Europea che l'ha portata a includere paesi non interessanti alla costruzione di una Casa comune o asserviti ad altre potenze.
Noi andremo sul Dos Trento a celebrare l'incontro tra genti italiche e germaniche, a fare pulizia di pregiudizi e rancori secolari e più recenti. Andremo a lavorare sulla memoria e le lezioni spirituali che la gente di montagna, e la loro quintessenza italiana incarnata nei militari Alpini, deve ricordare e offrire come nuovo alimento alle nostre comunità locali, per ritrovare basi per una democrazia comunitaria da cui procedere ad una complessiva ristrutturazione istituzionale e sociale.
Ricordate che "per gli alpini non esiste l'impossibile" come troneggia sul Dos Trento dove ci troveremo martedì 2 giugno per il quarto Cerchio di Guarigione per la Nostra Terra. Tutti i GASP sono invitati a partecipare. Ritrovo ore 10 al parcheggio dell'ingresso monumentale, pranzo al sacco, chiusura lavori verso le h 16. Per ricevere altre informazioni e prenotare la vostra presenza scrivete a Francisco, mediatorelementare@gmail.com o chiamate al 328 7021253. La partecipazione è gratuita.

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lunedì 6 aprile 2015

La laguna del Lusenzo nel Cuore

Da quando nel 2012 abbiamo iniziato a ripulire quasi mensilmente angoli di laguna, di spiaggia o di parchi pubblici con i soci di Amico Giardiniere abbiamo fatto molta strada. Abbiamo scoperto luoghi meravigliosi e abbiamo innescato un lento contagio di passione per la bellezza in cui viviamo. Siamo così arrivati nel marzo 2014 a organizzare una grande pulizia della laguna del Lusenzo, racchiusa tra l'isola di Chioggia, il litorale e i nuovi quartieri a cui abbiamo aggiunto una vera e propria festa dello sport (corsa, skate, canoa, yoga, meditazione e altro ancora). Quest'anno ripeteremo la bella esperienza dello scorso anno e la data sarà domenica 19 aprile. Gli stand e il punto informativo saranno al parco in fondo a via Togliatti a Chioggia Marina, per info basta chiamarmi al 328 7021253 (Francisco).
Il programma si sta arricchendo di giorno in giorno. Al mattino:
8.30 parte dal parco di via Togliatti la corsa non competitiva animata dai Cavalli Marini e dal Triatlhon Delfino con giro del Lusenzo, puntata a Vigo e ritorno per complessivi 7,5 km circa.
Dalle 9 aprono la Remiera Clodiense e il Canoa Kayak Chioggia e si mettono in acqua le imbarcazioni.
Dalle 9.30 distribuzione di sacchi e guanti e altri attrezzi per la pulizia in acqua e a terra delle immondizie.
Ore 10.00 ritrovo al parco di via Togliatti con Barbara Ferrara per una passeggiata in Nordic Walking attorno al Lusenzo.
Ore 12.00 raccolta immondizie raccolte al punto di partenza
Nel pomeriggio dalle 15.00 apertura degli stand delle associazioni e inizio laboratori creativi per i bambini.
h 15.30 Yoga con Rosanna Castello del Quadrifolgio Dojo.
h 16.00 Meditazione con Isabella Maistrello dell'associazione Atman.
H 16.30 partenza della catena umana per abbracciare la laguna del Lusenzo
h 18.00 Zumba con la scuola di danza Latin Angel di Giuseppe e Lara