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mercoledì 25 luglio 2012

13 albe per l'evoluzione degli Italiani

Alcuni giovani amici camuni mi hanno invitato a partecipare ad una catena umana attorno al parlamento italiano per protestare contro questo governo di tecnici che nessuno ha eletto e che sta ipotecando le scelte politiche dei prossimi anni. Un sussulto di partecipazione che mi ha commosso e mi ha convinto ad appoggiare il movimento del loro giovane cuore. Li ho sostenuti economicamente e spiritualmente dedicando 13 giorni di meditazione all'alba e in altri orari a sostenere l'evoluzione sociale, economica e politica degli italiani.

Ho preso su facebook il cognome “Fieramosca” a ricordo della guida dei 13 cavalieri che nel 1503, riconoscendosi sotto la definizione di "italiani", sfidarono 13 "francesi" che assediavano Barletta. Si trattava in gran parte di mercenari e qualche nobile. Lottarono per riscattare l'onore di tutti i cavalieri italiani. Medito e prego perché gli Italiani abbiano fiducia in loro stessi, perchè col cuore puro come colombe e la mente astuta come il serpente sappiano inventare un nuovo futuro per questo paese in catene. Perchè sviluppino libere individualità e sappiano unirsi a formare una nuova comunità gestita secondo una vitale democrazia energetica multidimensionale.

Ho cominciato la notte di giovedì 10 luglio svegliandomi ogni 3 ore con meditazione,preghiera, danza, invocazione a tutte le forze cui sono collegato, ai maestri e agli altri liberi ricercatori di verità. Poi sono andato in spiaggia a parlare col Vento del Nord affinchè diffonda il mio intento per ogni dove. Ho concluso le pratiche dopo 13 albe, fino all'ingresso del sole in Leone il 23 luglio, poi mi sono ritirato soddisfatto dal campo ad assistere ai successivi sviluppi. Molte forze aliene e occulte stanno ostacolando l'incarnazione di nuove forme sociali, economiche e politiche adatte ad un ulteriore sviluppo umano. Devono essere contrastate dalla creatività consapevole, amorevole, umana e terrestre. Alle pratiche hanno partecipato attivamente in diversi orari della giornata altri 8 uomini e 4 donne.

Sinceramente la cosa che più mi sta a cuore è la mia Libertà, ma non posso essere davvero libero finchè vivo in mezzo agli schiavi. Solo in una comunità di individualità libere potrò sperimentare a pieno la potenzialità della Mente umana che ci unisce tutti. Ecco qui di seguito il risultato delle meditazioni delle 13 albe. E' arrivato molto altro ma credo che questi contenuti possano essere liberamente condivisi.

Notte del 10 luglio 2012

Da storico e uomo libero chiarisco che non credo nei miti fondativi dello stato italiano che si è ammantato di questa nuova religione della patria. Io sono cosmopolita pur avendo deciso di vivere, conoscere e amare le terre tra il fiume Oglio e la Livenza, tra le Alpi e il fiume Po. Questa è la mia casa, la terra con cui risuono e in cui agisco fattivamente. Se questa “Italia” non esiste, ci sono state, ci sono e ci saranno individualità “italiane”. L'italianità è un archetipo culturale, una particolare manifestazione specializzata in creatività, sensualità, eclettismo e genialità applicata. Sono consapevole di essere nato in altri tempi e altri luoghi, ma questa volta ho scelto questo luogo e questo tempo per realizzarmi e contribuire al cambiamento generale. Cerco di seminare speranza per raccogliere evoluzione creativa. Esistono gli italiani, e non sono tutti i cittadini dello stato italiano perché molte persone vivono qui come potrebbero vivere da qualche altra parte, senza radice nei luoghi e nella tradizione culturale poliedrica e meticcia che questa penisola ha accolto e unito, inarcandosi dall'Europa verso l'Africa e il Vicino Oriente.

L'accelerazione delle energie terrestri permette a molti di fare un salto evolutivo ma è come camminare sul filo di spada e chi cade si ferirà e tornerà parecchio indietro. Possiamo sostenerci, consigliarci, rincuorarci a vicenda ma la responsabilità della propria evoluzione non può più essere delegata a qualche autorità esterna, siamo responsabili ciascuno della sua vita e di come contribuiamo alle dinamiche generali, anche col nostro silenzio-assenso e le nostre omissioni. Le dinamiche energetiche non ammettono l'ignoranza: sei trascinato contro la tua volontà laddove non la esprimi chiaramente e vince l'energia più forte, la volontà più forte. Come in una somma di vettori il movimento generale è ottenuto dalla somma dei singoli e potrà essere molto diverso dalla aspettative dei singoli.

Dunque le individualità formate possono agire, ma solo con l'esempio, per il risveglio delle altre con la loro propria strada autonoma e creativa. La spada (=la nostra lingua) diventa una falce per mietere un ricco raccolto. Io personalmente voglio impegnarmi per il risanamento dei paesaggi terrestri e la capacità di guarire sarà la mia arma insieme ai miei scritti (la lancia). Comincerò con passi concreti: la tutela dei boschi, dune, praterie salmastre e acque di Ca' Roman, (la casa dei Romani, la civiltà che ha dimostrato la potenza dell'individualità e della volontà) a Pellestrina. A seconda del grado di consapevolezza è possibile influenzare la matrice della realtà perché si creino le condizioni per realizzare ciò che desideriamo profondamente.

11 luglio

Stamattina qualche centinaio di persone si è ritrovata davanti al parlamento per cercare di formare una catena umana di protesta attorno al palazzo. Su facebook le adesioni erano poco meno di cinquemila. Molti sono rimasti delusi, non hanno capito che la loro forza non sta nel numero, ma sono semi di speranza per comprendere le nuove dinamiche energetiche e interpretarle fuori da schemi convenzionali, anche a livello sociale e politico. Finito il tempo di destra fascista e sinistra comunista, con centro cattolico. Oggi a sinistra ci sono i grillini, a destra il localismo della Lega. Chi c'è al centro? Tutte le forze parlamentari e conservatrici dei rapporti di potere e dei sistemi del passato. In molti hanno capito che i centri di potere occulto non sono più i parlamenti, eppure continuano a manifestare davanti a quei sepolcri imbiancati. Sono le banche e i centri finanziari il cuore, lì dovrebbero agire come fanno i movimenti americani come Occupy Wall Street.

Oppure potrebbero ricreare comunità attorno ai nostri tradizionali luoghi di aggregazione: le piazze. Tutte le piazze “Italia” ed “Europa” potrebbero diventare luoghi di aggregazione, scambio di informazione e alleanze affettive, sociali, economiche politiche tra chi vuole seminare oggi il cambiamento di domani. La parola di rivoluzione è vecchia e il concetto ha fallito. Ci vuole evoluzione! E gli evoluzionari devono stare con i piedi per terra e andare a conquistare il futuro collegandosi in rete a ogni livello della vita quotidiana e comunitaria tra loro. Boicottiamo banche, aziende e persone che sostengono chi ci tiene in catene, facciamo crescere il tessuto sano che, ad ogni livello, è ancora attivo.

12 luglio

I Media sono controllati e guidati da logiche di potere? Lavoriamo coi nuovi media, compriamoceli in comune! Compriamo azioni di Facebook e partecipazioni in radio locali. Facciamo crescere i portali di informazione indipendente come http://www.megachip.info/ Grazie alle informazioni diffuse da gruppo della catena umana ho letto un bel contributo sul Progetto haarp, per l'uso militare del controllo climatico, veramente ben scritto e competente. Brava Chiara Lyn

13 luglio

Nell'acqua l'emozione, nell'aria il pensiero, nel calore l'emozione, nella terra la memoria: impariamo a contattare e armonizzare gli elementi in noi usando giocosamente il corpo. Se siamo felici, soddisfatti di noi allora possiamo essere in pace e liberi davvero.

14 luglio

I cambiamenti veri e durevoli richiedono anni. Bisogna imparare ad agire come individui ma in una prospettiva storica, come minimo considerando le conseguenze delle proprie azioni a 40-60 anni di distanza. E' questo tipo di pensiero che può anche smontare azioni inutili e sul lungo periodo controproducenti. Se oggi inizio ad applicare nuove tecnologie e pratiche di guarigione del paesaggio i risultati li vedrò da vecchio o li vedranno i miei figli. Dobbiamo imparare di nuovo dagli alberi il senso del tempo proprio del cosmo terrestre. Oggi festa della presa della Bastiglia. Ricordiamoci che quella rivoluzione ha creato l'impero guerriero di Napoleone, che la marcia su Roma del 1922 ha dato origine ad un regime clerico-fascista che ha scaricato l'impulso squadrista e sinceramente innovatore dopo pochi anni. A “sinistra” come a “destra” la dinamica si ripete, unico antidoto coscienza individuale e una lotta di posizione (culturale, economica, politica) che affermi la libertà del singolo e la sua responsabilità al tempo stesso. Non c'è libertà senza responsabilità per le conseguenze delle mie azioni. La libertà non è infinita e teorica, perché non siamo in realtà separati gli uni dagli altri.

15 luglio

Pubblico su facebook lo spot per i Viaggiatori Stellari della Stazione Astrale Clodia

Incarnati in Italia!

Caro viaggiatore stellare incarnati in Italia.
Sperimenterai un concentrato di paesaggi terrestri:
dalle montagne, al mare, al piano e ai colli. 
Vuoi freddo e neve? Afa e siccità? Tutto a portata!

In un'unica incarnazione potrai provare
ogni emozione, ogni esperienza legale e illegale,
potrai sviluppare progetti creativi di ogni tipo
e svilupperai la tua individualità per realizzarli.

Potrai contare solo sulle tue forze quindi
prepara in cielo le tue alleanze perché in Italia
la tua fiducia verrà messa continuamente alla prova.

Eroe, genio, santo, folle, artista, farabutto o edonista
incarnati in Italia e diventa tutto quello che vuoi.
Diventa italiano: specialista in fallimenti e miracoli.

16 luglio

L'umanità ha a portata di mano conoscenze rivoluzionarie in ogni campo del sapere ma bisogna superare il nostro egoismo, in ciascuno di noi ci sono i germi che hanno formato le oligarchie di potere che ostacolano il progresso per poterlo dirigere a loro vantaggio, anche a costo di costruire scenari mondiali di guerra permanente, sfruttamento e distruzione ambientale.

17 luglio

Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno
a le piaghe mortali
che nel bel corpo tuo sí spesse veggio,
piacemi almen che ‘ miei sospir’ sian quali
spera ‘l Tevero et l’Arno,
e ‘l Po, dove doglioso et grave or seggio.
Rettor del cielo, io cheggio
che la pietà che Ti condusse in terra
Ti volga al Tuo dilecto almo paese.

versi iniziali di Francesco Petrarca, All'Italia

Uno dei fondatori letterari dell'italianità, lavora per il papato e per mecenati privati, vive tra la toscana, Roma, Napoli, Avignone (il papa era là a quei tempi), muore sui colle Euganei in una bella casetta tuttora visitabile. Ecco la parafrasi per chi avesse difficoltà con questo volgare toscano trecentesco:

Italia mia, nonostante le parole sia inutili
di fronte alle ferite mortali
che vedo coì numerose sul tuo bel corpo,
vorrei almeno che i miei lamenti rispondano
alle speranze del fiume Tevere e dell'Arno,
e del Po, accanto a cui siedo addolorato e preoccupato.
Tu che governi il cielo, io chiedo
che l'amore che ti fece incarnare qui sulla terra
ti faccia ora guardare verso questo tuo amato e fertile paese.

18 luglio

Ritrovo la citazione dell'Ulisse dantesco:

"... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

Dante condannò quell'impulso intellettuale, quella sete di conoscenza perché era basata su un impulso egoistico, senza radice nella comunità e nei reali bisogni di quel momento. L'intelletto scollegato dalla comprensione intuitiva è distruttiva. La sede dell'intelligenza intuitiva è nel cuore. Dante riesce a raggiungere e superare le colonne d'Ercole perché si affida ad una Guida spirituale che gli fa compiere un viaggio dentro sé stesso per la salvezza della sua anima. Adempie il suo destino, invece di volerlo forzare verso la grandiosità.

Oggi è stata messo sotto sequestro la ditta Green Hill che sperimentava in ogni modo con violenza e torture di ogni tipo su migliaia di cani, che ora cercano casa. E' una grande vittoria dell'umanità, credo che davvero il livello di civiltà di un popolo si manifesti anche nel modo di trattare gli animali. Ora i beagle cercano adozione di persone capaci di aiutarli a superare lo shock. Altra bella sfida evolutiva.

19 luglio

Anche nei sogni comincio a lavorare secondo l'impulso delle meditazioni di questi giorni. Dobbiamo ampliare la coscienza a capire che l'essere umano è ben più che la personalità che “indossiamo” tra risveglio e sonno. I sogni aprono porte sui piani astrale, che possono essere raggiunti anche con tecniche consapevoli e alla portata di molti. Imparatele e praticatele perché vi cambiano la vita. Stanotte ho vissuto il sogno più lungo ed emotivamente coinvolgente di queste giornate che riporto integralmente:

Si stava affermando un sistema di potere basato sul controllo mentale delle persone. Progressivamente perdevi la libertà di pensiero e azione e venivi assoggettato. Se facevi resistenza, speciali esseri ti scovavano. Dapprima si presentavano in forma umana, poi si rivelavano in forme mostruose. Erano implacabili e pressocchè imbattibili nel corpo a corpo e chi veniva trovato veniva distrutto. Io mi opponevo e sono stato scovato mentre mi nascondevo da una di queste sentinelle del nuovo ordine.

Mi ha preso ed ero inerme, mi ha infilato in una specie di piastra tecnologica a toast gigantesco che si è chiusa su di me aderendo perfettamente ad ogni dettaglio. Serviva a risucchiare il mio programma genetico e impedirne la prosecuzione. Li ho capito che ero “contagioso”: la libertà di un individuo eccita e sviluppa la libertà di quelli che si incontrano con lui. Mentre il toast-macchina si chiudeva un gatto si è gettato dentro e in qualche modo ha unito la sua genetica alla mia. La macchina ha agito da sintetizzatore invece che da succhiatore ed io sono rinato come ragazza gatto liberandomi agilmente dalla macchina, ero una mutante che sfuggiva alle programmazioni disponibili ai controllori.

La lotta è continuata in altre città dove ho trovato altri alleati. Abbiamo sviluppato simboli e forme in grado di tenere lontano i sistemi di controllo e poi altro ancora. Il primo modello sembrava come una croce celtica, il secondo e più avanzato come una serie di cerchi di metallo parzialmente sovrapposti ottenuti con una particolare lavorazione.

Al risveglio rifletto sugli impieghi militari delle frequenze che etichettiamo come “elettrosmog” e la loro capacità di influire sui nostri pensieri.

20 luglio

La nostra civiltà è dominata dalla macchina in ogni campo: economia fatta di macchine, pensieri e parole che esaltano la macchina, lo stato come grande macchina di potere. Le macchine ci tolgono il dubbio e quindi la speranza. Diventiamo disperatamente efficienti (=d-efficienti) se lasciamo alle macchine il controllo dei nostri ritmi di vita e lavoro. Perdiamo la nostra umanità, libertà e capacità di creare. Ovvero ci condanniamo al fallimento e all'infelicità. Sono veramente poche le macchine che amo completamente: le ruote ad acqua dei mulini antichi, la geniale bicicletta, il rasaerba e certe macchine agricole e forestali (magari andassero a idrogeno!). Impariamo a vivere una vita più piena e meno meccanizzata e stressante, nei ritmi e nel pretendere massime performance in ogni momento: questo è umano e appagante.

Oggi sono andato a firmare la proposta di referendum abrogativo per le indennità parlamentari. Piccola risposta ai tagli indiscriminati del nostro governo che mandano le amministrazioni locali allo sfascio. Cominciassero a tagliare i costi della politica e della burocrazia invece che togliere risorse alla ricerca e all'educazione dei giovani! Questi provvedimenti di "spending review" sono più simili al letto di Procuste che ad una azione strategica. L'oste Procuste infatti ti offriva vino fino a stordirti, poi ti accompagnava ad un lettino. Quando perdevi i sensi tornava con un'accetta e amputava quello che sporgeva... poi arrivò Teseo, si svegliò e lo uccise con la sua stessa ascia.

Gli Italiani c'erano prima della formazione di uno stato unico.

Gli Italiani ci saranno anche dopo la sua dissoluzione...

se non riescono a renderlo più leggero,

rispettoso della loro personale libertà creativa

L'Italia non può essere un paese fatto a misura di pensionati,

ma per i giovani e i creativi. Diamoci da fare!

22 luglio

La mia idea di società? piantare alberi
La mia idea di economia? raccoglierne i frutti
La mia idea di politica? piantarla di devastare l'ambiente

Ho organizzato una mostra che ha avuto un successo oltre le aspettative. Con determinazione e inventiva ho superato molti ostacoli, ho perseverato nelle meditazioni mattutine rinunciando a qualche ora di sonno ma ora gusto un successo tenacemente perseguito.

23 luglio, il Sole entra in Leone

Esco all'alba ancora una volta, per le strade battute dal vento del nord che ho tanto invocato questi giorni e mi ha risposto! Eccome! Batte la Bora la nostra costa e rinfresca e pulisce i nostri pensieri. Grazie! Mi avvio verso uno dei luoghi che in questi giorni hanno accolto la mia meditazione, un piazzale del centro storico di Chioggia. Passando in una calle tra alti muri bordati dal verde che sale da misteriosi giardini il vento si incanala raccogliendo vicino ai cassonetti le cartacce della recente sagra del pesce. Trasformo la mia meditazione in una pratica attiva: raccolgo e pulisco tutta la viuzza per una ventina di metri, riordino i cassonetti e trovo una frase che mi colpisce, nella pubblicità di una festa: “è questo il futuro che vogliamo”. Mi guardo in giro soddisfatto. Sì è questo il futuro che voglio e altro ancora.

Torno a casa canticchiando la canzone di Lorenzo Cherubini, altro bell'Italiano, che fa “è questa la vita che sognavo da bambino” perché gioiosamente capisco che sto proprio realizzando i miei sogni: ho fondato uno spazio per l'accoglienza delle piante abbandonate, tengo corsi per approcciarsi consapevolmente al mondo vegetale, amo una donna che mi ama e che sta formando il nostro primo figlio in pancia, vivo in una città bellissima, circondata da luoghi di natura di bellezza abbacinante. E' questa la vita che volevo da bambino! Preparo un collage con una foto che ho scattato alcuni anni fa nei boschi di faggio dell'altopiano del Cansiglio (Belluno).

Buona evoluzione a tutte e tutti! Incontriamoci, riconosciamoci e divertiamoci a creare la società, l'economia, l'arte e la politica che ci piace, sempre più liberi e saggi, insieme!

Francisco “Fieramosca” Panteghini

per sapere di più sulle mie iniziative ambientali: www.AmicoGiardiniere.it

domenica 22 luglio 2012

La danza della luce e delle tenebre

Un raggio di luce verde risaliva lentamente il centro della galassia di Perseo. Le stelle e le costellazioni ammirarono incuriositi la novità, la sete di conoscenza si ravvivò in loro come una fiamma sopita sotto le braci e molte inviarono emissari per indagare da dove venisse quel raggio di una luce mai vista. I figli delle stelle si rivestirono di mantelli luminosi, li modellarono in forma di coni, triangoli, raggi e sfere per affrontare il lungo viaggio. Si unirono a gruppi in base alla costellazione d'origine e diedero forma a intere flotte di viaggiatori che in perfetta sincronia avanzavano mantenendo la forma della loro costellazione.

Contemporaneamente l'eco dei suoni che il raggio verde racchiudeva si diffondeva come un'onda nelle tenebre esteriori. Suoni arcani, melodie inaudite, cinguettii e canti di balena si diffondevano sfregiando il silenzio. Disturbate e affascinate allo stesso tempo da questa novità le ombre si raccolsero sinuose attorno e desiderarono di possedere in loro quelle melodie. Così partorirono figlie capaci di tessere trame di oscurità per avvicinarsi da ogni dove a circondare la fonte di quel suono. Ad onde concentriche le figlie delle tenebre si fecero sempre più vicine pulsando e preparando le reti per abbracciare e rapire la fonte del suono.

I figli delle stelle avanzavano a gran velocità in perfette traiettorie, illuminando la strada e disegnando forme. Squarciavano la tenebra con facilità senza accorgersi che stavano tagliuzzando le reti delle figlie dell'oscurità che si sentirono aggredite e generarono odio per i proiettili luminosi che non riuscivano ad arrestare o respingere. Continuarono allora a tessere per attirarli sempre più nel profondo della tenebra e lentamente avvolgere le loro lunghe scie fino a soffocarle. I figli delle stelle cominciarono ad affievolirsi, le formazioni iniziarono a vacillare, le rotte ad oscillare a seconda delle decisione di ogni singolo navigatore, le comunicazioni diventavano sempre più difficili e disturbate.

Ne nacque una lotta all'interno dei figli delle diverse costellazioni che presero colori, direzioni e forme sempre più diverse. Cominciarono ad accusare gli uni gli altri dei problemi e delle incomprensioni. Costruirono avamposti e flotte di creature diverse per scontarsi l'un l'altro e riconquistare la strada per … per dove? I figli delle stelle erano così confusi che non ricordavano più qual era la loro meta: un raggio di cometa aveva indicato loro la strada, forse verso la dimora dei loro padri? O forse una nuova casa? Le loro rotte vennero deviate dal movimento circolare e sapiente delle figlie dell'oscurità e così tracciarono spirali di molti colori e diedero origine a mondi e asteroidi.

Le figlie dell'oscurità rimasero ammirate dalla capacità creativa dei temibili figli delle stelle e impararono a sedurli e ingannarli per poter sperimentare, per loro tramite, la creazione di nebulose e buchi neri. Il movimento vertiginoso delle spirali luminose tagliava la tenebra in strati di diversa qualità. Il nero si tinse di luce e scaturirono mille e mille tonalità di grigio. Le figlie della tenebra cominciarono a vedersi ciascuna diversa e non tessevano più all'unisono le loro trame. Anche in loro si affievolì il desiderio di raggiungere la sorgente del suono quasi dimenticato, impregnate com'erano dalle creazioni stupefacenti dei figli delle stelle.

Tutti quei movimenti cosmici popolarono l'orizzonte celeste del piccolo sistema solare da cui era partito il raggio verde. Qui si erano dati segreto appuntamento il raggio di luce proveniente dall'altissimo centro della galassia, nella costellazione del cigno e un fiotto di pura oscurità dal cuore di tenebra lontano, nelle profondità. Le due entità si erano riconosciute fin da lontano e si erano confrontate duellando e scontrandosi per dimostrare la superiorità dell'uno o dell'altra ma si erano trovati continuamente in uno strano equilibrio, i passaggi dalla luce purissima alla tenebra profonda prendevano un ritmo, lentamente negli eoni del tempo che cominciava a scorrere allora, la loro lotta si trasformò nella prima danza.

Alessandro Canini ritrae Giulia Gennari

Cominciarono a conoscersi, a capire e accettare le loro inestinguibili differenze e capirono che avrebbero però potuto creare insieme un luogo che contenesse entrambe le potenzialità, in continua vibrazione e pulsazione. Un luogo di creazione e distruzione, un luogo di pace e di guerra, d'amore e di odio dove poter manifestare sguaitamente le potenzialità creative della luce arricchite dall'amplesso con le tenebre tutto attorno. Così nacque la prima materia e si impastarono mondi instabili che cominciarono a pulsare per poi esplodere.

Finalmente di eone in eone il primo raggio e il cuore di tenebra impararono a costruire continuamente equilibrio tra le loro due polarità, stabilizzarono in ritmi e riti la loro alternanza e si prepararono a creare il primo luogo nell'universo dove la coscienza potesse sperimentare l'ebbrezza della libertà da una natura predeterminata perché avrebbe avuto continuamente a disposizione entrambe le polarità tra cui scegliere. Così nacque l'antenato del sistema solare con una stella infuocata al centro e circondato da alcuni pianeti freddi con diverse gradazioni di luce e tenebra in continua danza.

Il figlio della luce sviluppò sentimenti, quella della tenebra autocoscienza. Gioirono e sorrisero alimentando un'unione sacra che riportava in contatto i principi (e le principesse!) cosmici separati da immemorabile tempo. Decisero di lanciare insieme un richiamo che pervadesse tutto il multiverso luminoso e tenebroso: generarono creature che popolarono il terzo pianeta fino a renderlo azzurro d'acqua e verde di foglie. Tramite loro rimandarono un raggio di luce verde e un'ondata di suoni mai sentiti in ogni direzione, tempo e spazio. E così attirarono i figli delle stelle e le figlie della tenebra.

Quando li videro lottare sorrisero perché ricordarono i loro primi infuocati incontri. Ammirarono le nuove creazioni e tennero la memoria di ogni nuova forma e possibilità espressiva per replicarla nel luogo dove si erano incontrati, nel sistema solare. Per aiutare i loro fratelli e sorelle a imparare a danzare insieme diffusero allora un linguaggio completamente nuovo, che nessuno aveva mai sognato. Diffusero il profumo della libertà: penetrante come essenza di cedro, dolce come acqua di rose, piccante come pepe, delicato come muschio.

E mano a mano che il profumo si diffondeva si leniva la paura, la rabbia e il rancore. I contendenti si trovarono a muoversi sempre più lentamente prendendo gusto in ogni gesto e risposta dell'avversario. E tutt'oggi la danza della creazione e della distruzione in ricerca perenne di equilibrio continua a diffondersi per attirare tutti a sé come i fiori attirano le api e poter distillare così il miele che cura ogni ferita, dissolve la colpa e apre la porta della creatività: l'amore reciproco e consapevole.

Continui nelle vostre vite quest'altra fiaba cosmica suggerita dallo spirito dolce di Maria Maddalena a Francisco

sabato 14 luglio 2012

Le meditazioni della Forma dell'Acqua

L'acqua dentro: liberarsi da emozioni disarmoniche

Trova uno specchio d'acqua, un canale, un fiume o qualsiasi altro modo per osservare dell'acqua. Stai in piedi con la schiena ben dritta e osservala attentamente: noterai presto dei movimenti, fluttuazioni, riflessi. Respira rilassato, usa la pancia. Senti il tuo corpo e nota se ci sono tensioni: alle spalle, al collo, alla schiena.

Massaggia dolcemente quella parte fino a che si acquieta e continua a osservare l'acqua. Porta le mani sulla pancia, mettile una dentro l'altra come una coppa che si raccoglie sotto all'ombelico. Ascolta la tua pancia che è piena di liquido: è l'acqua delle tue emozioni, muovi lentamente le mani in piccoli cerchi e prendi atto delle tue sensazioni, delle tue emozioni.

Immagina che quelle disturbanti o disarmoniche fluiscano attraverso l'ombelico, zampillando nelle tue mani unite a coppa. Svuota e rilassa la pancia da tutte le tue cose che ti disturbano: aspettative, tensioni, paure, rancori... quando ti senti abbastanza ripulito stacca le mani e tendile verso l'acqua, offrendo la tua emotività perché venga trasformata dal movimento vitale e continuo dell'acqua. Espira profondamente e lascia andare, non restare attaccato a emozioni che ti fanno soffrire o ti limitano. Ringrazia l'acqua, gira le spalle e allontanati.

(Chioggia, lungo Canal Vena, 20 maggio 2012)

Il gesto armonioso del Vecchio Salice per equilibrare gli opposti

Mettiti in piedi con e gambe un po' allargate, piantato solidamente a terra, meglio se a piedi nudi su erba, terra o un materiale naturale. Respira rilassato, usa la pancia. Senti il tuo corpo e nota se ci sono tensioni: alle spalle, al collo, alla schiena. Massaggia dolcemente quella parte fino a che si acquieta.

Quando ti senti abbastanza rilassato inizia a fare un ampio movimento: la mano destra a coppa verso l'alto sale altezza della spalla con un ampio movimento del braccio, per poi scendere a coppa verso il centro del petto. La mano sinistra a coppa verso il basso compie invece un movimento meno ampio, fino all'altezza del gomito e poi si gira e scende verso il fianco per risalire verso il centro della pancia.

Le due mani continuano il movimento (sinistra sale, destra scende) e si incontrano idealmente sul plesso solare e si stringono: le dita a coppa devono incastrarsi. Stringi con forza e tira nelle due direzioni opposte: braccio sinistra verso sinistra e braccio destro a destra. Ora mentre le due forze si bilanciano sali verso il cuore e dai un leggero colpo al petto con le due mani giunte, poi staccale lasciando che tornino lungo i fianchi. Ripeti il gesto almeno 3 volte.

(Padova, arrampicato sul Vecchio Salice lungo il Bacchiglione, 25 maggio 2012)

Tutti i diari di viaggio e altre meditazioni sono disponibili in pdf su Amico Giardiniere area download

lunedì 2 luglio 2012

In cammino lungo i fiumi

Pubblico un estratto dai diari di viaggio della Forma dell'Acqua, che sto rielaborando e sarà presto disponibile on line su AmicoGiardiniere.it

26 maggio 2012, oltre Campo San Martino

Da ieri noto sempre più spesso le montagne. Si fanno più vicine e sembra che mi chiamino. Certo sono io che comincio a desiderarle, per quanto sia commosso da questa superba esperienza sul fiume con Monamì il mio cuore da montanaro camuno identifica monte con casa, sicurezza e forza. Bello camminare con lo zaino in spalla, quel peso giusto che ti tiene ben saldo sulle gambe. Ci vorrebbe un buon bastone, domani lo cercherò. Sette giorni li ho passati a pagaiare e altri sette li passerò a camminare su per la Valsugana fino al lago di Caldonazzo, passando per Bassano, la perla della Brenta. Ogni cosa sembra prendere un ritmo, ogni incontro, ogni sosta, ogni scelta: che ci sia anche un ritmo dell'acqua? Me ne parlò una volta il mio paziente insegnante di radiestesia, Rudi, ma ancora mi sfugge ancora quello che intendeva.

Alla diga di S.Giorgio

Eccomi alla diga! L'ultimo ostacolo da superare per poi godermi gli incantevoli laghetti. Ringrazio il fiume del felice (e fortunato, come direbbero a Chioggia citando i santi patroni) viaggio. Offro, come mi capita spesso, un po' del mio cibo alla terra e alla Brenta. Abbasso lo sguardo e... vedo spuntare tra le ghiaie smosse dalla recente brentana (piena) una specie di mano. Lunghe dita d'osso si protendono come se annaspassero per uscire dalla terra. Stupito ed emozionato osservo con attenzione, sembrano molto grandi e sepolte per bene. Sono sfuggite agli sguardi distratti dei pescatori qui accanto. Sembra proprio un regalo per me! Potrebbero essere corna di un cervide, a me sembrano corna di alce, come poi mi confermerà il Museo di Scienze Naturali di Venezia che vorrebbe studiarlo. E se ci fosse anche qualcos'altro sotto? Magari l'intero animale? Da quanto sarà qui? E da quanto le alci sono estinte qui da noi? Forse è un prezioso pezzo unico che mi renderà famoso!? Domattina presto mi metterò delicatamente al lavoro. Per ora occulto le corna e continuo l'esplorazione dei dintorni.

Su queste sponde erose si vedono molto bene le stratificazioni che il fiume ha formato: il prato col terriccio vegetale, blocchi di argilla, terra, sassi e sabbia, poi il ghiaione puro e sotto un bello strato compatto di argilla grigiastra. Me ne ha vantato le proprietà sfiammanti Roberto all'agriturismo ieri sera. La usavano in un impasto di aceto e benzina per sfiammare i tendini dei cavalli. Mi sento onorato da tutto ciò che questo luogo sembra offrirmi. Lascio Monamì in bella vista e con l'equipaggiamento minimo mi appresto a esplorare gli accessi ai laghetti di San Giorgio in Brenta. Li ho raggiunti via fiume le altre volte ma domani mi raggiungeranno altri amici e devo trovare un accesso pedonale. Appena attraverso il ponte di Carturo e sto per inoltrarmi tra i sentieri di pescatori e i campi inciampo in un bastone ricurvo. E' un grosso ramo spezzato di salice credo, le due parti sono ancora attaccate, le divido con un gesto deciso e lo scorteccio. Ne viene fuori un bel bastone da passeggio, leggero ma resistente che sembra un serpente sinuoso con la bocca socchiusa e sibilante. Incontro parecchi serpenti nella mia esplorazione che mi richiede quasi tre ore a passo spedito.

Giulia mi raggiunge con il mio furgone, il mitico “Franco”, nel tardo pomeriggio e approntiamo il nostro piccolo accampamento in una spiaggetta incantevole vista fiume ma ben riparati dagli sguardi indiscreti. Una coppia di cigni col loro piccolo navigano nei dintorni. Tutto cospira per una dolce notte. Ho notato un vecchio che si riposava tra gli alberi, vicino al suo zaino. Lo sguardo è passato oltre distratto ma ho sentito qualcosa che mi tirava verso di lui. Mi sono avvicinato e abbiamo chiacchierato un po'. Hans è partito a piedi dalle campagne zurighesi, con il suo bel cane Pelouche, quattordici giorni fa.

Sta scendendo verso Venezia e ora ha deciso di seguire il corso del fiume. Stupefacente sincronia: lui scende dalle sorgenti del Reno e io salgo dalla foce della Brenta. E' imponente, alto e muscoloso ma avrà quasi sessant'anni! Potrebbe bene interpretare la parte di un san Cristoforo che guada il fiume col bambin Gesù in spalla. Che forza quieta dimostra nel suo semplice italiano. Più tardi lo rivediamo che raccoglie le immondizie lungo la riva e ne fa mucchi, che possano essere facilmente raccolte e portate via. Restiamo colpiti e ci uniamo al lavoro. Gli lascio anche il mio numero, caso mai al mio ritorno fosse ancora in zona e avesse bisogno di una mano. E così poi è stato e Hans con la sua compagna Elvira ci hanno onorato di una piacevole visita a Chioggia proprio il giorno dei Santi patroni Felice e Fortunato. Gli affido una boccetta con un miscuglio di acque da versare nel Reno: Brenta, Laguna, Po, Arno e le fonti di Avalon.