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venerdì 10 gennaio 2020

L'avvocato Carlo Goldoni

Da alcuni anni gli avvocati chioggiotti hanno scelto Palazzo Goldoni per riunirsi a convegno e aggiornarsi. Un coincidenza curiosa e che non tutti conoscono è che Carlo Osvaldo Goldoni, il noto commediografo cui è intitolato il Palazzo Goldoni a Chioggia, si laureò il Legge all'università di Padova nel 1731 . In precedenza aveva inoltre ricoperto incarichi di segretario del giudice a Chioggia e a Feltre, esperienza che ispirò direttamente i fatti e lo svolgimento delle Baruffe Chiozzotte in cui il "cogidore", alter ego del giovane segretario Carlo, risolve l'intricata vicenda ricompenendo le coppie da maritare.
Nelle Memorie Goldoni ricorda il suo incarico di cancelliere con queste parole: "Ho fatto anche da cancellier criminale; e per dirle la verità, questo fra tanti mestieri che ho fatto è stato, secondo me, il più bello, il più dilettevole, il più omogeneo alla mia inclinazione. Un mestier civilissimo, che si esercita con nobiltà, con autorità; che porge l’occasione di trattar frequentemente con persone nobili; che dà campo di poter far del bene, delle carità, dei piaceri onesti; che è utile quanto basta, e tiene la persona discretamente e virtuosamente impiegata ".


Affrontare la questione del rapporto tra la cultura e la sensibilità dell’uomo di legge che passa al teatro significa più cose, in un rapporto differenziato e complesso (1). Un primo livello è evidentemente costituito da commedie che mettono direttamente ed esplicitamente in scena tribunali ed avvocati (dal diritto civile dell’Avvocato veneziano al diritto penale e alle più fosche tinte dell’Uomo prudente). Un secondo, di meno facile individuazione, riguarda temi e aspetti di quella storia del costume e della società che trova nella sfera del diritto un solido punto di riferimento, e di cui ora abbiamo detto (ho già avuto modo di insistere sull’interesse che una storia di seduzioni e violenze plurime come quella che si affaccia ne La putta onorata, dietro agli elementi romanzeschi, acquisti interesse e rilievo se letta con l’appoggio delle carte di questa magistratura, che vigilava e ammoniva, senza praticamente pronunciare sentenze). E un terzo livello ancora – quello che con malevola intelligenza, come sempre, Carlo Gozzi rimproverava al suo prediletto idolo polemico – riguarda il montaggio della dialettica delle “parti” nella forma del dibattimento processuale e, soprattutto, del rapporto con la scena madre, nella forma dell'arringa avvocatesca, che si riserva al personaggio che ha la meglio e vince la “causa” della commedia (finzione scoperta, per esempio, e rimarcata dagli altri personaggi dopo le “tirate” di Felice e Marcolina, nei Rusteghi e nel Sior Todero).

Se vuoi soggiornare a palazzo Goldoni o organizzare un meeting di lavoro o un evento conviviale puoi contattarci direttamente al 349 3977697 o scriverci

(1) Studio completo di Piermario Vescovo: Il teatro e il tribunale. Note su Goldoni avvocato e drammaturgo.

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