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mercoledì 15 gennaio 2020

GIARDINAGGIO CONVENZIONALE VS GIARDINAGGIO BIOETICO

Dopo alcuni anni di esperienze, confronti ed elaborazione si cominciano a definire i contorni del giardinaggio bioetico nelle sue peculiarità e nelle sue opportunità. In cosa differisce il giardinaggio bioetico da quello convenzionale? La differenza più evidente sta nella scelta dei prodotti da usare. Nel “giardinaggio convenzionale” c’è ampio spazio per prodotti chimici di sintesi: insetticidi sistemici, concimi, fungicidi. Non c’è una valutazione complessiva delle conseguenze nel giardino e nell’ambiente e tanto meno sull salute umana di questi prodotti. Le avversità delle piante vengono viste come difetti da correggere, le infestazioni di insetti come invasioni da combattere e le piante come macchine che devono essere nutrite di sali e acqua per accrescersi continuamente e mostrarsi sempre al meglio. I tempi naturali e i cicli vengono spesso alterati e forzati creando piante sovracresciute in maniera simile agli allevamenti industriali. Nell’approccio bioetico, per quanto non si neghi la possibilità di usare certi prodotti chimici, c’è sempre attenzione all’impatto ambientale e algi effetti sulla salute umana innanzitutto.

I nostri giardinieri spesso hanno iniziato la conversione per evitare problemi di salute e hanno cercato altre strade. Inoltre si guarda alle infestazioni di insetti come a squilibri ambientali, le infezioni fungine come segnali di piante indebolite che vanno combattute innanzitutto favorendo la fertilità del suolo. Una delle chiavi di volta del giardinaggio bioetico sta nel recuperare fertilità al suolo e nel programmare interventi che aumentino l’humus nel terreno, le popolazioni batteriche e i funghi utili. Tutto il contrario di una visione del “giardino sterile” dove forme di vita come i lombrichi vengono perseguitate. I lombrichi al contrario sono uno dei macroindicatori della salute del terreno.

Accettare i cicli naturali e tutte le loro connessioni richiede anche un’estetica diversa, non condannarsi ad un giardino sempre ugualea se stesso ma che cambia con le stagioni. Non più un giardino bello da guardare ma da vivere, da scoprire ed esplorare. Anche il rapporto col cliente è impostato diversamente. Nel giardinaggio convenzionale il cliente paga e per questo ha ragione e può fare qualsiasi richiesta al suo giardiniere. Nell’approccio bioetico si favorisce la crescita professionale del giardinere, la sua capacità di fornire consulenze al cliente, di offrirgli una visione più matura in cui inserire e far fiorire il suo giardino senza correre dietro a patinate riviste ma costruendo insieme una bellezza possibile.

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venerdì 10 gennaio 2020

I LAVORI IN GIARDINO A GENNAIO

I lavori in giardino a Gennaio

Se stai pensando che non ci sia nulla da fare nel tuo giardino questo mese prova a pensarci su! Per quanto il tempo possa essere gelido ed aspro puoi goderti ancora molte piante e ci sono molti lavori da fare. Inoltre puoi osservare e prenderti cura di ogni forma di vita selvatica che può visitare il tuo giardino.

COSE DA FARE

  • Proteggi le piante più vulnerabili al gelo.
  • Approfitta per zappare via le infestanti dalle aiuole.
  • Riduci al minimo il calpestio del prato se è gelato per non danneggiarlo.
  • Continua a vangare dove necessario se è possibile.
  • Scuoti l’eventuale neve da alberi e cespugli per evitare rotture.
  • Pota i glicini e altri rampicanti vigorosi.
  • Inizia le potature più impegnative su alberi e arbusti legnosi.
  • Piante siepi e arbusti se il terreno non è gelato.
  • Inizia a seminare sotto copertura i piselli e altri futuri raccolti estivi.
  • Guarda i cataloghi specializzati in bulbi e sementi di fiori estivi.
  • Controlla i bulbi che stai forzando a fiorire prima.
  • Fai talee delle perenni.
  • Continua a potare il frutteto e a piantare nuovi alberi.
  • Prosegui a tenere in caldo porzioni di terreno per le prime semine con abbondante pacciamatura.
  • Ripulisci i vasi e i semenzai delle semine primaverili.
  • Manda il rasaerba e altre macchine in revisione perchè sia pronto per tempo.

Se hai bisogno di aiuto cerca il giardiniere bioetico più vicino per una consulenza o per effettuare i lavori più impegnativi. Cercali su Giardiniere.bio o scrivi a info@giardiniere.bio

L'avvocato Carlo Goldoni

Da alcuni anni gli avvocati chioggiotti hanno scelto Palazzo Goldoni per riunirsi a convegno e aggiornarsi. Un coincidenza curiosa e che non tutti conoscono è che Carlo Osvaldo Goldoni, il noto commediografo cui è intitolato il Palazzo Goldoni a Chioggia, si laureò il Legge all'università di Padova nel 1731 . In precedenza aveva inoltre ricoperto incarichi di segretario del giudice a Chioggia e a Feltre, esperienza che ispirò direttamente i fatti e lo svolgimento delle Baruffe Chiozzotte in cui il "cogidore", alter ego del giovane segretario Carlo, risolve l'intricata vicenda ricompenendo le coppie da maritare.
Nelle Memorie Goldoni ricorda il suo incarico di cancelliere con queste parole: "Ho fatto anche da cancellier criminale; e per dirle la verità, questo fra tanti mestieri che ho fatto è stato, secondo me, il più bello, il più dilettevole, il più omogeneo alla mia inclinazione. Un mestier civilissimo, che si esercita con nobiltà, con autorità; che porge l’occasione di trattar frequentemente con persone nobili; che dà campo di poter far del bene, delle carità, dei piaceri onesti; che è utile quanto basta, e tiene la persona discretamente e virtuosamente impiegata ".


Affrontare la questione del rapporto tra la cultura e la sensibilità dell’uomo di legge che passa al teatro significa più cose, in un rapporto differenziato e complesso (1). Un primo livello è evidentemente costituito da commedie che mettono direttamente ed esplicitamente in scena tribunali ed avvocati (dal diritto civile dell’Avvocato veneziano al diritto penale e alle più fosche tinte dell’Uomo prudente). Un secondo, di meno facile individuazione, riguarda temi e aspetti di quella storia del costume e della società che trova nella sfera del diritto un solido punto di riferimento, e di cui ora abbiamo detto (ho già avuto modo di insistere sull’interesse che una storia di seduzioni e violenze plurime come quella che si affaccia ne La putta onorata, dietro agli elementi romanzeschi, acquisti interesse e rilievo se letta con l’appoggio delle carte di questa magistratura, che vigilava e ammoniva, senza praticamente pronunciare sentenze). E un terzo livello ancora – quello che con malevola intelligenza, come sempre, Carlo Gozzi rimproverava al suo prediletto idolo polemico – riguarda il montaggio della dialettica delle “parti” nella forma del dibattimento processuale e, soprattutto, del rapporto con la scena madre, nella forma dell'arringa avvocatesca, che si riserva al personaggio che ha la meglio e vince la “causa” della commedia (finzione scoperta, per esempio, e rimarcata dagli altri personaggi dopo le “tirate” di Felice e Marcolina, nei Rusteghi e nel Sior Todero).

Se vuoi soggiornare a palazzo Goldoni o organizzare un meeting di lavoro o un evento conviviale puoi contattarci direttamente al 349 3977697 o scriverci

(1) Studio completo di Piermario Vescovo: Il teatro e il tribunale. Note su Goldoni avvocato e drammaturgo.