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giovedì 20 dicembre 2012

La notte più lunga porta la fine della New Age

Siamo alle porte della notte più lunga dell'anno, quella vicina al Solstizio d'Inverno. Le Tenebre amorevolmente abbracciano l'emisfero boreale e la cullano perchè possa godersi il sonno profondo e rigenerante, senza sogni. La nebbia e il gelo ci aiutano a stare dentro di noi, dentro le nostre case, insieme alle persone con cui condividiamo la quotidianità. Ritroviamo la gioia semplice del calore, ben più misericordioso della fredda luce colorata di troppe luminarie natalizie. Il Natale è la festa del cuore, della famiglia, della gratitudine. Seguirà tra 13 notti l'Epifania, la manifestazione dei consigli e delle ispirazioni maturati in questo periodo di passaggio tra un anno e l'altro. Quest'anno la riflessione è ricca e doversoa: si sta chiudendo un'epoca culturale, quella che era stata battezzata la "New Age".

Il termine "New Age" (letteralmente "nuova era") iniziò a essere diffuso dai mass media statunitensi nei tardi anni ottanta, per descrivere le forme di controcultura spirituale interessate a pratiche e concetti come la meditazione, il channeling, la reincarnazione, la cristalloterapia, la medicina olistica, l'ambientalismo e numerosi "misteri" di difficile interpretazione come gli UFO o i cerchi nel grano anche i bambini indaco. Insomma un coacervo di ricerche, pratiche, esperienze molto diverse, un vero e proprio esplosivo caleidoscopio con un unico denominatore comune: rompere il dogma del materialismo, ricordare a molta umanità di non essere solo un corpo fisico ma di poter sperimentare qualità e stati di coscienza alternative, più "leggere" ma appaganti e capaci di migliorare la qualità della vita.

Non credo che la nuova configurazione elettromagnetica del pianeta (il famoso salto quantico) avrà rapide ricadute sulla nostra percezione. E' un cambiamento sottile, un acceleratore che sostiene l'evoluzione, in questi anni infatti si possono vivere l'equivalente di molte vite in un unico passaggio tra vita e morte. Prospettiva esaltante per chi prende la vita come una scuola dove si impara continuamente e ci si rinnova. Angosciante e stressante oltre ogni sopportazione per chi vorrebbe starsene tranquillo in un tranquillo mondo sempre uguale, un po' come la contea di Bilbo Baggins. Non ci saranno apocalittiche devastazioni, non più di quelle a cui purtroppo ci stiamo abituando con gli tsunami o i terremoti, in parte naturali e in parte provocati artificialmente. Non ci saranno perchè l'umanità oggi compie 18 anni, diventa maggiorenne e può prendere la guida dell'intero ecosistema per portarlo su un'altra rotta. La civiltà umana oggi dominante è autodistruttiva: sviluppiamo tecnologia e stili di vita anti-terrestri, che distruggono i cicli biologici, consumano enormi quantità di risorse e inquinano.

Stiamo segando il ramo dell'albero (della vita potremmo dire) su cui siamo seduti e lo facciamo come quei ragazzi incoscienti che si ubriacano e poi corrono come pazzi in auto e, a volte, si schiantano. Non c'è nessuna tragedia ma piuttosto una macabra commedia quando noi costruiamo situazioni autodistruttive. Qualsiasi sia il motivo per cui lo facciamo (competizione, traumi infantili, egoismo ecc.) sono tutti frutto di immaturità. Molte filosofie di ieri come la fisica quantistica di oggi hanno cercato di insegnare all'umanità che l'intenzione con cui si agisce influenza tutto ciò che ci circonda. Quindi dobbiamo diventare responsabili di ciò che sentiamo e pensiamo perchè questa impronta si trasferisce nella realtà attorno a noi e la modifica. La realtà percepita dai sensi fisici è una manifestazione dinamica che pulsa e si modifica continuamente. Quando una certa quantità di persone desidera e vive in un certo modo la vita invia un impulso che modifica l'intero sistema, combinandosi agli altri.

Quante persone servono? Un piccola minoranza, diciamo circa il 3% di una comunità. Quindi da un lato stiamo assistendo alla modificazione e accelerazione della vibrazione di base della terra. Dall'altra stiamo comprendendo come sia possibile influenzare l'intero sistema energetico terrestre con intenzioni e pensieri. Quando dico che la New Age sta tramontando dico che dopo questi vent'anni di speculazione in ogni direzione ora si passa ad una fase sperimentale, ci sono le persone e le tecniche per intervenire con una consapevolezza ampliata e creativa. Si passa alla fase attiva, che tra un'altra ventina di anni mostrerà i suoi frutti. Faccio un esempio: io lavoro su di me con i fiori di Bach dal 2004, ci sono arrivato da scettico in seguito ad un momento cupo. Nel 2007 ho cominciato a prepararmeli da solo, in natura. Nel 2009 ho cominciato a studiare gli scritti di Edward Barch e la sua idea della "medicina della luce", nel 2010 ho tenuto i primi corsi di floriterapia ad altre persone. Nel 2011 ho iniziato a sperimentare le prove di tensione muscolare per misurare quanto il nostro organismo gradisca o meno un certo fiore. Nel 2012 ho sperimentato un piccolo macchinario, ormai disponibile nelle farmacie, che in tre minuti riproduce la vibrazione elettromagnetica del fiore e produce un diagramma di gradimento individuando a colpo sicuro i fiori chiave.

Quello che Bach ha intuito e sperimentato con fede incrollabile e risultati strabilianti dagli anni Venti del Novecento oggi finalmente, 90 anni dopo, viene tradotto anche in linguaggio scientifico e si sviluppa una tecnologia per la diagnosi. Lo stesso percorso in modo accelerato lo stanno subendo tutte le terapie energetiche in espansione in questi anni: dal reiki al pranic healing ad esempio. E in modo simile, ma più combattuto, le percezioni amplificate di sciamani, sensitivi e geomanti si stanno integrando e ci forniscono una visione del nostro pianeta e del cosmo molto più ampia e complessa e interconnessa di quello che potevamo immaginare 50 anni fa. E' il tempo di sviluppare questa visione che io personalmente definisco di Ecologia Olistica, capace di integrare sperimentalmente e operativamente intuizioni che un tempo erano "spirituali" e oggi si rivelano le porte della nuova rivoluzione scientifica: dal paradigma meccanicistico a quello energetico.

1 commento:

  1. Bravo Francisco, micomplimento con te per la qualità di quest testo, equilibrato e piacevole. Grazie :)

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